Le gestione attuale del RUR e della FORSU prodotti nei 5 comuni soci di CORE è costituita da diverse fasi:
• la raccolta dei rifiuto;
• i trasporti del rifiuto presso i rispettivi impianti di trattamento; • l’incenerimento del RUR all’interno del termovalorizzatore;
• il trattamento della FORSU con processi di compostaggio e digestione anaerobica.
I potenziali impatti ambientali di tale sistema di gestione per i 14 indicatori considerati sono riportati in tabella 4.1.
Tabella 4.1: potenziali impatti ambientali relativi all’attuale sistema di gestione del RUR e della FORSU raccolti nei 5 comuni soci della società CORE di Sesto San Giovanni, per i 14 indicatori analizzati.
CATEGORIE DI IMPATTO E INDICATORI VALORE
CC Cambiamento climatico kg CO2 eq. 4,33 x 107
AO Assottigliamento dello strato di ozono kg CFC-11 eq. -1,59 TNC Tossicità per l’uomo (effetti non cancerogeni) CTUh 3,23
TC Tossicità per l’uomo (effetti cancerogeni) CTUh 8,03
AP Assunzione di materiale particolato kg PM2,5 eq. -1272,92
FO Formazione di ozono fotochimico kg NMVOC eq. -1,47 x 104
A Acidificazione mol H+ eq. -1,92 x 104
ET Eutrofizzazione terrestre mol N eq. 1,23 x 104
ED Eutrofizzazione delle acque dolci kg P eq. 1096,27
EM Eutrofizzazione marina kg N eq. -618,33
ECD Ecotossicità per ecosistemi d’acqua dolce CTUe 3,72 x 108 ER Esaurimento risorse minerali e fossili kg Sb. Eq. -21,14
CED Cumulative Energy Demand TJ -207,85
CA Consumo di risorsa idrica m3 H2O 6,05 x 104
NUMERO DI INDICATORI POSITIVI 7 NUMERO DI INDICATORI NEGATIVI 7
Tali risultati indicano gli impatti totali generati dal sistema di gestione e comprendono tutti i contributi derivanti dalle singole fasi comprese all’interno dei confini del sistema. Nello specifico, i contributi numerici generati dalle singole fasi del sistema analizzato sono riportati in tabella 4.2.
76 Analizzando i risultati mostrati in tabella 4.1, si evidenzia che 7 categorie su 14, e quindi la metà, presentano un segno negativo; ciò sta a significare che gli impatti diretti/indiretti associati alle operazioni di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti urbani sono inferiori agli impatti evitati dovuti al recupero di energia (elettrica e termica) e materia (ammendante organico) nei diversi trattamenti.
In figura 4.1 è riportato il grafico relativo agli impatti ambientali risultante dalla gestione attuale del RUR e della FORSU nel contesto analizzato.
Figura 4.1: risultato grafico dei potenziali impatti ambientali relativi all’attuale sistema di gestione del RU.
Come si evince dal grafico 4.1, l’incenerimento del RUR all’interno dell’impianto di Sesto San Giovanni risulta essere il contributo principale all’impatto in 12 indicatori su 14; le rimanenti categorie impattate in maniera meno preponderante dall’incenerimento risultano essere l’eutrofizzazione terrestre (ET) e l’esaurimento delle risorse minerali e fossili (ER).
Inoltre, un contributo non trascurabile agli impatti per le categorie di eutrofizzazione terrestre (ET), eutrofizzazione marina (EM) ed esaurimento delle risorse minerali e fossili (ER), è costituito dalla fase di raccolta porta a porta dei rifiuti e del successivo trasporto ai diversi trattamenti.
Per quanto riguarda invece gli impatti generati dal trattamento delle FORSU in impianti di compostaggio e digestione anaerobica, dal grafico si evince che tali impatti risultano essere generalmente ridotti; ciò è dovuto al fatto che attualmente l’efficienza della raccolta differenziata della frazione organica nei 5 Comuni è piuttosto bassa. Tuttavia, si rileva che, il processo di compostaggio della FORSU comporta un beneficio ambientale per soli tre indicatori: assunzione di
-100% -80% -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100% CC AO TNC TC AP FO A ET ED EM ECD ER CED CA
Trattamento RUR (inceneritore Sesto SG) Trattamento FORSU (compostaggio Cologno)
Trattamento FORSU (digestione Montello) Giro di raccolta RUR
Giro di raccolta FORSU Trasporto RUR a incenerimento
77 materiale particolato (AP), esaurimento delle risorse minerali e fossili (ER) e Cumulative Energy Demand (CED); tale beneficio è derivante dal recupero dell’ammendante compostato misto che si sviluppa dal processo. A differenza del compostaggio, il trattamento della FORSU presso impianti di digestione anaerobica rappresenta un beneficio ambientale per 9 indicatori su 14, in quanto il credito ambientale è dovuto sia al recupero del compost che si genera nella fase di post- compostaggio dell’impianto di digestione, sia al recupero di energia termica ed elettrica tramite il biogas che si sviluppa durante il processo di digestione anaerobica.
