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E JUSQUE CONTINUATORUM

AB AN N O M C . A D A N N U M M C C L X X X X I V J U S T A C O D IC E M SIN C R O N U M

QUI

IN B I B L I O T H E C A I M P E R I A L I P A R I S I E N S I A D S E R V A T U R A L I O S Q U E I N T E R V E T E R E S M A J O R I D I L I G E N T I A C O N S C R I P T O S

C U R A T O R U M U R B I S I U S S U E D I D I T

M I C H A E L J O S E P H C A N A L E

P A R S P R IM A

G E N U A E

E X T Y P I S E M I L I J F E R R A N D O M D C C C L X I X .

G IO R N A L E L IG U S T IC O 149

Qui i critici sottili troverebbero da pigliar colle molle quel- l’ justa messo in luogo di iuxta\ e pretenderebbeo magari di riferire a Rom a quell’ urbis così assoluto. Ma io tiro dritto, chè più m’ importa di descrivere il volume, composto di fogli 47 ‘ /2 e di pagine numerate 3 8 0 ; l’ ultima delle quali, in perfetta rispondenza coll’ annuncio del frontispizio , porta in calce :

FIN IS P R I M A E P A R T IS .

Comprende oltre i testi già menzionati di Caffaro e del Cancelliere, i racconti di Ottobono Scriba ( 11 7 4 - 9 6 ) , d O - gerio Pane ( 1 1 9 7 - 1 2 1 9 ) e di Marchisio Scriba ( 12 2 0 - 2 4 ) .

Come mai la memoria abbia potuto giocare all egregio Canale un tiro così mancino, io non arrivo ad intendere.

Eppure, lettori miei, non basta ancora; ma nuove cagioni di maraviglia ci attendono, perchè, sissignori, alla prima suc­

cedette anche la Pars Secundae, , come dice un gioiello di concordanza nel frontispizio d’ un altro v o lu m e , il quale porta del pari la data del ’ 69 ed il nome d’ Emilio Ferrando.

Esistono ambe le parti nella Biblioteca del civico Museo P e ­ dagogico, colle indicazioni di catalogo: A. V i l i . 1 1 5 ; e ne esiste pure un altro esemplare in luogo che

O scar lo s a , Ma noi dirà.

Tanto il eh. Canale lo conosce meglio di me. Piuttosto mi affretterò ad avvertire, che la Parte Seconda rimase veramente incompleta. Perocché i fogli 4 1 o pagine 1-328 che la com ­ pongono, movendo dal 1225 non vanno più in là del '79, e d’ Jacopo D ’Oria, il quale scrisse ultimo dall’ 80 al '94, non hanno salvo che un brano del proemio (pp. 327-28), arrestan­

dosi alle parole: Igitur in Tito Livio...., anno ab Urbe con­

Γ5 ° G IO R N A L E L IG U S T IC O

dita D X X X I V , qui est ante nativitatem C hristi per annos C C X V II1, reperitur ut infra.

Questi probabilmente, rispetto alla stampa degli Annales Genuenses, i miseri avanzi di una Tipografia che ebbe già m e ­ ritata ed amplissima fama; ma più che bastevoli ad ogni modo,, per chi -voglia stimar 1’ opera dell’ egregio Editore in con­

fronto del suo « resoconto sincero » (p. 2 1 ) : — « Se la nuova edizione... non fosse stata da im previste e im­

periose cagioni interrotta, sarebbe senza dubbio riescita... per merito d integrità, correttezza ed esattezza superiore a quella del chiarissimo sig. G iorgio Enrico Pertz » (p. cit.). A h questo no, proprio n o ; ma diciamo invece ehe sarebbe rie­

scita ad imagine e somiglianza del Pertz, dal quale chiunque potrà agevolmente vedere che a partire dal 1 1 6 6 fu, senza altre cure , levata tutta o quasi tutta di peso. Intendiamoci però ancora : a imagine e somiglianza s i , ma con qualche altra imperfezione di g iu n ta , e sopra tutto con una punteg­

giatura più arbitraria che m a i , si da turbare e confondere bene spesso il chiaro senso del testo.

