• Non ci sono risultati.

6. Elaborazione dei dati e discussione dei risultati

6.2. L’indagine sui professionisti

Il coinvolgimento della figura dell’architetto è giustificato dal ruolo rilevante che questi professionisti hanno in diversi aspetti del settore delle costruzioni: non solo sono i soggetti che scelgono i materiali costruttivi più adeguati nelle opere ad uso civile e residenziale, ma hanno anche un ruolo di spicco per quanto riguarda la scelta dei materiali delle finiture, dei rivestimenti interni ed esterni (oggetto dello studio), del design. In quest’ultimo caso ha una forte influenza la moda che porta spesso il progettista a scegliere materiali di tendenza piuttosto che caratterizzati da qualità prettamente tecniche.

Dai colloqui avuti con gli architetti è possibile affermare una notevole apertura alle innovazioni tecnologiche se queste possono portare reali vantaggi in termini di durabilità delle costruzioni. Tutti i progettisti intervistati chiedono che la ricerca sui materiali sia effettuata da Enti di comprovata affidabilità o da grandi aziende leader del settore costruttivo perché un nuovo materiale possa

essere inserito in un progetto. Gli architetti riconoscono che in passato le conoscenze tecniche relative ai materiali erano superiori, ma attualmente la gamma è molto più ampia per cui è più semplice perdere di vista le proprietà tecnologiche di tutti i prodotti offerti dal mercato. Le novità nel campo delle costruzioni sono accolte con entusiasmo e curiosità se possono ridurre i tempi ed i costi di produzione e migliorare i processi di realizzazione di un’opera. In Italia è da circa dieci anni che il legno è guardato con interesse nell’ambito delle costruzioni, ma per alcuni architetti sembra essere ancora impiegato in settori di nicchia, soprattutto se si considerano le aree al di fuori delle regioni montane (dove l’uso del legno è consolidato grazie agli usi tradizionali) e il territorio mediterraneo.  Altri progettisti,  operanti al di fuori delle aree montane sostengono tesi diverse: “Il legno, con il discorso della bioedilizia e del costruire a secco, sta ritornando significativamente alla ribalta anche rispetto al semplice costruire. Peraltro le tecniche del legno lamellare già da tempo hanno fatto riacquistare terreno al legno anche come materiale per la realizzazione di coperture di notevoli dimensioni. C'è anche da dire che il legno, rispetto a tutta la normativa di prevenzione incendi ha un comportamento migliore rispetto all'acciaio” (Arch. Renza Pitton, com. pers., 2009). La figura professionale dell’architetto tradizionalmente si occupa della scelta dei materiali costruttivi, mentre può dare delle indicazioni riguardo alle finiture che saranno però scelte in modo definitivo dal cliente sulla base di criteri estetici ed economici tra il range dei prodotti proposti dal progettista. La sensibilità alle tematiche ambientali, che è diventata recentemente una qualità della figura dell’architetto e del pianificatore, porta a considerare sempre più spesso l’utilizzo di materiale sostenibile nella realizzazione delle opere. A questo proposito il progettista può dare indicazioni riguardo il legno da usare, ma le informazioni generalmente fornite dal mercato non contemplano indicazioni riguardo la sostenibilità o meno dell’utilizzazione delle specie scelte (“Se un materiale è sul mercato deduciamo che sia possibile abbattere quegli alberi. Noi veniamo a sapere che non si può più abbattere una certa specie solo quando i relativi masselli, tranciati etc....non sono più reperibili sul mercato” – Arch. Renza Pitton, com. pers., 2009). Una volta stabilito il legname per la realizzazione dell’opera è l’artigiano esecutore che decide la fonte di approvvigionamento del materiale, acquistando legno certificato o meno. L’impiego di questo tipo di materiale comporta però una

spesa maggiore rispetto a quella sostenuta utilizzando materiali tradizionali, per questo motivo il cliente non sempre è disposto ad acquistarlo. In sintesi, gli architetti trovano delle difficoltà a proporre prodotti legnosi derivati da produzione sostenibile perché spesso non sono adeguatamente informati; d’altro canto il cliente o l’artigiano non è propenso a sceglierlo soprattutto a causa del prezzo elevato. Essi riscontrano inoltre una forte oscillazione dei prezzi delle finiture e degli elementi di arredo, per cui invitano il cliente più attento ai costi a scegliere i prodotti tradizionali. Le fonti informative generalmente consultate dall’architetto sono le riviste e i siti web di settore, ma sembrano avere una sempre crescente importanza le fiere e le esposizioni: in queste occasioni è infatti possibile un più efficiente scambio di informazioni tra produttori, Enti di ricerca e professionisti. Nel contesto fieristico il progettista può entrare in diretto contatto con i nuovi materiali, sperimentando le qualità estetiche e ricevendo tutte le informazioni (anche quelle relative ai risultati dei test) necessarie per poterne individuare un uso appropriato.

Nel rapporto “Il ruolo e la figura dell’architetto oggi in Italia”, redatto nel 2004 dalla Ipsos per conto dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano109, si ipotizza che nel futuro l’attività dell’architetto sarà fortemente legata alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico esistente, alla pianificazione urbanistica di committenza pubblica e alla progettazione di edifici ad uso civile. Si ipotizza quindi che le competenze del progettista saranno sempre più rivolte verso quei settori identificati come le driving force che stimolano, o che potenzialmente sono in grado di stimolare, l’accettazione dei prodotti certificati (fra tutti il settore pubblico con le politiche di GPP e il comparto delle costruzioni). La riqualificazione e la manutenzione del patrimonio ambientale ed urbano è un altro possibile campo in cui le competenze dell’architetto saranno sempre più richieste. La sensibilità ambientale che attualmente sembra caratterizzare questa figura professionale si riflette sulla volontà di aumentare la qualità di vita negli spazi urbani e di progettare opere in sintonia con l’ambiente, seguendo la strada battuta da Paesi come l’Austria e la Germania che di questo tipo di architettura hanno fatto un punto di forza. Lo studio evidenzia un potenziale ostacolo alla promozione       

dello sviluppo sostenibile in campo progettuale nel settore pubblico: Amministrazioni Pubbliche, Regioni, Provincie e Comuni sono soggetti da cui i progettisti e i tecnici di valutazione di impatto ambientale non possono prescindere. Un’ulteriore prospettiva occupazionale dell’architetto è quella relativa alla ricerca e allo sviluppo di nuovi materiali, all’ottimizzazione dei processi costruttivi, nonché allo studio approfondito degli aspetti amministrativi, economici e finanziari che riguardano il settore delle costruzioni. La valorizzazione delle specie forestali minori sembrerebbe avere quindi dei punti di contatto con le competenze di un architetto relativamente alla ricerca sui materiali nuovi ed esistenti, se non altro questa figura sembra essere qualificata per individuare gli impieghi più appropriati di un materiale in ambito costruttivo.