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Questo allegato riporta l’intervista al Signor Pascal Benaglia, trialista ed allenatore della squadra nazionale di Trials per la categoria under 16.

Modalità d’intervista: faccia a faccia Luogo e data: Bellinzona, 22 agosto 2019

Quali sono i fattori che, secondo lei, limitano la notorietà del Trials nella nostra regione? Quali sono le difficoltà principali nell’emergere della disciplina?

“Sicuramente il fatto che ci sia un solo gruppo ticinese al centro-nord del Ticino, anziché due o tre poli situati strategicamente a nord, centro e sud per dare a tutti gli interessati la possibilità di partecipare agli allenamenti settimanali serali, senza doversi spostare per ore in macchina prima di arrivare alla sede. Oltre a questo si tratta pur sempre di uno sport di nicchia, poco conosciuto e difficile che richiede molto impegno iniziale prima di “divertirsi” nel praticarlo. Infine, anche se per fortuna ultimamente ci stiamo modernizzando un po’, il Ticino resta sempre “tifoso” del ciclismo e MTB tradizionali lasciando un po’ in disparte le nuove discipline come quella del Trial in bici.”

Al contrario, quali sono i punti che ritiene “caratteristici e forse anche esclusivi” del Trials? Su quali di questi si focalizzerebbe per attirare maggiormente l’attenzione del pubblico?

“È lo sport su due ruote più spettacolare che ci sia e non richiede grandissimi spazi per la sua pratica o lo sbarramento di strade come ad esempio per le gare di ciclismo. Inoltre è uno sport che la maggior parte delle persone non è in grado di fare e questo potrebbe stimolare diverse persone a voler fare qualcosa “fuori dal comune”.”

Ci sono nazioni in cui il Trials vanta una maggior fama rispetto alla Svizzera? Crede sia possibile prendere spunto ed attuare delle strategie simili per promuovere il Trials in Ticino? Se sì, in che modo?

“Ovviamente sì, la Spagna è l’esempio più concreto. Infatti il Trial vede le sue origini proprio lì e, per fare un esempio, in quella Nazione i campi di Trial sono come qui da noi quelli di calcio: ovunque! Stiamo prendendo spunto e mi sto muovendo proprio per avere più zone specifiche adibite all’allenamento del Trial, in modo che anche la gente possa vedere questa disciplina più spesso ed interessarsi maggiormente ad essa.”

La BMX, seppure sia uno sport molto diverso dal Trials per quanto riguarda le competizioni ed i regolamenti, ha registrato uno sviluppo molto più rapido fino a raggiungere il livello Olimpico. Secondo lei, quali sono i fattori che hanno sostenuto la crescita della BMX? Cosa è possibile riprendere per sostenere maggiormente la promozione del Trials?

“Ritengo che la BMX sia molto più facile da praticare a livello principiante, dunque il senso di divertimento e successo arriva quasi immediatamente al contrario del Trial (come spiegavo prima), motivando così più persone a praticarla. Per quel che riguarda il raggiungimento delle Olimpiadi, è solo una questione di numeri, numeri che l’America può dare a tutti gli sport. Purtroppo il trial in bici non esiste a quelle latitudini e quindi per il momento siamo “tagliati fuori”. L’UCI e atleti come Kenny Belay si stanno muovendo da diversi anni proprio per far organizzare e far conoscere il trial negli “states”, ma al momento sembra che non siano interessati a noi.”

Considerando che a livello svizzero le gare di Trials hanno principalmente luogo nella svizzera tedesca e francese, nota delle differenze tra le gare avvenute in Ticino e quelle nel resto della Svizzera? In Ticino sono presenti dei punti forti su cui è possibile fare leva?

“In Ticino abbiamo avuto il piacere di poter ospitare 3 gare nazionali che si sono svolte molto bene con dei riscontri molto positivi anche da parte del pubblico d’oltralpe. Fare un paragone generale tra il Ticino e il resto della Svizzera mi risulta veramente difficile; sicuro è che il Ticino con il suo clima mite e le caratteristiche territoriali si addice bene all’organizzazione di gare di questa disciplina, quindi spero che riusciremo presto a riproporne un’altra.”

