• Non ci sono risultati.

Sulla scorta degli argomenti teorici sviluppati attraverso l’esame critico della letteratura, il primo passo da compiere per sottoporre a verifica le ipotesi fin qui emerse, Nel tentativo di tracciare un filo conduttore di quanto emerso nel corso dell’elaborato, il primo passo da compiere dovrebbe consistere nella distinzione empirica tra dimensioni d’identificazione e dimensioni di competizione.

A tal fine ci si può avvalere dei dataset messi a disposizione dal Manifesto Research Group (2001; 2006). Tale ricerca, com’è noto, è fondata sulla cosiddetta saliency theory, secondo cui un partito, in campagna elettorale, tende a porre l’accento sulle issues che ritiene più salienti in un dato momento storico o in generale per il proprio elettorato di riferimento (Klingemann ed al. 2006, 116). Come sottolineato in precedenza, infatti, i diversi programmi elettorali riflettono sia considerazioni strategiche per attrarre nuovi consensi, sia i vincoli imposti

43 Tale conclusione è in realtà raggiunta soltanto in riferimento a due casi su quattro, ovvero Svezia e Stati Uniti (Thomassen 1999, 41).

100 dall’ideologia guida per consolidare il proprio sostegno (Pelizzo 2003, 87), dato che quest’ultima costituisce l’elemento centrale (core) della componente normativa dei cleavages esistenti in un dato contesto nazionale, a loro volta riflessi nelle dimensioni di identificazione che caratterizzano un dato sistema partitico. Sembrerebbe perciò plausibile ritenere che le dimensioni d’identificazione siano quelle riconducibili alle issues enfatizzate individualmente da ciascun partito politico in modo continuativo (issue ownership), al preciso scopo di mantenere uno stabile legame con il proprio elettorato di riferimento.

Le dimensioni d’identificazione così individuate dovrebbero perciò strutturarsi attorno ad issues strettamente legate alla componente normativa del cleavage in questione, in particolare al near core per quanto concerne le policy area ritenute importanti ed al deep core per i principi valoriali che indirizzano le posizioni assunte sulle tematiche considerate salienti. Ritenendo quest’ultimo difficilmente rilevabile a livello empirico, la presente ricerca si concentra sul near core, che non solo è più facilmente operazionalizzabile, ma, alla luce di quanto detto nei paragrafi precedenti, rappresenterebbe anche la chiave esplicativa del processo di adattamento normativo di un partito ai mutamenti sociali circostanti.

Sarebbero quindi tali issues legate al core della componente normativa di ciascun cleavage a dar vita alle dimensioni di identificazione, su cui si consolida il linkage partito-elettori, essendo di conseguenza plausibile che si tratti di quelle issues non soltanto ritenute salienti anche dai corrispondenti party-voters, ma anche in relazione alle quali vi è maggiore congruenza tra party positions e party-voters positions. Difatti, se è vero che quest’ultima si verifica per lo più in relazione alle issues che appartengono al core del belief system (Thomassen 1999, 33), il problema centrale principale è stabilire cosa si intenda sostantivamente per core del sistema di credenze. Nello specifico, se un partito è originariamente sorto traducendo una frattura sociale, a cui ha fornito valenza politica attraverso la costruzione di un’identità collettiva basata su un comune sistema di credenze, allora ci si aspetta che la congruenza tra le sue posizioni e quelle dei suoi elettori tradizionali siano più vicine in relazione alle issues correlate al cleavage in questione, che non è necessariamente quello economico, come invece sostiene Thomassen (1999, 39). Perciò, nel caso di un partito confessionale, ci si aspetta che la maggiore congruenza sia presente soprattutto per quelle tematiche legate alla componente normativa

101 del cleavage religioso, mentre soltanto per i partiti esplicitamente nati dal conflitto di classe ci si aspetta che ciò si verifichi per le questioni concernenti quest’ultimo.

Le issues correlate al cleavage, di cui il partito è espressione organizzativa, possono essere riconducibili sia agli interessi palesemente legati alle condizioni sociali dell’elettorato di riferimento, sia a «tematiche successivamente incluse dal partito nel proprio sistema di credenze» in risposta alle evoluzioni della società in cui esso opera (Oskarson 2004, 85). Queste issues darebbero dunque vita a delle dimensioni d’identificazione espressione del near core del belief system, essendo quest’ultimo ad individuare le policy area di interesse.

