IL MONITORAGGIO DELLE DIVERSE FASI DEL LAVORO SUL CAMPO DELLE INDAGINI MULTISCOPO
Capitolo 3 L’indagine Multiscopo Uso del tempo 1
3.1 - L’indagine Multiscopo Uso del tempo
L'indagine Uso del tempo si colloca nel sistema di indagini Multiscopo sulle famiglie. Si tratta dunque di un'indagine campionaria rivolta alle famiglie residenti sul territorio italiano.
L'unita di rilevazione è la famiglia di fatto che viene intervistata nella totalità dei suoi componenti sui temi oggetto di indagine.
La rilevazione è articolata:
x in un’intervista ai componenti delle famiglie campione tramite questionari individuali; x in un’intervista alle famiglie tramite questionario familiare;
x nella autocompilazione di un diario individuale giornaliero (in un giorno designato, lo stesso per tutti i componenti della famiglia), dove ciascun componente (di età dai tre anni in su) è chiamato a riportare le attività svolte nella giornata, il luogo in cui le ha svolte e le persone presenti;
x nella autocompilazione di un diario individuale settimanale per i componenti dai 15 anni in su, mirato a rilevare le eventuali ore di lavoro retribuito svolte nel corso della settimana designata (ovvero quella che inizia con il giorno fissato per la compilazione del diario giornaliero).
I diari sono lo strumento di rilevazione principe di questa indagine e consentono di rilevare una molteplicità di aspetti della vita quotidiana ad un livello di dettaglio non ricavabile dai tradizionali questionari a domande fisse.
Grazie ad essi, l’indagine Uso del tempo riesce a fornire informazioni sui seguenti aspetti della vita quotidiana degli italiani:
x divisione del lavoro retribuito e non retribuito tra uomini e donne; x attività e bisogni di particolari categorie sociali (anziani e bambini);
x rapporto tra tempi di lavoro, di studio, di altre attività produttive, di svago e di cura della famiglia;
x attività produttive delle famiglie;
x tempi di utilizzo dei servizi e degli spazi;
x modalità di impiego del tempo libero, con informazioni utili alla pianificazione delle offerte di beni e servizi;
x uso dei mezzi di comunicazione di massa, compresi i più innovativi strumenti informatici.
Tramite i diari è possibile rilevare queste informazioni al massimo livello di dettaglio, ovvero stimando chi svolge le attività, in quali luoghi, in presenza di quali persone, per quanto tempo, in quali momenti della giornata.
Si fornisce in tal modo un quadro informativo dettagliato utile alla formulazione di:
x politiche familiari più attente alla necessità di coniugare attività lavorative e impegni familiari;
x politiche del lavoro più consapevoli delle caratteristiche e delle nuove forme di lavoro; x politiche sociali attente alle esigenze degli anziani e dei minori;
x una migliore pianificazione dei trasporti, in base alle informazioni relative agli spostamenti giornalieri e al tipo di mezzo usato.
3.2 - Il contesto internazionale e l’esigenza di un monitoraggio
In Italia le prime rilevazioni sull'uso del tempo risalgono agli anni Settanta: in particolare la prima è stata realizzata da Grazia-Resi nel 19732 e la seconda da Belloni entrambe su un contesto locale. La prima indagine nazionale sui bilanci tempo è stata effettuata dall'Istat nel 1988-1989 nell'ambito dell'Indagine Multiscopo sulle famiglie (secondo e terzo ciclo) su un campione probabilistico di 38.110 italiani appartenenti a 13.729 famiglie. A questa ha fatto seguito nel 1996 un'indagine pilota in vista ed in preparazione dell'indagine definitiva, giunta a sei anni di distanza e di cui trattiamo in questo lavoro.
La denominazione di bilancio tempo è nata in analogia con quella di bilancio di famiglia: tuttavia, mentre in quest'ultimo caso si rileva la ripartizione del reddito nei vari capitoli di spesa, i bilanci-tempo consentono invece di rilevare la ripartizione di un periodo di tempo (generalmente 24 ore) tra varie attività: mangiare, dormire, curare la casa e i familiari, lavorare, praticare sport, guardare la Tv, eccetera.
L'indagine Uso del tempo, inoltre, si colloca nell'ambito delle indagini programmate e sollecitate da Eurostat e, ormai, attive a livello europeo in più Paesi.
