DECENTRAMENTO PRODUTTIVO IN SPAGNA
4.2 Il decentramento produttivo nell’ordinamento spagnolo
Un Illustre Autore spagnolo284, ha definito il decentramento produttivo
come un fenomeno “multi direzionale” che sconta, oggi, le “pecche” di un vero e proprio fenomeno di massa. Il ricorso a forme di decentramento produttivo, in Spagna, come in tutto il mondo, viene utilizzato per la produzione di qualunque bene e per la prestazione di qualunque servizio, senza distinzione quali‐ quantitativa.
Quello di cui si parla non è un fenomeno nuovo285 bensì ‐ sempre a detta
dell’Autore286 ‐ una vicenda riemersa a seguito dell’abbattimento delle barriere
all’interno delle quali era stata confinata per lungo tempo. Barriere geografiche ‐ atteso che il decentramento produttivo, perlomeno nella sua fase iniziale, ha
284 Mi riferisco a J. Rivero Lamas (San Fernando, Cádiz, 2 dicembre 1937 – Zaragoza, 18 ottobre
2007) al quale dedico l’intero elaborato, ma il cui ricordo si fa ancor più nitido in queste ultime pagine dedicate alla Sua Spagna ed al Suo insegnamento.
285 Qualche Autore – F. Valdés Dal‐Ré, La descentralizacion produttiva y la formacion de un nuevo
paradigma de empresa, in Relaciones laborales ‐ ha affermato addirittura che il decentramento
produttivo avrebbe partorito un nuovo paradigma di impresa, ossia l’impresa “a rete” (“no me
parece arriesgado afirmar que la descentralizacion produttiva es la «partera» que ha ayudado a alumbrar ese nuevo paradigma de empresa en que radica la empresa‐red”).
coinvolto unicamente i Paesi sviluppati ‐ ma anche funzionali ‐ atteso che il ricorso ad esso era maggiormente diffuso in attività caratterizzate da un ciclo produttivo continuo ‐.
In Spagna a partire dalla metà degli anni settanta, lo sviluppo di nuovi mercati, rese immediatamente percepibile in ambito industriale la morsa competitiva a “produrre di più, produrre meglio” ed “a prezzi più bassi”. Si è assistito, dunque, allo sviluppo di una spirale imprenditoriale sempre più inclinata verso la specializzazione della manodopera, la più efficiente organizzazione della produzione, la competitività sia nel suo aspetto qualitativo, sia economico, come concorrenzialità del prezzo del prodotto.
In tale contesto, si è fatta sempre più pressante la richiesta introdurre maggiore flessibilità nei sistemi di produzione, e la Spagna, come del resto l’Italia, è stata un laboratorio a cielo aperto di innovazioni e proposte, che solo in taluni casi si sono consolidate, ma che hanno alimentato tensioni economiche, produttive, sociali e sindacali.
Anche in Spagna, le strategie di decentramento produttivo sono nate con l’intento di aumentare la capacità di adattamento dell’impresa, di renderla più leggera, flessibile, efficiente e competitiva e ciò riducendo le sue dimensioni e concentrando le proprie attività sulle competenze di base287 (il c.d. core business).
L’idea di fondo è sempre la stessa, tramite il ricorso a meccanismi di decentramento si possono salvare aziende, ristrutturare imprese in crisi e, in tale chiave, il ricorso a tecniche di decentramento ha svolto una funzione positiva in 287 F. Casani Fernández de Navarrete, La descentralización productiva y la realidad económica, in L. Gil Suárez (diretto da), Descentralización productiva, (Madrid 2000), 199, “la prin‐cipal fundamentación de las ventajas del outsourcing estratégico se basa en la importancia de concentrar los esfuerzos de la empresa en el mantenimiento y desarrollo de sus competencias nucleares (...). De esta forma se libera a la estructura de la empresa del resto de las actividades que son realizadas por especialistas externos y se mantiene una organización muy ágil y ligera, centrada en las actividades que sustentan su núcleo de competencias”.
presenza di fenomeni di crisi e nell’impossibilità di sostenere, a lungo termine, la crescita e lo sviluppo di realtà macroimprenditoriali.
In tale contesto, il decentramento presidia anche gli interessi dei lavoratori messi a repentaglio dalla crisi dell’impresa288.
