Il teorema di Bertini (risultato fondamentale delle geometria algebrica
proi-ettiva) ci permetterà di costruire altre curve lisce.
Proposizione 6.12. La generica ipersuperficie di grado a ≥ 1, S
a⊂ P
nè
liscia.
Se S
a, S
bsono due ipersuperfici sufficientemente generali, allora X = S
a∩ S
bè una varietà liscia, irriducibile se n > 2, di codimensione due.
Dimostrazione. Il sistema lineare delle ipersuperfici di grado a ≥ 1 è
chiara-mente senza punti base (anzi molto ampio). Si conclude con Bertini che la
generica ipersuperficie di grado a è liscia. Se S
a= F ∪ T , allora S
aè singolare
nei punti di F ∩ T . Pertanto la generica S
aè liscia, irriducibile.
Sia S
aliscia, irriducibile e consideriamo δ
bil sistema lineare segato su S
adalle ipersuperficie di grado b. Chiaramente δ
bè senza punti base (considerare
delle ipersuperficie di grado b unioni di iperpiani; anzi così si vede che δ
bè
molto ampio). Si conclude con Bertini che per S
bgenerica, X = S
a∩S
bè liscia.
Abbiamo I(X) = (f
a, f
b) (f
a, f
bequazioni di S
a, S
b) e quindi una successione
esatta (cf Esercizio 34):
0 → O(−a − b) → O(−a) ⊕ O(−b) → I
X→ 0
Se n > 2, h
1(I
X) = 0, quindi dalla successione esatta: 0 → I
X→ O → O
X→
0, segue che h
0(O
X) = 1. Quindi X è connessa e essendo liscia è irriducibile.
u
t
6.2 Intersezioni complete, curve su una quadrica liscia. 89
Definizione 6.13. Un sotto schema chiuso X ⊂ P
ndi dimensione r è una
intersezione completa se I(X) è generato da r elementi.
Abbiamo quindi visto che esistono intersezioni complete lisce di
codimen-sione due, X = S
a∩ S
b, per ogni a, b ≥ 1 in P
n. Reiterando il ragionamento
si dimostra l’esistenza di intersezioni complete lisce di codimensione qualsiasi.
A questo proposito non posso esimermi dal menzionare la famosa congettura
di Hartshorne:
Congettura 6.14. (Hartshorne 1974)
Sia X ⊂ P
nuna varietà liscia di dimensione r (k =k, ch(k) = 0). Se r > 2n/3,
allora X è un’intersezione completa.
Quindi, per esempio, ogni sotto varietà liscia, di codimensione due, in
P
n, n > 6, dovrebbe essere un’intersezione completa. A prima vista questo
sembra assai improbabile, ma dopo un po’ di riflessione ci si convince che
potrebbe anche essere vero. Al momento, malgrado alcuni risultati parziali, la
congettura è largamente aperta.
Lemma 6.15. Sia C ⊂ P
3una curva liscia, intersezione completa di tipo
(a, b) (cioè intersezione di una superficie di grado a con una superficie di
grado b). Allora deg C = ab e g(C) = 1 + ab(a + b − 4)
2 .
Dimostrazione. Per il grado basta guardare una sezione piana generica e usare
l’Esercizio 46. Per il genere si tratta di calcolare h
1(O
C). Questo si fa usando
la successione esatta:
0 → O(−a − b) → O(−a) ⊕ O(−b) → I
C→ 0
e osservando che h
1(O
C) = h
2(I
C) dalla successione 0 → I
C→ O → O
C→ 0.
Vedere l’Esercizio 58 per una dimostrazione alternativa e più istruttiva.
u
t
Se C è intersezione completa di tipo (a, b), allora ω
C' O
C(a + b − 4)
(Esercizio 58). In particolare per a = 2, b = 3, abbiamo una curva di grado 6,
genere 4, con O
C(1) = ω
C. Quindi C è immersa in P
3con il sistema canonico
completo |K|. Una tale curva si chiama curva canonica. Le curve canoniche
hanno proprietà molto interessanti.
Curve su una quadrica liscia.
Sia Q ⊂ P
3una quadrica liscia. Abbiamo visto (Esercizio 43) che Q '
