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6.4 Gestione degli errori (contingency design)

6.4.4 Pagine, immagini o plug-in mancanti

Per quanto ci si impegni a creare e mantenere siti perfetti, talvolta capita che gli utenti debbano fare i conti con informazioni mancanti o pagine scadute.

Anche la pagina più usabile ed accessibile diventa inutile se l’utente digita male la URL e non ci arriva mai oppure se la pagina è scaduta oppure ha cambiato posto; le immagini più belle sono superflue se l’utente non le carica così come i plug-in più efficaci diventano delle voragini se impediscono a qualcuno di entrare nel sito.

Gli utenti che incappano in questi problemi meritano una risposta migliore del semplice “non è colpa nostra”. Aiutare gli utenti a rimediare ad URL pasticciate, visualizzazioni mediante vecchi browser senza plug-in, problemi del server ed altri casi di informazioni mancanti è essenziale per gli utenti.

L’assurdo è che molti siti non si preoccupano neanche di cambiare la pagina predefinita dell’errore “404 - Pagina non trovata” dai loro server. Schermate che

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non spiegano nulla, creano confusione e non fanno nessun passo verso l’utente per risolvere una situazione in cui ha chiaramente bisogno di aiuto. Gli utenti molto spesso, in questi casi, abbandonano i siti e si presentano allo sportello già arrabbiati.

I motivi per cui gli utenti incappano in questa pagina possono essere tra i più diversi; hanno seguito un link obsoleto oppure già presente tra i loro preferiti la cui pagina non risulta più essere disponibile, un possibile errore di digitazione della URL, un tentato accesso ad una sessione protetta e, loro malgrado, già scaduta oppure un malfunzionamento del nostro server.

Invece di dire soltanto: “pagina non trovata”, un buon sito deve saper spiegare anche perché non è stata trovata ed offrire suggerimenti per arrivare alla schermata desiderata cioè dare una mano concreta a chi è in difficoltà.

Un buon progetto della pagina 404 deve prevedere di realizzarla inserendo: • nome e logo dell’Ente

• una plausibile spiegazione del perché la pagina richiesta non è stata trovata

• un elenco con gli errori più comuni che possono spiegare il problema • link alla home page e ad altre pagine importanti del sito

• il motore di ricerca per ripartire verso le informazioni che cercano • un indirizzo e-mail per riferire problemi, pagine mancanti, etc.

Più in basso riporto tre esempi di possibili realizzazioni di tale pagina: un bell’esempio di “pagina non trovata” completa di tutto quanto un utente possa desiderare (dal sito della Apple), un buon inizio di gestione dell’errore (dal sito del governo), cosa non fare assolutamente (purtroppo dal sito del Dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano).

Gli utenti non digitano sempre in modo corretto le URL, a volte ricordano male il nome di un dominio oppure scriveranno www.qualcosa.bah anche quando il www non ci vorrebbe. E’ possibile aiutare questi visitatori “vicini al

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successo” risolvendo la confusione sull’URL accettando gli errori di scrittura e digitazione più frequenti, l’uso scorretto delle maiuscole e minuscole, eventuali abbreviazioni, troppe W nell’indirizzo, ed altro ancora.

Un esempio di cosa NON FARE, questa volta, ce lo dà Apple. Se cercassi l’iPod oppure il MacBook e scrivessi rispettivamente http://www.apple.com/iPod e http://www.apple.com/MacBook rispettando le convenzioni sul nome del marchio, sarei penalizzato. Sapete per quale motivo?

Perché ho rispettato le convenzioni sul nome del marchio definite dall’azienda! Eppure non è difficile gestire questa situazione e rimandarli direttamente alla pagina corretta.

Usare il tag xhtml “ALT” per descrivere le immagini è obbligatorio dall’accessibilità oltre ad essere molto importante ad evitare i buchi sulle pagine, in attesa che la pagina venga finalmente caricata.

Non tutti i cittadini hanno il browser o il plug-in più recente, qualche volta non possono neanche aggiornarli perché è il computer aziendale e non hanno le credenziali di Admin, perché l’hardware non lo supporta (incompatibilità con altri strumenti come i lettori di schermo), hanno un collegamento alla rete lento e non possono scaricare in quel momento l’ultimo player di Flex o di Acrobat Reader o chissà cosa. Per questo, come già obbliga la legislazione vigente, occorre offrire una versione alternativa dei contenuti.

Se non potete offrire molteplici versioni del vostro sito, accertatevi di spiegare la tecnologia usata ed offrite link necessari per aggiornarla; inoltre c’è sempre da chiedersi se una tecnologia così all’avanguardia è davvero necessaria per il vostro sito. Le leggi sull’accessibilità parlano chiaro in materia, la Pubblica Amministrazione se si trovasse nella condizione di scegliere tra bello ed accessibile, deve scegliere accessibile.

119 Esempio di come andrebbe gestito l’errore 404: (Sito della Apple – in lingua italiana)

Sono presenti tutti gli elementi indispensabili alla corretta gestione dell’errore infatti è presente nome e logo dell’azienda, una spiegazione del dove ci si trova e del perché la pagina richiesta non è stata trovata, una serie di link alle pagine importanti, un motore di ricerca per trovare la informazioni che cercano, un indirizzo e-mail per riferire problemi, pagine mancanti, etc. ed addirittura riferimenti telefonici. Manca solo l’elenco con gli errori più comuni che possono aver portato qui.

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Esempio di cosa fare, come minimo indispensabile, per gestire l’errore 404: (Sito del Governo Italiano)

Ha molti degli elementi fondamentali quali il nome del sito e logo, la comunicazione di quanto accaduto, una possibile spiegazione di quanto potrebbe essere accaduto, il motore di ricerca anche se posizionato in modo discutibile però delega al menù principale eventuali strade per uscire dalla spiacevole situazione, manca di un link con l’invito a contattarli ed il titolo della pagina (.: Governo Italiano :. Pagina interna atta alla stampa) non ha alcun senso.

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Esempio di cosa non fare per gestire l’errore 404:

(Sito del Dipartimento d’Informatica della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università degli Studi di Pisa)

Semplicemente non si è proprio pensato di gestire l’errore.

Omettere persino di dire, anche nel titolo della pagina, in quale sito si è incappati, rende decisamente arduo capire dove ci si trova, a meno di intuirlo leggendo ed interpretandolo nella barra dell’indirizzo oppure come informazione aggiuntiva standard dell’Apache Server.

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Esempio di un sito (senza gli ALT) caricato con le immagini e senza.

Le immagini che seguono riportano l’Home Page del sito dell’Ateneo Pisano con e senza il caricamento delle immagini.

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Di seguito c’è la stesso sito senza il caricamento delle immagini:

Sparisce completamente logo e, per entrare nel sito, occorre cliccare sul nulla. Chi lo capirebbe?

Inoltre, come fare per entrare ne “IL GIORNALE DELL’ATENEO”? Eppure l’Home Page dell’Ateneo Pisano è fatta così.

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Esempio di un sito che gestisce bene la manutenzione del proprio server. Le immagini che seguono riportano la pagina di Yahoo Answers durante operazioni di manutenzione

Immediatamente si percepisce che è un’anomalia temporanea poi, nella zona con bordo giallo, si può leggere cosa non funziona, la motivazione, fino a quando durerà ed un riferimento per avere maggiori informazioni sul disguido ed il titolo “Yahoo! Answer - Oops” da immediatamente l’informazione, all’utente con screen-reader, che c’è l’anomalia.

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