• Non ci sono risultati.

Indirizzi di programmazione degli interventi per lo sviluppo, il consolidamento e la qualificazione dei servizi educativi rivolti ai bambini in età 0-3 anni

Trien-nio 2005-2007. L.R. 1/2000 e successive modificazioni

DELIBERA 10 GIUGNO 2008, N. 178

(Proposta della Giunta regionale in data 12 maggio 2008, n. 65 - Oggetto n. 3605, prot. n. 136290)

“Indirizzi di programmazione degli interventi per lo sviluppo, il consolidamen-to e la qualificazione dei servizi educativi rivolti ai bambini in età 0-3 anni.

Anno 2008. Conferma dei criteri già approvati per il triennio 2005-2007 con deliberazione assembleare progr. n. 20/2005

DELIBERA 3 DICEMBRE 2008, N. 201

(Proposta della Giunta regionale in data 10 novembre 2008, n. 1843 - Oggetto n. 4176, prot. n. 28202)

Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)

Con la terza delibera si approva la program-mazione degli interventi per il triennio 2009-2011, facendola coincidere con la pianifica-zione sociale dei Piani di zona per la salute e il benessere sociale, al fine di facilitare una progettazione integrata tra servizi sociali e sanitari e servizi educativi, in risposta alle esi-genze dei diversi ambiti distrettuali. La Regio-ne intende incentivare l’offerta quantitativa e qualitativa dei servizi per l’infanzia, al fine di rispondere alla domanda sociale crescen-te (riduzione liscrescen-te di atcrescen-tesa) e di superare gli squilibri territoriali esistenti, avendo ben pre-sente l’obiettivo che si è dato il Consiglio Eu-ropeo di Barcellona del 2002 e cioè che gli Stati membri si dotino di servizi per la prima infanzia tali da raggiungere, nel 2010, alme-no il 33% dei bambini in età.

Come prevede la normativa di settore, con-tenuta principalmente nella legge regionale n. 1/2000, l’Assemblea, su proposta della Giunta, approva ogni tre anni il programma regionale dei servizi per la prima infanzia con il quale si definiscono: a) le linee di indirizzo ed i criteri di programmazione e ripartizione delle risorse tra le Province per lo sviluppo e la qualificazione dei servizi, per l’attuazione di forme di continuità e raccordo tra i servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari, anche ai fini della realizzazione del sistema

educati-vo integrato, nonché per la realizzazione dei servizi sperimentali; b) le linee di indirizzo per l’attuazione di iniziative di formazione degli operatori; c) le linee di indirizzo per la realiz-zazione di progetti di ricerca, di formazione dei coordinatori pedagogici, di documenta-zione, monitoraggio, verifica e valutazione della qualità dei servizi.

Il provvedimento in esame prevede che la Giun-ta adotti la delibera di programmazione annuale per i finanziamenti in conto capitale, ed approvi gli atti programmatori delle Province, nonché il riparto dei fondi a favore delle stesse, anche per le spese correnti. Inoltre, sempre con successivi atti di Giunta, vanno realizzati progetti di ricer-ca, formazione dei coordinatori pedagogici, verifica e valutazione dei servizi. Infine, per le c.d. “sezioni primavera”, vista l’incertezza dei finanziamenti statali, la Giunta di anno in anno fissa le modalità necessarie per la definizione dei relativi piani territoriali.

Le Province, invece, nel rispetto delle linee d’indirizzo regionali di cui sopra, e sulla base delle proposte formulate dai Comuni, appro-vano i programmi recanti i diversi interventi e indicano i beneficiari dei contributi regiona-li: ovvero, a) i Comuni e, sentito il Comune interessato, altri gestori pubblici e privati per spese di investimento relative a interventi di nuova costruzione, acquisto, restauro,

risana-annO 2005

c

OMMissiOne

v / delibere

mento, ristrutturazione di edifici da destinare a servizi educativi per la prima infanzia, non-ché arredo degli stessi; b) i soggetti gestori, singoli o associati, di cui all’art. 5 lett. a, b, c, d della L. R. n. 1/2000 (per la gestione e la qualificazione dei servizi, il sostegno a figure di coordinamento pedagogico, la formazione degli operatori e dei coordinatori pedagogi-ci, nonché per la realizzazione di servizi speri-mentali). La delibera in esame sottolinea che, sulla base dell’art. 14, co. 1, lett. f della L.

R. n. 6/04, vanno adottati criteri preferenziali per gli interventi posti in essere dalle Unioni di Comuni, dalle Comunità Montane e dalle Associazioni intercomunali.

In conclusione, le azioni già avviate nei pre-cedenti anni e confermate nelle linee d’indi-rizzo contenute in questa delibera sono rivolte ai seguenti obiettivi.

Estensione dell’offerta educativa per i 1)

bambini in età 0-3 anni, attraverso fon-di in conto capitale per acquisire nuove strutture o migliorare quelle già esistenti.

Per ragioni di riequilibrio dell’offerta sul territorio, va data priorità agli interventi da realizzare nei Comuni dove sono più folte le liste d’attesa e in quelli privi di servizi educativi per la prima infanzia. Come per gli anni precedenti, i fondi sono ripartiti

dando una stessa quota ad ogni Provincia e suddividendo le restanti sulla base del numero delle domande rimaste inevase per carenza di posti, dell’utenza potenziale rappresentata dai bambini di età 0-2 anni residenti in ogni Provincia, e dell’indice di copertura dei servizi sulle classi di età 0-2 anni (rapporto tra utenza potenziale pro-vinciale e bambini iscritti).

