Al 1° gennaio 2017, la popolazione residente totale in Piemonte era pari a 4.392.526 unità (7,2 per cento della popolazione italiana e 11 per cento di quella del Centro-Nord), di cui il 9,5 per cento costituito da stranieri residenti (418.874 unità). L’evoluzione demografica della regione nell’ultimo decennio è stata positiva, grazie ai flussi migratori dall’estero; il saldo naturale è strutturalmente negativo e le migrazioni dall’interno del Paese sono molto contenute. Negli anni più recenti si osserva un rallentamento della dinamica della popolazione, a seguito di una flessione delle iscrizioni dall’estero.
PIL
Il prodotto interno lordo della regione nel 2015, pari a 127 miliardi (a valori correnti), rappresentava il 7,8 per cento del Pil italiano e il 10 per cento di quello del Centro-Nord. La variazione in termini reali, rispetto all’anno precedente, è 0,7 per cento, in linea con la media italiana (0,6 per cento nel Centro-Nord). Nel periodo 2008-2015, anni in cui la crisi economica ha colpito in maniera significativa l’Italia (-1 per cento media annua), la flessione del Piemonte, in termini di Pil, è stata superiore (-1,4 per cento media annua). Nel 2015 il Pil della regione era pari al 91,7 per cento rispetto al livello del 2005.
Il Pil pro capite a valori concatenati del Piemonte nel 2015 era di 27.254 euro, pari al 106,5 per cento del Pil pro capite italiano e al 90,7 per cento di quello del Centro-Nord.
Valore aggiunto settoriale
Nel 2015 il valore aggiunto del Piemonte, aumentato dello 0,5 per cento rispetto all’anno precedente, ha registrato una flessione nel settore dell’agricoltura (-2,5 per cento, contro un aumento in Italia del 3,7 per cento) e nelle costruzioni (-2 per cento, la media italiana è -1,2 per cento); il settore dell’industria aumenta del 2 per cento (in Italia 1,3 per cento), quello dei servizi dello 0,4 per cento, in linea con la media italiana.
Mercato del lavoro
Nel 2016, il numero di occupati regionali, pari a 1 milione 764 mila (il 7,9 per cento del totale nazionale pari a 22 milioni di unità), è aumentato dello 0,5 per cento rispetto al 2015 (la media italiana è stata dell’1,2 per cento). Il tasso di occupazione 15-64 anni (64,4 per cento) è superiore a quello medio nazionale, pari al 57,2 per cento; quello femminile è 58,2 per cento (in Italia è 48,1 per cento). Il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto all’anno precedente e si attesta al 9,3 per cento (la media italiana è 11,7 per cento). Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni raggiunge una quota pari al 36 per cento: pur essendo elevato, risulta inferiore alla media nazionale (37,8 per cento).
Esportazioni
Nel 2016 in Piemonte, le esportazioni di beni sono state pari a 44,4 miliardi di euro correnti (il 10,7 per cento dell’export nazionale, pari a 417 miliardi), con un decremento del 3 per cento rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto all’aumento medio registrato nel Centro-Nord (1 per cento) e in Italia (1,2 per cento).
I comparti a più elevata specializzazione sono il settore dei mezzi di trasporto (autoveicoli 22 per cento), i macchinari e apparecchi meccanici (19 per cento) e i prodotti alimentari (10 per cento). I Paesi UE28 rappresentano il mercato di sbocco più rilevante per la regione, principalmente verso Germania e Francia, ma sono significative anche le vendite verso gli Stati Uniti, mentre è limitato l’export verso i BRICS.
26 - PIEMONTE
Figura 1.Andamento dei principali indicatori demografici ed economici
Contributi dei saldi demografici
Valore aggiunto settoriale, anno 2015
(quote percentuali dei principali 6 settori sul totale economia)
Tasso di disoccupazione (valori percentuali della forza lavoro)
Esportazioni di merci a valori correnti (variazioni percentuali sull’anno precedente)
Fonte: elaborazioni ACT su dati Istat -6,0-4,0
-2,00,02,04,06,08,0 10,012,0 14,0
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 tasso naturale tasso migratorio interno tasso migratorio estero
88,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Piemonte Centro-Nord Italia
Agricoltura, silvicoltura e pesca Italia Piemonte
0,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Piemonte Centro-Nord Italia
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Piemonte Centro-Nord ITALIA
27 - PIEMONTE Sistema produttivo
In Piemonte, le imprese attive nell’industria e nei servizi erano oltre 323 mila nel 2015 (fonte Istat), rappresentando il 7,4 per cento di quelle italiane; la densità imprenditoriale, pari a 73,2 per mille, risulta superiore a quella nazionale (71,4 per mille). Le unità locali (ultimi dati al 2014) mostrano un numero di addetti pari a oltre 1,3 milioni (l’8,1 per cento del totale nazionale), di cui oltre 359 mila nel solo manifatturiero (27,2 per cento del totale addetti della regione, a fronte di una media nazionale del 22,5 per cento). La dimensione media delle unità locali in Piemonte è pari a 3,7 addetti (la media italiana è 3,4), il tessuto imprenditoriale, infatti, risulta costituito per il 94,9 per cento da micro imprese (0-9 addetti).
In base ai dati Infocamere (non direttamente confrontabili con i dati ASIA-Istat, ma più aggiornati sugli andamenti recenti), il tasso di iscrizione netto nel registro delle imprese nel 2016 nella regione presenta un andamento leggermente negativo (-0,12 per cento), in contrasto con il dato positivo riscontrato a livello nazionale (0,68 per cento). Al 31 dicembre 2016, il numero di imprese totali registrate era pari a circa 439 mila (il 7,1 per cento di un totale nazionale di oltre 6,1 milione di imprese); le imprese, al netto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, risultano pari a oltre 384 mila.
Nel 2016, le start up innovative nella Regione erano 416 e rappresentavano il 6,2 per cento del totale sul territorio nazionale, pari a 6.745.
Credito
In Piemonte, nel 2016, i prestiti effettuati da banche e Cassa Depositi e Prestiti alle società non finanziarie (fonte Banca d’Italia), sono diminuiti del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente, contro una diminuzione del 2,2 per cento in Italia. A livello settoriale, i prestiti alle imprese rivolte ad attività industriali sono diminuiti del 4,4 per cento (in Italia -3,4 per cento); quelli delle costruzioni sono diminuiti dell’8,6 per cento (-9,6 la media italiana); il settore dei servizi ha visto diminuire i prestiti dello 0,2 per cento (1,1 per cento in Italia).
Nella regione l’accesso al credito nel 2015, se confrontato con la ripartizione settoriale nazionale, è stato più favorevole principalmente per l’attività manifatturiera (C); a seguire per la fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (E), per attività professionali scientifiche e tecniche (M) e per noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese (N).
Figura 2.Imprese e accesso al credito
Addetti per settori – anno 2015
(quote percentuali dei settori sul totale dei settori rappresentati)
Prestiti bancari alle imprese per settore – anno 2015
(quote percentuali dei settori sul totale dei settori rappresentati)
Fonte: elaborazioni ACT su dati Istat e Banca d’Italia
B: estrazione di minerali da cave e miniere I: attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
C: attività manifatturiere J: servizi di informazione e comunicazione
D: fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata K: attività finanziarie e assicurative E: fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento
F: costruzioni L: attività immobiliari
G: commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli
H: trasporto e magazzinaggio M: attività professionali, scientifiche e tecniche
N: noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34
28 - PIEMONTE