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Le opinioni sui rifl essi dell’autonomia nei rapporti

Nel documento Verso un autonomia matura (pagine 119-123)

Capitolo 4 - L’autonomia scolastica e l’Amministrazione provinciale

4.1. Le opinioni sui rifl essi dell’autonomia nei rapporti

Dopo aver illustrato l’organizzazione delle istituzioni scolastiche, i rap-porti fra le sue componenti e i cambiamenti introdotti dall’autonomia scolastica, andiamo ora a presentare come è mutato – o dovrebbe mutare – il rapporto fra istituti scolastici e Amministrazione provinciale secondo gli operatori scolastici (dirigenti scolastici e insegnanti).

Nel corso dell’indagine si è data agli intervistati la possibilità di espri-mere la propria opinione sulle conseguenze dell’autonomia nel rapporto fra scuole e Amministrazione provinciale (Par. 4.1), di dare suggerimenti sulla normativa (Par. 4.2) e di indicare in che modo l’Amministrazione provinciale possa dare il proprio sostegno per realizzare pienamente gli obiettivi dell’autonomia scolastica (Par. 4.3).

Le opinioni riguardanti le conseguenze dell’autonomia nel rapporto tra istituti scolastici e Amministrazione provinciale sono state rilevate sottoponendo a dirigenti scolastici e insegnanti sei voci rispetto alle quali esprimere il proprio livello di accordo50.

Nel complesso i dirigenti scolastici manifestano un atteggiamento più fi ducioso e positivo degli insegnanti rispetto al rapporto con l’Ammini-strazione provinciale. Tuttavia, confrontando le singole risposte, possono emergere interessanti differenze e alcuni spunti per la rifl essione (cfr.

Tabb. 4.1 e 4.2).

Molti dirigenti scolastici (84,4%) ritengono che l’autonomia abbia con-ferito alle scuole delle opportunità gestionali più svincolate dal centro e più vicine alle esigenze locali; molti (77,8%), inoltre, ritengono che il

50 Rispetto ad ognuna delle voci gli intervistati potevano dichiararsi “molto d’accordo”,

“abbastanza d’accordo”, “poco d’accordo”, “per nulla d’accordo”.

compito dell’Amministrazione provinciale sia quello di erogare servizi a favore di una scuola libera. Ciò nonostante, quasi tutti i dirigenti inter-vistati (92,3%) hanno sottolineato quanto sia importante instaurare un forte sistema di valutazione51. Questi risultati evidenziano come la consa-pevolezza dell’importanza di coniugare autonomia e valutazione sia diffu-sa all’interno dei singoli istituti scolastici – almeno tra i loro dirigenti – e non solo al livello del governo generale del sistema. Si ritiene insomma che una autonomia non valutata rischi fortemente di disincentivare mec-canismi di cambiamento virtuosi e di non tenere sotto controllo mecca-nismi di cambiamento perversi. Sul tema del ruolo della Amministrazione provinciale, accenti critici si sono rilevati da parte di alcuni dirigenti che hanno partecipato ai focus group esplorativi; qualcuno faceva rilevare come le relazioni con i dirigenti provinciali siano spesso “burocratiche” e a volte vengano vissute come vere e proprie interferenze da parte dell’or-gano centrale. Rafforzare la rete fra le diverse scuole darebbe più forza a una gestione meno soggetta a pressioni esterne.

La posizione degli insegnanti in merito a queste tematiche sembra essere un po’ più cauta. Infatti “solo” il 70,9% ritiene che l’autonomia conferisca alla scuola spazi di gestione più lontani dal centro e “solo”

il 59,2% ritiene che l’autonomia rappresenti fi nalmente uno spazio di li-bertà per le scuole con un’Amministrazione provinciale che eroga servizi.

Infi ne, rispetto ai dirigenti, sono molti di meno (60,7%) gli insegnanti che attribuiscono una fondamentale importanza all’instaurazione di un forte sistema di valutazione. Si conferma quindi la diffi denza di una parte consistente degli insegnanti verso la valutazione, un atteggiamento ben conosciuto che rappresenta probabilmente uno dei maggiori punti di di-stinzione rispetto ai dirigenti.

Dirigenti scolastici e insegnanti assumono posizioni piuttosto lontane anche in merito all’effettiva autonomia delle scuole. Infatti, il 34,8% dei dirigenti ritiene che i vincoli posti alle possibilità di gestione economi-ca della scuola non abbiano economi-cambiato molto il rapporto fra le scuole e l’Amministrazione provinciale; mentre tale percentuale raggiunge il 58,9%

51 Sia per i dirigenti scolastici, sia per gli insegnanti, le percentuali riportate fra parentesi sono state ottenute sommando la percentuale dei “molto d’accordo” e degli “abbastan-za d’accordo”.

