Progetti finanziati:
4.1 Intervento 1.1.1 - Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente
Descrizione dell’intervento
Con il presente intervento la Regione Marche ha inteso concedere contributi in conto capitale per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente. L’intervento 1.1.1
“Promozione della ricerca e dello sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente”, sostiene l’Obiettivo Specifico 1 “Incremento dell’attività delle imprese”, concorrendo al raggiungimento del target definito dall’indicatore “Imprese con almeno 10 addetti che hanno introdotto innovazioni tecnologiche (di prodotto e processo) nel triennio”, il cui valore atteso al 2023 corrisponde al 36%, mentre il valore di base, rilevato nel 2010, segna il 27,8%. La priorità di investimento collegata è la 1 (b) “Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell'istruzione superiore, in particolare promuovendo gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale, l'eco-innovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, lo stimolo della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima produzione, soprattutto in tecnologie chiave abilitanti, e la diffusione di tecnologie con finalità generali”.
Tabella 44 - Quadro logico dell'intervento 1.1.1
Asse
Prioritario Priorità di investimento
Obiettivo
1 (b) - Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell'istruzione superiore, in particolare promuovendo gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale, l'eco-innovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, lo stimolo della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima produzione, soprattutto in tecnologie chiave abilitanti, e la diffusione di tecnologie con finalità generali
51 Complessivamente sono stati programmati 10 milioni di euro e i beneficiari erano le imprese (micro, piccole, medie e grandi) e gli organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, i cui investimenti dovevano essere realizzati e localizzati nel territorio della Regione Marche.
Descrizione del bando
Con il bando (DDPF n.23/IRE del 08/04/2015) la Regione ha inteso incrementare la progettualità, la qualità e la sostenibilità degli investimenti in ricerca e sviluppo negli ambiti definiti dalla strategia di specializzazione intelligente, al fine di potenziare la competitività e la capacità di attrazione del sistema produttivo e scientifico regionale, in coerenza con le priorità fissate dalla strategia “Europa 2020” ed il Programma “Horizon 2020”.
In particolare, la Regione Marche voleva valorizzare le competenze e le conoscenze presenti sul territorio, rafforzando la collaborazione e la sinergia tra imprese ed organismi di ricerca, anche attraverso la creazione, il consolidamento e la proiezione internazionale di reti, cluster e partenariati pubblico-privati.
La finalità dell’intervento era inoltre quella di agevolare il trasferimento delle tecnologie nei processi produttivi, potenziando la qualificazione professionale del capitale umano attraverso l’attrazione e l’assorbimento nelle imprese di ricercatori, giovani talenti laureati o diplomati tecnici ed apprendisti in alta formazione e ricerca.
Le imprese beneficiarie dovevano avere la sede dell’investimento ubicata nel territorio delle Marche e il progetto doveva essere interamente realizzato nel territorio regionale. Erano ammessi alle agevolazioni i progetti che prevedono lo svolgimento di attività di ricerca industriale e/o disviluppo sperimentale negli ambiti tecnologici della domotica, della meccatronica e della manifattura sostenibile individuati dalla Regione Marche nella “Strategia per la ricerca e l’innovazione per la specializzazione intelligente”.
Tabella 45 - Avviso pubblico considerato
Intervento ricerca e sviluppo negli ambiti della specializzazione intelligente
Procedura valutativa a graduatoria in due stadi, con chiusura prevista per le ore 18:00 del 31 maggio 2015 (primo stadio) e entro le ore 18:00 del 15 Ottobre 2015 (secondo stadio)
10.000.000
Le spese ammissibili ed i costi determinanti, rendicontati e documentati, corrispondevano alle seguenti tipologie: a) spese di personale; b) costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto; c) costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto; d) costi dei materiali, delle forniture e di progetti analoghi direttamente imputabili al progetto.
Il 20% della dotazione finanziaria è stato riservato alla graduatoria dei progetti presentati in forma singola e il restante 80% alla graduatoria dei progetti presentati in filiera.
Tabella 46 - Contenuti dell'avviso pubblico
Modalità di sostegno Intensità variabile del sostegno Le agevolazioni consistevano in un
contributo in conto capitale sulla spesa ritenuta ammissibile per la realizzazione del progetto
A. Soggetti che partecipavano in forma singola: 45%
micro e piccole imprese, 35% medie imprese
B. Soggetti che partecipavano in filiera: 60% micro e piccole imprese, 50% medie imprese, 40% grandi imprese, 40% organismi di ricerca e diffusione della conoscenza
I progetti dovevano essere avviati solo successivamente alla data di presentazione della domanda di partecipazione e comunque al massimo entro e non oltre 30 giorni dalla data in cui le imprese ricevevano la comunicazione di concessione delle agevolazioni.
