6.4 Gestione degli errori (contingency design)
6.4.8 Informazioni non ancora disponibili
Può succedere che alcune informazioni, in un certo momento, non sono disponibili; per esempio l’offerta formativa dell’Anno Accademico successivo a quello corrente. Succede e può diventare un’ottima occasione per dimostrare organizzazione ed attenzione verso gli utenti. Uno scenario in cui, a tale richiesta si risponda con la possibilità di ricevere una notifica, via e-mail, quando una
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certa informazione è nuovamente disponibile oppure una prenotazione ad un Master che viene dirottata su un altro simile qualora non fosse riattivato quello della richiesta; ovviamente fare attenzione a non cadere nello spamming.
6.5 Conclusioni
Il fine di realizzare siti web non può essere mero esercizio stilistico fine a se stesso realizzato per tanti eletti, tecnologicamente avanzati bensì è condividere tutte informazioni con tutti i cittadini.
La Pubblica Amministrazione sta subendo un evoluzione per via dei tempi moderni che corrono sempre di più verso il digitale. Si pensa che entro 10-15 anni si arriverà al vero e-governement che ad oggi trova terreno fertile nelle nuove generazioni chiamate anche “native digitali”.
Purtroppo la restante popolazione non rientra in questa fascia (immigranti digitali) oppure ha problemi ad utilizzare le nuove tecnologie (disabili). Stando a dati dell’UE nel 2001 trentasette milioni di abitanti europei risultavano disabili ostacolati nell’accedere ad informazioni e servizi online.
Vista la situazione l’UE, all’interno del progetto Europe 2002, ha richiesto ai suoi stati membri di varare delle norme atte a eliminare le barriere tecnologiche nei siti internet delle pubbliche amministrazioni.
Attualmente molti stati appartenenti all’UE si sono resi sensibili su tale problematica varando delle relative norme per rendere accessibili i siti della pubblica amministrazione. Purtroppo molte di queste norme hanno semplicemente preso come riferimento tecnico la normativa internazionale che però, come accennato, presenta problemi di reale applicabilità. Da uno studio effettuato nel 2005 risulta che nonostante le buone intenzioni solo il 3% dei siti delle pubbliche amministrazioni dei paesi UE risulta mediamente accessibile.
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L’Italia grazie ad una serie di presenze esperte sul territorio ha una delle più complete normative in materia rimettendo in discussione le varie raccomandazioni internazionali.
Per quanto riguarda il Web è stato formato un gruppo di lavoro composto da oltre 50 enti con esperienza in materia, tra cui: associazioni di disabili, di sviluppatori (IWA), di produttori di software e esperti internazionali.
Questa normativa definisce una serie di regole tecniche che garantiscono una maggiore accessibilità reale dei siti e prevede una serie di dispositivi che ne permettono l’applicazione e l’evoluzione.
Affinché la legge venga applicata dal mercato, sono stati vincolati al rispetto delle regole tecniche di accessibilità, pena nullità, i contratti di fornitura alla Pubblica Amministrazione; tale normativa è stata sottoposta al vaglio dell’UE che probabilmente la prenderà come riferimento per varare una normativa Europea.
Realizzare un sito web accessibile impone delle scelte già nella sua fase di progetto.
Dalla scelta della tecnologia con cui realizzare la struttura delle pagine, come realizzare i fogli di stile dell’intero sito, le scelte grafiche che devono considerare sufficiente contrasto tra l’informazione e lo sfondo, colori che siano il più possibile cross-browser, il formato in cui rendere disponibili gli allegati, quali plug-in sono eventualmente indispensabili e come renderli accessibili, le scelte antispam per i form, la gestione dei punti critici e tante altre scelte esaminate per terminare all’aspetto più importante per l’usabilità: lo stile espositivo con cui scrivere il contenuto informativo.
Per riuscire in questa fase è importante che le singole scelte siano sempre confermate dopo che siano state “verificate” cioè provarle tenendo presenti i 22 requisiti della Legge Stanca, le normative internazionali, le tecniche di contingency design e l’esperienza di navigazione che hanno le persone che lavorano accanto ai diversamente abili.
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7 Progettare accessibile
Ormai é chiaro, per realizzare un sito accessibile (ed usabile), occorre avere il know how48 giusto così come accade per progettare automobili, che devono superare i criteri di omologazione per circolare su strada e in pista oppure per progettare strade, ponti, edifici, ascensori, frullatori, etc.
Quello che forse può stupire è che, realizzare siti web accessibili, è semplice. In buona sostanza, realizzare siti web accessibili vuol dire scrivere codice in più linguaggi (per esempio xhtml, css, php, javascript,etc.), senza errori, rispettando la semantica del linguaggio utilizzato, separando le informazioni dalla loro rappresentazione grafica, che va progettata a parte.
Le informazioni che si vuole divulgare vanno espresse in un linguaggio naturale corretto e orientato verso una consultazione mediante ipertesti cioè in modo tale che abbia senso anche con le tecniche di navigazione tipiche del web che consentono salti da e per altri testi, altre pagine, altri siti, per scansione del testo, dei titoli, per ancore visive e non, come accade per i testi scritti, dalla prima all’ultima parola.
Altro discorso è realizzare siti accessibili che siano in grado di dare all’utente le risposte che cercano in modo chiaro, semplice e che siano anche gradevoli.
Sicuramente realizzare siti accessibili è una questione di mentalità, non mera applicazione di regole tecniche, perché l'accessibilità non è semplicemente un fatto tecnico, ma il frutto della cultura della qualità e della condivisione dei principi fondamentali ai quali si ispira il Web. Un sito web deve essere accessibile
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semplicemente perché il Web è stato inventato per creare uno spazio universale collaborativo, aperto e fruibile da tutti, indipendentemente da limitazioni tecnologiche, fisiche, cognitive e ambientali e non soltanto per imposizione di legge.