P
1× P
1via P
1× P
1,→ P
3: (u : v) × (x : y) → (ux : uy : vx : vy), quindi Q ha
per equazione X
0X
3= X
1X
2. Sia C ⊂ Q una curva (o meglio un divisore).
Togliendo il punto (1 : 0) =: ∞ ad ogni fattore abbiamo: (P
1\ ∞) × (P
1\ ∞) '
k × k ' k
2. In questo isomorfismo la curva C diventa una curva piana ˜C
di equazione, diciamo, F (s, t) = 0. Possiamo assumere che C non contenga
nessuna delle generatrici L
∞, R
∞. Siccome la mappa (P
1\ ∞) × (P
1\ ∞) →
Q \ (L
∞∪ R
∞) ' A
2è data da (u : v) × (x : y) → (s, t), con s = u/v, t = x/y,
vediamo che per recuperare C, dobbiamo omogeneizzare F rispetto a (u : v)
e a (x : y). Cioè se F (s, t) = P a
ijs
it
j= P a
ij(u/v)
i(x/y)
j, allora se a =
max{i}, b = max{j}, C è data dall’equazioneP a
iju
iv
a−ix
jy
b−j= 0. Quindi
ogni divisore su Q è dato da un polinomio bi-omogeneo di bi-grado (a, b), per
qualche a, b in N. Adesso se fissiamo il punto (u : v), siamo sulla retta L
(u:v)e C ∩ L
(u:v)è data da F
(u:v)(x, y) = 0, quindi da un polinomio omogeneo
di grado b. Pertanto C interseca ogni generatrice di tipo L in b punti (o la
contiene) e analogamente ogni generatrice di tipo R in a punti (o la contiene).
Questo mostra:
Proposizione 6.16. Il gruppo delle classi Cl(Q) è isomorfo a Z × Z (cioè
Cl(P
1) × Cl(P
1)). Inoltre P ic(Q) ' Z ⊕ Z, cioè ogni fibrato in rette su Q
è della forma p
∗(O
P1(a)) ⊗ q
∗(O
P1(b)), dove p, q sono le proiezioni e dove
a, b ∈ Z.
Dimostrazione. Abbiamo visto che ogni divisore su Q è dato da un polinomio
bi-omogeneo quindi è linearmente equivalente a p
∗(D
1) + q
∗(D
2), dove D
1, D
2sono dei divisori di P
1. Inoltre sappiamo che Cl(P
1) = Z.
Per la corrispondenza tra divisori e fasci invertibili (che funziona per le
varietà lisce di dimensione > 1 esattamente come nel caso delle curve),
abbi-amo P ic(Q) ' P ic(P
1) × P ic(P
1). Vedere [15] II Example 6.6.1; III Exercise
5.6 per più dettagli. ut
Il fascio invertibile p
∗O(a)⊗q
∗O(b) viene notato O
Q(a, b). Il sistema lineare
completo delle curve di bi-grado (a, b) è P(H
0(O
Q(a, b)) =: δ(a, b). E’ facile
convincersi che δ(a, b) 6= ∅ ⇔ a ≥ 0 e b ≥ 0 (se a = b = 0, abbiamo il divisore
nullo).
Lemma 6.17. Se 0 ≤ a ≤ b, il sistema lineare δ(a, b) è senza punti base.
Dimostrazione. Se (a, b) 6= (0, 0) basta osservare che δ(a, b) contiene tutti i
divisori costituiti dall’unione di a generatrici di un sistema e b generatrici
dell’altro sistema. Quindi per ogni p ∈ Q esiste un tale divisore non passante
per p. ut
La coomologia dei fasci O
Q(a, b) è data dalla formula di Künneth:
Proposizione 6.18. Abbiamo:
6.2 Intersezioni complete, curve su una quadrica liscia. 91
h
i(O
Q(a, b)) = X
j,l|j+l=i
h
j(O
P1(a)).h
l(O
P1(b)).
Da questo segue che δ(a, b) è un sistema lineare ∞
(a+1)(b+1)−1, inoltre:
Proposizione 6.19. Per ogni 1 ≤ a ≤ b, esiste una curva liscia, irriducibile
di bi-grado (a, b), C ⊂ Q. La curva C ha grado a + b e genere (a − 1)(b − 1).
Dimostrazione. Per il Lemma 6.17 e per il Teorema di Bertini (6.9) sappiamo
che esiste una curva liscia C ∈ δ(a, b). Il fascio d’ideali I
C,Qnon è altro che
O
Q(−a, −b) (C è una sezione di O
Q(a, b)). Abbiamo quindi una successione
esatta:
0 → O
Q(−a, −b) → O
Q→ O
C→ 0
Per la Proposizione 6.18: h
i(O
Q(−a, −b)) = 0, 0 ≤ i ≤ 1, quindi C è connessa
e pertanto irriducibile. E’ chiaro che deg C = a+b. Abbiamo g(C) = h
1(O
C) =
h
2(O
Q(−a, −b)) = h
1(O
P1(−a)).h
1(O
P1(−b)) = (a − 1)(b − 1). ut
Se (a, b) = (1, d − 1), d ≥ 2, vediamo che per ogni d ≥ 2 esiste una curva
razionale di grado d su Q.
Invece se g = 1, da 1 = (a − 1)(b − 1), vediamo che necessariamente
abbiamo a = b = 2. Quindi nessuna curva ellittica di grado > 4 è contenuta
in una quadrica liscia.
Per (a, b) = (2, d − 2), otteniamo delle curve lisce di grado d, genere g =
d − 3. Queste curve sono iperellittiche (Esercizio ??). Quindi per ogni g ≥ 2,
esiste una curva di genere g, iperellittica.
