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partecipanti: Luogo e data:

6 persone Sillico, saletta riunioni, 31.01.09

INOFORMAZIONI:

Pastina, podere mezzadrile situato sotto Sillico, nel versante sud-est chiamato “Levata del sole” o “Parte calda” (accenni storici)

- Tre anni vissuti a Pastina.

- Quando ci sono stata io eravamo 4, di cui due lavoratori. Mio marito era muratore, si è messo a fare i forni al cimitero alla Pieve, allora si tornò a Sillico. Tutto di proprietà dei “Bacci”. Podere grosso. Era mezzadria. Il contadino è il mezzadro.

Ci stavano i contadini, alcuni ci sono stati addirittura 20 anni. Io sono stata lì 3 anni soli, dal 1951 - 1954.

Gli ultimi a Pastina sono state delle persone che venivano da Bargecchia. Loro ci saranno stati tre anni. Negli anni ’60 era vuota Pastina, e poco dopo anche Sassatecchia. (localizzazione)

- Verso Col di Legni, ci andavo ai campi. Cominciavi.. all’inizio c’era la vigna, poi c’era la selva, poi c’era la capanna, poi c’era il metato e poi c’era il pollaio. Poi c’era la vigna della ... lì subito di là. Poi c’era la croce del Pietrolungo, sotto c’era la croce della Maestra di Bondi, e confinava quasi col colle, e di qua confinava col Col di legni, Col di legni, la vignola, la Volpe, Pastina, Sassatecchia, erano tutti vigneti con selve, tutti puliti.

Anche al Margone. dove ora hanno ripulito un po’. C’era venuto un bosco. (descrizione del sistema)

- Pastina era una casa isolata, la più vicina era Sassatecchia, poi c’era il Ponte di Ceserana, poi Bargecchia e Salotti. Casa grande, bella, scale in pietra, porte con pietre; e poi c’erano 2 capanne, casa, metato, capannotto grande. - Intorno alla casa c’era un’aia e tutti prati, poi c’era la vigna. Era tutto pulito, si vedeva tutto.

La vigna era lunga, erano tutte vigne, fino al fiume, con 4 qualità di vite; - Nei prati si faceva grano, granturco, segale, strame per le bestie,

- Prima c’erano anche le pecore; il podere aveva ca. 60 pecore. Le mucche si tenevano la mattina in un posto, la sera in un altro. La mattina le portavano al primo pino del Sillico. Più su al “Casino del Bianchi”, alla volpe, tenevano un maiale.

(i vigneti di un tempo)

- Dalla strada delle erogazioni fino al fiume quando arrivava maggio, era un “mare verde” da rame, erano tutti vigneti, e chiunque avesse una vigna cercava di farla meglio degli altri.

- Alle case ..., c’era una vigna del parlamentare che scrisse la costituzione,la vigna che “non vede il saltello”, perchè c’era un colle che copriva il saltello. Faceva il vino bono, il vino da bottiglia. Era il vino “delle case”. Quassù c’era il vino bono.

Tutte le vigne erano fatte a gradini. E sui gradini c’erano le strade, con le pietre all’infuori per passare. Ora quelle strade le usano gli animali. Al Col di Legni ci è tornato lo stesso sottobosco, con certi polloni enormi.

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(le stalle, le capanne)

- C’erano capanne che io vedo ancora (non ci sono più). A Monte c’è una grossa stalla. La casa del ... ci si teneva delle capre. Le tenevi dentro il paese le bestie. E poi ci avevi la capanna anche dove avevi la vigna, così avevano il letame anche.

Le vacche si pascolavano a vista, non si lasciavano mai allo stato brado. Vacche di razza garfagnina, che si diceva che con un pugno di “paleo” campavano e tiravano l’aratro. L’aratrino si tirava con le vacche.

Molte case di adesso erano capanne, stalle. Fondoallaterra era pieno di capanne. Tutto era disseminato di stalle.

(la posizione ed il panorama)

- Per me il paesaggio è stato l’elemento chiave, il fatto che Sillico si trovi in una pozione estremamente panoramica, assolata. Per me Sillico rappresenta un luogo molto carico di fascino legato al paesaggio. La scelta di Sillico per me è stata essenzialmente legata al suo paesaggio.

Il fatto che si vedessero le apuane era per me fondamentale. Era un elemento fondamentale il paesaggio di contesto. Solo negli anni successivi ho avuto modo di conoscere il Sillico nel contesto in cui si trovava.

Il contesto era un contesto bello.Ero affascinato. (il valore culturale)

- E’ ovvio che Mario lo veda in modo nostalgico.

Per questo abbiamo recuperato la rete sentieristica perchè era uno spregio non poter usufruire di territori che un tempo erano teatro di vita, di storia, di gente.

Quindi percorrere quello che era una volta il sentiero delle rogazioni, ti fa rivivere il motivo, è un modo per ridare valore a quel paesaggio, anche se non è più vissuto in quell’ottica. (il valore dell’attività agricola)

- Facevo le foto al bosco di castagne sopra Trascaia, che si vede il bosco (il castagneto pulito e gestito) e sopra il paese. Per me quella è una foto storica, mi piace molto. Ad oggi potrei descrivere un “mix”, anche il valore delle persone, le tradizioni che sono rimaste.

Se non ci fosse chi ancora coltiva le vigne, o chi ancora fa l’orto, o chi ancora fa certe cose ad esempio il ... che fa pascolare le pecore sotto casa, se non ci fosse il Bruno quel prao non ci sarebbe, sarebbe diverso ovviamente, sarebbe incolto.

Neglio ultimi anni ho visto l’Arturo che non coltiva più la vigna nel pezzo casa mia, nel giro di due anno è cambiato radicalmente il paesaggio nel pezzo dove non coltiva più la vigna, rispetto a dove continua a coltivarla. Lì è proprio evidente, c’è uno stacco enorme e un po’ ti immagini come doveva essere una volta.

Mentre sul sentiero delle rogazioni non lo puoi più immaginare, perchè è tutto invaso dal castagno. Tutti i terrazzamenti sono coperti dal bosco.

(il valore estetico del paesaggio)

- Mi piacque per prima cosa la casa, ma poi il panorama. Il panorama non lo vedevo da tanto tempo. Prima era una casa di vacanza. Poi dopo la pensione mi sono trasferito definitivamente.

Sto restrutturando anche una casa a Capraia.. Però al comune non mi hanno lasciato. Mi fermò completamente la strada, che non mi fecero fare. Capraia è un posto meraviglioso, si arriva solo a piedi.Ora a Capraia ci sono 8 o 9 famiglie, a Campo Grande.

(il valore estetico del paesaggio)

- La prima cosa che feci fu comprare una macchina foto per fotografare i tramonti visti dal Sillico. Per chi vive a Castelnuovo vedere i tramonti a Sillico è spettacolare. La cosa bella di Sillico è la curiosità della gente. Io vivo a Sillico da 12 anni. Difficile entrarci dentro e avere molta confidenza. Perchè non sei del Sillico. Ti senti un immigrato.

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Allegato 3 – Schede degli elementi identitari del paesaggio agro-

silvo-pastorale

Si riportano le schede descrittive degli elementi del paesaggio agro-silvo-pastorale

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