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Il kosen rufu nella nostra epoca

DA NICHIREN DAISHONIN ALLA SOKA GAKKAI PER KOSEN RUFU MONDIALE

2.3. Il kosen rufu nella nostra epoca

Il termine kosen rufu rappresenta un concetto molto importante all’interno della SGI, viene spesso utilizzato come sinonimo di “pace nel mondo”, intesa però in un senso più vasto della semplice “assenza di guerre”. Si potrebbe definire come pace omnicomprensiva, ottenuta attraverso un radicale cambiamento nella mente e nel cuore delle persone grazie alla diffusa adozione di valori umanistici quali l’assoluto rispetto per la dignità della vita.

La parola kosen rufu ha un’origine antica infatti appare nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto dal titolo “precedenti vicende del bodhisattva Re della medicina”.

«Dopo la mia estinzione, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto il Jambudvipa e non permettere mai che la sua diffusione sia interrotta».114

Nichiren Daishonin traduce l’espressione “dovrai diffonderlo”, intendendo il Sutra del Loto, come kosen rufu e quindi i quattro ideogrammi che compongono l’espressione significano: Ko “ampiamente”, sen “dichiarare”, ru “corrente dell’acqua”, fu “tessuto”, costituito dalla trama e dall’ordito; kosen indica quindi l’azione di far conoscere ampiamente la Legge, mentre rufu indica la propagazione come flusso incessante che scorre nella vita quotidiana delle persone e delle relazioni sociali.

Poichè secondo la visione buddista, la Legge mistica è la Legge della vita che permette alle persone di diventare felici consentendo loro di manifestare il più grande potenziale, o Buddità, ed è quindi il motore del progresso degli esseri umani e della società, agire per realizzare kosen rufu significa lavorare per costruire una società pacifica e felice; fu per questo che il Daishonin decise da solo e spontaneamente di realizzare kosen rufu nel mondo, spinto dalla compassione per tutti gli esseri umani, sicuro che molti lo avrebbero seguito.

«Dapprima solo Nichiren recitò Nam myoho renge kyo, ma poi due, tre cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”? Infine, al tempo in cui la Legge si diffonderà ampiamente, l’intero paese del Giappone reciterà Nam myoho renge kyo;

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questo è certo come una freccia puntata verso terra, non può mancare il bersaglio».115 Naturalmente kosen rufu non significa che tutte le persone presenti sulla terra debbano convertirsi al Buddismo di Nichiren, dato che tutte le vite di tutte le persone sono collegate tra loro nel profondo, un cambiamento radicale di un individuo avrà un effetto positivo su tutti coloro con cui entra in contatto, soprattutto con quelli con cui condivide un forte legame.

«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità».116

« Ciò che conta è lo spirito della filosofia di pace che il grande Sutra del Loto espone quando spiega che tutte le persone sono Budda sia pienamente applicato alla società nel suo complesso.[..] Significa far si che il fondamento e la forza propulsiva della società siano i concetti di dignità umana e santità della vita».117

In questo senso kosen rufu si realizza dal cambiamento di ogni singola persona, una trasformazione che avviene attraverso il continuo sforzo di avvicinare la propria intenzione, il proprio comportamento e le proprie azioni a quelle del Budda. Questa è la via della “rivoluzione umana”, come la definì Josei Toda, attraverso la quale possiamo costruire pace e felicità durature.

Infine, è importante comprendere che kosen rufu non rappresenta un obiettivo finale o un capolinea, in tal senso la sua realizzazione non implica la fine dei conflitti e delle contraddizioni che caratterizzano la società; piuttosto si può pensare al kosen rufu come alla costruzione di un mondo in cui un profondo e diffuso rispetto per la vita sia la base su cui vengano affrontati e risolti in modo pacifico e creativo i conflitti stessi.

Inoltre non è una cosa da attendere passivamente, il Buddismo insegna come kosen rufu sia qualcosa che possiamo cominciare a realizzare proprio ora, nelle nostre comunità, attraverso l’esempio della nostra rivoluzione umana e l’azione di shakubuku, che significa far conoscere la Legge alle persone apertamente e con coraggio, con lo scopo di metterle in grado di diventare felici.

«L’ultimo giorno della Legge è un’ epoca di conflitto. […] L’impulso irresistibile che conduce al conflitto sorge dall’”ignoranza”. Nel Buddismo “ignoranza” significa

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N. Daishonin, Il vero aspetto di tutti i fenomeni, raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin vol.1, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai,2008, pag. 341.

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D.Ikeda, La rivoluzione umana, vol.1, Esperia Edizioni, Milano 2007, pag. 4. 117

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mancanza di consapevolezza o fede nel fatto che le persone posseggono la natura di Budda. È anche l’impulso oscuro che conduce a mancare di rispetto alla vita umana e a violarne la dignità innata […]. Proprio per questo la diffusione della pratica del Buddismo del Daishonin, che identifica la natura del Budda come nucleo essenziale della nostra umanità, è così importante. Solo il Buddismo del Daishonin può curare la profonda malattia dell’epoca attuale causata da un’assenza di umanità, dalla mancanza dell’impegno di porre al primo posto il benessere e la dignità delle persone».118

I membri della SGI sanno come il Daishonin ha iscritto il Gohonzon (l’oggetto di culto) per realizzare una più ampia propagazione della Legge, per la felicità di tutti gli esseri umani. In quanto una pratica legata solo al beneficio personale non ci permette di manifestare completamente il nostro massimo potenziale.

«La Buddità si manifesta nella vita degli individui di forte valore che fanno proprio il voto del Budda e dedicano la loro vita a realizzarlo».119

Per questo si dice che il Gohonzon è il vessillo di kosen rufu.

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D. Ikeda, Il mondo del Gosho, vol. 2, Esperia Edizioni, Milano, 2004, pag.106. 119

67 Figura 1 Nichiren a Sado, incisione di Ichiyusai Kuniyoshi, 1831.

68 Figura 3 Josei Toda seduto alla sua scrivania

69 Figura 5 Josei Toda e Daisaku Ikeda, 16 marzo 1958

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CAPITOLO III

DA UN DISARMO INTERIORE A UN DISARMO