Che disposizione razionale di parole in questi occhi: a) O T O B O N I II s c r i b a e a n n a l e s — b) M A R C H I S I I || s c r i b a e a n n a l e s (parte I, pp. 2 1 7 e 3 4 5 ) ! E che fior di bellezza,

« correttezza ed esattezza » quest’ altro : B A R T H O L O M E J

S C R I B A E A N N A L E S

AB A N N O M CC X V A D A N N U M M C C X X X X V I I I .

Dove è da notare che ben due lustri sarebbero sottratti alle narrazioni di Marchisio Scriba e del suo predecessore' Ogerio Pane, per gravarne le spalle di Bartolomeo. O , po­

vero Bartolomeo ! Voltiamo però la carta, come nelle favole pe’ bambini, e troveremo subito la verità ristabilita: Anno Dominicae Nativitatis M C C X X V (dico 1 2 2 5 ) , indictione X I I .

G IO RN A LE LIG U ST IC O

F u it in regimine civitatis Januae· nobilis Branchaleo de Bonania, etc... Ma, che male ci sarebbe, se dicessimo Bononia? Così appunto lesse e stampò il Pertz. E pensare poi, che tutti questi spropositi sono costati 95 lire ! Perche i lettori han da sapere, che giusto il foglio nel quale cadono fu impresso due volte ( 1 ) : la prima col numero di segnatura 49 e colla paginazione 3 8 3 - 4 ° ° * Per comprenderlo nella Pai s P rim a ; la seconda, quando sopraggiunse l’ idea di distribuir l’ opera in due tomi, ossia, per dirla colla corretta latinità dell’ Ed itore, di formare la Pars Secundae. Eppure anche in quell’ occhio disgraziato vi era qualche cosa di v e r o : la fine cioè degli annali di Bartolomeo Scriba segnata al 1248. M a , lo dicevano bene gli antichi, memoria non est in potestate hominis ; e difatti il eh. C a n a le , giunto che fu all’ anno 1248, scambio di arrestarsi, seguitò di corsa stampando fino a tutto il 1264 come si fosse trattato sempre del medesimo annalista. Ebbene, questa svista, vorrebbe forse dirmi taluno, l’ avrà commessa anche il suo modello? N o : ' il Pertz segnò bravamente al luogo opportuno il cambia­

mento, scrivendo: a n n a l e s i a n u e n s e s || a. 124 9 -12 6 4 . Così non fu già il dotto tedesco quegli che mostrò una v o c a ­ zione spiccatissima per le sconcordanze, e stampo L a n - franci Pignolis (par. I I , p. 2 1 9 ) , invece di Pignolli ; nè fu sull’ esempio d’ alcuno che l’ Editor genovese , dopo di aver più volte adoperato il segnacaso dell’ ablativo, finì per ismarrirlo tra via, riducendosi a scrivere: Annales anno 12 6 4 ad annum 1 2 6 ;, Annales anno i2Ó y ad annum 12 6 9 (par. II, pp. 2 19 , 2 5 1 ) , ecc.

Sicuramente « il sig. Giorgio Enrico Pertz, non essendo nè ligure nè italiano e... non avendo egli mai viaggiato nè dimorato nella Liguria, gli (sic) tornava assai difficile di com

-(1) Si veda l’ esemplare del Museo P e d a g o g ico .:

1 5 2 G IO R N A L E L IG U S T IC O

prenderne, correggerne e renderne esatta la nomenclatura »

— s’ intende degli Annali — (p. 20). M a come 1’ ha egli compresa, corretta e resa esatta il Canale, italiano e ligu re?

