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La tecnica di backcasting è stata utilizzata al fine di implementare con metodo partecipativo le scelte strategiche. Nella seconda giornata del workshop i partecipanti, dopo aver discusso plenariamente un ipotetico 5° scenario per il Mediterraneo, sono stati divisi in due gruppi principali:

• animali terrestri; • animali acquatici.

Al fine di facilitare le discussioni, il gruppo animali terrestri è stato ulteriormente suddiviso in 2: • patologia delle produzioni (con focus su modifiche dei sistemi produttivi);

• patologie emergenti/riemergenti (con focus principale su zoonosi e malattie da vettori). Lo scopo del lavoro di gruppo era di identificare i punti chiave, le responsabilità e le strategie per realizzare il futuro desiderato. In particolare suggerire alcune aree di ricerca da implementare nel Mediterraneo nei suddetti settori in vista di una agenda strategica di ricerca per la sanità animale nel Mediterraneo.

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Risultati di FORE-MED

“Greatness is not where we stand, but in what direction we are moving.” “L’importanza non risiede nel dove stiamo, ma in quale direzione stiamo andando.”

(O.W. Holmes)

Nei prossimi paragrafi verranno presentati a grandi linee i risultati delle differenti fasi di FORE-Med senza entrare nei dettagli, per i quali si rimanda allo specifico report del progetto.

Environmental scanning del Mediterraneo

L’economia del settore della SA nel Mediterraneo si muove principalmente attorno allo sviluppo zootecnico delle diverse nazioni. Nella Figura 13 sono stati riassunti alcuni dati rispetto la densità di capi delle principali produzioni zootecniche nei diversi paesi espresse in numero di capi/Kmq (tonnellate per i pesci).

a) Capi bovini b) Piccoli ruminanti

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e) Lepri e conigli f) Pesci*

*Dati espressi in Tonnellate per pesci

Figura 13: Densità di capi* per territorio nel 2012 (fonte dati OIE 2014).

L’area del Mediterraneo è caratterizzata da situazioni politico economiche alquanto differenti. Sul fronte europeo già nel 2000 le nazioni avevano approntato un politica agricola comune (PAC 2000) con lo scopo di integrare le diverse politiche nazionali e migliorare la garanzia di salubrità degli alimenti. Lo stesso non si può dire per i paesi del Mediterraneo orientale e magrebino, che negli ultimi anni hanno avuto altri problemi di ordine economico-politico da fronteggiare. Le differenti risorse e strumenti a disposizione per i Servizi Veterinari nei differenti paesi rende alquanto variegata la loro attività nei diversi distretti territoriali.

Negli ultimi 2 anni diversi sono stati i focolai di malattia denunciati nei differenti paesi del Mediterraneo alle organizzazioni internazionali (Tabella 4 e Figura 14).

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Tabella 4: Numero di focolai di malattia degli ultimi 2 anni denunciati nelle nazioni del Mediterraneo (dati EMPRES 2014). A re a g e o g ra fi ca M a la tt ie i n fe tt iv e A n tr a ce B lu e to n g u e C o ro n a v ir u s A ft a e p iz o o ti ca In fl u e n za - A v ia re In fl u e n za - E q u in a Lu m p y s k in N e w ca st le P e st e d e i p ic co li r u m in a n ti R a b b ia V a io lo o v in o e c a p ri n o W e st N il e T o ta le c o m p le ss iv o Africa 0 0 4 51 195 0 6 1 31 0 0 0 288 Algeria 4 4 Egitto 2 14 194 6 3 219 Libia 24 1 1 26 Tunisia 2 13 24 39 Asia 1 0 0 14 0 1 333 78 0 0 88 0 515 Cypro 17 17 Striscia di Gaza 3 3 Israele 1 4 213 61 279 Libano 34 34 Turkia 7 1 86 88 182 Europe 3 137 3 0 2 0 0 1 0 50 95 24 315 Albania 2 2 Bulgaria 1 4 5 Grecia 1 74 1 47 91 24 238 Italia 2 63 1 66 Spagna 2 1 1 4 Totale complessivo 4 137 7 65 197 1 339 80 31 50 183 24 1118

