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Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze: il Presidente

Gli attori del sistema

5.7 Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze: il Presidente

Discutere della tematica delle misure di sicurezza e dell‟internamento in genere senza esaminare la visione della Magistratura di Sorveglianza, organo giudiziario che ne gestisce l‟applicazione e la conclusione, renderebbe il confronto mancante di una prospettiva fondamentale e determinante.

Il magistrato di sorveglianza provvede al riesame della pericolosità sociale, nonché all‟applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca anche anticipata, delle misure di sicurezza (art. 69 O.P.): determina in sostanza la “vita” delle misure di sicurezza, dalla “nascita” e alla “morte”.

Per questo motivo, è stato richiesto l‟intervento del Tribunale di Sorveglianza di Firenze per poter completare l‟analisi dei pareri e delle posizioni istituzionali rispetto al processo di superamento degli OPG in atto ed è stata intervistata la Dr.ssa Antonietta Fiorillo, che ne ricopre il ruolo di Presidente.

La principale criticità rispetto a quanto attuato fino ad oggi in merito al superamento degli OPG e alla definizione di un sistema diverso di gestione delle misure di sicurezza è che ancora questo non è completato: gli OPG sono ancora aperti e vi sono all‟interno ancora un numero significativo di persone; le REMS sono state parzialmente aperte ma è evidente che è stato sottostimato il numero dei posti necessari.

E‟ stata predisposta prima la normativa a supporto di questo cambiamento e solo successivamente si è lavorato alla realizzazione delle nuove strutture deputate all‟accoglienza delle persone a cui è applicata una misura di sicurezza detentiva.

Anche per quanto riguarda la Regione Toscana, si è avuto un importante ritardo tant‟è che la REMS di Volterra ha aperto solo a dicembre ‟15 e quando gli internati dell‟OPG di Montelupo Fiorentino avevano già presentato i reclami ex art. 35 bis O.P. in ordine all‟internamento ritenuto in violazione della legge in quanto attuato in un luogo chiuso dalla normativa.

Alcuni aspetti non sono stati tenuti in debito conto, come la presenza delle applicazioni provvisorie delle misure di sicurezza ad esempio, che ha determinato una previsione errata rispetto alle reali necessità a cui era necessario far fronte.

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La dr.ssa Fiorillo ritiene che, al momento, la difficoltà principale sia quella legata al cambiamento culturale che sostanzia e sta alla base di questo processo, fondamentale per la sua riuscita: è necessaria una trasformazione nell‟approccio dei Dipartimenti di salute mentale che devono agire da una diversa prospettiva rispetto alle problematiche dei loro pazienti psichiatrici mentre, quello avvenuto, appare un mutamento calato dall‟alto senza che i servizi territoriali fossero realmente pronti a gestirlo.

Si può affermare che è stato raggiunto l‟obiettivo del formale superamento degli OPG, anche se non si tratta di un superamento condiviso ed accettato dai territori e dalle comunità, non trattandosi infatti di normative ben accolte dalla collettività, perché siamo di fronte a soggetti ancora più a rischio di esclusione delle altre categorie di persone svantaggiate.

Non è stato debitamente e sufficientemente considerato che si sta trattando di persone “difficili” per la loro storia personale, per i reati posti in essere e per la gravità delle patologie psichiatriche.

Quindi, ad oggi, siamo davanti ad una situazione generale caratterizzata da un numero di posti insufficienti in tutte le REMS, con la necessità di dover gestire casi e situazioni difficili sotto il profilo psicopatologico e con un‟evidente difficoltà dei Dipartimenti di salute mentale, rimanendo invariato l‟impianto di legge alla base delle misure di sicurezza.

Partendo da questo punto fondamentale e in merito alla conciliabilità tra le nuove normative e quelle invariate del codice penale e dell‟ordinamento penitenziario, sono stati approntati tutti quelli strumenti possibili per cercare di raggiungere questo scopo.

