web semantico
La società dell’informazione ha cambiato drasticamente le attività di apprendimento. Le attività di formazione, progettate dagli spe- cialisti del settore, devono fare sempre più i conti con il crescente uso delle reti sociali in ambiti di- dattici. Di fatto, le applicazioni Web 2.0 e i social networks con-
I pattern (o modelli) sono strutture che emergono dall’osservazione del mondo reale o virtuale: im- magini, suoni, testo, dati, ecc. Sono importanti per orientarsi nel mare di informazioni in cui siamo im- mersi e si studiano metodi per sco- prirli o riconoscerli. Per esempio: il riconoscimento di facce in un insieme di immagini, la scoperta di transazioni finanziarie illecite
da dati sparsi, la creazione di per- corsi concettuali interessanti in un insieme qualsiasi di opere d’arte. Noi ci occupiamo dei cosiddetti
knowledge pattern: pattern di co-
noscenza, cioè interpretazioni si- gnificative dei dati. Per esempio, quali sono le relazioni tipiche fra una transazione finanziaria, i luoghi in cui passa e le persone o mac- chine che la svolgono? Quali sono
le relazioni fra opere d’arte di tipo diverso, il loro accesso e i servizi collegati? Quali le relazioni fra ri- cercatori, argomenti e istituzioni? In questo lavoro descriviamo gli aspetti della ricerca empirica sui
pattern di conoscenza a partire
dal Web dei Dati, popolato dai cosiddetti Linked Data, un grafo gigante di dati aperti (open data) estratti da Wikipedia, banche dati sentono nuove modalità di colla-
borazione, e conducono a nuove opportunità di apprendimento in cui i confini tra i contesti educativi e altri spazi sociali, tendono a scomparire. In questi contesti di- dattici non strutturati, la creazione di modelli per rappresentare le competenze e le abilità degli stu- denti diventa un obiettivo fonda- mentale. I nostri studi sono rivolti all’utilizzo delle tecnologie del Web semantico per la creazione di una piattaforma software che consenta di gestire efficacemente queste informazioni.
In particolare ci proponiamo di estendere l’ontologia FOAF, usata per descrivere le persone e le loro relazioni personali, con una on- tologia relativa all’e-Portfolio, che rappresenta le competenze degli studenti. Gli obiettivi pedagogici di un e-portfolio sono molteplici, essi permettono agli studenti di descrivere il loro percorso di ap-
Taibi D, Gentile M, Fulantelli G, Allegra M. “An Ontology to Model e-portfolio and Social Relationship in Web 2.0 Informal Learning Environments”, International
Journal Of Computers Communications & Control, 5(4), (2010), 578-585.
prendimento, aumentare la con- sapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza, aumentare la propria autonomia e presentare le proprie competenze. L’utilizzo della semantica per arricchire la descrizione delle reti sociali for- nisce quelle informazioni utili che possono supportare gli inse- gnanti per un uso più efficiente della rete per scopi didattici. L’on- tologia proposta nel nostro studio potrà essere utilizzata come livello fondamentale per la creazione di un nuovo ambiente di apprendi- mento Web 2.0 in cui le attività didattiche informali degli studenti svolte nelle reti sociali, possono essere gestite e valutate.
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amministrative, scientifiche, con- tenuti multimediali, reti sociali, sensori fisici, poi trasformati in un formato chiamato RDF e col- legati fra loro.
Lo sfruttamento ottimale dei Lin-
ked Data non è banale, perché
richiede un livello di analisi co- gnitiva in cui la conoscenza è concettualizzata in modi etero- genei e arbitrari. Noi usiamo stru-
menti logici (ingegneria della co- noscenza, ontologie), cognitivi (schemi) e linguistici (trattamento del linguaggio naturale) per rive- lare i knowledge pattern ricorrenti, che diventano hub di accesso a strutture di dati, testuali e logiche, che sono poi elaborate con stru- menti di interrogazione e ragio- namento automatico deduttivo e induttivo.
A. Gangemi, V. Presutti. “Towards a Pattern Science for the Semantic Web”,
Semantic Web, 1,1-2 (2010), pp. 61-68.
La Linked Open Data Cloud: i cerchi rappresentano insiemi di dati, le frecce suggeriscono che esistono collegamenti fra dati di due insiemi, i colori rappresentano il dominio dei dati.
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Uno strumento
avanzato per la
valutazione della
leggibilità di un testo
linguistica
La valutazione della leggibilità di un testo è un importante tema di ricerca degli ultimi 80 anni che, recentemente, è diventato centrale all’interno della comunità che si occupa di Trattamento Automatico del Linguaggio. A ciò hanno con- tribuito due ordini di fattori: se da un lato un accesso globale e con- diviso all’informazione rappresenta una sempre più emergente neces- sità di una società dell’informazione veramente inclusiva, dall’altro le tecnologie del linguaggio possono
dirsi oggi mature per fornire una valutazione affidabile e linguisti- camente motivata dell’accessibilità di un testo.
L’articolo illustra READ-IT, il pri- mo strumento avanzato messo a punto per la valutazione della leggibilità di testi in lingua italiana. Oltre a considerare le caratteristi- che generali del testo rappresentate dalla lunghezza della frase e delle parole (su cui si sono basati i me- todi tradizionali di misurazione della leggibilità quali GULPEA- SE), READ-IT si basa su un’analisi sofisticata delle strutture lingui- stiche sottostanti al testo e articolata su diversi livelli di descrizione lin- guistica (lessicale, morfo-sintattico e sintattico), che è condotta al- l’interno di una piattaforma con- solidata di metodi e strumenti per il trattamento automatico dell’ita- liano sviluppati dall’Istituto di Lin-
F. Dell’Orletta, S. Montemagni, G. Venturi. “READ-IT: Assessing Readability of Italian Texts with a View to Text Simplification”,
Proceedings of the Workshop on Speech and Language Processing for Assistive
Technologies (2011), Edinburgh, July 30, pp. 73-83.
guistica Computazionale “Antonio Zampolli”. Oltre a fornire una valutazione affidabile della leggi- bilità, READ-IT è anche in grado di identificare i luoghi di com- plessità del testo, fornendo così un valido supporto per un even- tuale processo di semplificazione testuale. Concepito per essere uti- lizzato in un’ampia gamma di scenari applicativi, lo strumento permette di avvicinare all’infor- mazione persone con uno scarso livello di istruzione, apprendenti l’italiano come prima o seconda lingua o caratterizzate da disabilità linguistico-cognitive.