2. La Cina e la produzione di vino
2.4 Il problema della contraffazione del vino in Cina
Quello della contraffazione del vino, in Cina, è un problema che sta assumendo dimensioni importanti. Uno studio belga, dal titolo “La contrefaçon sur le marché des vins et spiritueux”91 (“La contraffazione nel mercato del vino e dei liquori”),
sostiene che la Cina sia apparsa sul mercato della contraffazione da circa 4/5 anni. Tuttavia, il peso di questo commercio illecito è consistente e il vino contraffatto è destinato al mercato globale. Inoltre, la contraffazione dei vini europei, importati in Cina, ammonterebbe al 25 per cento, con un maggiore interesse per i vini di fascia alta. La Cina sta facendo sempre più uso di ingenti risorse per la lotta alla contraffazione: 60.000 individui sospetti sono stati arrestati, nel 2013, nell’ambito delle indagini sulle truffe alimentari e dei vini. In generale, le statistiche sulla contraffazione del vino, in Cina, sono poco chiare e le organizzazioni cinesi, responsabili di far fronte a questo problema, non sono sempre ben coordinate nei lavori. La prossima creazione del Food and Crime Investigation Bureau, con sede a Pechino, potrebbe consentire, agli ispettori cinesi, di essere dotati di mezzi coercitivi più efficaci.92
Nick Bartman è un avvocato specializzato nella lotta alla contraffazione e nei diritti di proprietà intellettuale che, dopo aver scoperto un sistema ben consolidato di contraffazione del vino che coinvolgeva produttori vinicoli, produttori di bottiglie, rivenditori e tipografie, ha iniziato la sua attività investigativa, con l’obiettivo di aiutare le autorità cinesi ad individuare vini falsi e organizzare dei blitz, che portano alla chiusura delle attività illecite e all’arresto dei responsabili. Il
90 Yao LU, “China releases 12th Five-Year Plan for the wine industry”, in China Briefing, 9 Luglio
2012, http://www.china-briefing.com/news/2012/07/09/china-releases-12th-five-year-plan-for-the- wine-industry.html
91 Studio commissionato da “Selinko”, società belga anti-contraffazione (www.selinko.com) 92 Eric PRZYSWA, Selinko, “La contrefaçon sur le marché des vins et spiritueux”, Maggio 2014,
http://selinko.com/site/wp-content/uploads/2014/05/Etude-anti-contrefaper centoC3per centoA7on- vins-et-spiritueux-2.pdf
46 sistema di contraffazione cinese non riguarda soltanto vino proveniente dall’estero ma anche il vino prodotto in Cina che, per alcuni aspetti, potrebbe risultare anche più vantaggioso per i contraffattori.93 Xinshi Li, Presidente della Chinese Academy
of Inspection and Quarantine (CAIQ), durante una conferenza a Bordeaux, ha sostenuto che almeno la metà del vino francese Chateau Lafite venduto in Cina è falso e che, in generale, i vini di alta gamma preferiti dai wine lover cinesi, sarebbero maggiormente falsificati utilizzando etichette contraffatte su bottiglie che, invece, contengono vini di scarsa qualità.94
Grazie ad alcune azioni legali nelle aree di produzione vinicola di Yantai e Penglai95 , nella provincia orientale dello Shandong, il sistema illegale di
contraffazione del vino ha, sicuramente, registrato un rallentamento e questa tendenza dovrebbe continuare a diminuire, a condizione che le autorità pubbliche locali imparino soprattutto a distinguere il vino originale da quello contraffatto. D’altra parte, anche i produttori stranieri dovrebbero fare in modo che i loro uffici commerciali o giuridici in Cina comunichino il più possibile con le autorità di controllo locali, per far sì che i funzionari cinesi abbiano un supporto nella lotta alla contraffazione del vino. La più importante istituzione con cui interfacciarsi in Cina è il Bureau of Technical Supervision (Ufficio di supervisione tecnica), o BTS: ne esiste un ufficio in ogni città e tutti quanti si trovano sotto il controllo di un dipartimento governativo, noto come General Administration of Quality Supervision,
Inspection and Quarantine (Amministrazione generale della supervisione della
qualità, Ispezione e Quarantena). Un problema potrebbe essere rappresentato dai funzionari che parlano e leggono solo mandarino. Di conseguenza, è
93 Il Corriere Vinicolo, “Cina, ecco come evitare le truffe (o ridurle al minimo)”, 29 Novembre 2013, http://www.uiv.it/cina-ecco-come-evitare-le-truffe-o-ridurle-al-minimo/
94 Lauren EADS, “Half of Chateau Lafite sold in China is fake”, in The Drinks Business, 7 Maggio 2014, http://www.thedrinksbusiness.com/2014/05/half-of-chateau-lafite-sold-in-china-is-fake/
47 fondamentale avere dei collaboratori cinesi che possano tradurre, facendo attenzione alle informazioni più utili.96
Il governo cinese, inoltre, ha recentemente lanciato il progetto PEOP (Protected Eco-origin Product) al fine di creare un sistema di etichettatura dei prodotti con etichette riportanti codici visibili e invisibili, come il Quick Response Code, attraverso il quale i consumatori e i funzionari doganali cinesi potranno controllare la provenienza delle bottiglie.97
Tuttavia, nonostante i diversi sforzi del governo centrale nel combattere il fenomeno della corruzione in Cina, è risaputo che le autorità pubbliche locali spesso tendano a proteggere il business locale.
Ovviamente, affinché i produttori vinicoli non corrano il rischio che i propri vini siano contraffatti, è fondamentale la registrazione del proprio marchio in Cina, affidandosi ad uno studio legale cinese, specializzato in materia. Un’altra precauzione, secondo Bartman, è quella di mettere un segno riconoscibile sull’etichetta frontale, una sorta di piccola e semplice modifica dell’etichetta, in modo da scoprire facilmente se la stessa è stata successivamente contraffatta. Questo perché, paradossalmente, quando i falsari copiano le etichette correggono tutte le imperfezioni, non rendendosi conto di lasciare, invece, delle tracce della loro attività.
E’ importante, inoltre, ricercare informazioni circa: i canali di vendita, quali essi siano in Cina; l’importatore a cui ci si rivolge, assicurandosi che siano wine shop o supermercati con nomi riconoscibili e non, invece, piccoli negozi o alberghi cinesi di cui si conosce poco.98
96 Il Corriere Vinicolo, “Cina, ecco come evitare le truffe (o ridurle al minimo)”, 29 Novembre 2013, http://www.uiv.it/cina-ecco-come-evitare-le-truffe-o-ridurle-al-minimo/
97 Lauren EADS, “Half of Chateau Lafite sold in China is fake”, in The Drinks Business, 7 Maggio 2014, http://www.thedrinksbusiness.com/2014/05/half-of-chateau-lafite-sold-in-china-is-fake/
98 Il Corriere Vinicolo, “Cina, ecco come evitare le truffe (o ridurle al minimo)”, 29 Novembre 2013, http://www.uiv.it/cina-ecco-come-evitare-le-truffe-o-ridurle-al-minimo/
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