Tutto quello che fino ad oggi veniva svolto ed attuato dal personale dell‟amministrazione penitenziaria deve passare in toto al personale sanitario.

Per la Regione Toscana, è stato sottoscritto un protocollo per definire gli aspetti della sicurezza e della gestione delle funzioni che sono passate dall‟Amministrazione penitenziaria agli altri soggetti individuati dalle norme.

Si tratta di percorsi di collaborazione e di affiancamento da gestire e sostenere attentamente.

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Bisogna aver ben presente che è stato superato uno spazio fisico, un luogo, ma non la misura di sicurezza del ricovero in OPG.

La percezione è che il clamore mediatico abbia avuto un effetto dirompente che abbia trascinato via tutto con sé: considerato che non c‟è stata la volontà di modificare la normativa, l‟obiettivo fondamentale da raggiungere era quello di garantire dei luoghi adeguati per l‟esecuzione delle misure di sicurezza ma questo poteva essere fatto migliorando e riqualificando l‟esistente.

Le difficoltà espresse e rilevate da parte dei Dipartimenti di salute mentale evidenziano il fatto che sono state fatte delle norme che sono state successivamente lasciate da gestire a chi c‟era.

In questi giorni si parla di commissariamento delle regioni inadempienti da parte del Governo ma questo sarebbe dovuto avvenire molto tempo fa se veramente si voleva raggiungere quanto previsto dalle tempistiche delle normative, questo ritardo oggi crea una situazione di profonda difficoltà visto che a quasi un anno di distanza gli OPG sono aperti e vi sono ancora persone internate.

Per quanto riguarda il territorio di competenza del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, si ritiene assolutamente necessario e nel più breve tempo possibile poter contare su un nuovo modulo della REMS di Volterra per poter chiudere l‟OPG di Montelupo Fiorentino e per far rientrare gli internati presenti in altre regioni.

Sarà necessario che la REMS preveda un modulo per le persone con situazioni giuridiche definitive e un altro per soggetti in situazione di applicazione provvisoria della misura perché evidentemente queste due categorie di persone non possono stare insieme per le differenti situazioni personali e giuridiche.

E‟ stato ribadito più volte e da tempo che gli attuali posti previsti dalla Regione Toscana per l‟accoglienza delle persone in misura di sicurezza sono insufficienti: i moduli previsti nella REMS di Volterra che ospiteranno un massimo di 40 persone non possono rispondere alle reali esigenze considerando che si ha a che fare con numeri variabili e non facilmente determinabili.

Il processo di superamento degli OPG, secondo la dr.ssa Fiorillo, può essere definito come un percorso molto faticoso e complesso perché si tratta soprattutto di un cambiamento nell‟approccio culturale in cui si sono insinuate posizioni

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spesso ideologiche che hanno impedito la concretizzazione di molti dei progetti pensati ed ipotizzati per il superamento dell‟OPG di Montelupo Fiorentino con la conseguenza del ritardo in essere.

A seguito dei reclami ex art. 35 bis O.P. e in relazione alle prime ordinanze emesse in merito, è stato imposto alla Regione Toscana, come ad altre regioni, di porre rimedio al pregiudizio adottando i necessari provvedimenti a cui l‟Ente però si è opposto e quindi al momento la situazione è sospesa.

Per quanto riguarda il Tribunale di Sorveglianza, rimane invariato l‟approccio e le competenze che caratterizzano l‟ente visto che le normative non sono variate: c‟è stato un forte impegno della Magistratura di Sorveglianza a valutare ed approvare tutti quei progetti individualizzati che presentavano i requisiti necessari al fine di dimettere il maggior numero di persone possibili dall‟OPG di Montelupo Fiorentino ma rimane un nucleo di persone che si trovano in una condizione tale da non rendere possibile questo nell‟immediato e per queste è necessario arrivare celermente al completamento delle REMS.

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