IL CASO PROSECCO: L’IMPEGNO SOSTENIBILE DI PERLAGE E IL PROGETTO ITA.CA.
2.1 UN’ANALISI FOCALIZZATA SUL BINOMIO ECONOMIA-AMBIENTE
2.1.5 IL VALORE DELLA D.O.C.G PER LA VITICOLTURA SOSTENIBILE
Si arriva così finalmente alla svolta: il Distretto del Prosecco sceglie e ottiene un nuovo marchio nel 2009, ossia la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, comunemente identificata con D.O.C.G.152. E’ una scelta corretta? Sicuramente sì, si potrebbe affermare quasi necessaria e meritata, anche se bisogna valutare quanto finora effettivamente percepito dal consumatore, rispetto al mutamento di Denominazione. Il primo aspetto di cambiamento è da rinvenire nel nome. Da Prosecco D.O.C. di Conegliano Valdobbiadene si passa all’inversione tanto attesa che risalta il territorio: Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore a marchio D.O.C.G.. E’ il passo più importante per l’analisi proposta, attraverso il quale territorio e attività economica si !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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legano, almeno nei termini, indissolubilmente; ora la zona d’origine del Prosecco è messa in primo piano, non lo si chiama più col nome del vitigno, bensì con i Paesi che lo identificano. In altri termini “si è avviata una vera e propria rivoluzione, non solo metaforica ma anche pratica, terapeutica, culturale, tecnica e programmatica che ha modificato e trasformato il prodotto non solo in qualcosa di Superiore, passando da D.O.C. A D.O.C.G., ma cangiando lo stesso concetto di territorio in un’idea, in un diverso sistema produttivo, in un progetto d’area rivolto sia all’esterno, sia all’interno, proprio verso quella cultura trevigiana che sembra abbia smesso di voler correre freneticamente per porsi solo l’obiettivo di guardare al futuro ma programmandolo, invece, con più logica”153.
Inserire quella ulteriore “G” nella denominazione evoca sicuramente una garanzia, vista sotto vari punti di vista. Si rende, infatti, attendibile l’originalità di produzione del bene in uno specifico territorio definito, quello dei quindici comuni tra Conegliano e Valdobbiadene. Solo in quest’area il Prosecco si può oggi definire Superiore, per il rimanente Nord Est d’Italia invece esso è coltivato, ma il marchio attribuito è quello della D.O.C. di base (al posto della precedente I.G.T). Secondo ricerche fatte il 41% dei consumatori lega oggi la “G” a una maggiore qualità, mentre un altro 39% la attribuisce alla provenienza territoriale154. Segno che vi è parecchia confusione sul significato di questo importante passaggio storico, che richiama più cose contemporaneamente. Da un lato è vera la garanzia di una maggior qualità a seguito di un disciplinare produttivo più restrittivo155, dall’altra però è fondamentale l’accezione al paesaggio, al territorio che tanto interessa in questo elaborato. Oggi il consumatore deve accogliere tale significato intrinseco ed essere così aiutato dalle istituzioni, dalle aziende che lo devono ben saper comunicare. Bisogna capire quindi se questo percorso definito dal passaggio alla D.O.C.G. sia utile allo scopo qui analizzato, ossia alla diffusione di una consapevolezza di tutti gli operatori vitivinicoli nella formazione di un sistema dinamico tra l’ambiente e l’uomo, per raggiungere una crescita sostenibile in tutti i sensi.
Con questa evoluzione si mette al centro il territorio, tuttavia c’è da chiedersi se esista nell’area delineata una sufficiente attenzione alla cura dello stesso, se questo non possa essere visto come un punto d’arrivo e invece come l’inizio di un mutamento culturale opportuno in termini ambientali. Il Prosecco è Superiore perché fatto in quella precisa area geografica; la si sta tutelando? Non sarebbe forse stato utile abbinare all’ottenimento della D.O.C.G. dei vincoli che imponessero alle aziende del distretto dei progetti specifici e forti di sostenibilità ambientale? Tutte !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! "&$!d2/O1!7JQ!#+""Q!Z>'"-+')#$)<"%#82,1-+'%#$;!'-"%-#?)'*$*#!'-"%-+*56#`.;;18./>1Q#F2@5.!F2081!,319.@4J! "&%!H13.<!GJQ!#+"+J!ZA2!abFT!=!2MM@4<<292!>.M@299?99.!32!-./>?029.@1!>.O1>91-291!4!1/O.@0291J_!7*+)<"%-+*#C-"$*44%-$)+)#G)((-# $)"#H(*&)33*#BI76#$Q!$+L! "&&!A4!/?.D4!491-N4994!M4@!52!aJbJFJTJ!F./4;512/.!H253.881234/4!>./.!9?994!/?04@294!1/!0.3.!32!;2@2/91@4!52!@1/9@2--1281519E! 9@20194!562MM.>1<1./4!>?5!92MM.!34554!G2>-4994!31!\929.J!\./.!.OO4@91!-.>^!-./[email protected]!31!L?2519E!.M4@291!32!?/!4/94!31!-4@91O1-2<1./4! -N4!/4!D25?92!9?994!54!M2@91!345!M4@-.@>[email protected]?991D.J!A2!@1;.@.>19E!345!/?.D.!31>-1M51/2@4!@1-N1434!-N4!15!D1/.!>[email protected].!M4@! 2504/.!56)&q!325!D191;/.!T54@2J!A2!@4>2!M4@!4992@.!1/.59@4!/./!34D4!4>>4@4!>?M4@1.@4!21!"$&!L?1/9251J!