La possibilità di comparare i risultati ottenuti a livello internazionale si basa sul rispetto delle Linee Guida redatte nell’ambito del progetto Hetus (Harmonised european time use surveys). Tali linee guida prevedono indicazioni metodologiche rigorose rispetto al disegno di campionamento, agli strumenti di rilevazione, alla conduzione dell’intervista, al sistema di codifica, agli indicatori da costruire, eccetera.
A livello internazionale uno dei maggiori problemi associati alla realizzazione di indagini sull’Uso del tempo è l’elevato tasso di mancata risposta totale3 originato proprio dalla numerosità dei vincoli metodologici, e dal conseguente elevato impegno richiesto ai componenti delle famiglie da intervistare e al personale addetto alla rilevazione. La complessità organizzativa dell’indagine, le regole di conduzione dell’intervista e quelle di compilazione dei diari rappresentano, se sottovalutate o non rispettate, una fonte aggiuntiva di errore non campionario che, nelle indagini Papi risulta, come noto, già particolarmente elevato. Di conseguenza, nel corso della progettazione della rilevazione prevista per il 2002-2003 ci si è resi conto dell’esigenza di progettare, per ciascuna fase di indagine, strumenti di monitoraggio che seguissero passo passo l’andamento della rilevazione in tutte le sue fasi, al fine di ravvisare eventuali problemi e intervenire tempestivamente: ciò ha consentito di contenere gli errori non campionari e migliorare la qualità dell’informazione statistica prodotta.
In altre parole, la preoccupazione sui molti possibili problemi che nel corso del periodo di rilevazione potevano verificarsi in ciascuna delle tappe del lavoro sul campo, dalla formazione dei rilevatori, al contatto con la famiglia, alla capacità di coinvolgerla e motivarla alla collaborazione, al rispetto fedele di tutte le indicazioni metodologiche fornite, e che potevano inficiare, se trascurate, la qualità del dato finale, ha reso necessaria la progettazione e realizzazione di un monitoraggio continuo che consentisse di avere costantemente il polso dell'andamento della rilevazione.
2 B. Grazia-Resi. L'impiego del tempo libero in una provincia economicamente sviluppata. Roma: facoltà di Scienze Statistiche ed Attuariali, 1975.
3 K. Rydenstam. “Evaluation of the European Time Use Pilot Studies”, report prepared for the Task Force “ Time Use Surveys” 16-17 November 1998.
Nelle pagine successive verranno descritte le diverse fasi di realizzazione dell’indagine in oggetto e per ciascuna di esse il processo parallelo di progettazione e realizzazione del monitoraggio.
3.3 - Il disegno campionario
Il disegno di campionamento è quello usualmente adottato per le indagini Multiscopo: si tratta di un campione a due stadi con stratificazione al primo stadio (Comuni) ed estrazione sistematica al secondo (famiglie). La stratificazione viene effettuata all'interno dei domini di stima formati dalle combinazioni di regioni e tipologie di comuni. La dimensione campionaria come per le altre indagini Multiscopo e di circa 24 mila famiglie4. Nella rilevazione del 2002-2003 si è ritenuto tuttavia opportuno contenere il numero di unità di primo stadio (comuni) in modo da poter intensificare il monitoraggio su un numero ridotto di unità territoriali. Pertanto, per garantire la necessaria numerosità campionaria delle unità di secondo stadio (famiglie), è stato innalzato da 24 a 36 famiglie il numero minimo di famiglie campione per comune, necessario per definire le soglie per la formazione degli strati all'interno di ciascun dominio di stima, con la sola eccezione dei comuni fino a 2 mila abitanti. In questo modo è stato possibile ridurre a 5095 il numero di comuni campione contro i circa 800 delle altre indagini campionarie sulle famiglie.
Tale scelta sebbene comporti un incremento dell'errore campionario (per effetto della correlazione intra-comunale), facilita al contempo la messa in opera di opportune procedure di selezione e formazione dei rilevatori.
Per quanto riguarda l'allocazione temporale delle interviste, la durata annuale della rilevazione, oltre ad essere raccomandata da Eurostat, risulta necessaria per rilevare le variazioni mensili o stagionali delle attività svolte dai rispondenti. L’obiettivo è infatti quello di fornire stime anche per diversi tipi di giorno e periodi dell’anno. I comuni non autorappresentativi (Nar) hanno effettuato l’intervista per un solo mese all’interno di ciascun trimestre dell’anno6. Si è fatta però attenzione che gli strati fossero formati da almeno tre comuni (ognuno dei quali ruotasse all'interno dei trimestri), in modo che ciascuno strato fosse rappresentato in ogni sub-campione mensile. I comuni autorappresentativi (Ar), hanno svolto la rilevazione ogni mese, così da non sbilanciare il campione da un mese all'altro.
