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Isolamento termico acustico delle strutture opache vertical

Nel documento 31- LIBRO EFFICIENZA ENERGETICA ENEA (pagine 136-139)

Schede di approfondimento su tecnologie ed interventi di risparmio energetico

Unità 10.3.2: Isolamento termico acustico delle strutture opache vertical

L'isolamento termico dei fabbricati dall'esterno, comunemente detto "a cap- potto", è un intervento che può essere utilizzato per tutti i tipi di pareti (edifici civili ed industriali, silos o serbatoi), ed è conseguentemente utilizzato sia dal pubblico che dal privato.

Figura sopra.

Termografia di un edificio

Fonte

Dal punto di vista tecnico, comporta l'applicazione di un rivestimento isolan- te sulla parte esterna delle pareti dell'edificio, così da correggere i ponti ter- mici e ridurre gli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide della temperatura esterna. Il sistema consente di mantene- re le pareti d'ambito a temperatura più elevata, evitando fenomeni di conden- sa e aumentando il confort abitativo. Le diverse tecnologie e i diversi tipi di materiale fanno si che oggi il progettista possa valutare la soluzione migliore per migliorare il comfort delle abitazioni. Tra le diverse tecniche d'intervento troviamo:

• il cappotto con pareti ventilate: è un sistema di coibentazione dall'esterno. Dal punto di vista tecnico, il sistema si compone di tre strati tecnici interconnessi (Figura 1): uno strato isolante applicato alla parete perimetrale, normalmente costituito da pannelli semirigidi incollati al para- mento murario e fissati con tasselli; un'intercape- dine ventilata, di 2-4 cm, (all'interno di una strut- tura che ha la funzione di "portare" il rivestimen- to esterno), aperta alla base e alla sommità della facciata, che permette la ventilazione dell'isolan- te, disperdendo il vapor acqueo proveniente dal- l'interno dei locali; un rivestimento esterno, costi- tuito da diversi materiali quali lastre di vario tipo, doghe, lamiere lavorate, intonaco armato, mate- riali lapidei o cementizi,che deve proteggere effi- cacemente l'isolante dagli agenti atmosferici. I vantaggi che si ottengono sono simili a quelli for- niti dal cappotto esterno: correzione dei ponti ter- mici e riduzione degli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della temperatura esterna. Il sistema consente di mantenere le pareti d'ambito a tem- peratura più elevata, evitando fenomeni di con- densa e aumentando il confort abitativo. Inoltre, dal momento che si interviene dall'esterno, sono anche evitati disagi agli occupanti le abitazioni in cui è richiesto l'intervento.

• il cappotto con intonaco isolante consiste nell'applicazione, a mano o con macchina into- nacatrice, di uno strato di intonaco continuo con caratteristiche isolanti al paramento esterno delle facciate (Figura 2). Gli intonaci isolanti normal- mente usati sono miscele di vari componenti con composizioni per lo più protette da brevetto che variano da produttore a produttore. Sono costitui- ti da una componente isolante, che può essere fornita da materiali minerali espansi (perlite, ver- miculite), o da materiali minerali fibrosi (lane di roccia, di vetro), o ancora da sostanze sintetiche in granulometria opportuna, di leganti idraulici e di speciali resine addittivanti.

Figura 1. Cappotto con pareti

ventilate

Figura 2. Cappotto con intonaco

• l'isolamento termico a cappotto consiste nel- l'applicazione sull'intera superficie esterna verti- cale dell'edificio di pannelli isolanti che vengono poi coperti da uno spessore sottile di finitura rea- lizzato con particolari intonaci. Dal punto di vista tecnologico, esso comporta l'applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle pareti dell'edificio, così da correggere i ponti ter- mici e ridurre gli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevo- li della temperatura esterna (Figura 3). Il sistema consente di mantenere le pareti d'ambito a tem- peratura più elevata, evitando fenomeni di con- densa e aumentando il comfort abitativo. Inoltre, comportando un intervento dall'esterno, esso evita disagi agli occupanti le abitazioni stesse in cui è richiesto l'intervento. Nel dettaglio, la tecni- ca consiste nella preparazione preventiva delle superfici esterne dei manufatti, nell'applicazione su di esse tramite incollaggio, dei pannelli isolan- ti di natura, consistenza e spessore ritenuti più idonei, nella rifinitura con intonaco rasante a due strati da applicare "bagnato su bagnato" o in tempi immediatamente successivi l'uno dall'altro, con interposta rete in fibra di vetro di vario tipo, ed infine con trattamento superficiale di finitura. • l'isolamento in intercapedine consiste in uno spazio vuoto tra due pareti o comunque elementi verticali e può essere di diversi tipi: intercapedine ventilata, se l'aria al suo interno ha contatti con l'esterno, oppure chiusa, se l'aria all'interno funge da isolante e non trova fuoriuscita in alcun modo. A differenza del cappotto esterno, questa tecnica non corregge i ponti termici e non consente di mantenere le pareti d'ambito a temperatura più elevata, con i vantaggi già visti nella coibentazio- ne dall'esterno. Dal punto di vista tecnologico, esso consiste in un'applicazione mediante incol- laggio di pannelli composti (p.e. isolante e carton- gesso) sulla faccia interna delle pareti di tampo- namento. Nel dettaglio, la tecnica comporta che il supporto non presenti difetti di planarità e fuori piombo molto accentuati, e nel caso di interventi sull'esistente, che vengano rimosse mediante spazzolatura le finiture preesistenti che tendono a staccarsi e a sfarinare, e che di conseguenza non assicurano un adeguato aggrappaggio per il collante.