Driver della ricerca in sanità animale nel Mediterraneo

A seguito di interviste telefoniche, web browsing e studi bibliografici di alcuni foresight del settore sono stati identificati 94 trend e driver. Tali 94 forze sono state raggruppate in 9 gruppi, come da Tabella 5, in modo da essere riassunte in 9 forze chiave (Key drivers):

1. evoluzione delle malattie infettive; 2. modelli economici e commerciali; 3. evoluzione demografica;

4. cambiamenti nei valori sociali; 5. progressi nelle comunicazioni; 6. cambiamenti ambientali;

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7. evoluzioni politiche e/o di leadership; 8. progressi e sfide tecnologiche;

9. cambiamenti nei sistemi di produzione.

Tabella 5: Lista completa dei driver e loro modalità di raggruppamento.

1.Infectious diseases evolution

a. New emerging diseases

b. Increasing number of infectious disease

c. Vector borne disease (vector movement, introduction and competence)

d. Wildlife borne disease (wildlife movement/migration;

domestic/wildlife interface)

e. Labs release pathogens (bio-terrorism, lack of safety procedures)

f. Pathogen evolution (recombination; mutation; virulence; zoonotic potential)

g. Shifts in the ecology of pathogens

h. Reduced activity of drugs (Anti-microbial resistance)

i. Plant disease (e.g. wheat rust)

2.Economics and trade patterns

a. Economic depression

b. Changing of trade flow

c. Globalization

d. Trade agreements (WTO, bi-lateral agreements)

e. Local protectionism Economics of farming

(sustainability/profitability)

f. Land price and change of land use (biogas production vs animal feed)

g. Primary materials prices (land, feed, fuel…)

h. Underground market

i. Consolidation of big pharmaceutical companies

j. Connection between control system and economic productivity

3.Demography evolution

a. Population size

b. Ageing population

c. Migration patterns (Refugees; openness of EC country barriers…)

d. Illegal immigration

e. Lack of young in the agriculture sector (farmers, vets, politicians)

f. Urbanization

4.Social values changes

a. Multi ethnic and multicultural society (dietary, farming and food processing changes)

b. Education level (dietary changes: low fat, nutraceuticals, noble proteins, Ω3-6 balance…)

c. Vegetarianism

d. Rural/farming communities

e. Food security awareness

f. Food quality awareness

g. Animal welfare awareness

h. Domestic animals interactions

i. Attitudes to new technology

j. Increase in local/traditional products demands

5.Advances in communication

a. Globalization

b. Media as primary source of information

c. Modern mechanisms of communication

d. Advertising of products

e. Social networking

f. Effective knowledge transfer for all levels

g. Self-diagnosis/ prevention on media information

h. Speed of international communications (information/

communication)

i. Institutional response to change of communication patterns

j. Informatics tools availability

6.Environmental changes

a. Climate variability

b. Extreme weather events

(Earthquakes/volcanoes/flooding/storms/drought/heat weaves)

c. Soil infertility and soil loss

d. Lack of water/water quality

e. Lack of energy sources

f. Disturbed ecosystems (biodiversity reduction, Changes in wildlife populations including fish stocks, Vector patterns changes,

Interaction between domesticated and wild animals, human/animal interface)

g. Habitats changes (Urbanization, increased density of animal and human, Invasive species (plant, animals and insects),

h. Man-made disasters (nuclear, war, split of chemical substances…

i. Pollution and environment degradation (Waste management, disposal of carcasses and bio-products, contaminants, greenhouse gasses…)

7.Political/Leadership evolution

a. Political in/stability

b. EC regulation

c. International coordination from global institution (i.e.: OIE, FAO, WHO, WTO)

d. War

e. Integrated leadership

f. Leadership capacity at all levels

g. Defined competency among agencies

h. Emergency /complacency plan development

i. Long term political vision

j. Risk-based decision

k. International policy harmonisation/integration/standards

l. Public/private responsibility and independence

m. Political decision supported by scientific information

n. Balance between food security and food supply/affordable price

o. Official controls based on cost/efficacy policy

p. Inter-ministerial collaboration

q. One-health approach

r. Sustainable development approach

s. Openness to the use of new technology for control/prevention of disease

t. Simplified systems for investment in innovation (e.g.: simplified regulation in licensing drugs)