A tale proposito, è opportuno ricordare che le ipotesi di lavoro qui formulate si basano sulla convinzione che la componente normativa del cleavage tragga origine dalle caratteristiche socio-strutturali dell’elettorato di riferimento e che, successivamente, acquisti una certa indipendenza da queste ultime. Conseguentemente, possiamo ritenere che le dimensioni d’identificazione si strutturino attorno a due diversi tipi di issues: quelle di lungo periodo, più strettamente correlate all’originaria divisione sociale del cleavage di cui il partito è espressione, e quelle di medio periodo, che rappresenterebbero il tentativo di quest’ultimo di adattarsi al mutevole contesto sociale in cui esso opera e, perciò, suscettibili di rappresentare l’elemento di indipendenza successivamente acquisito dal sistema valoriale.

Per quanto riguarda il primo tipo, esse possono essere identificate con le cosiddette «issues strutturali» di Lane ed Ersson (1999, 111), cioè quelle tematiche che «si riferiscono alle permanenti classificazioni sociali che differenziano la popolazione in distinte collettività, quali la classe, la religione e l’etnia». Così, ad esempio, è presumibile che per un partito etno- regionalista le questioni del decentramento amministrativo e del federalismo siano permanentemente salienti, indipendentemente da quanto la competizione in un dato momento storico-politico si strutturi a livello sistemico attorno ad essa44, dato che si tratta di

una issue fortemente legata all’identità originaria del cleavage di cui il partito è espressione organizzativa. Lo stesso ragionamento può essere applicato alle tematiche etiche (aborto, divorzio, eutanasia) per quanto riguarda i partiti confessionali e/o conservatori, alle questioni

44 Con tale espressione ci si riferisce alla situazione in cui una issue dà luogo ad una vera e propria dimensione di competizione, ovvero quando tutti (o la maggior parte) dei principali partiti la ritengono saliente e assumono posizioni differenti rispetto ad essa.

102 relative al ruolo della Chiesa nella vita pubblica ed ai diritti individuali per i partiti liberali, a quelle concernenti i prodotti agricoli (quote, prezzi, dazi, sussidi) per i partiti agrari. Apparirebbe altresì logico aspettarsi che le politiche fiscali (tasse), il ruolo dello stato nell’economia e la libera concorrenza siano un tema caro – e quindi più volte reiterato- prevalentemente dai partiti di stampo liberista, mentre le condizioni di lavoro, i contratti salariali ed il welfare lo siano per i partiti di tradizione socialista, social-democratica e/o ex comunista45.

Per ciò che concerne invece il secondo tipo, è difficile ipotizzare a priori quali partiti, nel medio periodo, incorpino quali issues nel proprio sistema normativo di riferimento in risposta ai profondi mutamenti delle le società occidentali. Queste, difatti, non traendo origine da specifiche caratteristiche socio-strutturali di un segmento della popolazione, sono suscettibili di essere fortemente correlate agli sviluppi socio–politici propri di ogni sistema nazionale e, perciò, di rivelarsi intrinsecamente contestuali. Tuttavia, alla luce della storia politica europea del secondo dopoguerra, si ritiene plausibile ipotizzare che, qualora il processo di adattamento della dimensione normativa abbia realmente luogo, esso riguardi questioni inerenti alla politica estera (Unione europea, rapporti Est-Ovest), al sistema politico- amministrativo (corruzione politica, riforma della pubblica amministrazione), alla politica interna (immigrazione, ordine pubblico, minacce terroristiche), all’ecologia (sviluppo sostenibile, energia nucleare, fonti energetiche alternative, lotta all’inquinamento).

In questa sede s’ipotizza, dunque, che l’inclusione nel sistema normativo di queste issues, definibili –per i suddetti motivi- non strutturali, avrebbe il duplice fine, apparentemente contraddittorio, di conservare il sostegno degli elettori fidelizzati nonostante i mutamenti del contesto sociale circostante e di attrarre nuovi voti. Inoltre, da un punto di vista più strettamente teorico, la scelta di considerare entrambi i tipi di issue permette di evitare sia il determinismo strutturale della sociologia politica, sia l’indeterminismo sociale dell’istituzionalismo

45 Questi partiti sono, infatti, espressione organizzativa di uno stesso cleavage, poiché la cosiddetta Rivoluzione Internazionale, provoca una spaccatura in seno allo stesso movimento operaio tra socialisti da una parte e comunisti dall’altra, senza però generare un nuovo cleavage, «accentuando semplicemente linee di divisione tra le élite della classe operaia antecedenti lo scoppio del primo conflitto mondiale» (Lipset e Rokkan 1967, 44). Lo stesso concetto è successivamente reiterato da Bartolini e Mair (1990, 64), secondo i quali è necessario distinguere «la singola organizzazione partito dall’espressione organizzativa di un cleavage, essendo la seconda capace di incorporare più di un partito».

