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Il rilevamento geologico di superficie, opportunamente esteso ad un’ampia fascia perimetrale esterna rispetto al sito di progetto, e successivamente integrato con le indagini geognostiche ese-guite, ha permesso di ricostruire in modo soddisfacente la successione dei terreni presenti nell’area studiata.

Le formazioni geologiche che affiorano nell’area in studio (si veda la carta geologica allegata), procedendo da quelle di deposizione più recente verso quelle più antiche, sono le seguenti:

- Depositi alluvionali di fondovalle e terrazzati (Pleistocene superiore - Olocene);

- Complesso calcarenitico-sabbioso-marnoso (Pleistocene inferiore - Pliocene sup.);

- Argille e argille sabbiose afferenti alla formazione Flysch Numidico (Miocene medio- Oli-gocene sup.) .

Depositi alluvionali

L’area in esame risulta in buona parte costituita dai depositi alluvionali recenti abbandonati du-rante le fasi di esondazione dei corsi d’acqua presenti sia lungo gli alvei che lateralmente.

Si tratta di litotipi prevalentemente sciolti e/o pseudocoerenti costituiti da limo, limo sabbioso, sabbia, sabbia limosa e ghiaia con giacitura sub-orizzontale ed assetto lenticolare embriciato.

I limi sono costituiti in prevalenza da minerali argillosi e sono privi di tessitura; le sabbie, che presentano granulometria variabile da fine a grossa, sono composte per la maggior parte da gra-ni di natura calcarea ed in subordine quarzosa.

Le ghiaie sono caratterizzate da clasti arrotondati di dimensioni variabili dal millimetro sino al decimetro, anch’essi di natura calcarea ed in subordine quarzarenitica e gessosa. Il grado di arro-tondamento dei clasti è variabile a seconda del materiale di provenienza, la composizione litolo-gica è anch'essa diversa in funzione delle formazioni litologiche affioranti nel bacino.

Le alluvioni fini, composte cioè prevalentemente da sabbie e limi con rare ghiaie e blocchi affio-rano largamente nell’area in studio, mentre le alluvioni grossolane (ghiaie e blocchi immersi in una matrice sabbio-limosa) sono presenti all’interno delle aste fluviali più importanti presenti all’esterno del sito di progetto.

Con il termine Complesso calcarenitico-sabbioso-marnoso si intende l’insieme dei depositi calcarenitici del Pliocene superiore e del Pleistocene inferiore, che costituiscono la copertura dei sottostanti depositi plastici del Pliocene inferiore e medio, ed in particolare nell’area in studio, del complesso argillo-sabbioso del Flysch Numidico.

Tale complesso calcarenitico-sabbioso-marnoso comprende una grande varietà di rocce, ciascu-na con differenti caratteristiche fisiche e macrostrutturali e con comportamento meccanico da quello tipico dei materiali incoerenti a quello di rocce lapidee fortemente cementate. Si hanno, pertanto, calcareniti a grana da fine a grossolana con cemento calcareo uniformemente distribui-to o con grado di cementazione variabile, passando dalle calcareniti debolmente cementate,

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bili e disgregabili con azione meccanica di modesta entità, alle calcareniti fortemente cementate;

tali calcareniti sono in genere a giacitura sub-orizzontale, a struttura massiva o in banchi e stra-ti e spesso con intercalastra-ti livelli sabbioso-marnosi e sabbie limose contenenstra-ti noduli calcareni-tici. Nell’area in esame sono composti da calcareniti friabili e sabbie che affiorano in lembi non molto estesi, aventi spessori non superiori ai venti metri.

Il Flysch Numidico si è depositato in un periodo geologico compreso tra il Burdigaliano (Mio-cene inferiore) e l’Oligo(Mio-cene medio.

Si tratta di una potente formazione litologicamente costituita da un’alternanza di peliti brune, quarzareniti e quarzosiltiti grigio-giallastre che costituisce il substrato sul quale si sono depositati le alluvioni ed il complesso calcarenitico-sabbioso-marnoso.

Nel F. Numidico si possono distinguere due diverse litofacies: quella arenacea e quella argillo-sabbiosa:

- La Litofacies arenacea si presenta costituita da banchi di quarzareniti e subordina-tamente di quarzosiltiti bruno-giallastre, i cui granuli, costituiti prevalentemente da quar-zo (indicando così una elevata maturità mineralogica), appaiono sub-arrotondati o a spi-goli vivi, mal classati, e cementati da un cemento siliceo, che nell’area in esame risulta tenero o mediamente cementato; in alternanza sono presenti dei sottili livelli pelitici, gri-gi o verdastri ad alterazione bruna.La stratificazione è più o meno evidente e presenta una discreta continuità laterale; lungo gli strati è possibile individuare localmente una se-dimentazione gradata dei granuli che compongono la roccia, anche se generalmente quest’ultimi mostrano disposizioni caotiche. Nell’area di progetto la suddetta litofacies affiora in piccoli e ristretti lembi che hanno resistito all’erosione esercitata dagli agenti morfogenetici attivi.

- La Litofacies pelitica affiora in alcune aree dell’area in studio ed in particolare nella porzione nord del sito di progetto. E’ composta da argille siltose o marnose, general-mente brune o color tabacco, ricche in ossidi di ferro, con rare e sottili intercalazioni di quarzoareniti o quarzosiltiti e lenti sabbiose costituite anch’esse prevalentemente da quarzo. Mineralogicamente è costituita da fillosilicati quali clorite, caolinite, montmoril-lonite ed illite; inoltre sono presenti minerali di ferro quale siderite e pirite. La struttura si presenta scagliettata secondo delle scaglie millimetriche, caotiche, talora lucide per effetti di striature legate agli stress tettonici che si sono avvicendati nel corso degli eventi geo-logici. La stratificazione è assente, distinguibile raramente in presenza di sottili livelli quarzarenitici. La giacitura, così come le discontinuità presenti, sono da imputare in par-te alle caratpar-teristiche deposizionali dei sedimenti che compongono il Flysch Numidico.

Infatti, la formazione è di natura torbiditica, la cui sedimentazione è avvenuta in un pro-fondo bacino sedimentario sul quale confluivano correnti di torbida provenienti ad alte velocità da scarpate oceaniche.

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