8.Technological advances and challenges

a. Cheap and easy identification of animal

b. Diagnostic/detection device non-invasive, fast, portable and cheap

c. Surveillance/monitoring systems coordinated, easy, cheap and effective

d. Easy sharing of information

e. New science: nano, GMO, artificial meat and alternative sources for animal proteins

f. Genetic modification for disease resistance

g. Disease eradication/herd immunity

h. Prevention trough affordable and efficient vaccine/medication

i. New therapeutics development to contrast drug resistance

j. Adequate infrastructure

k. Machine-bio intelligence integration

l. Multidisciplinary approach

9.Production system changes

a. Selection for diseases resistance, genetics uniformity

b. Changing farming systems

c. Structure of livestock sector

d. Intensification of animal density

e. Adequate labour force?

f. Segmentation/specialisation of food production

Tramite un questionario on-line è stato chiesto agli esperti di scegliere i driver più importanti e più incerti. La media dei punteggia attribuiti dai 75 esperti che hanno risposto al questionario sono riportati nella Figura 15 per quanto riguarda l’importanza dei driver (a) e per l’incertezza (b).

Figura 15: Punteggi attribuiti ai nove driver per importanza (a) e per incertezza (b).

a) b)

Le medie dei punteggi attribuiti per importanza ed incertezza sono state sommate tra loro in modo da selezionare i key driver maggiormente importanti ed incerti: Evoluzione delle malattie infettive (10,34) e Cambiamenti ambientali (10,01).

Tali driver sono stati utilizzati come base per la costruzione degli scenari. In particolare sono stati utilizzati come assi ortogonali per creare 4 quadranti. Ogni quadrante rappresenta una combinazione di incertezze critiche sulle quali basare l’ideazione degli scenari.

Gli scenari

All’interno del workshop del 20 Marzo 2014 i partecipanti, suddivisi in 4 gruppi, hanno ipotizzato 4 scenari per la SA del Mediterraneo nel 2030 riassunti nella Figura 16.

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Figura 16: Schema riassuntivo delle caratteristiche dei 4 scenari prodotti in FORE-Med.

Nella seconda giornata il brainstorming generato dalla creazione dei 4 scenari ha permesso di razionalizzare le idee riguardo il futuro raccogliendo fattori probabili e possibili all’interno del 5° scenario.

5° scenario: Mare nostrum

Principali caratteristiche:

La crisi economica ancora impatta sui mercati;

Scarsa competitività dei prezzi dei prodotti agricoli europei; Instabilità politica nel Sud-est del Mediterraneo;

Aumento dei traffici commerciali;

Creazione di una Unione Commerciale del Mediterraneo; Incremento nell’uso di internet;

Emancipazione delle donne con incremento della loro partecipazione ai vertici decisionali; Disastri naturali più frequenti;

Incremento di immigrazione (legale e illegale); Nuove patologie dall’Asia e dall’Africa; Incremento di patologie tropicali; Società multietnica e multireligiosa; Eventi di bioterrorismo;

Incremento di megalopoli ed abbandono delle aree rurali; Incremento della desertificazione;

Diminuzione delle risorse d’acqua disponibili; Inquinamento delle risorse idriche;

Produzioni attente alla sostenibilità ambientale; Ricerca di nuove fonti proteiche;

Servizio pubblico veterinario aggiornato alle nuove esigenze; Approccio One-Health.