Tuttavia, in Spagna, come in Italia, tali fenomeni hanno sortito, come effetto di immediata percezione, la messa in crisi della tradizionale figura del lavoratore subordinato che, quale autentico oligopolista del diritto del lavoro, si è trovato a dover fare i conti anche con le esigenze imprenditoriali da cui dipende la sua stessa occupazione289.
I cambiamenti della struttura imprenditoriale ed il superamento del sistema fordista hanno fatto sì che i trasferimenti d’azienda abbiano innescato nel tessuto normativo, economico ed imprenditoriale spagnolo meccanismi complessi che hanno inciso in maniera differente sul rapporto di lavoro290.
In particolare, il fatto che, anche in Spagna, il fenomeno del decentramento produttivo si leghi al moltiplicarsi di figure interpositorie ed alla disgregazione del ciclo produttivo ha avuto come ulteriore conseguenza (rispetto al superamento della tradizionale figura di lavoratore subordinato) quella di aver prodotto un notevole squilibrio tra lavoratori integrati nello stesso ciclo produttivo291. Non esiste più l’impresa in cui entra la materia prima ed esce il
288 In giurisprudenza, occorre menzionare una delle prime pronunce che ha parlato di
decentramento produttivo, ossia la sentenza del TS, 27 ottobre 1994 (Ar. 8531) che ha rilevato come il decentramento è, in linea di principio, lecito e non crea pregiudizio ai meccanismi per mezzo dei quali esso viene realizzato fintantochè si rispetti la legislazione vigente ed i diritti dei lavoratori.
289 J. Cruz Villalón, Los cambios en la organización de la empresa y sus efectos en el derecho del trabajo:
aspectos individuales, in M. Rodriguez‐Piñero Royo, M. (coord. da), El empleador en el derecho del trabajo, (Madrid 1999), 35; F. Valdés Dal‐Ré, Descentralización productiva y desorganización del Derecho del Trabajo, in Relaciones Laborales, 2001, 20, 8.
290 M.F. Fernández López, Descentralización productiva, contratas y despido por causas organizativas,
in Descentralización productiva y protección del trabajo en contratas, (Valencia 2000), 408.
291 J. Raso Delgue, Outsourcing, in Aa.Vv., Cuarenta y dos estudios sobre descentralización empresarial
prodotto finito, ma solo un’impresa che sovrintende l’intero ciclo produttivo, si avvantaggia del prodotto finale, ma, quasi sempre, non interviene in tutte le fasi di produzione dello stesso.
Per fare questo, l’impresa committente necessita di quei pochi dipendenti che possono garantirgli di mantenere presso di sé il core business aziendale, avvalendosi, poi, di imprese terze scelte sulla base della logica della convenienza economica.
Non stupisce, dunque, che un siffatto nuovo modello di impresa decentralizzata sia stata definita non soltanto “spoglia” ma anche “meschina”292
nella misura in cui fonda la maggior parte della propria capacità competitiva, se non tutta, nel risparmio sui costi di manodopera – e, dunque, sull’alleggerimento dell’organico ‐ attraverso il ricorso massiccio al subappalto, prestato in regime di precarietà salariale e lavorativa.
Tuttavia, anche in Spagna, non sono mancati giudizi positivi sul decentramento produttivo. Esso permette anche l’acquisizione di flessibilità, di capacità di adattamento alle singole realtà imprenditoriali, determina uno snellimento dell’apparto produttivo ed interpreta l’esigenza di adattare l’impresa al mercato consentendo la nascita di una struttura imprenditoriale più duttile, in grado di garantire l’occupazione e prevenire ulteriori situazioni di conflitto tra lavoratori ed impresa293.
Se, dunque, accanto a forme lecite di incentivazione e specializzazione della produzione, si affiancano ipotesi in cui il ricorso all’esternalizzazione comporta una riduzione della sicurezza, della stabilità e delle garanzie apprestate dalle norme del diritto del lavoro, è evidente come ne esca destabilizzato quel sistema di tutele che fino a quel momento e da oltre un secolo la Spagna aveva
292 J. Rivero Lamas, La descentralización productiva, cit., 22.
293 J. Rivero Lamas, A. De Val Tena e De Val Arnal, in La Negociación Colectiva en el sector de
costruito intorno alla figura del lavoratore subordinato ed all’individuazione di eventuali datori interposti.