Forse scambiando il nome personale di V erde , rettamente stampato dal Pertz (p. 84) fra i quattro chiavigeri del 1 1 7 0 , in quello di un ufficio , e gratificandone Guglielm o C a llig e - palli ( 1 ) ? In verità c’ è da diventar verdi senz’ altro. N è manco è scomparso dall’ a. 1 2 1 1 quell’ usque Cremiam montis Cucelii (par. I, p. 3 1 6 ) , che pur venne ripetutamente segnalato per essere corretto in Crennam montis Cuchi; nè è stato emendato quello svarione tipografico, che deturpa l’ intitola­

zione premessa dal Pertz al libro X : n i c o l a i g u e r c i i e t W I L I E L M I D E M U R T E D O J C T O R U M , H E N R I C I D R O C I E T B O N I V A S S A L L I u s u s m a r i s l a i c o r u m a n n a l e s, a. 1 2 6 7 - 1 269. L ’ esistenza di quello sproposito — jctorum — nell’ edizione te d e s c a , è una prova di più per dimostrare che di essa il Pertz si diè poca c u r a , commettendola con soverchia, fiducia ad altre mani. Ma come non se ne avvide il eh. Canale , leggendo almeno il pro em io , che succede immediatamente alla intito­

lazione ? Placuit... potestati viros quatuor nobiles et sapientes eligere, quorum, duo fuerunt j u r i s p e r i t i, scilicet N icolaus Guer- cius et Guilielmus de Murtedo etc., qui super hoc opere (gli Annali) providentes scriberent etc. Correggiam o dunque noi

j u r i s c o n s u l t o r u m (giustamente abbreviato / ctorum) e faccia­

mola finita.

Inoltre che è avvenuto mai di tutto quell’ apparato di varianti

— « più di un migliaio » — delle quali il eh. A u to re

pro-(1) P ar. I, p. 188. — In causis vero existenlibus quatuor consulibus etc.

C lavigeris.

La n f r a n c o Gr a n c i o Ru b a l d o Bo l e t o. V iride.

Gu l i e l m o Ca l i g i s d e Pa l i o.

G IO R N A LE L IG U ST IC O ' 5 3 clamava alto alto la « necessità » , perocché « mutano il senso, trasformano e rendono irreconoscibile il nome delle persone, dei luoghi e delle date » (p. 20)? Neppur una , a pagarla un occhio del capo ! Anzi, scomparse affatto tutte quelle riscontrate dal Pertz sul codice del Museo Britannico;

scomparsa la rispondenza notata dallo stesso Pertz i r a le pa­

gine dell’ edizione ed i fogli del Codice parigino ; scomparse tutte le avvertenze di indole paleografica; scomparsi e non sostituiti gli avvertimenti di qualsivoglia altra natura. In- somma seicentosessantanove pagine di testo, chè a tante ammon­

tano complessivamente le due parti o volumi , senza nè meno Γ ombra di una nota.

Ho parlato delle varianti, giacche queste, nel concetto del eh. Canale, parrebbero la chiave di volta del suo laborioso edifìcio. M a , in coscienza, è giusto che la maggiore esat­

tezza dell’ edizion genovese dovesse principalmente ottenersi mediante « la notizia e il confronto di tutti i codici che po- teano non solo trovarsi nelle pubbliche e private biblioteche di Genova, ma nelle altre eziandio d’ Italia e fuori » (p. 1 6 ) ? Posto in sodo che tutti i buoni codici provengono direttamente dall’ autentico della Nazionale di Parigi o dal suo duplicato sin­

crono (questo completo sino al 129 4, salva la lacuna del foglio 136, e quello integro sino al 12 8 7 ), che bisogno vi ha egli di ricorrere ai più 0 meno tardi lor derivati? E dico proprio il duplicato sincrono; perchè se questo volume, rimasto nell’ A r ­ chivio segreto genovese sino a’ principi del secolo volgente, e poi trasportato a Parigi, fu lunga pezza reputato smarrito, nel 1880 lo si rinvenne presso quel ministero degli esteri.

È una circostanza di sommo rilievo, che il eh. Canale mostra tuttavia d’ ignorare completamente ( 1 ) .