Consolidamento dei servizi educativi fun-2)

zionanti, attraverso il sostegno alle spese di gestione a carico dei soggetti gestori degli stessi. Per accedere ai finanziamenti, come già previsto in precedenza, devono sussistere requisiti minimi di funzionamen-to (calendario minimo di 8 mesi, apertura di minimo 6 ore settimanali, periodicità di apertura di almeno 2 volte a settimana).

Qualificazione dei servizi attraverso il so-3)

stegno al coordinamento pedagogico so-vra comunale o zonale, ai coordinatori pedagogici provinciali e ai progetti di for-mazione permanente degli operatori.

Realizzazione di servizi sperimentali, il cui 4)

accertamento passa dal livello regionale a quello provinciale, tranne che per i casi di particolare complessità.

Sostegno alle Commissioni tecniche provin-5) ciali di cui all’art. 23 della L. R. n. 1/2000.

c

OMMissiOne

v / delibere

annO 2005

DELIBERA 26 OTTOBRE 2005, N. 27

(Proposta della Giunta regionale in data 10 ottobre 2005, n. 1601 - Oggetto n. 588 , prot. n. 16135)

Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)

DELIBERA 10 GIUGNO 2008, N. 177

(Proposta della Giunta regionale in data 12 maggio 2008, n. 651 - Oggetto n. 3603, prot. n. 13628)

Indirizzi di programmazione degli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (L.R. n. 26/2001 e L.R. n. 12/2003). Anno 2008.

Conferma dei criteri già approvati per il triennio 2005/2007 con delibera dell’Assemblea legislativa progr. n. 27/2005

DELIBERA 3 DICEMBRE 2008, N. 201

(Proposta della Giunta regionale in data 10 novembre 2008, n. 1843 - Oggetto n. 4176, prot. n. 28202)

Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26 - L.R. 30 giugno 2003, n. 12)

A seguito della delibera n. 177 del 10 giugno 2008, che prorogava, per l’anno 2008, gli indirizzi di programmazione degli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuo-le dell’infanzia, già approvati per il triennio 2005-2007, con la delibera n. 201 del 2008, si provvede ad approvare gli indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema naziona-le di istruzione e degli Enti locali, per naziona-le azioni di miglioramento della proposta educativa e per gli interventi di rilevanza regionale.

Attraverso tali indirizzi si forniscono, sul pia-no programmatico, criteri generali volti a garantire un quadro unitario ed organico a sostegno della qualificazione e del migliora-mento della proposta educativa, attraverso la previsione di interventi finalizzati alla pro-mozione della qualità dell’offerta educativa delle scuole dell’infanzia, con particolare riferimento alla continuità e raccordo interi-stituzionale tra esse, i servizi educativi per la prima infanzia e la scuola primaria. L’attua-zione di tali interventi viene subordinata alla realizzazione di progetti ed iniziative rivolte ai bambini delle scuole dell’infanzia com-presi fra i 3 ed i 6 anni di età. In tal senso, si prevedono azioni volte alla dotazione di coordinatori pedagogici e si forniscono indi-cazioni per l’elaborazione dei programmi da parte delle amministrazioni provinciali. Que-ste ultime, infatti, dovranno perseguire tra i

vari obiettivi: l’integrazione dei bambini con deficit, l’educazione interculturale ed il coin-volgimento dei genitori nel progetto educati-vo. Per garantire l’efficacia degli interventi, si prevede l’impegno delle Province, a seguito di un’analisi sul proprio territorio, di definire il numero minimo di scuole che dovranno co-stituire le aggregazioni di scuole dell’infanzia (per particolari realtà territoriali, le aggrega-zioni potranno essere costituite anche da una sola scuola dell’infanzia, unitamente ad uno o più servizi educativi o a scuola di diverso grado). Saranno le Province ad assegnare le risorse per il perseguimento degli obiet-tivi prefissati; mentre la Giunta regionale, annualmente, approverà la ripartizione dei fondi a favore delle amministrazioni provin-ciali. Tale ripartizione avverrà sulla base del numero delle sezioni di scuola dell’infanzia e dei servizi educativi per la prima infanzia aggregati alle scuole stesse, relativamente alla dotazione di coordinatori pedagogici, alla qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali, ed al miglioramento complessivo delle scuole dell’infanzia paritarie private.

c

OMMissiOne

v / delibere

Le due delibere riportano il medesimo conte-nuto. Il finanziamento complessivo per il trien-nio 2009-2011 è di 7.782.000 euro, con un incremento rispetto al triennio precedente di un milione di euro. Dai dati dell’Osservatorio regionale dello spettacolo si ricava che l’Emi-lia-Romagna occupa a livello nazionale una posizione di primo piano, attestandosi dopo Lazio e Lombardia. Nel settore dello spetta-colo dal vivo, il sistema regionale conta su 185 sedi, compresi i centri culturali polivalen-ti; quanto al cinema (con 238 esercizi e 429 schermi) per il numero dei biglietti venduti per abitante è secondo solo al Lazio. Risultano ol-tre ol-trecento imprese, cooperative, fondazioni, associazioni teatrali, musicali e di danza, con quasi diecimila occupati.

In controtendenza rispetto alle scelte di ridu-zione dei finanziamenti pubblici, l’Emilia-Ro-magna incrementa il proprio stanziamento a favore dello spettacolo, nella consapevolezza

DELIBERA 21 DICEMBRE 2005, N. 38

(Proposta della Giunta regionale in data 28 novembre 2005, n. 1925 - Oggetto n. 839, prot. n. 19656)

Programma regionale in materia di spettacolo ai sensi della L.R. 13/99 - art. 5.