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queste sono domande interessanti che non si limitano ad accettare l’applicazione di un marchio al vino considerato, ma si cerca di comprendere in modo critico se questo passaggio storico sia utile per la crescita di un equilibrio sostenibile nella produzione vitivinicola locale. Questo è l’obiettivo dei prossimi paragrafi. Comprendere fino a che punto la D.O.C.G di oggi sia utile a realizzare gli scopi proposti antecedentemente nell’elaborato.
La risposta da tracciarsi può essere abbastanza critica, tuttavia si dimostra come qualcosa in termini sostenibili si stia già facendo, ma è solo l’inizio, rispetto a quanto avviene oggi all’estero. La D.O.C.G. funziona e crea quell’ulteriore sviluppo per l’area del Prosecco soprattutto in termini internazionali, con la relativa crescita delle esportazioni. Altrove, infatti, la nuova dicitura è piuttosto apprezzata e riconosciuta in senso evocativo come tipicità di un luogo, in cui interagiscono conoscenza ed esperienza manuale. Oggi negli Stati Uniti e nel Regno Unito il Prosecco diventa fenomeno culturale acquisito, simbolo della mondanità con quelle caratteristiche di pregio unito allo stesso tempo a uno stile casual, che ne fanno una bevanda utile a qualsiasi occasione, in particolare al momento degli aperitivi.
Gli ultimi anni conoscono dunque una forte ascesa delle esportazioni nei mercati anglosassoni, non perdendo di vista contemporaneamente l’importanza garantita nel tempo dal mercato tedesco e svizzero per l’Europa. Tuttavia, comunque, il Consorzio di Tutela non smette giustamente di chiedere sempre una maggior protezione della denominazione sulla sfera globale, contro ogni possibile fenomeno d’imitazione. Questo è sicuramente un aspetto importante da non tralasciare, in previsione di diventare uno tra i primi poli spumantistici del vino a livello mondiale. Da questo punto di vista l’impegno del Consorzio di Tutela sicuramente non manca, anzi è spesso forse eccessivo e dispendioso in termini economici, attraverso la partecipazione a fiere e congressi internazionali. Al di là di dati certi è plausibile pensare che l’ulteriore crescita economica degli ultimi anni da parte del distretto sia influenzata positivamente dall’introduzione della D.O.C.G., dall’occhio di un consumatore sempre più attento al profilo ecologico di ciò che acquista.
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Il trend positivo nel triennio post nuova denominazione (2009-2011) è dimostrato anche dalla tabella sovrastante che chiarisce come la crescita della produzione sia viva, in particolare toccando per il 40% circa la destinazione estera. Segni plausibili che riconoscono la validità della D.O.C.G. come strumento ottimo a salvaguardare le vendite di Prosecco in tutto il mondo. Un vantaggio dunque senza dubbio economico, che ne fa del distretto uno dei pochi sistemi produttivi ancora in crescita a livello nazionale. A questo si deve abbinare il riconoscimento offerto dalla famosa “G” ora aggiunta, che identifica il territorio. Il consumatore internazionale dunque si fida della nuova dicitura. Il marchio indica l’origine unica da una determinata zona, ma spesso non si preoccupa di garantire l’effettiva applicazione di soluzioni pratiche ecologicamente valide in vigneto. È questo il punto focale. Fino a dove è utile la nuova D.O.C.G.? Permette validi comportamenti di sostenibilità ambientale? Si può dire che questo avviene spesso nelle intenzioni, ma a volte i fatti peccano di concretezza per raggiungere l’obiettivo.