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Capitolo III. La valutazione linguistica prima dell’intervento

3.2. Il Peabody Picture Vocabulary Test – Revised (PPVT-R)

Il Peabody Picture Vocabulary Test – Revised (PPVT-R) (Stella et al., 2000) è l’edizione aggiornata dell’originale PPVT (Lloyd et al., 1981). Si tratta di un test adatto a misurare il vocabolario recettivo di bambini di età compresa tra i 45 ed i 138 mesi, nonché è utile per identificare ritardi nell’apprendimento, disturbi di linguaggio o altre patologie che intaccano il vocabolario in entrata (vocabolario recettivo).

Il PPVT-R prevede l’uso di 175 tavole, più 5 tavole di addestramento. Ogni tavola è suddivisa in 4 riquadri, ognuno dei quali contiene un’immagine. Solo una delle 4 immagini corrisponde alla parola stimolo che l’esaminatore pronuncia, fornendo così solo il 25% di probabilità di risposta corretta casuale.

È importante che il test sia somministrato in una stanza tranquilla, con un tavolo e due sedie, buona illuminazione e temperatura confortevole (Stella et al., 2000).

Prima dell’inizio del test, è indispensabile calcolare l’esatta età anagrafica del soggetto all’atto della somministrazione per stabilire il punto di inizio del test e così evitare di somministrare item troppo difficili o troppo facili. Gli item proposti, infatti, sono ordinati secondo un livello di difficoltà progressivo e per ogni soggetto si devono somministrare solo gli item vicini all’intervallo critico, intervallo compreso tra il BASALE (Basal) e il SOFFITTO (Cealing).

Per determinare il livello basale e il soffitto si parte dall’item corrispondente all’età anagrafica del soggetto e si procede finché il soggetto non fornisce 8 risposte consecutive corrette: quel punto sarà il BASALE. Se il soggetto compie un errore prima di 8 risposte consecutive corrette, si deve determinare il basale somministrando il test all’indietro dal punto iniziale, corrispondente all’età cronologica, fino a quando non vengono fornite 8

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risposte consecutive corrette. Dopo aver determinato il basale, si prosegue dall’item successivo a quello in cui il soggetto aveva compiuto il primo errore fino a quando il soggetto non compie 6 errori su 8 item consecutivi: quello determina il SOFFITTO. Nel somministrare il test a ritroso può capitare di ottenere più soffitti ma per il punteggio grezzo si prende in considerazione solo il soffitto più basso. Allo stesso modo, può capitare di non riuscire ad ottenere un basale e a quel punto si considererà come basale l’item numero 1.

In questo test, il punteggio grezzo finale è costituito dal numero di risposte corrette nell’intervallo critico. Per calcolarlo si considera il numero degli errori commessi tra il soffitto e il basale. In questo modo, si ritengono corretti tutti gli item inferiori al livello basale mentre sono sbagliati tutti gli item superiori al soffitto. Infine, il punteggio grezzo si trasforma in punteggi standard equivalenti per età attraverso la consultazione delle tavole presenti nel manuale.

3.2.1 Somministrazione del test e analisi dei risultati

Il Peabody è stato il primo dei quattro test somministrati. Questa scelta è dovuta esclusivamente a una considerazione personale: per la bambina un test di vocabolario poteva risultare meno complicato da eseguire e psicologicamente meno frustrante. Tuttavia, i vocaboli sono risultati molto difficili per la bambina, che non è riuscita a totalizzare dei punteggi grezzi idonei alla trasformazione in punteggi standard per la sua fascia d’età.

Come da istruzioni, la somministrazione del test è partita dall’età anagrafica della bambina (9 anni, item n°70, ISSARE). Al primo errore, si è andati a ritroso nella somministrazione degli item nell’intento di raggiungere un basale. Tuttavia, in questa fase preliminare, non è stato possibile registrare un basale: la somministrazione a ritroso è stata interrotta quando la bambina ha commesso un errore nell’item n°8 (TAMBURO), in quanto non sarebbe più stato possibile registrare 8 risposte consecutive corrette e quindi, seguendo le istruzioni del test, è stato considerato come basale l’item n°1 (AUTOBUS). Per quanto riguarda il soffitto, gli errori commessi dalla bambina hanno portato al raggiungimento di più di un soffitto ma, ai fini del calcolo del punteggio grezzo, è stato considerato il soffitto più basso (item n°28, PARACADUTE).