103 politico. Difatti, mentre la prima, «considerando i fenomeni politici come una mera funzione della struttura sociale», identifica gli orientamenti valoriali che contraddistinguono il linkage tra partiti ed elettori sulla base delle mere caratteristiche socio-strutturali di quest’ultimi, il secondo ritiene, al contrario, che «la sopravvivenza dei partiti politici sia completamente indipendente dall’ambiente sociale circostante» (Lane ed Ersson 1999, 12-3 e 123)46. Il

presente lavoro, al contrario, s’inserisce nella prospettiva teorica, adottata dallo stesso Rokkan e da autori successivi47, secondo cui i partiti politici hanno sì origine in conflitti di

natura sociale, ma che la loro persistenza sia in gran parte dovuta alla loro opera di incapsulamento e adattamento di questi ultimi.

Qualora le issues correlate alle dimensioni d’identificazione su cui si basa il legame elettore- partito dovessero però risultare enfatizzate in modo continuativo da tutti i (o per lo meno dalla maggior parte dei) principali attori del sistema partitico, allora si potrebbe plausibilmente ritenere che queste strutturino anche la competizione, ovvero che ci si trovi di fronte a dimensioni di competizione di medio-lungo periodo48. In questa sede, infatti,

diversamente da Sartori e Sani (1983, 330-4), non si considerano i due tipi di dimensioni mutualmente esclusivi, poiché, se fosse vero che «la competizione vera e propria è soltanto quella che si riferisce allo stesso mercato elettorale (floating voter) e non agli elettori identificati», ciò significherebbe che anche le questioni economiche legate al conflitto di classe svolgono puramente un ruolo identitario, essendo strettamente correlate al linkage tra gli elettori ed i partiti che rappresentano la componente organizzativa del quarto cleavage. É evidente come ciò appaia essere poco realistico, essendo l’importanza del conflitto economico nella strutturazione della competizione partitica uno dei pochi punti fermi della letteratura. Sulle issues ritenute salienti dai principali attori del sistema l’accento può essere posto in modo continuativo durante più campagne elettorali, oppure rivelarsi di carattere

46 E opportuno specificare che Sartori (1969, 65-69) definisce sociologia della politica (Sociology of Politics) ciò che Lane ed Ersson (1999, 12) chiamano sociologia politica (Political Sociology), ritenendo che la prima, in realtà, rappresenti un ibrido inter-disciplinare che combina variabili esplicative politologiche e sociologiche, non proponendo, perciò, «una riduzione sociologica della politica».

47 Cfr. I capitolo, paragrafi 1.2 e 1.5.

48 Come già detto in precedenza, si reputa necessario considerare anche il medio periodo a causa dei profondi mutamenti a cui sono -e sono state- soggette le società del mondo occidentale a partire seconda metà del XX secolo, al fine di poter verificare anche l’eventuale inglobamento di nuove issues nel sistema normativo di riferimento di un partito politico.

104 contingente nel caso di tematiche profondamente ancorate ad un dato momento storico, come possono essere, ad esempio, quelle afferenti a precise scelte istituzionali (emendamenti costituzionali, riforme elettorali) e di politica internazionale (entrata in guerra, ingresso in un’organizzazione internazionale, etc.).

È quindi possibile individuare tre differenti tipi di issue dimensions, a seconda che l’enfasi sulla issue da cui si origina la dimensione sia posta nel breve o medio-lungo periodo e da un singolo partito o dai principali attori del sistema49. Quando un partito enfatizza una issue nel

medio-lungo periodo, allora da essa trae origine una dimensione di identificazione; se tale issue è reiterata da almeno la maggior parte dei principali attori di un sistema partitico nel medio- lungo periodo, allora essa dà vita ad una dimensione di competizione strutturale. Diversamente, qualora una issue venga enfatizzata da almeno la maggior parte dei principali attori di un sistema partitico soltanto nel breve periodo, allora attorno ad essa si struttura una dimensione di competizione contingente50.

Inoltre, sulla base di quanto detto nel corso dell’elaborato, si ritiene plausibile che le dimensioni che configurano le dinamiche della competizione in modo strutturale presentino un maggior livello di correlazione con la “super-issue” sinistra-destra. Difatti, poiché in letteratura vi è un sostanziale accordo sul fatto che l’asse sinistra-destra rappresenti «un comune parametro di riferimento sia per le masse che per le élite politiche ed un meccanismo di semplificazione della realtà che permette di orientare gli individui nelle loro scelte elettorali» (Fuchs e Klingemann 1990, 205), sembrerebbe logico credere che ciò sia possibile solo se ad esso sono associate issues strutturalmente salienti per la maggior parte dei principali attori del sistema partitico. Di conseguenza, s’ipotizza che, sia a livello di élite che a livello di massa, si possa rintracciare una correlazione tra le posizioni assunte lungo le dimensioni di competizione strutturale così individuate e la collocazione lungo il continuum

49 In realtà i tipi sarebbero quattro, ma in questa sede non viene considerata l’eventualità di una issue enfatizzata da un solo partito in modo contingente (nel breve periodo), non trattandosi né di una dimensione di identificazione, né di competizione.

