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l’indagine empirica

3.1 Introduzione all’indagine empirica

Esaurito l’approfondimento sulla teoria del rischio derivante da eventi meteorologici estremi, andiamo adesso ad introdurre l’indagine empirica svolta riguardo a questi temi. Questa indagine si colloca nell’ambito di una ricerca condotta congiuntamente dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa e l’analogo dipartimento della Victoria University di Melbourne, Australia, con lo scopo di evidenziare le modalità e le tecniche di gestione degli eventi estremi allo stato attuale nel settore della Pubblica Amministrazione. L’Italia e lo stato australiano di Victoria presentano cospicue analogie da un punto di vista idrogeologico, risultando entrambi territori molto vulnerabili a questo tipo di catastrofi naturali: i risultati della presente ricerca dunque, svolta parallelamente dalle due università, saranno al termine oggetto di comparazione così da poter identificare le best practice, i tratti comuni e le differenze che caratterizzano il caso italiano e quello australiano.

Per quanto riguarda L’Italia, la domanda di ricerca in questo settore nasce da alcune considerazioni:

• la frequenza e la portata degli eventi franosi ed alluvionali ha subito un forte incremento negli ultimi anni: analizzando i dati oggi disponibili, dal 1948 al 2011, se fino al 2000 le alluvioni e le frane coinvolgevano mediamente 4 Regioni ogni anno, negli ultimi dieci anni il numero di territori coinvolti è raddoppiato, passando a 8, così come sono aumentati anche i fenomeni meteorici che prima risultavano eccezionali; secondo il report redatto dal Ministero dell’Ambiente nel 2008, i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico sono l’82% del totale, rendendo quanto mai necessaria un’attività definita e strutturata di gestione di tale rischio;

• questi eventi calamitosi sono capaci di generare ingenti danni al tessuto economico, sociale ed ambientale, causando purtroppo anche delle vittime; solo per far fronte alle spese di somma urgenza e per le emergenze causate dagli eventi avvenuti nel triennio 2009-2012, a livello nazionale, è stato speso oltre 1 milione di euro al giorno, per un totale di poco più di 1 miliardo stanziato per far fronte agli ingenti danni causati solo dai principali eventi;

• Una mancata gestione di questo rischio, che si traduce spesso in una gestione sbagliata del territorio e delle aree considerate ad elevato rischio idrogeologico,

nella mancanza di adeguati sistemi di allertamento e di Piani di Emergenza per mettere in salvo la popolazione, insieme ad un territorio che non è più in grado di ricevere precipitazioni così intense, trasformano questi eventi in tragedie amplificandone le conseguenze disastrose sulla comunità.

L’indagine sarà condotta su diverse tipologie di enti che, a diverso titolo, sono attualmente coinvolte nel processo di gestione del rischio meteo-idrologico, coinvolgendo anche alcune associazioni rappresentanti il mondo produttivo delle imprese. L’obiettivo sarà quello di delineare la reale operatività del sistema di gestione “sulla carta” così come descritto nei precedenti capitoli, evidenziando l’esistenza di eventuali criticità o punti di forza e verificando l’opportunità che l’evento estremo abbia prodotto dei miglioramenti nelle attività o nell’organizzazione interna degli stessi Enti volta a garantire una migliore gestioni di eventuali situazioni future.

Ai fini della presente ricerca sono stati considerati Enti e associazioni di categoria che facessero riferimento al territorio delle Regioni Toscana e Liguria, sia per ragioni di prossimità territoriale con l’Università di Pisa, sia perché costituiscono un buon ambito di ricerca essendo stati territori molto colpiti dalle alluvioni verificatesi negli ultimi anni. Gli eventi alluvionali a cui faremo riferimento nelle nostra ricerca sono:

• Alluvione del Serchio 2009 (320 mm di pioggia in 24h)

• Alluvione dello Spezzino e Lunigiana 2011 (470 mm di pioggia in 6h) • Alluvione di Genova 2011 ( 469 mm di pioggia in 24 h)

• Alluvione della Lunigiana 2012 (300 mm di pioggia in 24h) • Alluvione della Maremma 2012 (400 mm di pioggia in 40 h)

Per i territori colpiti da questi eventi abbiamo provveduto a contattare esponenti di Enti Locali, Autorità di Bacino, Uffici Regionali, Associazioni di Categoria.

Viene di seguito riportata la lettera di presentazione della ricerca che è stata inviata a tutti i soggetti contattati:

Evento Alluvione Spezzino e Lunigiana 2011 Alluvione Genova 2011 Alluvione Lunigiana 2012 Alluvione Maremma 2012 E. funzionari contattati 12 3 16 11

Enti a cui è stato rivolto l’invito - Provincia di La Spezia - Comune di Aulla - Provincia di Massa Carrara - Comune di Monterosso al Mare - Comune di Vernazza - Comune di Borghetto Vara - Regione Liguria - Provincia di Genova - Regione Liguria - Comune di Carrara - Comune di Massa - Comune di Ortonovo - Provincia di Massa Carrara - Regione Toscana - Provincia di Grosseto - Comune di Grosseto - Comune di Orbetello - Regione Toscana

Enti che hanno partecipato alla ricerca Provincia di La Spezia Provincia di Genova Comune di Massa, Regione Toscana Provincia di Grosseto, Comune di Orbetello, Regione Toscana

Tabella 1: Enti che hanno partecipato alla ricerca

Oltre questi Enti locali, come abbiamo già anticipato, si è proceduto a contattare anche soggetti diversi, in particolare le Autorità di Bacino e le Associazioni di categoria. Le Autorità di Bacino contattate sono state in tutto 4:

• L’Autorità di Bacino del fiume Arno • L’Autorità di Bacino del fiume Serchio • L’Autorità di Bacino del fiume Magra

• L’Ufficio Regionale responsabile del Bacino del fiume Ombrone

Tra queste, hanno partecipato alla ricerca l’Autorità di Bacino del fiume Arno e l’Autorità di Bacino del fiume Magra.

Le Associazioni di categoria contattate, invece, sono riportate nel seguente elenco: • Camera di Commercio di La Spezia

• Confindustria di La Spezia • Confagricoltura di Grosseto • Confcommercio di Grosseto • CNA di Massa Carrara

Di esse, hanno partecipato alla ricerca la Camera di Commercio di La Spezia, la Confagricoltura di Grosseto e la Confcommercio di Massa Carrara.

Infine, ha partecipato alla ricerca anche il Centro Funzionale Regionale della Regione Toscana, unico Centro Funzionale Decentrato ad essere stato contattato.