Oltre alla tecnica di isolamento, occorre fare un breve accenno ai tipi di mate- riali utilizzati. I materiali isolanti si distinguono principalmente in due classi, inorganici e organici allora volta suddivisi in sintetici e naturali.

• Materiali isolanti inorganici sintetici: sono costituiti da vetro cellulare, lana di vetro, lana di roccia, silicato di calcio e isolante minerale. Materiali dotati di ottima resistenza all'acqua e all'umidità, buona stabilità e resistenza

Figura 3. Isolamento termico a cappotto. Figura 4. Isolamento a intercapedine.

ad urti e sollecitazioni, rapidità e semplicità di montaggio, buone capacità iso- lanti (conduttività termica molto bassa: ?= 0,035÷0,07 W/m K), e con un impatto ambientale dovuto al consumo di energia per la fusione delle sostan- ze minerali di partenza.

• Materiali isolanti inorganici naturali appartengono a questa tipologia di isolanti l'argilla espansa, la vermiculite e la perlite, e sono perfetti nel caso in cui l'edificio in questione presenti problemi di umidità e infiltrazione. Essi sono caratterizzati da buone capacità isolanti (conduttività termica: ?= 0,06÷0,12 W/m K), ottima resistenza al fuoco e buone proprietà di isolamento acustico. • Materiali isolanti organici sintetici costituiti dal polistirene espanso, poli- stirene estruso, poliuretano e polietilene. Sono materiali dalle ottime presta- zioni isolanti (conduttività termica molto bassa: ?= 0,03÷0,04 W/m K), con bassa inerzia termica (bassa capacità termica volumica) ed un elevato impat- to ambientale.

• Materiali isolanti organici naturali vegetali sono quelli ricavati dal legno o dalla cellulosa come il sughero espanso o legno naturale duro o extraduro. • Materiali isolanti organici naturali animali sono quelle ricavate dal vello delle pecore, come la lana che è utilizzata principalmente nelle intercapedini perché in grado di assorbire l'umidità e rilasciarla gradatamente senza bagnarsi; inoltre è anche un materiale riciclabile al 100%. Questi isolanti organici naturali si caratterizzano per una minore capacità isolante (condutti- vità ?= 0,045÷0,09 W/m K), che si traduce in maggiori spessori e quindi mag- giori costi, ottima inerzia termica ed elevata capacità termica volumica, mag- gior rischi di deterioramento a causa degli agenti atmosferici e un impatto ambientale ridotto. Per il tipo di intervento sarà lasciata piena decisionalità al progettista, che di comune accordo con il committente sceglieranno la solu- zione tecnica e il tipo di materiale più idoneo all'intervento richiesto.

Riferimenti legislativi e tecnici

Direttiva Europea 2010/31/UE, L.10 del 9/01/1991, D.lgs. 192 del 2005, D.lgs. 311 del 2006, D.lgs 115/08, DPR 59 del 2009.

Azioni da intraprendere per classi di interesse:

• Cittadini in abitazioni unifamiliari: possono richiedere uno studio di fatti- bilità per l'isolamento termo-acustico delle strutture opache verticali presso uno studio di consulenza tecnica.

• Amministratori condominiali: possono proporre all'assemblea condomi- niale la richiesta di uno studio di fattibilità per l'isolamento termo acustico delle strutture opache verticali dell'edificio con i relativi tempi di ritorno (eco- nomici) dopo l'intervento.

• Gestori edifici pubblici: possono valutare, nell'ambito delle loro competen- ze o con l'aiuto (dove è presente) dell'esperto in gestione dell'energia, la pos- sibilità di un intervento per l'isolamento termico acustico delle strutture opa- che verticali.

Nel documento 31- LIBRO EFFICIENZA ENERGETICA ENEA (pagine 136-139)