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Gli inibitori di ROCK nel trattamento delle neoplasie a Fasudil

LE PATOLOGIE CARDIOVASCOLAR

LE PATOLOGIE TUMORAL

4.2 Gli inibitori di ROCK nel trattamento delle neoplasie a Fasudil

Studi riportati in letteratura dimostrano che fasudil inibisce l’invasione delle cellule tumorali in modelli animali di cellule di carcinosarcoma Walker 256, di neuroblastoma N1E-115 , di carcinoma epatocellulare e di carcinoma prostatico PC3.

Recentemente Yamaguchi e collaboratori hanno dimostrato che fasudil interagisce con ROCK determinando un cambiamento conformazionale che aumenta la complementarietà della superficie della proteina con il farmaco inibitore. In questo studio sono stati analizzati i cambiamento morfologici delle cellule tumorali dopo il trattamento con fasudil e idrossi-fasudil. Nagumo e collaboratori hanno dimostrato in uno studio in vitro che 10 µmol/l di fasudil aboliscono la fosforilazione delle catena leggera della miosina. Inoltre fasudil inibisce del 50% l’attività della proteina ROCK nelle linee cellulari MDA- MB-231 e HT1080. In questo studio le due linee cellulari sono state trattate per 3 ore con fasudil alla concentrazione di 10 µmol/l e 50 µmol/l ed è stato evidenziato che le cellule senza trattamento erano in piena espansione con molteplici punti di attacco alla superficie della piastra di coltura. Dopo tre ore di trattamento è presente un’alterazione della morfologia in quanto la forma della cellula diventa allungata, suggerendo che le cellule hanno perso i punti di contatto con la superficie plastica e presentano un restringimento della forma. Dopo 7 ore di trattamento alcune cellule diventano rotonde e si staccano completamente dalla superficie della piastra.

Questi dati suggeriscono che fasudil modifica la struttura del citoscheletro di actina agendo sulla via di trasduzione del segnale Rho/ROCK.

Figura 4.3 Modifiche morfologiche delle cellule tumorali HT1080 e MDA-MB-231 dopo il trattamento con fasudil.

Per valutare l’effetto di fasudil e idrossifasudil sulla motilità delle cellule tumorali le linee cellulari sono state testate mediante il test delle migrazione con Transwell e lo studio ha dimostrato che i due farmaci inibiscono la motilità cellulare.

Figura 4.4 inibizione delle motilità delle cellule tumorali dopo trattamento con fasudil e idrossi- fasudil

Per studiare l’effetto antimetastatico di fasudil e idrossifasudil la linea cellulare MDA-MB-231 è

stata incubata per tre settimane con i due farmaci a concentrazioni variabili. A 1 µmole/l di fasudil la

formazione di colonie cellulari diminuisce del 40% mentre dopo idrossi-fasudil si ha una diminuzione dell’80%. I due farmaci inibiscono sia il numero che la dimensione delle colonie tumorali.

È stato condotto anche uno studio in vivo, nel quale la linea cellulare HT1080 è stata iniettata attraverso una vena della coda del ratto. L’animale è stato trattato per 3 settimane con una infusione continua di fasudil, e alla fine del trattamento si è evidenziata una diminuzione del numero delle cellule tumorali.

In letteratura è inoltre descritto uno studio che dimostrata l’utilizzo del fasudil per diminuire la

resistenza delle cellule tumorali prostatiche al trattamento chemioterapico con doxorubicina. Le recidive e

le metastasi del tumore della prostata sono ormone-indipendenti e caratterizzate da notevole resistenza alla chemioterapia convenzionale: nonostante il miglioramento della diagnosi, la prognosi non si è modificata negli ultimi 10 anni. Le cellule trasformate iperesprimono la proteina Mdr-Pgp (multidrug resistance-P-glycoprotein), che trasferisce nell’ambiente extracellulare il chemioterapico presente nel citosol, ed esse ritengono solo il 50% della doxorubicina accumulata dalle corrispondenti cellule sensibili, potendo resistere all’azione citotossica del farmaco. In questo si è ottenuta la reversione in vitro della resistenza alla doxorubicina in colture di cellule PC-3MM2-MDR (linea cellulare umana di ca. della prostata resistente alla doxorubicina) creando le condizioni di una aumentata sintesi di NO endogeno attraverso l’uso di 2 farmaci ad azione già nota:

a) le STATINE, inibitori di HMG-CoA riduttasi, enzima regolatore della sintesi di colesterolo, e quindi della produzione di mevalonato;

b) il fasudil

Dai risultati ottenuti è stato dimostrato che essi riducono in vitro la resistenza alla doxorubicina, favoriscono l’accumulo intracellulare di doxorubicina, potenziano l’azione citotossica del chemioterapico (Ying et al, 2006).

Le statine e gli inibitori di Rho chinasi potrebbero essere usati per aumentare l’azione citotossica dei chemioterapici e/o per prevenire l’instaurarsi della chemioresistenza.

associata con l’invasione tumorale, con la formazione di metastasi e una prognosi sfavorevole in pazienti con cancro uroteliale della vescica o del tratto urinario superiore. Nello studio è stata esaminata la fosforilazione della proteina RhoA misurando la forma attiva che porta legata il GTP ed è stata valutata l’espressione di ROCK, al fine di valutare gli effetti dell’inbizione di ROCK sulla crescita, la migrazione e l’apoptosi delle cellule tumorali. L’acido lisofosfatidico (LPA) induce un aumento della proliferazione e della migrazione in associazione con l’aumento di attività della proteina RhoA e una sovraespressione della proteina ROCK. Fasudil sopprime la proliferazione cellulare e induce apoptosi in una maniera dose- dipendente. Fasudil sopprime l’espressione di ROCK ma non ha effetto sull’attività di RhoA. Quindi, fasudil potrebbe essere un nuovo farmaco per la cura del tumore uretrale (Abe et al, 2014).

4.2.b Y-27632

In uno studio condotto in vivo su topi albini è stato utilizzato il farmaco Y-27632, che è un inibitore selettivo della proteina ROCK, e questo studio ha messo in evidenza un effetto preventivo e protettivo del farmaco nello sviluppo del carcinoma ascitico di Ehrlich. Lo studio è stato condotto su 5 gruppi ed il farmaco è stato somministrato in due steps:

-­‐ pre-carcinoma

-­‐ dopo inoculazione delle cellule tumorali (post-carcinoma).

Al termine del trattamento della durata di 15 giorni sono stati prelevati campioni di sangue, di intestino e di liquido addominale per effettuare l’analisi istologica e biochimica. Lo studio ha dimostrato che ROCK ha un ruolo importante nello sviluppo del tumore pertanto ha dimostrato che un pre- trattamento con Y-27632 ha un effetto protettivo contro la formazione del carcinoma.

CAPITOLO 5

FARMACI DI USO CLINICO CON AZIONE SUL PATHWAY

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