CRITERI DI VALUTAZIONE
Sezione 1 - Illustrazione dei criteri di valutazione
Il bilancio è redatto nell'osservanza delle disposizioni di legge. Fa riferimento ai principi contabili in vigore in Italia.
I principi adottati di seguito esposti sono stati concordati con il Collegio Sindacale ove previsto dalla normativa.
Di seguito vengono esposti i criteri utilizzati per la formazione del bilancio 1996.
Crediti e debiti verso enti creditizi
I debiti sono inseriti in bilancio al valore nominale mentre i crediti sono valutati al loro presumibile valore di realizzo.
Crediti e debiti verso la clientela
I crediti, per capitale ed interessi, sono inseriti in bilancio al loro presumibile valore di realizzo.
Tale valore corrisponde all'importo dei crediti, come iscritto in contabilità, ridotto delle quote per le previsioni di perdita per capitale e per interessi.
Relativamente ai crediti in sofferenza, ed alle posizioni incagliate, le svalutazioni sono state operate a fronte di analisi individuali.
Le svalutazioni degli altri crediti, analizzati per categoria omogenea in base al relativo grado di garanzia, sono eseguite in modo forfettario ed esprimono anche la copertura del rischio fisiologico insito nel comparto.
Il valore originario del credito verrà corrispondentemente ripristinato negli esercizi successivi al venir
I crediti per cassa esposti in bilancio sono quindi rettificati in diminuzione dalle svalutazioni determinate come sopra indicato.
I debiti sono esposti al valore nominale.
Garanzie ed impegni
Le garanzie rilasciate sono iscritte al valore complessivo dell'impegno assunto. I titoli e i cambi da ricevere sono esposti al prezzo a termine, contrattualmente stabilito con la controparte. Gli impegni ad erogare fondi, assunti nei confronti delle controparti e della clientela, sono iscritti per l'ammontare da regolare.
Titoli ed altri valori mobiliari
I titoli che non costituiscono immobilizzazioni finanziarie sono valutati al minore tra il costo, determinato con il metodo del LIFO a scatti su base annuale rettificato degli scarti di emissione maturati, per un ammontare al netto della ritenuta d’acconto come previsto dal D.L. 25.2.95 n. 48, ed il valore di mercato.
Per valore di mercato si intende:
− per i titoli quotati in mercati organizzati, la media aritmetica dei prezzi di listino del mese di dicembre;
− per i titoli non quotati in mercati organizzati, il valore di presumibile realizzo determinato mediante comparazione di titoli aventi analoghe caratteristiche negoziati in mercati regolamentati.
I titoli che costituiscono immobilizzazioni finanziarie, applicando il dettato dell’art. 18 del D.Lgs. n. 87/92, sono valutati al costo iscritto in bilancio.
Essi sono svalutati qualora la corrispondente quotazione, se titoli negoziati su mercati organizzati, o l’andamento del mercato evidenzi una perdita durevole di valore.
Il costo originario dei titoli viene corrispondentemente ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno i motivi della rettifica di valore effettuata.
Il valore dei titoli svalutati negli esercizi precedenti potrà essere mantenuto nei successivi bilanci, esclusivamente in applicazione di norme tributarie.
Le operazioni “ pronti contro termine “ su titoli con contestuale impegno a termine sono assimilate ai riporti e, pertanto, gli ammontari ricevuti ed erogati figurano come debiti e crediti. Il costo della provvista ed il provento dell’impiego, costituito dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, vengono iscritti per competenza nelle voci economiche accese agli interessi.
Gli interessi maturati al 31/12 e non ancora riscossi sono iscritti nei ratei attivi ed imputati per competenza al conto economico.
Partecipazioni
Le partecipazioni, tutte non di controllo e non quotate, sono considerate immobilizzazioni finanziarie e valutate al costo d'acquisto, o di costituzione, salvo eventuali rivalutazioni operate a norma di legge. In presenza di perdite di valore ritenute durevoli il valore di carico, come sopra definito, viene adeguato in
misura corrispondente. Il valore originario viene ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno i motivi della rettifica di valore effettuata.
I dividendi e il relativo credito d'imposta sono contabilizzati nell'esercizio in cui vengono incassati.