Tab. 4.1 - Opinioni sui rifl essi dell’autonomia nei rapporti tra le scuole e l’Amministrazione provinciale (dirigenti) Molto d’accordoAbbastanza d’accordoPoco d’accordoPer nulla d’accordoTotale %[N]IDP

Non risponde % sul totale degli intervistati L’autonomia richiede l’esistenza di un forte sistema di valutazione53,838,56,21,5100,0[65]84,63,0 L’autonomia conferisce senza dubbio uno spazio di gestione più libera dal “centro” e più attento alle esigenze della scuola

29,754,712,53,1100,0[64]68,84,5 L’autonomia rappresenta nalmente uno spazio di libertà delle scuole e l’Amministrazione provinciale diventa un soggetto che offre vari servizi

19,058,720,61,6100,0[63]55,66,0 Con l’autonomia spesso non si sa a chi rivolgersi per avere risposte precise19,734,831,813,6100,0[66]9,11,5 Il rapporto esclusivo con la Provincia, che l’autonomia trentina non ha intaccato, limita la responsabilità delle singole scuole

12,335,444,67,7100,0[65]-4,63,0 L’autonomia non ha cambiato molto per via dei vincoli nelle possibilità di gestione economica della scuola 10,624,256,19,1100,0[66]-30,31,5 Nota: le domande sono ordinate per Indice di Differenza Percentuale decrescente (IDP = Molto d’accordo + Abbastanza d’accordo - Poco d’ac- cordo - Per nulla d’accordo).

Tab. 4.2 - Opinioni sui rifl essi dell’autonomia nei rapporti tra le scuole e l’Amministrazione provinciale (insegnanti) Molto d’accordoAbbastanza d’accordoPoco d’accordoPer nulla d’accordoTotale %[N]IDP

Non risponde % sul totale degli intervistati L’autonomia conferisce senza dubbio uno spazio di gestione più libera dal “centro” e più attento alle esigenze della scuola

13,757,223,95,1100,0[832]41,96,3 L’autonomia richiede l’esistenza di un forte sistema di valutazione21,739,027,711,6100,0[823]21,47,4 L’autonomia rappresenta nalmente uno spazio di libertà delle scuole e l’Amministrazione provinciale diventa un soggetto che offre vari servizi

8,550,735,05,8100,0[819]18,37,8 L’autonomia non ha cambiato molto per via dei vincoli nelle possibilità di gestione economica della scuola

13,745,235,16,0100,0[828]17,86,7 Con l’autonomia spesso non si sa a chi rivolgersi per avere risposte precise14,935,837,311,9100,0[830]1,56,5 Il rapporto esclusivo con la rovincia, che l’autonomia trentina non ha intaccato, limita la responsabilità delle singole scuole 7,032,049,811,3100,0[798]-22,110,2 Nota: dati pesati; le domande sono ordinate per Indice di Differenza Percentuale decrescente (IDP = Molto d’accordo + Abbastanza d’accordo - Poco d’accordo - Per nulla d’accordo).

fra gli insegnanti. Viceversa il 47,7% dei dirigenti ritiene che l’esclusivo rapporto con la Provincia – non intaccato dall’autonomia trentina – limiti le responsabilità della scuola, a fronte di un 38,9% degli insegnanti.

Infi ne, tra le sei voci proposte, quella rispetto alla quale vi sono state opinioni più eterogenee riguarda la presenza di un punto di riferimento per le scuole. Infatti, sia fra i dirigenti, sia fra gli insegnanti vi è un sostanziale equilibrio fra chi ritiene che spesso manchino referenti chiari cui rivolgersi per ottenere risposte e chi non percepisce tale confusione (IDP dei dirigenti scolastici = +9,5; IDP degli insegnanti = +1,5). Fra l’altro, la questione dei referenti era già emersa nel 2001, quando alcuni dirigenti avevano riportato una certa diffi coltà a collaborare con la Sovrintendenza. A quel tempo, per superare il problema, si era suggerito di “creare all’interno dell’Amministra-zione provinciale uno staff di persone aggiornate, competenti, stabili nel tempo e disponibili in orari fi ssi per fornire risposte puntuali e precise”52.

Anche fra gli insegnanti intervistati nei focus group non sono mancati accenti critici riguardo alle ripercussioni che l’autonomia avrebbe avuto nella dinamica delle relazioni fra dirigenti e insegnanti. Un modello centra-to sui dirigenti sposterebbe la dialettica interna alle scuole da discussioni sull’attività didattica ad una ratifi ca di decisioni di tipo organizzativo.

Nel documento Verso un autonomia matura (pagine 119-123)