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Backcasting: Prossimi passi per la ricerca in sanità animale

Nella seconda giornata del workshop si sono aperte delle fruttuose discussioni riguardo quelli che possono essere i prossimi passi da intraprendere per raggiungere il futuro desiderato. La discussione e le numerose aree di ricerca che sono derivate dai differenti gruppi saranno presentate a livello globale nel prossimo meeting di STAR-IDAZ, a livello nazionale nel prossimo semestre della ricerca strategica in Sanità Animale ed implementate nel corso del prossimo workshop (programmato per Ottobre 2014). Per ovvi motivi di tutela e valorizzazione dei risultati, le aree di ricerca non possono essere descritte per esteso in modo dettagliato in questa sede, tuttavia possono essere elencate alcune delle necessità generali che sono emerse.

Ricerca di settore:

• Incremento studio patologie tropicali e vettoriali • Sviluppo di metodi di prevenzione

• Implementazione di mezzi diagnostici economici, veloci ed attendibili

• Studio di presidi terapeutici a basso impatto sull’ambiente e sui prodotti di origine animale • Armonizzazione dei sistemi di sorveglianza

• Sviluppo di produzioni sostenibili Ricerca in ambiti manageriali:

• Piani di contingenza per emergenze

• Piani regolatori per la localizzazione e la struttura degli allevamenti secondo imprescindibili norme di biosicurezza

• Piani di contingenza per il rischio di bioterrorismo • Export di prodotti di qualità

• Garantire igiene dei processi e della filiera anche secondo esigenze dei paesi importatori Sviluppo di competenze scientifiche e manageriali:

• Sviluppo di personale competente capace di lavorare in ambienti multiculturali e multidisciplinari

• Cooperazione con paesi in via di sviluppo • Integrazione culturale e di genere

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Discussioni e conclusioni

“La natura della pioggia è sempre la stessa, ma fa crescere le spine nelle paludi ed i fiori nei giardini.” (Proverbio arabo)

Le diverse sfide presenti e future della sanità animale potrebbero essere trasformate in opportunità di crescita per il Settore di R&S della SA. Il continuo sviluppo della scienza e delle tecnologie spesso si svolge in modo non lineare, le interrelazioni tra scienza, tecnologia, ambiente e società sono sempre più complesse e difficilmente prevedibili (Von Schomberg, Pereira et al. 2006). Si rende quindi necessaria un’approfondita conoscenza del settore e delle forze che lo muovono al fine di poter sviluppare tecnologie efficaci ed efficienti. I budget da destinare alla ricerca non sono illimitati e, non essendo possibile investigare tutti i campi in modo da soddisfare i mutevoli bisogni della SA e della società in generale, risulta necessaria una razionale amministrazione dei fondi disponibili tramite l’impiego di forze congiunte tra diversi enti al fine del raggiungimento di obiettivi comuni.

Prossimi passi per la ricerca in Sanità Animale nel Mediterraneo

Le evidenti variazioni climatiche che interessano l’area del Mediterraneo con l’incremento negli ultimi anni di disastri naturali quali alluvioni ed ondate di calore (Brauch 2003), nonché la progressiva desertificazione di alcune aree rende necessario migliorare le conoscenze sulle necessità sanitarie che maggiormente potrebbero risentire di queste condizioni ambientali. Al fine di far fronte alle future emergenze che si potrebbero creare a seguito di tali scenari si rendono necessarie pianificazioni strutturali volte ad arginare le conseguenze dei disastri naturali sia per le problematiche di sanità animale e benessere animale, sia per gli operatori che lavorano nel settore. In particolare dovrebbero essere incrementate le conoscenze delle problematiche che potrebbero emergere, così da poter valutare eventuali piani di contingenza attuabili al verificarsi di situazioni di calamità naturali. Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta anche allo sviluppo ed implementazione di politiche attente alle norme di biosicurezza.

Lo scenario climatico che si prospetta per il Mediterraneo può potenzialmente generare una diversa emergenza e distribuzione di patologie. In particolare si è posta attenzione sulle patologie tropicali e sulla necessità di incrementarne la conoscenza con particolare attenzione riguardo quelle a trasmissione vettoriale con la necessità di generare modelli prospettici che studino i fattori implicati nelle dinamiche

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dei vettori, associati ad uno studio per l’incremento di misure preventive, sistemi di sorveglianza, prevenzione e trattamento della distribuzione di tali vettori. L’implementazione di vaccini è una componente essenziale nella strategia preventiva volta al controllo della diffusione delle patologie infettive. Maggiori studi sono anche necessari per sviluppare ed utilizzare sistemi diagnostici veloci ed efficaci, di basso costo e possibilmente eseguibili in azienda. Emerge anche la necessità di implementare presidi terapeutici efficaci ed a basso impatto sull’ambiente e sulla salute umana.