Poste in valuta
Le attività, le passività e le operazioni "fuori bilancio" in valuta a pronti sono convertite al cambio di fine esercizio; le operazioni fuori bilancio "a termine" sono valutate ai corrispondenti cambi a termine; l'effetto di tali valutazioni è imputato al conto economico.
Per le operazioni “economicamente connesse”, in forza del combinato disposto degli artt. 13 e 15 del D.Lgs 87/92 e delle disposizioni dell’Organo di vigilanza, i proventi e gli oneri relativi ai differenziali tra cambio a pronti e cambio a termine sono rilevati “pro rata temporis“, in base alla durata dei contratti
Contratti derivati
I contratti di negoziazione sono valutati al minore tra il costo ed il corrispondente valore di mercato, i differenziali emergenti sono registrati nella voce 60 "Profitti (perdite) da operazioni finanziarie.
Immobilizzazioni materiali
Sono registrate al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori sostenuti, rettificato per taluni beni in applicazione di specifiche leggi di rivalutazione monetaria od al valore attribuito in sede di conferimento.
L'ammontare iscritto in bilancio è ottenuto deducendo dal valore contabile così definito gli ammortamenti effettuati. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio a quote costanti sulla base di aliquote economico-tecniche, determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni.
Nel caso in cui, indipendentemente dall'ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l'immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata; se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario.
Inoltre, per talune categorie di beni vengono stanziati ammortamenti anticipati al fine di usufruire del corrispondente beneficio fiscale. I costi per manutenzione ed altro, che determinano un maggior valore economico del cespite, sono agli stessi attribuiti ed ammortizzati in relazione alla residua possibilità di utilizzo.
Immobilizzazioni immateriali
Comprendono i costi di impianto e di ampliamento, i diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno ed altri costi aventi utilità pluriennale.
Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte nell'attivo al costo di acquisto inclusivo degli oneri accessori, con il consenso del Collegio sindacale e rettificate sistematicamente con diminuzione del valore delle stesse da quote di ammortamento costanti, calcolate sulla base della loro prevista utilità futura, comunque non
Ratei e risconti
Sono iscritte in tali voci quote di costi e proventi, comuni a due o più esercizi, per realizzare il principio della competenza temporale.
Fondo trattamento fine rapporto di lavoro subordinato
Il fondo trattamento di fine rapporto riflette le indennità maturate a fine anno dai dipendenti, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali, al netto delle anticipazioni corrisposte. Tale passività è soggetta a rivalutazioni sulla base di parametri di indicizzazione prestabiliti.
Fondi per rischi ed oneri
Il fondo di quiescenza rappresenta il debito maturato alla data di bilancio verso i dipendenti in attività di servizio e in quiescenza per il trattamento pensionistico aggiuntivo. Il suddetto debito è determinato mediante accantonamenti commisurati a valutazioni attuariali in base al sistema finanziario della capitalizzazione con impostazione dinamica.
Il fondo imposte e tasse rappresenta l'accantonamento delle imposte sul reddito, ed altre imposte indirette e tasse, in base a una prudenziale previsione dell'onere fiscale, corrente e differito, in relazione alle norme tributarie in vigore.
Gli altri fondi sono stanziati per fronteggiare perdite di valore sulle garanzie rilasciate e sugli altri impegni assunti, nonché sulle passività, di esistenza certa o probabile, delle quali alla chiusura dell'esercizio o entro la data di formazione del bilancio non sono determinabili l'ammontare o la data di sopravvenienza.
Gli stanziamenti effettuati a fronte delle passività sopra indicate riflettono la migliore stima possibile, sulla base degli elementi a disposizione.
Fondo rischi su crediti
Il Fondo rischi su crediti rappresenta gli stanziamenti effettuati nell'esercizio ed in esercizi precedenti, in applicazione di norme tributarie. Tali stanziamenti non hanno natura rettificativa e possono pertanto fronteggiare solo rischi eventuali.
Fondo rischi bancari generali
Il fondo rischi bancari generali, è destinato alla copertura del rischio generale di impresa e, pertanto, ha natura patrimoniale; la variazione netta registrata nel corso dell’esercizio è iscritta a conto economico.
Gli altri crediti e debiti sono esposti al valore nominale, aumentati degli eventuali interessi maturati alla data di bilancio. Tale valore per i primi esprime il presumibile valore di realizzazione.