Capitolo 2 - L’organizzazione delle istituzioni scolastiche
2.2. Il dimensionamento e l’integrazione dei gradi
Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche rappresenta un aspet-to specifi co della normativa sulla auaspet-tonomia scolastica. Soprattutaspet-to per le scuole elementari e medie inferiori, esso ha costituito il cambiamento più vistoso fra quelli prodotti dalla riforma. Tale questione è ora considerata un dato di fatto e sostanzialmente superata. Tuttavia, anche nel 2005 si è chiesto ai dirigenti di valutare il dimensionamento dell’istituzione scolastica (se effettuato). In particolare, si è chiesto se la dimensione dell’istituto diretto fosse adeguata a rispondere alle diverse esigenze di ordine organizzativo e didattico.
La percentuale di dirigenti scolastici che si dichiara soddisfatta del dimensionamento degli istituti è aumentata del 7,4% in quattro anni, ma
33 Dati non riportati in tabella/fi gura.
34 Corbetta P., Metodi e tecniche della ricerca sociale, il Mulino, Bologna, 1999, pp. 180-181 e 197-199.
il giudizio si è spostato su posizioni intermedie/moderate. Infatti nel 2001 il 69,1% dei dirigenti riteneva che il dimensionamento dell’istituzione scolastica fosse ottimo o buono, mentre ora tale quota arriva al 76,5%.
In particolare, la “fetta” dei soddisfatti si amplia grazie al forte aumento di chi giudica “buono” il dimensionamento (+25,8%), a discapito della percentuale di chi lo considera “ottimo” (-18,4%).
Vogliamo vedere ora se la valutazione sull’adeguatezza o meno del dimensionamento varia a seconda delle caratteristiche delle istituzioni scolastiche o degli intervistati. Essendo limitato il numero di dirigenti interpellati, non è possibile stabilire solide associazioni fra la valutazione del dimensionamento e altre variabili. Nulla vieta, però, di proporre dei suggerimenti utili a contestualizzare il giudizio dei dirigenti35.
21,6
Fonte: elaborazione su dati delle indagini sull’autonomia scolastica in Trentino, Comitato di valutazione, 2001 e 2005.
Fig. 2.3 - Valutazione del dimensionamento dell’istituzione scolastica (se effet-tuato); (dirigenti)
2005 [N=51] 2001 [N=55]
35 A tale scopo la categoria “buono” è stata unita con “ottimo” e la categoria “accettabile”
con “inadeguato”.
A differenza di quattro anni fa, quando sembrava esserci un legame ne-gativo tra la dimensione dell’istituto e la valutazione del dimensionamento, oggi la dimensione non esercita alcuna infl uenza sulla valutazione dei diri-genti. Come quattro anni fa, invece, il dimensionamento è valutato meglio proprio negli istituti comprensivi (77,3%), dove la sua applicazione è stata maggiore (rispetto agli istituti di istruzione superiore, 71,4%)36.
Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche consta dell’integrazione dei diversi livelli di istruzione negli istituti comprensivi di scuole elementari e medie inferiori, e dell’accorpamento di indirizzi scolastici negli istituti di istruzione superiore. Sia i dirigenti che gli insegnanti hanno avuto la possi-bilità di individuare gli elementi che generano (o hanno generato) problemi nel processo di integrazione. La Tab. 2.3 sottostante riporta la loro opinio-ne in merito e permette di evidenziare le questioni prioritarie.
Per entrambi, l’organizzazione del raccordo fra i gradi di istruzione è l’elemento di maggiore preoccupazione. In particolare, il 53,1% dei diri-genti ritiene che esso generi tuttora problemi; il 34,7% afferma che li ha generati in passato; mentre solo il 12,2% non ha mai riscontrato diffi coltà nel connettere i gradi di istruzione. I docenti, che pure mettono al primo posto la continuità, assumono una posizione più spaccata rispetto ai dirigenti: una quota maggiore (il 60,5%) ritiene che il raccordo fra gradi di istruzione diversi generi ancora qualche/molti problemi; sono di più anche coloro (il 27,2%) che ritengono che esso non abbia mai generato diffi coltà; una percentuale inferiore, invece, pensa che abbia causato pro-blemi ora risolti (12,3%).