La consapevolezza che le malattie infettive non rispettano gli ambiti geo-politici e possono facilmente spostarsi da un territorio all’altro, anche a fronte dei più veloci mezzi di trasporto di persone, di animali vivi e di prodotti di origine alimentare, rende fondamentale un miglioramento dei sistemi di tracciabilità di questi ultimi. In particolare si rendono necessari strumenti di tracciabilità e sorveglianza sanitaria, pratici e alla portata di tutti che consentano un veloce flusso di informazioni. Sarebbe utile mobilizzare risorse affinché, con l’uso di semplici device personali, utilizzabili a livello territoriale, si possa creare un network di informazioni facilmente e velocemente fruibili dagli addetti del settore.

Il clima del Mediterraneo caratterizzato da scarsità di precipitazioni, variamente distribuite nel tempo determina in svariati territori problematiche relative alla regolare disponibilità dell’acqua. Inoltre, una scarsa gestione dei reflui agricoli ha inficiato in alcuni casi la qualità di alcune falde acquifere. In futuro si prospetta un peggioramento della disponibilità di acqua e risulta pertanto opportuno sviluppare oggi conoscenze e tecnologie volte al miglioramento del suo uso per garantirne un’efficienza massima nelle pratiche agricole e di allevamento. Una risorsa altrettanto preziosa risulta essere il suolo. Preservare un suolo fertile è di fondamentale importanza al fine di fornire foraggi e pascoli agli allevamenti. Il continuo uso di sostanze farmacologiche e chimiche ne potrebbe ridurre la fertilità (Jensen 2001, Suarez 2002). Si rendono quindi indispensabili studi di metodi ecosostenibili alternativi ad esempio per il controllo delle parassitosi. Inoltre il prezzo del suolo cresce (da 16.464 Euro/ettaro nel 2000 a 20.035 Euro/ettaro nel 2012 (INEA 2013)) e la crisi economica induce spesso ad utilizzarlo per produzioni più proficue. L’insostenibilità economica del settore delle produzioni animali andrebbe analizzata più nel profondo e delle politiche di sostegno andrebbero attuate nell’immediato. Il prezzo delle materie prime sale di continuo, rendendo il settore scarsamente redditizio. Nel primo trimestre 2014, l'indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori è aumentato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2013 (ISTAT 2014). Mentre nel primo trimestre del 2014, l'indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori diminuisce dello 0,7% sul trimestre precedente e del 2,3% rispetto allo stesso trimestre del 2013 (ISTAT 2014). Per di più i prodotti del settore presentano spesso dei prezzi troppo alti per il mercato. La maggioranza dei

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consumatori, in clima di crisi economica quale quello attuale, preferiscono comprare prodotti di basso prezzo senza attenzione alla loro provenienza e/o qualità. Ogni anno si assiste alla chiusura di aziende agricole piccole e medie, con conseguente abbandono delle campagne. Infatti, ad ottobre 2010 in Italia risultavano attive 1.630.420 aziende agricole e zootecniche, di cui 209.996 con allevamenti destinati alla vendita: rispetto al 2000 le aziende sono diminuite del 32,2% ed è cresciuta del 44,4% la loro dimensione media (ISTAT 2010). Una politica volta a promuovere ed incentivare il prodotto a Km 0 potrebbe aiutare queste imprese medio-piccole a superare la crisi economica attuale ed indirettamente garantire la tutela del patrimonio agro-ambientale delle nostre campagne. Una ricerca invece di nuovi mercati in ambito internazionale per prodotti di qualità potrebbe rappresentare una soluzione per le grandi imprese con capacità culturali e manageriali al fine di non diminuire le produzioni in un clima di crisi economica locale. Tuttavia questi approcci possono però essere possibili solo con politiche volte a promuovere controlli sanitari adeguati alle richieste dei paesi importatori. In generale c’è la necessità di un miglioramento tecnologico nel settore verso una maggiore efficienza produttiva tramite un congruo ma parsimonioso utilizzo delle risorse naturali, dell’ambiente e dell’energia. Il concetto di gestione integrata dell’azienda agricola dovrebbe essere maggiormente promosso in ambito territoriale anche attraverso politiche incentivanti una corretta gestione dei reflui ed altri inquinanti ambientali.