(1) Prim a della scoperta di questo duplicato sincrono, del quale già il conte Riant si è egregiamente giovato nella citata edizione De liberatione civ.

l S4 G IO R N A L E L IG U S T IC O

Accennando in principio alle generose offerte dell’ illustre Storiografo ho lasciato comprendere che mi paiono troppo;

la r g h e , pensando come l’ Istituto Storico abbia adottato per norma indeclinabile delle sue edizioni il semplice corredo di una breve prefazione. M a per altro verso aggiungo ora che mi sembrano troppo scarse. Egli offre infatti non più che,

« i fogli 18 stampati » ; ed ora tutti sanno com e e dove poterne invece consultare ottantotto e m e^ p. I quali, a 95 lire ciascuno, ci rappresentano la bella somma di lire 9 3 3 7 .5 0 . A g g i u n g a c i il foglio ristampato (95 lire) ; e le due asse­

gnazioni pel viaggio a Parigi ( 10 0 0 lir e ) ; e quando anche non vi fossero proprio altre spese da conteggiare, si avrà un totale rispettabile di 10 ,4 3 2 lire e 50 centesimi. Se sieno state utilmente impiegate , lascerò volentieri che lo giudichino gli imparziali. L. T . Be l g r a n o.

SPIGOLATURE E NOTIZIE

R egia Deputazione so vra g li studi di storia p atria p er le antiche p ro viti··

eie e la Lo m bardia. — A n o rm a dell’ innovazio ne decretatasi n e l l ’ ultim a adunanza dell’ anno decorso, fu 1’ assem blea generale presieduta dal c o n ­ sigliere di Stato barone D o m e n ic o Carutti di C a n to gn o , tenuta il dì 1 3 corrente, alle ore 2 pom., nella città di G e n o v a . Intervennero n e l l ’ aula m assim a delle adunanze di quel Municipio (palazzo T u rsi), oltre a v e n - tidue dei deputati delle provincie piemontesi, liguri e lo m b a rd e , il sig n o r assessore per l ’ istruzione pubblica, in assenza del sindaco, distolto da altre cure del suo ufficio, il rettore della R. U n iv ersità , il R . p r o v v e d i­

tore agli studi, il presidente della Società L ig u r e di S to ria e va rii altri ragguardevoli p ersonaggi.

O r., io a ve va am m essa (A rch . Stor. I t a l . , serie I I I , vo l. I I , p. 1 2 4 ) , contro l ’ esclusione del Pertz, l’ utilità de’ riscontri sulle tre copie car­

tacee dedotte dal duplicato medesimo, indicate da ll’ A n s a ld o {A tti, I. 1 1 ) , ed ora dal C a n a le , sotto i numeri 1 , 7 e 8 (p. 17). M a la scoperta dell’ originale rende vani anche questi riscontri.

G IO RN A LE LIG U ST IC O *55

Il signor presidente apre 1’ adunanza con un applaudito discorso in cui, rammentando il còmpito che si propose sin dal principio la R e g ia Depu­

tazione nella sua missione di raccogliere e presentare elementi sicuri alla storia, accenna al cammino da essa percorso nei suoi cinquantacinque anni di vita. E ringraziando Genova e la Società L ig u re di Storia del- P ospitalità data a quest’ assemblea, considera la serie dei fatti, che dal- 1’ annessione del Genovesato al Piemonte, man mano andaronsi svolgendo ed a poco a poco iniziarono il Risorgim ento italiano e la costituzione della patria comune in un corpo solo sotto una gloriosa ed onorata di­

nastia, che ha la certezza dell’ avvenire.