50 L’utilizzo di due criteri di classificazione (enfasi: singola/sistemica; timing: breve/medio-lungo periodo) indurrebbe a proporre una tipologia di issue dimensions. Tuttavia, tale tipologia non sarebbe rigorosa dal punto di vista metodologico, poiché non rispetterebbe il criterio di esclusività (ciascun caso deve poter essere associato inequivocabilmente ad un solo tipo), ritenendo che le dimensioni di competizione strutturale siano, sostanzialmente, un “sottotipo” di quelle di identificazione.

105 sinistra-destra, nel tentativo di andare oltre ad un metodo puramente induttivo di individuazione del significato sostantivo di quest’ultimo. Appare evidente come, ipotizzando tale legame, in questa sede si sostenga implicitamente l’opinione secondo cui l’asse sinistra- destra col tempo ha assunto un significato sostantivo che va al di là di quello puramente economico teorizzato da Downs nel 1957. In particolare, si concorda con l’idea che la new politics, anziché comportare l’annebbiamento della divisione tra destra e sinistra, v’inserisce semplicemente elementi diversi per l’identificazione dei due termini, scardinandoli dai suoi tradizionali interpreti sociali (Ignazi 1994, 16). Di conseguenza, le etichette sinistra e destra non assumono significati immutabili ed eterni, ma, come scrive Rémond (1982, 32), «questi variano in relazione a determinate situazioni storiche ed ai problemi ad esse connessi; in altre parole, essi dipendono dalle issues in gioco in un preciso momento».

Riassumendo, quindi, l’analisi empirica della ricerca dovrebbe seguire il seguente schema logico. In primo luogo, determinare avvalendosi dei dataset dell’MRP, quali sono le issues individualmente reiterate –in modo continuativo- dai principali partiti politici (issue ownership) dei sistemi nazionali considerati, al fine di individuare le dimensioni di identificazione che si configurano attorno ad esse e che caratterizzano questi ultimi. In secondo luogo, verificare se queste issue dimensions oltre a svolgere la funzione di collante elettori-partito, strutturano anche la competizione, qualora la loro reiterazione sia un caratteristica dei manifesti elettorali dei principali attori del sistema partitico nel medio e lungo periodo. Avvalendosi poi delle mass survey, si dovrebbe valutare se le dimensioni d’identificazione così individuate traggano effettivamente origine dalle issues ritenute più rilevanti anche dai corrispondenti party-voters. Successivamente, l’analisi dovrebbe spostarsi dalle issue dimensions alle issue positions in relazione a due diverse ipotesi. Innanzitutto, per controllare il livello di congruenza tra le party positions e le voter positions in relazione alle principali dimensioni di conflitto politico individuate in letteratura, allo scopo di valutare se, effettivamente, questo risulti maggiore per le issues associate al near core della componente normativa dei cleavages esistenti in un data società, ovvero per quelle che danno luogo alle dimensioni di identificazione. Infine, sulla base di quanto precedentemente supposto, per verificare se le posizioni assunte lungo le dimensioni di competizione strutturale (ovvero non legate a tematiche contingenti)

106 presentino realmente un maggior livello di correlazione con la collocazione lungo l’asse sinistra-destra sia a livello di élite che a livello di massa. Inoltre, in riferimento a quest’ultimo aspetto, ci dovremmo attendere che i dati rivelino un maggior livello di correlazione a livello di élite, dato che quest’ultime, così come gli attivisti politici, dispongono di sistema valoriale, a livello politico, più sofisticato e coerente (Van Deth e Scarbrough 1995, 41).

Nel presente paragrafo si sono dunque illustrate le ipotesi teoriche che emergono dalla revisione della letteratura. Se le volessimo sottoporre tutte a rigorosa verifica empirica, dovremmo disporre di dati circa le issue positions degli elettori più precisi e numerosi di quelli effettivamente presenti nelle mass survey più recenti. A tale riguardo, il problema principale, concerne la possibilità di correlare le issue positions degli elettori con la loro collocazione lungo l’asse sinistra-destra, poiché, come vedremo nel terzo capitolo, al momento non si dispone di dataset che permettano una metodologicamente rigorosa correlazione di questo tipo.