Nell’era della globalizzazione l’incremento della mobilità sia in uscita che in entrata di persone, animali vivi e prodotti di origine animali andrebbe maggiormente vigilata. Nel Mediterraneo si osservano particolari flussi d’immigrazione, legale ed illegale, ed intensi traffici commerciali che lo rendono un’area incline anche all’introduzione di malattie infettive nuove o al riemergere di patologie ormai eradicate. Politiche di cooperazione internazionale per un miglioramento della sanità umana e animale in paesi terzi, peraltro già promosse dall’OIE e dalla cooperazione dell’UE, sarebbero di aiuto a contrastare l’emergere ed il diffondere di tali patologie, con ripercussioni favorevoli anche sulle situazioni nazionali. La formazione del personale tecnico nel settore della veterinaria e della sicurezza degli alimenti nei paesi in via di sviluppo tramite anche un’assistenza tecnica e laboratoristica, potrebbe essere molto utile per un miglioramento delle capacity building dei servizi veterinari locali, con l’utile conseguenza di una migliore sorveglianza epidemiologica delle principali malattie animali transfrontaliere.

Altro effetto dell’immigrazione in entrata nei paesi del Mediterraneo risulta essere una modifica delle caratteristiche sociali nazionali. L’incontro tra culture e religioni differenti, se non appropriatamente gestito con politiche volte all’integrazione, potrebbe incrementare le possibilità di attacchi bioterroristici, eventualità per la quale bisogna comunque predisporre degli adeguati piani di

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contingenza. Il trend in crescita di ambienti multiculturali e multireligiosi si ripercuote anche a livello di necessità produttive, le macellazioni rituali risultano essere in aumento e vanno prese in considerazione problematiche ad esse correlate come quelle inerenti al benessere animale. Più in generale bisognerebbe tenere in considerazione le differenti attitudini dei consumatori in quanto potenziali cambiamenti di richieste di mercato potrebbero richiedere e provocare un cambiamento delle tipologie di produzioni animali. Ad esempio l’incrementata attenzione verso i nutraceutici, il benessere animale, nonché l’incremento dei vegetariani, di persone che richiedono prodotti poveri di grassi, ricchi di omega 3 e/o altre culture alimentari differenti, determinano un cambiamento di richiesta nel mercato che va gestito al fine di adeguare la produzione alle necessità dei nuovi stili di vita e tendenze culturali e/o attraverso mirate campagne d’informazione che possano mitigare eventuali trend in corso non benefici per le produzioni del settore.

Per affrontare le crescenti problematiche della SPV interconnesse con diversi settori c’è la necessità di favorire un sistema aperto al cambiamento, con personale competente capace di lavorare in ambienti multiculturali e multidisciplinari. Spesso i settori pubblici a livello del Mediterraneo sono statici, altamente burocratici e con una certa resistenza verso il cambiamento. Tutto questo gioca a discapito della creatività tipica degli ambienti innovativi, quali dovrebbero essere quelli scientifici/tecnologici. Inoltre tale staticità determina uno spreco di risorse in inutili conflitti generazionali, burocratici e tra enti che poco si prestano all’incremento dell’efficacia ed efficienza del sistema. La crisi economica degli ultimi anni ha diminuito l’immissione di nuove risorse all’interno del settore a discapito dell’introduzione dell’innovazione tecnologica in alcuni campi, quale il settore della SPV. Per cercare di aumentare

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