Il barone Antonio Manno, altro dei segretari della R e g ia Deputazione, con una elaborata relazione, in parte orale, dà particolareggiata notizia al Consesso dello stato soddisfacente delle attuali pubblicazioni del S o d a ­ lizio. Accenna minutamente ai cinque volumi dei Monumenta H istotiae Patriae in corso di stam pa, contenenti il p rim o : le Leges di G e n o v a , il secondo: I I codice diplomatico cremonese ; il terzo: gli A tti e sla­

menti della Sardegna, e il quarto : I l liher Poteris d i B rescia. In quanto poi al Codice diplomatico della C asa di Savoia, che form erà il vo lu m e quarto Chartarum, a cui sovrintende il presidente barone Carutti, 1 a s ­ semblea delibera, udite alcune osservazioni esposte dal m edesimo signor presidente, che la sua pubblicazione debba iniziarsi com inciando dall o- rigine della dinastia, e giungendo a ll’ anno 1 2 5 3 (epoca della morte di Amedeo IV). Delibera altresì che a quel volume abbia a succedere un regesto della parte sostanziale dei documenti, colla lo r o bibliografia, che vedrà la luce in uno dei volumi della Biblioteca Storica Italiana.

L o stesso deputato segretario presenta il volume X X V della M iscella­

nea di Storia Italiana, pubblicatosi di questi giorn i, e che contiene la vori dei deputati Carutti, Vignati, Cipolla e C a l v i ; dei corrispondenti R ondo- lino e Carrard, e dei conti Saraceno e di V e s m e ; ed avverte esservi già parecchi lavori a l l ’ ordine pel volume susseguente.

Similmente il medesimo accenna alle tre pubblicazioni in corso della Biblioteca Storica I t a lia n a , di cui è im minente la pubblicazione del volume secondo delle relazioni diplomatiche della monarchia di S a ­ voia colla F r a n c ia , cui atten do no, col riferente, i deputati Ferrerò e V a y r a .

Un altro volume di essa biblioteca conterrà i la vori preparatorii e le memorie raccolte per la compilazione della carta topografica del Piem onte sotto la dominazione romana, affidata al deputato Ferrerò.

In quanto alla bibliografia storica degli Stati della m onarchia di Savoia,

156 G IO R N A L E L IG U S T IC O

che viene compilata da esso riferente, a v v e r t e esse re in c o r so di sta m p a i vo lu m i secondo e terzo.

S i danno indi speciali e p a r tic o la r e g g ia te , notizie dal dep utato prof.

B elgran o, sul codice gen o vese ; dal prof. F e r r e r ò , sul la v o r o p re p a ra to rio per la compilazione della carta to p ografica s o v r ’ accennata ; e dal prof.

C ipo lla , sul metodo e sul la vo ro preparatorio stabilitosi d a g li studiosi che coadiuveranno il presidente n e ll’ edizione dei docum enti del C o d ic e diplomatico sabaudo.

L ’ assem blea applaude a l l ’ udire l ’ esposizione di così c o n s id e r e v o le serie di lavori, che denotano 1’ operosità dei m em bri della R e g i a D e p u ­ tazione.

Il signor presidente ricorda in appresso con parole di sen tito r a m m a ­ rico la morte, a vvenuta nel dicembre scorso, del deputato b a ro n e G i u ­ seppe Manuel di S a n G io v a n n i ; e proclam a eletti, nell’ adunanza tenutasi poco prim a in C o m ita to p rivato, a soci corrispondenti, in It a lia , i s ign o ri ingegnere E m ilio Motta, direttore del Bollettino storico della S v i n e r à it a ­ liana, residente a M ilano ; com m . a v v . G io va n n i V id a ri, dottore a g g r e g a t o alle Fa coltà di le gge e filosofia dell’ U n iv e rsità di P a v i a ; e sa ce rd o te prof.

F ed ele S a v io , residente a T o r i n o ; a ll’ estero i signori D e M a ulde, d ire t­

tore della Revue d’H ìstorie diplomatique a P a r i g i ; Fran cesco M u g n ie r , p re ­ sidente della Société Savoisienne d ’ histoire et d'archeologie a C h a m b é r y ; e G ia c o m o Filipp o T a m i z e y de L a rro q u e , corrispondente d e l l’ Istituto di Francia.