Senza dubbio il dialogo fra i diversi gradi di istruzione chiama in causa la gestione dei rapporti fra gli insegnanti appartenenti a gradi dif-ferenti. Non deve sorprenderci quindi che tale questione fi guri al secondo posto sia per i docenti, sia per i dirigenti; né che ci sia pochissimo scarto fra le due voci (il 52,0% dei dirigenti e il 59,5% dei docenti ritiene che provochi qualche/molti problemi).
Le opinioni delle due categorie, fi nora simili, si discostano sull’attribu-zione di responsabilità agli insegnanti e sul funzionamento degli organi collegiali, dando luogo a risultati praticamente speculari. Per i dirigenti l’at-tribuzione di responsabilità agli insegnanti è il terzo problema in ordine di
36 Dati non riportati in tabella/fi gura.
Tab. 2.3 - Problemi legati all’integrazione dei vari gradi di istruzione negli istituti pluri/comprensivi (dirigenti e insegnanti) Dirigenti Qualche/molti problemi C’erano problemi ora risolti Non vi sono mai stati problemiTotale %[N]
Numero d’ordine per “Qualche/ molti problemi” Nell’organizzazione del raccordo fra i due (o tre) gradi di istruzione53,134,712,2100,0[49]1 Nei rapporti fra gli insegnanti dei due (o tre) gradi di scuola52,032,016,0100,0[50]2 Nell’attribuzione di responsabilità ai vari insegnanti42,918,438,8100,0[49]3 Nella defi nizione del progetto formativo40,830,628,6100,0[49]4 Nel funzionamento degli organi collegiali40,820,438,8100,0[49]5 Insegnanti Nell’organizzazione del raccordo fra i due (o tre) gradi di istruzione60,512,327,2100,0[581]1 Nei rapporti fra gli insegnanti dei due (o tre) gradi di scuola59,510,230,4100,0[584]2 Nell’attribuzione di responsabilità ai vari insegnanti36,39,754,0100,0[560]5 Nella defi nizione del progetto formativo41,316,442,3100,0[558]4 Nel funzionamento degli organi collegiali48,610,241,2100,0[564]3 Nota: dati relativi agli insegnanti sono pesati.
importanza (genera qualche/molte diffi coltà per il 42,9%); invece i docenti lo mettono all’ultimo posto (genera qualche/molte diffi coltà per il 36,3%
- quinto posto in graduatoria) e denunciano con più vigore lo scadente funzionamento degli organi collegiali (che genera diffi coltà per il 48,6%
- terzo posto in graduatoria).
Poiché insegnanti e dirigenti vivono quotidianamente il processo in-tegrativo nelle scuole dell’autonomia, essi sono i testimoni più adatti a individuarne le principali debolezze. Ciononostante, nel corso della rilevazione si è voluto dare ai genitori almeno la possibilità di esprimere una valutazione sull’integrazione fra i diversi livelli di istruzione e sull’ac-corpamento degli ordini scolastici.
Focalizzando l’attenzione su coloro che conoscono il fenomeno, ci si rende conto che la stragrande maggioranza ha un’opinione molto o ab-bastanza positiva. Tuttavia, dai dati riportati nella Tab. 2.4, emerge che circa un quarto dei genitori non è informato sull’integrazione, perciò non possiede gli elementi per effettuare una valutazione. La quota di genitori non informata diventa più grande, e quindi più preoccupante, se si passa dall’integrazione fra diversi livelli di istruzione all’accorpamento di diversi ordini scolastici. Infatti, anche se il 78,5% dei genitori (informati) giudica positivamente l’accorpamento, il 43,2% non è suffi cientemente informato sul tema per poterlo valutare.
Tab. 2.4 - Valutazione dell’integrazione fra diversi livelli di istruzione e dell’accor-pamento di diversi ordini scolastici (genitori)
Integrazione fra diversi
Non informato 26,6 - 43,2
-Totale 100,0 100,0 100,0 100,0
[N] [1000] [734] [1000] [568]
2.3. Le funzioni intermedie e la disponibilità degli insegnanti ad