52 In caso di partecipazione in filiera i progetti dovevano essere avviati successivamente alla data di stipula e sottoscrizione dell’accordo di partenariato e comunque al massimo entro e non oltre 30 giorni dalla data in cui le imprese ricevevano la comunicazione di concessione delle agevolazioni.
All’atto di approvazione della graduatoria, erano ammessi a finanziamento i progetti utilmente collocati nella graduatoria in base al punteggio ottenuto, fino alla concorrenza della dotazione finanziaria disponibile. Per quanto riguarda i progetti presentati in filiera le agevolazioni erano concesse, tramite l’impresa capofila del raggruppamento, ai soggetti partecipanti alla realizzazione del progetto in misura corrispondente alle attività svolte e documentate dalle stesse.
Il bando è stato pubblicato l’8 aprile 2015 e prevedeva la chiusura della graduatoria, per quanto riguarda il primo stadio della procedura valutativa, il 31 maggio 2015.
Successivamente, con il DDPF 59 del 13 giugno 2016, la Regione Marche ha approvato lo scorrimento delle graduatorie dei progetti esecutivi approvato con DDPF 134 del 20 dicembre 2015 per un importo pari a 9.424.547,87 euro. Questo è stato dovuto all’elevato numero di progetti proposti e l’esigenza di finanziare ulteriori progettualità è stata espressa anche dal mondo imprenditoriale. Inoltre, lo stanziamento di ulteriori risorse per l’attuazione dell’Azione 1.1.1. è risultato di rilevante importanza per il raggiungimento degli obiettivi di spesa.
Tabella 47 - Avanzamento fisico del bando
Bando Domande
presentate
Domande
ammesse Finanziate Non Ammesse
DDPF 23/IRE del 08/04/2015 e
successivi scorrimenti
168 64 32 104
Considerazioni emerse a seguito dell’intervista al Responsabile di attuazione del bando
La 1.1.1 è stata la prima Azione del POR FESR 2014-2020 ad essere stata avviata. L’idea di partire con questo strumento nasceva dal fatto che si prestava a sperimentare quelle famose sinergie e complementarietà che sono tanto preziose negli investimenti particolarmente innovativi. In particolare si pensava di iniziare con questo strumento perché (era il 2016) erano appena stati individuati quelli che erano i driver di sviluppo del territorio marchigiano, cioè gli ambiti tecnologici di specializzazione su cui puntare.
Il bando era riservato a due tipologie di progetti, quelli realizzati dalle imprese singole e quelli realizzati da raggruppamenti. Ciò trovava una sua giustificazione nel fatto che, benché si puntasse a promuovere le aggregazioni, occorreva tener presente che le imprese di piccole dimensioni spesso fanno fatica a collegarsi in rete, quindi si è pensato di lasciare comunque uno spazio anche per loro.
Dal punto di vista procedurale, per la parte aggregazioni è stata sperimentata una modalità del tutto nuova, con una filiera di tipo orizzontale, in cui l'università non era più un consulente ma svolgeva proprio un ruolo di partner e quindi aveva sostanzialmente presentato costi per personale impiegato nell'attività di ricerca sviluppo, per materiali, per strumenti che sono stati poi oggetto di contributo. Insomma, si volevano considerare le università marchigiane alla stessa stregua delle imprese. L’obiettivo era che all'interno della progettualità condivisa nessun soggetto si evocasse come dire il ruolo da protagonista, né le università, né tantomeno la grande impresa. Il Programmatore ambiva al fatto che le imprese di piccole e micro dimensioni svolgessero un'attività non soltanto sulla fase a valle del progetto e quindi non soltanto sulle fasi di sviluppo di prototipazione, di sperimentazione, ma che svolgessero un ruolo attivo e proattivo per la progettualità. Certo, si trattava di un obiettivo ambizioso, tuttavia, a giudicare dai risultati ottenuti, in diversi progetti si sono registrati dei riscontri concreti sull'efficacia di questo intervento.
Un altro obiettivo importante di questo strumento era quello di valorizzare la qualificazione professionale del capitale umano. Dall’intervista col Responsabile d’attuazione emerge la volontà del Programmatore su di un trasferimento di conoscenze e di competenze nuove nei processi produttivi, facendo leva su alcune premialità di graduatorie di punteggio, concesse ai progetti che prevedevano il coinvolgimento nelle attività progettuali di ricercatori in innovazione e ricerca, ricercatori Eureka, laureati e diplomati tecnici, ecc. Tutto ciò perché dal territorio era stata ricevuta questa evidenza, ossia che si faceva fatica a trovare periti elettronici, diplomati ITIS, esperti in informatica. Dunque l’idea era che questo potesse essere uno strumento in grado di agevolare l'inserimento di questi giovani tecnologi che entravano dentro le aziende e lavoravano in equipe
53 insieme magari a personale tecnico dell'azienda stessa, operai specializzati ma anche, soprattutto nelle imprese micro, con gli imprenditori stessi. Il bando chiedeva, dunque, un incremento occupazionale tout court:
la premialità era assegnata in una maniera molto soft rispetto a quanto fatto su altre misure di sostegno. Ciò è legato alla peculiarità dell’Azione: su altre misure, ad esempio quelle più legate al sisma, è stata fatta leva su un vero incremento occupazionale, dove quindi l'impresa che prendeva il contributo prevedeva un incremento occupazionale che dopo due o tre anni dalla fine del progetto doveva mantenere. Chiaro che in quel caso si mirava a rilanciare il tessuto produttivo nel territorio colpito dal sisma. Su questo tipo di strumenti su Ricerca e Sviluppo, invece, è stato fatto un coinvolgimento "a progetto" e quindi la premialità veniva assegnata al progetto che prevedeva un coinvolgimento tramite assunzione per un tot di tempo (2400 ore). Tra l’altro, ormai che i progetti sono tutti conclusi è possibile affermare che buona parte di questo personale è ancora occupato in azienda, per cui è possibile affermare che da questo punto di vista l’intervento ha conseguito gli obiettivi posti inizialmente.