Tuttavia, per ovviare sia ai casi di comuni non autorappresentativi con eccessivo numero di famiglie nel mese del trimestre fissato per la rilevazione, sia ai casi di comuni autorappresentativi con un numero troppo basso di famiglie mensili, è stato necessario fissare un numero minimo di famiglie/mese sia per l'uno che per l'altro tipo di comuni e di conseguenza correggere, ove necessario, la periodicità della rilevazione per alcuni comuni. Così, fissando il numero minimo di famiglie/mese a quattro, i comuni con 48 o più famiglie totali hanno effettuato la rilevazione ogni mese, mentre gli altri l'hanno effettuata trimestralmente. In quest'ultimo caso infine, l'assegnazione al primo, al secondo o al terzo mese del trimestre è stata casuale.
L’obiettivo primario di produrre un’informazione statistica di elevata qualità e di monitorare a tal fine l’intero processo, è stato, dunque, perseguito già nella fase di costruzione del disegno campionario attraverso la riduzione del numero di comuni campione. La concentrazione territoriale in un numero più contenuto di comuni, infatti, insieme all’allocazione temporale delle interviste nel corso dell’anno hanno consentito di perseguire anche l’obiettivo di contenere il numero di rilevatori. Ciò ha, a sua volta, migliorato l’efficacia delle procedure di selezione e di formazione degli stessi.
4 Alle quali sono state aggiunte le famiglie facenti parte dell'ampliamento richiesto dal Comune di Torino, al fine di produrre le stime a livello sub-regionale, per un totale di 26.660 famiglie.
In tutto i rilevatori coinvolti, nonostante la durata annuale e l'inevitabile turn-over, risultano circa 900 contro gli oltre 1300 solitamente coinvolti nelle indagini Multiscopo.
3.4 - Organizzazione e fasi dell’indagine
Diversamente dalle altre indagini Multiscopo Papi, la rilevazione Uso del tempo dura un intero anno solare. Dunque, per 365 giorni consecutivi (esclusi nove giorni di festività infrasettimanali) sono state effettuate interviste ad un campione di famiglie, assegnate tramite procedura casuale ad un particolare giorno dell'anno. I componenti di ciascuna famiglia campione hanno dovuto descrivere il giorno a cui la famiglia era stata assegnata, indicando per tutte le 24 ore le attività svolte, i luoghi e le persone frequentati.
Alle peculiarità del disegno campionario si associano quelle relative alle regole di conduzione dell’intervista, che riguardano sia il comportamento del rilevatore nel rapporto con la famiglia, sia lo svolgimento dell’intervista stessa, sia, infine, il comportamento della famiglia.
In particolare, al rilevatore è stato chiesto di:
x contattare la famiglia da 10 a 3 giorni prima del giorno previsto per la compilazione del diario giornaliero (l'esigenza di informare tempestivamente la famiglia era particolarmente importante visto l'impegno richiestole);
x iniziare le interviste (individuali e familiari);
x consegnare i diari giornalieri per ciascun componente di tre anni e più e i diari settimanali per ciascun componente di 15 anni e più;
x fissare gli appuntamenti per le visite successive;
x contattare la famiglia il giorno precedente la data prevista per la compilazione del diario giornaliero, per ricordare l’impegno preso;
x verificare, il giorno successivo alla data prevista, che l’impegno fosse stato rispettato; x ricordare, nel corso dei sette giorni di compilazione del diario settimanale, tale impegno
e fissare un appuntamento per il ritiro dei modelli;
x verificare, al momento del ritiro, l’esatta compilazione dei diari e provvedere ad eventuali integrazioni con domande dirette alla famiglia o ai componenti.
Tutti i componenti la famiglia dovevano compilare il diario per la stessa data. La data prevista non poteva essere modificata né dal rilevatore né dalla famiglia. In caso di non disponibilità della famiglia (o di altra difficoltà) a compilare il diario giornaliero nella data prevista dal calendario teorico era previsto un meccanismo di posticipazione della data per un massimo di tre settimane (cinque nei mesi di luglio e agosto), ma lasciando invariato il giorno della settimana previsto (Figura 3.1).
