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Introduzione

Nel documento Alternanza Scuola-Lavoro (pagine 13-17)

La Legge 107 del 13 luglio 2015 – Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti – ha introdotto il potenziamento dell’offerta formativa in Alternanza Scuola-Lavoro e inserito organicamente questa strategia didattica nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado come parte integrante dei percorsi di istruzione. La Legge stabilisce un monte ore obbligatorio di Alternanza che dall’anno scolastico 2015-2016 ha coinvolto, a partire dalle classi terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione. Se in precedenza l’apprendimento in un contesto di lavoro era attivata dalle istituzioni scolastiche in risposta ad eventuali domande individuali di formazione da parte degli studenti, a partire dall’anno scolastico 2015-2016 si è innestata all’interno del curricolo scolastico ed è diventata componente strutturale e obbligatoria della formazione

«al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti» così come recita la stessa Legge 107.

Di seguito si riportano gli esiti di una ricerca condotta sull’istituto dell’Alternanza Scuola-Lavoro (d’ora in poi ASL). L’obiettivo della ricerca è duplice: 1) comprendere se le pratiche organizzative e di governance dell’ASL da parte del MIUR, delle scuole e delle imprese siano in grado di garantire agli studenti delle scuole superiori un’attività di apprendimento sostenibile, significativo e di qualità in contesti di lavoro: 2) esplorare se l’introduzione a livello curricolare e obbligatorio delle attività di ASL in tutti i tipi di scuola secondaria superiore (licei, tecnici e professionali) stia producendo gli effetti auspicati dalla policy che l’ha introdotta, ovvero: i) migliorare ed estendere tra gli studenti competenze che siano un domani spendibili all’interno dei mercati del lavoro italiani; ii) favorire, per contaminazione, un rinnovamento delle metodologie didattiche nell’ottica della rivisitazione dei confini disciplinari degli insegnamenti.

Nell’ambito degli obiettivi generali di ricerca è poi possibile declinare finalità specifiche in termini di analisi sociologica. La ricerca si è sviluppata infatti su più piani metodologici.

• Analisi della letteratura esistente: sebbene l’ASL abbia un carattere innovativo e sia stata avviata in forma estesa a tutti gli studenti di scuola superiore soltanto da poco tempo, esiste già materiale, pur sparso e frammentato, su molte esperienze locali. Nonostante non sia stato possibile riportare i risultati statisticamente rilevanti che possano dar conto, in maniera esaustiva, dell’intera popolazione di studenti coinvolti nell’ASL a causa della mancata pubblicazione del Rapporto di monitoraggio a cura del MIUR sull’Alternanza obbligatoria, si è ovviato, ove possibile, facendo riferimento ai dati disponibili e relativi però al numero di percorsi attivati nell’anno scolastico 2016-2017.

• Raccolta desk di dati secondari: attraverso la raccolta di survey non rappresentative dell’intera popolazione di studenti, si è inquadrato e analizzato l’insieme delle principali variabili che incidono sull’implementazione e la qualità della policy educativa: i territori, i tipi di scuole, i settori economici, il tipo di ASL (learning on the job, simulazione

d’impresa, ASL di gruppo o singola, etc.), il genere degli studenti e – ove possibile – il loro background sociale e culturale.

• Testimonianze scritte di osservatori e attori privilegiati: attraverso l’analisi di documenti elaborati da esperti, docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti di imprese sono stati raccolti e commentati diversi punti di vista che, andando oltre il resoconto delle esperienze che li coinvolgono direttamente e cercando di ‘distanziarsi’ da quest’ultime, individuano i punti di forza e di debolezza per l’implementazione e la stabilizzazione di un sistema ASL nazionale. Questa metodologia è stata improntata al tentativo di approfondire i temi chiave.