Passiamo all’organizzazione degli show. Daniele mi ha riferito che per promuovere il Trials e sostenere la scuola che avete creato, attribuite particolare importanza alla partecipazione ad eventi che hanno luogo sul suolo ticinese, come ad esempio SlowUp o semplici feste di paese. Percepite dei benefici concreti da questi show che si protraggono sul lungo termine, come ad esempio giovani interessati e volenterosi di approcciarsi a questo sport? Oppure i benefici si limitano al breve periodo?

“Le esibizioni sul suolo ticinese durante manifestazioni di vario genere sono sicuramente il metodo più efficace e diretto per far pubblicità al trial e al nostro gruppo. Devo dire che a tutti gli show ho sempre avuto almeno un interessato a partecipare ai nostri allenamenti, ma oltre all’interesse sul momento credo che sia solo il 20-30% di essi che si sono poi davvero presentati al nostro gruppo e/o hanno partecipato almeno ad un paio di allenamenti. Quindi i benefici sono a cortissimo termine, poiché gli show creano quell’effetto “wow” nei ragazzi o

bambini che li suggestionano a voler chiedere informazioni, ma poi o per la distanza della sede o per la difficoltà della disciplina stessa solo 1 su 3/5 restano attaccati al gruppo.”

Un’opinione personale. Considerando la realtà ticinese, come sfrutterebbe il legame sport-turismo per sostenere l’espansione del Trials? Vi sono delle particolari località/regioni che ritiene più adatte a questa disciplina?

“Partirei dal presupposto che la nuova palestra di Trial in bici che ho progettato e sto realizzando a Malvaglia, che sarà anche la nuova sede del gruppo Trial Ticino, è stata sostenuta finanziariamente anche dall’Ente Regionale Bellinzona e Valli. L’idea di questo sostegno e futura collaborazione è stata pensata anche per l’aspetto promozionale che l’Ente potrà sicuramente offrirci: la Valle del Sole ha ottenuto una crescita esponenziale negli ultimi anni per quel che riguarda le due ruote, basti pensare a tutti i nuovi percorsi di MTB che sono sorti su monti di Malvaglia o al Nara, dunque questo nuovo progetto legato al Trial in bici (proprio in Valle di Blenio) si inserisce perfettamente nell’ottica di crescita che abbiamo avuto il piacere di poter vedere in Ticino negli ultimi tempi. La proposta di un pacchetto di attività sulle due ruote per gli appassionati, dove verrà proposto anche il Trial in bici, è un progetto ho intenzione di sviluppare e realizzare nei prossimi anni.”

Secondo lei, oltre a Malvaglia, possono esserci altri spazi potenzialmente valorizzabili per il Trials? Crede che il Ticino offra delle sinergie che potrebbero essere maggiormente sfruttate per promuovere la disciplina?

“Di sicuro la Valle Verzasca e la Valle Maggia sono due luoghi straordinari per praticare il Trial senza spese, ma non credo che valorizzerebbero il Trial perché troppo “open”. Oltre ad essi mi sto muovendo a Cadenazzo dove sorgerà una pista di BMX per piazzare degli ostacoli in modo da avere anche il Trial sotto gli occhi degli appassionati di sport freestyle su due ruote. Gli skate e bike-parks sono sicuramente dei posti dove il Trial potrebbe tranquillamente instaurarsi, ma bisogna volerlo o comunque avere qualcuno che spinge per questa causa. Se invece parliamo di spettacoli, beh non ci sono limiti, poiché i pochi spazi richiesti dal Trial lo potrebbero portare a qualsiasi evento e fare un successone: intrattenimento assicurato e visibilità sempre più ampia per un pubblico sempre diverso.”

Da quanto dice potrebbe essere interessante creare dei "Trials Park" che permetterebbero di praticare la disciplina in modo più capillare sul territorio senza grandi spostamenti, riducendo così una delle barriere per la pratica di questo sport. Altra barriera che emerge, però, è la complessità di livello tecnico che subentra (permessi, locazione, finanziamenti, etc.). Avrebbe qualche ipotesi su come ridurla?

“Come detto sopra, la cosa migliore sarebbe sfruttare i parks che esistono già e trovare uno spazio per il Trial oppure mettersi assieme ad un’altra disciplina affine per portare dei progetti che diano degli spazi di allenamento a più di una 20ina di atleti (“Parkour + Trial”, “MTB + Trial”, “BMX + Trial”, “Skateboard + Trial”, etc.).”