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Dati questi risultati, il punteggio grezzo ottenuto è di 15, punteggio che nella norma è totalizzato da bambini di età compresa tra 3.9 e 4.2 anni secondo le tabelle di conversione riportate sul manuale.

Prima dell’inizio del test, sono state proposte le tavole di addestramento. Per i bambini di età superiore agli 8 anni le tavole da utilizzare erano la D e la E. Tuttavia, la bambina non è riuscita ad indicare correttamente i primi due item proposti con la tavola D (RUOTA; CORDA), perciò, dopo averle spiegato quali fossero le immagini corrispondenti a tali item, si è deciso di somministrare le tavole (A e B) dedicate ai bambini di età inferiore agli 8 anni. Anche in queste tavole la bambina ha commesso degli errori negli item AUTOMOBILE, PETTINE e CALZINO. Come previsto dalle istruzioni sul manuale, la somministrazione delle tavole di addestramento è stata interrotta quando la bambina ha indicato correttamente tre item senza ricevere alcun aiuto.

Nell’analisi degli errori è bene sottolineare che le immagini proposte per alcuni item possono risultare fuorvianti e questo potrebbe giustificare alcune delle scelte errate della bambina. Si tratta comunque di pochi casi isolati che non interferiscono in modo rilevante sul risultato ma che si vuole portare all’attenzione del lettore.

A tal proposito, si fornisce come esempio l’item n°55 (TUFFARSI), in Fig. 3.1: l’immagine target è la n°2, tuttavia la bambina ha indicato come risposta esatta la n°3, la quale effettivamente non presenta elementi che negano la possibilità di abbinare tale immagine all’azione di tuffarsi.

Figura 3.1: Tavola n°55, TUFFARSI Target

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Nell’item n°43 (CUCIRE) in Fig. 3.2, la bambina indica con sicurezza il riquadro n°4 che raffigura l’azione di cucinare. È una risposta in parte attesa, in quanto probabilmente la bambina non conosce il significato lessicale del verbo cucire ma conosce quello del verbo cucinare e sceglie l’immagine che raffigura l’azione che più si assomiglia fonologicamente alla parola cucire. È possibile che la bambina non abbia percepito bene il suono della parola e la scarsa conoscenza lessicale del verbo cucire può aver contribuito all’errore ma, purtroppo, è difficile determinare con certezza la causa di questo errore. Da notare che durante la somministrazione post trattamento, la bambina indicherà il riquadro corretto corrispondente all’azione di cucire.

Figura 3.2: Tavola n°43, CUCIRE

In generale, gli errori commessi dalla bambina a questa somministrazione sono molteplici e potrebbe essere che la bambina abbia risposto casualmente alla maggior parte degli item somministrati. Infatti, da una visione globale delle risposte emerge che la bambina tende ad indicare sempre lo stesso riquadro per un numero consecutivo di volte. Inoltre, stranamente ha fornito la risposta corretta per item riferibili a termini poco comuni, come il n°12 (INCIDENTE), n°18 (GONFIO), n°35 (SIRINGA), n°41 (CONSEGNARE), n°58 (BARRIERA) e n°59 (DONNOLA), ai quali vedremo che non è stata in grado di rispondere correttamente durante la seconda somministrazione del test successiva all’intervento linguistico (Cap. V). Infine, ha commesso diversi errori con item riferibili a termini ad alta frequenza d’uso, come il n°8 (TAMBURO), n°11 (PENNA), n°15 (GINOCCHIO), n°17 (SBUCCIARE), n°23 (BUSTA), n°27 (GABBIA), n°29 (STRAPPARE), n°30 (QUADRATO), n°31 (VASO), n°33 (BACIO), n°37 (NIDO), n°49

Target

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(SPALLA), n°50 (GOMITO), n°51 (VERDURA) e n°54 (UMANO), dimostrando di possedere un vocabolario in memoria molto povero e limitato.