Per d fissato i possibili (a, b) con a + b = d sono (1, d − 1), (2, d −
2), ..., (d/2, d/2) se d è pari o (d − 1)/2, (d + 1)/2) se d è dispari. Il genere più
grande si ottiene per (d/2, d/2) (risp. ((d − 1)/2, (d + 1)/2)) e vale: (d − 2)
2/4
(risp. (d − 3)(d − 1)/4). Vedremo tra poco che questo è il genere massimo di
una curva sghemba di grado d in P
3.
Finalmente osserviamo che una curva di bi-grado (a, a) è l’intersezione
completa di Q con una superficie di grado a (Esercizio 59).
Esercizi.
Esercizio 56 Sia C ⊂ P
nuna curva liscia, irriducibile, non degenere.
Mostrare che deg(C) ≥ n. Inoltre se deg(C) = n, allora C è razionale.
Con-cludere che ogni curva, liscia , irriducibile, di grado ≤ 3 in P
3è razionale
(una retta, una conica o una cubica gobba) oppure una cubica piana (curva
ellittica).
Esercizio 57 (”Here enters the hero” (Shakespeare))
Se X ⊂ P
nè una sotto varietà liscia abbiamo un morfismo iniettivo di fibrati
T
X,→ T |X (T = T
Pn); il quoziente N
Xè il fibrato normale a X in P
n(per
essere precisi bisognerebbe notare N
X,Pn). Il fibrato N
Xha supporto su X e
rango codim (X).
1) Sia C ⊂ P
3liscia irriducibile. Mostrare che C è localmente definita da due
equazioni (si dice che C è localmente intersezione completa).
2) Si tratta di mostrare che N
C' Hom
O(I
C, O
C).
La questione è locale, possiamo ragionare in A
3con coordinate x
i. Una sezione
del tangente T è della forma ξ =P
i
h
i∂/∂x
i. In un punto p questo fornisce
il vettore tangente (a
i) dove a
i= g
i(p).
Questo vettore è tangente a C definita da f = g = 0 seP
i
a
i∂f /∂x
i(p) =
0 e P
i
a
i∂g/∂x
i(p) = 0. Quindi ξ è zero in N
Xse P
i
h
i∂f /∂x
i= 0 =
P
i
h
i∂g/∂x
iin ogni punto di C, cioè modulo I
C.
Sia adesso
T |C → Hom
O(I
C, O
C) :X
ih
i∂/∂x
i→ (s →X
ih
i∂s/∂x
i(modI
C))
Per quanto detto prima il ker di questa mappa è T
C. Concludere che N
C=
Hom
O(I
C, O
C).
2) In realtà questa descrizione si applica, mutatis mutandis, ad ogni X ⊂
P
nliscia (ogni X liscia è localmente intersezione completa; cioè localmente
definita da codim X equazioni).
3) Sia I un ideale dell’anello A. Osservare che I/I
2è un A/I-modulo e che
Hom
A(I, A/I) ' Hom
A/I(I/I
2, A/I).
Concludere che N
X= Hom
OX(I
X/I
X2, O
X), se X ⊂ P
nè liscia. In
parti-colare N
X∗= I
X/I
2X
è un O
X-modulo localmente libero di rango codim X. Il
fascio I
X/I
2X
è il fascio conormale a X. E’ lui il vero eroe perché può essere
definito per ogni sotto schema chiuso (anche singolare).
4) Mostrare che I
X/I
X2' I
X⊗
OO
X, X ⊂ P
nsotto schema chiuso qualsiasi
(usare la successione 0 → I
X→ O → O
X→ 0).
6.2 Intersezioni complete, curve su una quadrica liscia. 93
N
∗X
' O
X(−a), dove, per definizione, N
∗X
= I
X/I
2 X.
Esercizio 58 Sia C ⊂ P
3una curva (non necessariamente liscia)
inter-sezione completa di tipo (a, b). Mostrare che N
C∗= O
C(−a) ⊕ O
C(−b)
(us-are la risoluzione minimale di un’intersezione completa). Dedurne che, se
C è liscia, ω
C' O
C(a + b − 4) (prendere i determinanti nella successione
0 → T
C→ T |C → N
C→ 0 e usare il fatto che ω
Pn' O
Pn(−n − 1)) e
ritrovare la formula del genere di un’intersezione completa. (N.B. una curva
piana di grado d è un’intersezione completa di tipo (1, d).)
In realtà il risultato (ω
C' O
C(a + b − 4)) è valido per ogni sotto schema di
codimensione due in P
3, intersezione completa, ma con un’altra dimostrazione
(T
Ce quindi N
Cnon sono definiti (come fibrati) se C è singolare).
Esercizio 59 1) Sia C ⊂ Q una curva di bi-grado (a, a) sulla quadrica liscia
Q ⊂ P
3. Mostrare che C è l’intersezione completa di Q con una superficie di
grado a.
2) Sia X ⊂ Q una curva liscia di bi-grado (a, a − 1). Mostrare che esiste una
superficie di grado a, S
a, tale che S
a∩ Q = X ∪ L, dove L è una retta.
Nel documento
Complementi di Geometria (2014-2015)
(pagine 94-101)