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CONCORRENTI ESTERNE

4. Il settore ceramico non distrettuale italiano

Prima di iniziare l’analisi è necessario ricordare che il campione ceramico non distrettuale italiano è l’unico composto da un numero di aziende minore rispetto a quello dell’area utilizzata per il confronto, poiché quasi l’80% delle aziende operanti in questo settore è localizzato nel comprensorio ceramico di Sassuolo, la prima area di produzione di piastrelle a livello nazionale.12 Chiaramente questo dato non ha alcuna conseguenza sullo studio proposto, ma è bene tenerlo in mente per interpretarne correttamente le conclusioni.

Tab. 3.18: Ripartizione delle imprese investitrici ceramiche non distrettuali per classe dimensionale (2008, num., %) Ceramico Italia Imprese con Partecipazioni Collegamento Imprese con Partecipazioni Controllo Imprese con entrambi i tipi di Partecipazioni Totale

Tipo Impresa Num. % Num. % Num. % Num. %

Micro 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0

Piccole 1 100,0 0 0,0 0 0,0 1 14,3

Medie 0 0,0 3 50,0 0 0,0 3 42,9

Grandi 0 0,0 3 50,0 0 0,0 3 42,9

Totale 1 0,9 6 5,9 0 0,0 7 6,9

Fonte: Nostra elaborazione diretta

Le aziende operanti al fuori delle aree distrettuali mostrano, anche in questo caso, una propensione all’internazionalizzazione produttiva molto minore rispetto a quella registrata nel comprensorio. La percentuale di aziende coinvolte in processi di investimento estero è infatti limitata al 6,9% del totale, quasi 12 punti in meno di quella verificata nel distretto di Sassuolo (18,86%). Osservando la Tab. 3.18, si nota che la quasi totalità delle imprese internazionalizzate (6 sulle 7 totali) utilizza esclusivamente investimenti di controllo, mentre

solo una è impegnata in operazioni di collegamento. La differenza tra le due forme di investimento sembra dipendere principalmente dalla dimensione aziendale: l’unica piccola impresa possiede una partecipazione di collegamento, mentre gli investimenti di controllo sono riservati alle società dotate di maggiori risorse, come le medie e le grandi aziende che ne realizzano esattamente lo stesso numero.

Tab. 3.19: Ripartizione delle partecipazioni estere detenute dalla imprese ceramiche non distrettuali per quota di capitale posseduto e dimensione aziendale (2008, num., %)

Ceramico Italia Partecipazioni di

Collegamento Partecipazioni di Controllo Totale Partecipazioni

Tipo Impresa Num. % Num. % Num. %

PMI 1 100,0 3 50,0 4 57,1

Grandi Imprese 0 0,0 3 50,0 3 42,9

Totale 1 100,0 6 100,0 7 100,0

Fonte: Nostra elaborazione diretta

In contrasto con quanto visto precedentemente, in questo caso nessuna impresa risulta coinvolta in operazioni internazionali complesse o diversificate che contemplino l’utilizzo di entrambi i tipi di investimento. Inoltre, per quanto riguarda le partecipazioni complessive, nel campione analizzato si verifica per la prima volta il sorpasso, seppur risicato, delle PMI sulla grandi imprese: grazie soprattutto al dinamismo delle medie aziende gli investimenti effettuati oltrepassano il 57% del totale esaminato (Tab. 3.19).

Fig. 3.12: Confronto tra le partecipazioni estere detenute dalle PMI e dalle grandi imprese ceramiche non distrettuali (2008, num.)

4 3 1 1 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

Numero Media per impres a

PMI Grandi Impres e

È importante comunque sottolineare che questo risultato si deve anche al fatto che il numero medio di partecipazioni per impresa è uguale sia per le PMI che per quelle di grande dimensione, quindi evita il tipo di squilibrio riscontrato in precedenza. Proprio questo numero, pari a solo un investimento per azienda, è il più basso registrato finora e indica la mancanza di capacità, o di volontà, delle imprese non distrettuali di intraprendere percorsi articolati di crescita sovranazionale..

Tab. 3.20: Ripartizione delle partecipazioni estere detenute dalla imprese ceramiche non distrettuali per area geografica e paese (2008, num., %)

Area di destinazione Num. Partecipazioni % entro Area % sul Totale

EU 3 100,0 42,9 France 1 33,3 14,3 Espana 1 33,3 14,3 Germany 1 33,3 14,3 Nafta 3 100,0 42,9 US 3 100,0 42,9 Africa 1 100,0 14,3 Tunisia 1 100,0 14,3

Fonte: Nostra elaborazione diretta

La limitata proiezione internazionale delle aziende ceramiche non distrettuali emerge anche dalla ripartizione delle partecipazioni estere per macroarea geoeconomica, illustrata in Tab. 3.20. Gli investimenti sono infatti realizzati prevalentemente nelle due tradizionali aree di scambio della manifattura italiana, l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che ne accolgono una quota superiore all’85%.

Fig. 3.13: Destinazione delle partecipazioni estere detenute dalle PMI ceramiche non distrettuali per area geografica (2008, %)

50%

25% 25%

EU Nafta Africa

Inoltre, il fatto che quasi tutte le partecipazioni si muovono verso paesi ad alto reddito non può che rappresentare la ricerca di benefici di natura esclusivamente commerciale o logistica. Gli unici investimenti indirizzati verso paesi in via di sviluppo, vengono effettuati dalle PMI (Fig. 3.13), che anche in questo dimostrano una maggior diversificazione geografica rispetto alle grandi società (Fig. 3.14), improntata soprattutto alla ricerca di risorse che consentano loro di diminuire i costi e di incrementare la propria competitività sul mercato.

Fig. 3.14: Destinazione delle partecipazioni estere detenute dalle grandi imprese ceramiche non distrettuali per area geografica (2008, %)

33%

67%

EU Nafta

Fonte: Nostra elaborazione diretta

Le differenze con il comprensorio sassolese sono rilevanti anche per quanto concerne la diffusione dei gruppi industriali che, in questo caso appare fortemente limitata. Nel campione ceramico non distrettuale, infatti, oltre alla bassissima percentuale di PMI appartenenti a tali organizzazioni (13,7%), si nota anche un minor ricorso a tale forma di alleanza imprenditoriale da parte delle grandi aziende che, nonostante raggiunga oltre il 66% appare comunque molto inferiore a quelle registrate negli altri campioni (Tab. 3.21).

Tab. 3.21: Diffusione dei gruppi industriali all’interno del campione ceramico non distrettuale (2008, num., %)

Ceramico Italia Imprese appartenenti a Gruppi Industriali

Totali Investitrici

Tipo Impresa Num. % sul totale Num. % sul totale

PMI 13 13,7 1 25,0

Grandi Imprese 4 66,7 3 100,0

Totale 17 16,8 4 57,1

Inoltre, a differenza di quanto verificato per le aziende distrettuali, in questo caso l’appartenenza ad un gruppo non appare come un fattore in grado di influenzare la capacità delle PMI di realizzare processi di crescita internazionale tramite operazioni di investimento estero. Nel campione esaminato infatti solo il 25% delle piccole e medie imprese attive sul piano dell’internazionalizzazione produttiva risulta legata ad una di queste organizzazioni imprenditoriali (contro il 65% registrato tra le società sassolesi), mentre tutte le grandi imprese investitrici fanno parte di queste organizzazioni. Il fatto poi che tutti i gruppi censiti siano di origine italiana dimostra l’incapacità del settore di attrarre investimenti internazionali al di fuori delle aree distrettuali.