La ricerca tiene inoltre conto:

• delle caratteristiche della popolazione scolastica coinvolta nelle attività curricolari di ASL, attraverso l’analisi di informazioni (ove disponibili) riguardanti: i percorsi esperienziali (dati caratterizzanti i contesti di accoglienza, i tipi di esperienza concreta di apprendimento in contesti extrascolastici, modalità esperienziale – a gruppi, singolarmente – settori di attività, figure professionali presenti, etc); la percezione di utilità dell’esperienza da parte degli studenti, dei docenti incaricati e delle imprese coinvolte; funzione formativa dell’esperienza, la funzione orientativa dell’esperienza; la funzione di incubazione di propensioni ai percorsi successivi negli ambiti universitari/formativi/lavorativi

• della narrazione e della ricostruzione degli interventi messi in atto per allacciare rapporti cooperativi con i diversi soggetti del territorio. Tale azione di ricerca si basa sui resoconti disponibili in letteratura ed elaborati da Dirigenti scolastici, Responsabili e Tutors ASL, figure del mondo delle imprese Tali soggetti, che per ruolo e competenze presidiano l’implementazione a livello locale delle azioni propedeutiche a e di gestione dell’ASL costituiscono il nodo di network da cui è stata avviata la ricostruzione delle diverse relazioni attivate sul territorio.

L’incrocio dei vari livelli di ricerca – esame della letteratura, analisi dei dati secondari – consente di illustrare un quadro completo nel quale sono riportate analisi e riflessioni in grado di:

• cogliere l’interazione su più prospettive conoscitive (l’esperienza dei beneficiari, i ruoli e le competenze strategiche ed organizzative del mondo della scuola, le forze e le debolezze del territorio in termini di reattività e disponibilità progettuale);

• comporre un quadro generale in cui risulti l’azione congiunta di studenti, corpo docente e soggetti territoriali attivi nell’ASL.

Dunque, il presente documento è soprattutto frutto di un lavoro di meta-analisi di ricerche sull’argomento, arricchito da alcuni “casi-studio” tratti dalla letteratura disponibile. Esso tenta di offrire una prima serie di risposte alle domande che sorgono ad appena due anni dalle prime esperienze di ASL obbligatoria per tutti gli studenti delle scuole superiori: come è stata accolta questa innovazione nella pratica del fare scuola? Con quali risultati? Quali problematiche si sono riscontrate più frequentemente? Quali soluzioni esistono all’orizzonte?

Sebbene sia già tempo di bilanci e di valutazioni, queste purtroppo non possono che essere ancora preliminari, poiché come nota già Giubileo (2016), non possono che essere condotte a livello qualitativo e su alcuni casi studio:

ancora non esistono dati statistici ufficiali sistematici, né è ancora possibile valutare l’impatto dell’ASL sulla performance non solo nel mercato del lavoro, ma anche a livello scolastico.

Nel presente lavoro, per inquadrare i principi ispiratori e l’assetto organizzativo dell’Alternanza Scuola-Lavoro, abbiamo anche descritto le caratteristiche di alcuni sistemi nazionali di istruzione e formazione professionale presenti in Europa (si veda l’Allegato “Modelli ed esperienze in Europa”). Questo perché alcuni di questi sono stati nel recente passato invocati come modelli positivi a sostegno dell’importanza di introdurre anche nel nostro paese istituti pubblici similari con l’obiettivo di coprire una lacuna tutta italiana: ovvero l’estrema distanza tra le esperienze formative dei giovani studenti e i mondi, le culture, le pratiche e le competenze dei contesti lavorativi.

Tuttavia, il sistema dell’ASL così come riformato nell’ambito della Legge cosiddetta “Buona scuola” rappresenta un unicum in Europa, dato che in nessun paese europeo è prevista l’obbligatorietà didattica e curriculare dell’apprendimento in contesti lavorativi in tutti i tipi e gli indirizzi di scuola superiore. È quindi come se le novità introdotte dalla Legge 107 del 2015 costituissero un tentativo di andare ben oltre il superamento della lacuna storica del sistema scolastico italiano e ponessero un traguardo ancora più ambizioso, strutturando un modello nel quale l’apprendimento nei contesti di lavoro è un percorso imprescindibile per qualsiasi studente e studentessa.

Nel successivo Capitolo, a cura di Fiorella Farinelli, si ripercorrono alcuni passaggi centrali del lungo dibattito e degli elementi seminali che hanno preceduto l’istituzione dell’Alternanza Scuola-Lavoro, mostrando così anche le varie riflessioni e le diverse posizioni che nel corso dei decenni hanno ostacolato o favorito l’attuale sviluppo.

Nel documento Alternanza Scuola-Lavoro (pagine 13-17)