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6. Elaborazione dei dati e discussione dei risultati

6.1. L’indagine sugli artigiani

La difficoltà incontrata nell’identificazione della popolazione statistica (gli artigiani occupati nella posa in opera di pavimenti, serramenti e rivestimenti) da cui estrarre un campione rappresentativo e l’ipotesi di una possibile bassa percentuale di risposte, ha giustificato l’impiego di un campione molto numeroso. Dall’universo statistico definito dalle 57 aziende rispondenti ai requisiti richiesti è stato estratto casualmente un campione di 29 imprese di posa in opera di rivestimenti ed infissi, corrispondenti al 50% del totale. Una volta raccolte le informazioni si è potuto procedere con il calcolo del primo parametro statistico: la percentuale di risposte, ottenuto mediante la formula seguente:

100

L’ipotesi avanzata nelle fasi preliminari della raccolta e dell’elaborazione dei dati relativamente ad un probabile disinteresse nella compilazione dei

questionari ha avuto conferma una volta terminata l’operazione della registrazione dei dati: la percentuale di risposte ottenute è del 14%. Le restanti aziende non hanno partecipato al sondaggio perché disinteressate allo studio in generale oppure, per il 13% di queste, all’ottimizzazione dell’impiego delle specie tropicali. Una volta descritto quantitativamente il campione, si sono elaborati i dati mediante statistiche e grafici (ove possibile), e si sono fatte alcune considerazioni nel caso in cui l’analisi statistica non sia stata ritenuta adatta alla rappresentazione delle informazioni ottenute.

Tutte le aziende intervistate intrattengono rapporti con i consumatori finali e sono occupate nel settore dell’artigianato, inoltre il 25% di esse afferma di offrire ai clienti altri servizi, quali la rivendita al dettaglio dei prodotti per la posa in opera dei rivestimenti e la stesura del progetto. Per quanto riguarda l’associazionismo, solo una delle aziende intervistate è iscritta all’Associazione Italiana dei Posatori di Pavimenti in Legno, afferente a FederlegnoArredo, mentre le altre non sono membri di alcuna associazione professionale.

Considerando le proprietà tecniche del legno ricercate dagli artigiani posatori, queste si riconducono essenzialmente alla durabilità e alla resistenza del materiale che, considerando l’uso per cui è destinato, deve poter resistere a notevoli sollecitazioni meccaniche e al logorio. Le altre caratteristiche maggiormente richieste sono la fibratura e la tessitura che influenzano direttamente la lavorabilità (Figura 6.1.).

I dati relativi al mercato del legno e alla ricerca di settore vengono raccolti dalle aziende intervistate attraverso la consultazione di diverse fonti informative, tra le quali i fornitori e le riviste specializzate hanno un ruolo di spicco (Figura 6.2.).

Figura 6.2. Fonti informative di riferimento maggiormente utilizzate dagli artigiani.

Relativamente alle specie, esiste un ampio range di legname utilizzato le cui percentuali sono riportate nel grafico di figura 6.3. L’origine geografica di tutte le specie è nota per il 75% degli artigiani, mentre il restante 25% ammette di conoscere l’areale d’origine solo delle specie temperate. Il 50% dei soggetti intervistati utilizza legno tropicale, in tutti i casi è un materiale usato in azienda fin dall’inizio dell’attività (il range individuato va dai 5 ai 30 anni). La percentuale massima di legno tropicale utilizzato registrata è del 20-30% del totale, attestandosi su un valore medio dell’8%. I prodotti acquistati sono esclusivamente segati e pannelli (in modo particolare laminati e MDF). Inoltre nessuna delle aziende è intenzionata ad incrementare l’acquisto di legname tropicale nel futuro.

Figura 6.3. Percentuali relative alle specie maggiormente utilizzate nella posa in opera di rivestimenti e percentuali relative alle specie tropicali.

Le informazioni disponibili agli artigiani per quanto concerne la certificazione di gestione forestale e di catena di custodia, ed i programmi internazionali FLEGT e CITES sono decisamente limitate: nessuno degli intervistati può vantare una conoscenza soddisfacente in merito, risultando questa sostanzialmente nulla nel caso delle normative atte a regolare il commercio e la governance nel settore forestale (Figura 6.4.).

Figura 6.4. Livello di informazione dichiarato dalle imprese artigiane relativamente alla certificazione forestale e ai programmi internazionali FLEGT e CITES.

Il 37,5% dei soggetti non è in grado di quantificare il legno certificato utilizzato dall’azienda e questo perché non richiede al distributore questo tipo di prodotto; ipotizza comunque che sia minore del 5% della fornitura totale. La metà degli artigiani non sa indicare la differenza di prezzo applicabile ad un prodotto certificato rispetto ad uno tradizionale, il 30% non è disposta a pagare un premium price ed il restante pensa che una differenza positiva del 6-10% sia un valore accettabile per l’acquisto di legname certificato.

L’interesse per l’impiego di specie di recente ingresso sul mercato è estremamente contenuto: l’87% delle imprese non è intenzionato ad acquistare legno il cui uso non sia consolidato. Le restanti sono disposte ad inserirle nella loro offerta purchè sia data loro la possibilità di effettuare dei test interni all’azienda in modo da verificarne le prestazioni. I principali motivi dello scetticismo riguardo i nuovi prodotti sono riconducibili alla scarsa conoscenza delle caratteristiche tecnologiche (59%), poco gradimento da parte dei clienti (34,7%) e scarso gradimento del mercato (6,3%).

I quesiti posti per specificare la necessità degli artigiani di sostituire le specie comunemente usate con altre di recente ingresso sul mercato hanno rivelato che nessuno degli intervistati ha cambiato le proprie preferenze

riguardo i materiali da usare o ha intenzione di farlo. Nessuno di loro infatti ha individuato ed acquistato nuove specie adatte alla pavimentazione ed ai serramenti. La disponibilità a pagare una differenza di prezzo nel caso di specie poco conosciute sarebbe, a differenza della disponibilità a sostenere il premium price del legname certificato, nulla per il 63% e il restante pagherebbe dal 6 al 10% in più per il nuovo prodotto.

I risultati del questionario forniscono un quadro oggettivo del ruolo degli artigiani del settore costruttivo nell’approvvigionamento del materiale legnoso. La categoria, come ipotizzato in una valutazione in itinere dei risultati, sembra avere un potere di mercato molto limitato per quanto riguarda la possibilità di influenzare l’ingresso o meno di un nuovo prodotto sul mercato. I risultati definitivi mostrano come gli artigiani subiscano le scelte del mercato, affidandosi per lo più ai grandi fornitori per la scelta dei materiali da impiegare. I dati così elaborati sono funzionali all’identificazione dei punti di forza e di debolezza sulla base dei quali programmare gli interventi necessari alla valorizzazione di nuovi prodotti. L’analisi critica dei risultati sarà esposta nelle conclusioni.