4.2
Analisi dei contributi per il processo di incenerimento
Tra le 12 categorie di impatto notevolmente influenzate dal processo di incenerimento del RUR, 6 di queste sono caratterizzate da un segno negativo relativamente a questo processo: questo è dovuto principalmente al credito ambientale associato al recupero di energia termica derivante dalla combustione del rifiuto, infatti nell’anno 2016, il rendimento di recupero del calore al netto delle perdite di rete e negli scambiatori è stato del 22% (Relazione ambientale CORE, 2017). Al contrario, il contributo dovuto al recupero di energia elettrica risulta piuttosto ridotto: infatti, nel 2016 il rendimento di produzione dell’elettricità, al netto degli autoconsumi dell’impianto, è stato del 5% (Relazione Ambientale CORE, 2017).
Le rimanenti 6 categorie impattate dal processo di incenerimento presentano un segno positivo: tale debito ambientale è essenzialmente riconducibile alla gestione dei residui solidi del processo, alle emissioni al camino e al prelievo di risorsa idrica. In particolare, le categorie di tossicità umana, sia con effetti cancerogeni (TC) che non cancerogeni (TNC), di eutrofizzazione delle acque dolci (ED) e di ecotossicità per ecosistemi d’acqua dolce (ECD) sono significativamente impattate dalla fase di smaltimento delle ceneri in una discarica per rifiuti pericolosi a causa delle emissioni a lungo termine di metalli pesanti e fosfati nella falda sotterranea per effetto del percolato non captato. Inoltre, le categorie di tossicità umana con effetti cancerogeni e di ecotossicità per gli ecosistemi d’acqua dolce, presentano un contributo significativo derivante anche dalla fase di recupero delle scorie, in cui i processi di smaltimento in discarica degli incombusti e la selezione e il riciclo del rottame ferroso recuperato costituiscono processi ad alto impatto ambientale. I contributi dei diversi processi derivanti dall’incenerimento del RUR, sono mostrati in figura 4.2.
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Figura 4.2: analisi dei contributi per l’incenerimento del RUR all’interno del termovalorizzatore di Sesto San Giovanni.
Tabella 4.2:potenziali impatti ambientali associati al trattamento di 1 tonnellata di RUR all’interno del termovalorizzatore di Sesto San Giovanni.
CATEGORIE DI IMPATTO E INDICATORI VALORE
CC Cambiamento climatico kg CO2 eq. 933
AO Assottigliamento dello strato di ozono kg CFC-11 eq. -3,58 x 10-5
TNC Tossicità per l’uomo (effetti non cancerogeni) CTUh 6,91 x 10-5 TC Tossicità per l’uomo (effetti cancerogeni) CTUh 1,84 x 10-4
AP Assunzione di materiale particolato kg PM2,5 eq. -3,02 x 10-2
FO Formazione di ozono fotochimico kg NMVOC eq. -0,39
A Acidificazione mol H+ eq. -0,47
ET Eutrofizzazione terrestre mol N eq. 0,087
ED Eutrofizzazione delle acque dolci kg P eq. 0,024
EM Eutrofizzazione marina kg N eq. -0,037
ECD Ecotossicità per ecosistemi d’acqua dolce CTUe 8407,78
ER Esaurimento risorse minerali e fossili kg Sb. Eq. -6,31 x 10-4
CED Cumulative Energy Demand TJ -4602,41
CA Consumo di risorsa idrica m3 H2O 1,43
Come si nota, inoltre, dal grafico mostrato in figura 4.2, la categoria relativa al cambiamento climatico (CC) è caratterizzata da un debito ambientale a causa del contributo significativo delle emissioni di CO2 al camino; tuttavia, il 60% di queste sono di origine biogenica essendo il RUR
caratterizzato da un alto contenuto di organico derivante dalla bassa efficienza della raccolta differenziata nei 5 comuni, e quindi non effettivamente incidenti sulla formazione di gas serra. In ultima analisi, l’indicatore di consumo di risorsa idrica (CA), associato al prelievo di acqua è impattato prevalentemente dal prelievo di quest’ultima in quanto l’impianto lavora con una linea di trattamento dei fumi a umido.
-100% -50% 0% 50% 100% CC AO TNC TC AP FO A ET ED EM ECD ER CED CA
Consumo reagenti/comb. ausiliario/risorsa idrica Recupero di energia elettrica (pr. evitata da ciclo combinato)
Recupero di energia termica (pr. evitata da caldaia a metano) Gestione residui solidi/liquidi del processo
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4.3
Analisi dei contributi per il processo di trattamento della FORSU
in impianto di compostaggio
Il trattamento della FORSU, rappresenta un impatto ambientale di minor rilevanza rispetto agli impatti generati dal processo di incenerimento del RUR. Infatti il contributo agli impatti generato dal processi di compostaggio della frazione organica risulta evidente solo per due indicatori. Tuttavia, questi impatti sono generati dalle singole fasi che costituiscono tale processo e sono evidenziati in figura 4.3.