Un'altra caratteristica di questo bando era la procedura a due stadi. Come spiega il Responsabile, pur nella consapevolezza che dal punto di vista procedurale dare attuazione a due stadi di valutazione poteva rivelarsi stato molto pesante, ai fini di un maggior coinvolgimento di potenziali beneficiari si è optato per questa via. Le idee progettuali presentate sono state 168, 443 le imprese coinvolte, 115 le partnership con università e centri di ricerca, oltre 170 milioni di euro di investimenti proposti, con una richiesta complessiva di circa 86 milioni di euro. Nel secondo stadio i progetti esecutivi presentati, in possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi di ammissibilità, sono stati 64, di cui 40 proposti da filiere di imprese ed organismi di ricerca (di questi 7 vedono l’accorpamento di 2 filiere) e 24 proposti da imprese singole. Alla fine le idee progettuali finanziate risultavano 32, al 31 dicembre 2018, poi altre 4 sono state escluse per rinunce o revoche>.
Una cosa da mettere in evidenza tra i risultati conseguiti riguarda il capitale umano (Tabella 48): quanti ricercatori sono stati assunti, quanti laureati magistrali, quanti Eureka, quanti apprendisti, ecc.
Tabella 48 - Nuovo personale qualificato coinvolto nei progetti finanziati dalla 1.1.1
Forma DT/AS LM GLD RE AAR TOTALE di cui TI
Aggregata 47 38 33 6 25 149 48
Singola 11 14 12 1 1 39 25
Totale 58 52 45 7 26 188 73
Legenda: DT (dottorandi), AS (assegnisti) ricercatori o consulenze di ricerca continuative; LM (laureati magistrali tecnici), GLD (giovani laureati o diplomati tecnici), RE (ricercatori Eureka); AA (apprendisti in alta formazione e ricerca), TI (trasformazione rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato).
Per ogni progetto è stato interessante anche verificare se il progetto derivava da un brevetto nazionale o da un brevetto a livello europeo, perché questo bando era l'occasione anche di dare un segnale positivo per la proprietà intellettuale industriale della ricerca e dello sviluppo. La Regione Marche è famosa anche perché ha un indice di brevettazione abbastanza elevato ed era stata inserita nel bando una premialità per progetti che derivavano da questo tipo di brevetti. Dunque il bando invitava l’utente a scommettere con un investimento concreto per avere la possibilità di scoprire e sviluppare innovazione, una soluzione tecnologica per la quale magari il brevetto non c'era. Ebbene è possibile evidenziare che tra i progetti realizzati da forme aggregate in due casi il progetto proveniva da un brevetto nazionale mentre in otto casi il progetto derivava da un brevetto nazionale esteso a livello europeo. Rispetto alle singole, in due casi il progetto proveniva da un brevetto nazionale, in un caso da brevetto europeo mentre in quattro casi il progetto derivava da un brevetto nazionale esteso a livello europeo.
L'ultimo aspetto da evidenziare riguarda il punteggio assegnato ai progetti. I progetti sono stati affidati ad una valutazione da parte di un panel di esperti nei singoli ambiti tecnologici ed è stato verificato che quando un progetto veniva presentato da un'aggregazione imprese-università tutti gli esperti avevano assegnato un punteggio in valori assoluti significativamente più alto rispetto al progetto presentato da impresa singola. Tale evidenza smentisce in parte il luogo comune per cui le imprese che devono mettersi insieme con l'università fanno un po' fatica, perché a volte i sistemi accademico e produttivo risultano lontani. In questo caso, invece, c’è stato un segnale forte nel senso che i progetti aggregati sono risultati più impattanti dal punto di vista qualitativo.
54 Casi studio analizzati
Tabella 49 – Principali caratteristiche dei casi studio analizzati
Impresa Progetto Localizzazione Costo totale
progetto
Importo finanziato
SIMONELLI