Figura 3.1 - Esempio di posticipazione della compilazione del diario
La data prevista per la compilazione del diario giornaliero è il Martedì 1 Ottobre 2002
x La famiglia è impossibilitata a farlo. Si rimanda la compilazione al Martedì 8 Ottobre 2002;
x La famiglia è impossibilitata a farlo. Si rimanda la compilazione al Martedì 15 Ottobre 2002. Eccezionalmente se:
x La famiglia è impossibilitata a farlo. Si rimanda ulteriormente la compilazione al Martedì 22 Ottobre 2002;
x La famiglia è impossibilitata a farlo. Termina l’intervista.
Nel caso in cui fosse stato necessario posticipare la compilazione del diario settimanale, il criterio da seguire era lo stesso, facendo attenzione che il giorno di inizio compilazione fosse sempre lo stesso giorno della settimana di compilazione del diario giornaliero.
Il meccanismo della posticipazione, suggerito anche da Eurostat, rappresenta un importante strumento di flessibilità nel contatto con le famiglie, utile principalmente al contenimento del tasso di mancata risposta totale, dal momento che consente di prolungare il periodo di “contattabilità” di una famiglia difficilmente reperibile, poco disponibile, eccetera.
È stato inoltre chiesto ai rispondenti di compilare i diari giornalieri un po’ alla volta nel corso della giornata, in modo da evitare le distorsioni indotte dall’effetto memoria. In particolare, si è suggerito di portare con sé il diario, nei vari spostamenti, e di riportarvi ogni due o tre ore le varie informazioni richieste.
3.5 - L’organizzazione della rilevazione
Operativamente, la rilevazione si è svolta secondo i seguenti passi:
a. Estrazione dei comuni campione e della numerosità delle unità di secondo stadio (a cura del Servizio competente dell’Istat);
b. Estrazione delle famiglie campione (a cura della rete di rilevazione comunale);
c. Assegnazione casuale delle famiglie campione alle singole giornate (a cura del Servizio responsabile dell’indagine7 dell’Istat);
d. Formazione degli Uffici Regionali dell’Istat e degli Uffici statistici delle Province autonome di Trento e Bolzano8 (Uurr) (a cura del Servizio competente);
e. Formazione dei rilevatori (a cura degli Uurr);
f. Avvio del lavoro sul campo (a cura della rete di rilevazione comunale);
g. Avvio del monitoraggio della qualità delle interviste (a cura della rete di rilevazione comunale);
h. Avvio delle ispezioni presso i comuni campione (a cura degli Uurr).
La pluralità degli attori coinvolti e la necessità di un’interazione continua nel corso di tutto il periodo di rilevazione ha reso particolarmente cruciali per l'intero processo:
x un clima di collaborazione tra i vari attori; x il riconoscimento di un ruolo centrale degli Uurr;
x la possibilità di contare su rilevatori qualificati, ben formati, in grado di coinvolgere le famiglie;
In considerazione della complessità organizzativa dell'indagine, delle particolarità della tecnica di rilevazione è stato progettato un monitoraggio serrato per ciascuna fase del lavoro sul campo (di cui ai punti da a ad h), probabile fonte di errore non campionario.
In particolare, seguendo e sviluppando l’esperienza accumulata nell’ambito delle indagini Multiscopo sono state monitorate tramite l’utilizzo di apposite schede:
1. l’estrazione delle famiglie campione ad opera dei comuni campione;
2. le riunioni di istruzione svolte dai referenti Uurr per la formazione dei rilevatori e l’avvio delle interviste;
3. le visite ispettive svolte dai referenti degli Uurr in corso di rilevazione per valutare la bontà delle interviste;
4. le telefonate delle famiglie campione al numero verde;
5. le telefonate di controllo svolte su un campione di famiglie intervistate.
Il fulcro del monitoraggio dell’indagine Uso del tempo è però stato rappresentato da quello che è stato definito “il monitoraggio della qualità delle interviste”, attraverso il quale si è tenuto sotto controllo nello specifico la fase di intervista alle famiglie, in modo da fare luce sugli aspetti più critici della stessa, in termini sia di rispetto delle indicazioni metodologiche fornite, sia di effettiva partecipazione delle famiglie.
Nelle pagine seguenti verranno descritti gli strumenti utilizzati nella varie fasi del monitoraggio e i principali risultati conseguiti.