Figura 4.3: analisi dei contributi per il trattamento della FORSU presso l’impianto di compostaggio Econord S.p.A. di Cologno Monzese.
Tabella 4.3:potenziali impatti ambientali associati al trattamento di 1 tonnellata di FORSU all’interno dell’impianto di compostaggio Econord S.p.A..
CATEGORIE DI IMPATTO E INDICATORI VALORE
CC Cambiamento climatico kg CO2 eq. 225,767
AO Assottigliamento dello strato di ozono kg CFC-11 eq. 2,18 x 10-6
TNC Tossicità per l’uomo (effetti non cancerogeni) CTUh 1,22 x 10-5 TC Tossicità per l’uomo (effetti cancerogeni) CTUh 8,01 x 10-6 AP Assunzione di materiale particolato kg PM2,5 eq. -1,86 x 10-3
FO Formazione di ozono fotochimico kg NMVOC eq. 0,088
A Acidificazione mol H+ eq. 0,084
ET Eutrofizzazione terrestre mol N eq. 0,22
ED Eutrofizzazione delle acque dolci kg P eq. 4,56 x 10-3
EM Eutrofizzazione marina kg N eq. 0,014
ECD Ecotossicità per ecosistemi d’acqua dolce CTUe 2466,33
ER Esaurimento risorse minerali e fossili kg Sb. Eq. -2,09 x 10-3
CED Cumulative Energy Demand TJ -103000
CA Consumo di risorsa idrica m3 H2O 0,30
-100% -80% -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100% CC AO TNC TC AP FO A ET ED EM ECD ER CED CA
Emissioni Consumo di energia elettrica
Gestione scarti di processo (incen.) Trattamento acque reflue Raccolta materiale strutturante Recupero ammendante organico
80 Come si può notare dal grafico riportato in figura 4.3, i contributi maggiormente significativi per l’intero processo risultano essere due: il consumo di energia elettrica e il recupero di ammendante organico. Tali contributi risultano essere rispettivamente un debito ed un credito ambientale: infatti il contributo che genera un impatto ambientale positivo (debito ambientale) è costituito dal consumo di energia elettrica in quanto il processo di compostaggio richiede un consumo di energia elettrica non indifferente, associato al funzionamento delle apparecchiature principali, ausiliarie e accessorie presenti all’interno dell’impianto. Il contributo che invece rappresenta un credito ambientale è relativo al recupero del compost, che, una volta prodotto, viene utilizzato in sostituzione dei fertilizzanti minerali azotati, fosfatici e potassici in agricoltura, ed in sostituzione alla torba in campo florovivaistico: in entrambi i casi si tratta quindi di un beneficio derivato dall’evitata produzione di fertilizzanti e torba.
Procedendo con l’analisi dei contributi, si nota inoltre che anche la gestione degli scarti di processo costituisce un impatto abbastanza rilevante su alcune categorie quali tossicità umana con effetti cancerogeni (TC) ed ecotossicità per ecosistemi d’acqua dolce (ECD): tali contributi derivano dal fatto che gli scarti del processo vengono inviati nuovamente al termovalorizzatore di Sesto San Giovanni, producendo quindi i medesimi impatti.
Per quanto riguarda invece le emissioni, queste contribuiscono agli impatti del processo principalmente per tre categorie: tossicità umana con effetti non cancerogeni (TNC), formazione di ozono fotochimico (FO) ed eutrofizzazione terrestre (ET). Tali contributi sono dovuti al rilascio in atmosfera di mercurio, piombo e zinco che rappresentano sostanze tossiche per l’uomo, di composti organici volatili non metanici (NMCOV) e di ammoniaca che contribuiscono rispettivamente alla formazione di ozono fotochimico, e all’eutrofizzazione terrestre. Un ulteriore osservazione va fatta per quanto riguarda la categoria dei cambiamenti climatici: tale categoria risulta essere caratterizzata da un debito ambientale, ma tale impatto è associato prevalentemente a emissioni di CO2 biogenica: tale emissione è considerata carbonio-neutrale poiché il carbonio è
generato dai suoi cicli naturali; per questo motivo tale emissione non incide nelle emissioni effettive di gas serra.
In ultima analisi, si evince come la raccolta di materiale strutturante, ossia la frazione verde necessaria al processo, non impatti in maniera significativa nessuna delle categorie analizzate, mentre il trattamento delle acque reflue appare, seppur in maniera non preponderante, nell’indicatore di consumo di risorsa idrica, in quanto il percolato prodotto, viene inviato ad un impianto di trattamento delle acque reflue.
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