I l deputato segretario Ga u d e n z i o Cl a r e t t a.

* **

A rch ivio glottologico italiano (vol. X , pag. 10 9 -14 0 ), il dott. E . G . Pa r o d i pubblica la parte inedita delle Rim e genovesi del noto codice M o l- fino, donde erano state tratte le altre già poste in luce dal L a g o m a g g i o r e nello stesso A rch ivio ^vol II., pag. 16 4 -3 12 ) .

Seguitano pure in questo volum e le A nnotazioni sistematiche del F l e c h i a

sopra le rime e le prose genovesi.

* *♦

N ella sua erudita m em oria I I Teatro d i M ilano e i canti intorno a d O r­

lando e U livieri (Arch. Stor. Lom b., 3 1 m arzo 18 8 7, p. 5-29), il prof. P i o

R a j n a riduce al loro giusto valore le espressioni di un cronista a n o n im o del secolo X V , sulle quali si fondaron taluni per sostenere che a M ila n o in pieno medio evo si rappresentassero sul teatro le gesta degli eroi di R o n - c isvalle. Risalendo alle fonti cui attinse il citato cronista, tutto si riduce

G IO R N A LE L IG U ST IC O * 57

G IO R N A L E L I G U S T IC O

Consuetudine di colleglli e affetto d'amici ci consigliano, coll’ animo dolorosamente contristato, a porgere un modesto tributo alla memoria di Agenore Gelli. L ’ egregio uomo, che abbiamo veduto operosamente sollecito all’ ultimo Congresso storico di T o rin o , non è più. Sentiamo ancora nell’ animo 1’ eco vivace delle parole calde e gentili che gli traboccarono dal cuore allorché fu vinto il partito di raccogliere nella sua Firenze il futuro Congresso. A h im è! le liete speranze, gli studiosi propositi, dovevano pur troppo, così inopinatamente ridursi a nulla. Non credevamo invero che quel festoso ar­

rivederci, dovesse cambiarsi per noi nell’ estremo saluto.

Altri parlerà degnamente di lui, a noi giovi il ricordo della sua vita troppo breve, tutta spesa negli studi. Nato in Firenze il 27 settembre 18 2 9 , appena ventenne incominciò a scrivere in quel Giornaletto che pubblicava Pietro T h o u ar con l’ intendimento di istruire e di educare il popolo; e

GIO RNALE LIG U STIC O J 59 quando questo assunse maggior larghezza, e tolse il titolo di Letture di fa m ig lia , egli v’ attese con grande assiduità, e specialmente si occupò dell’ Appendice alle letture dove, oltre ad articoli originali di storia, di letteratura e singolarmente di bibliografia, stampò opportunamente annotate ed illustrate con buon discernimento parecchie importanti scritture inedite.^

Lasciando stare i non pochi articoli da lui inseriti nel gior­ vocabolario della lingua italiana, e fu curatore assai diligente di parecchi volumi editi dal Lemonnier, dei quali basterà ricor­

dare le Opere di Giov. Batt. G elli, le Storie fiorentine del N a rd i, le Memorie del vescovo Scipione de Ricci. Ultimamente aveva arricchita la Biblioteca popolare del Barbera d’ una pregevole monografia intorno alla spedizione di Carlo V i l i , e raccolte in un volume alcune delle più importanti e compiute biografie d’ uomini illustri contemporanei da lui pubblicate innanzi sparsamente.

Moriva in Firenze la mattina del 25 aprile.

D’ animo buono, di cuor generoso, di modi cortesi, seppe cattivarsi l’ affetto di quanti lo conobbero ed ora ne piangono la perdita immatura, mandando una parola di consolazione e di conforto alla desolata famiglia.

ι 6 ο G IO R N A L E L IG U S T IC O

Ma un tratto im portantissim o di storia letteraria felicemente riuscito si è quello dove sono ricercate ed esposte le relazioni del V isc o n ti con

G IO RN ALE LIG U ST IC O 1 6 1

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