IL SUCCESSO DELLE ARTISTE DONNE CONTEMPORANEE
4.4 YAYOI KUSAMA: TRA OSSESSIONE E IMMAGINAZIONE
4.4.3 KUSAMA E L'ARTE: INTENZIONALITÀ E IMPULSIVITÀ Il lavoro della Kusama, una delle artiste più particolari e sfuggent
dell'arte contemporanea, viene considerato oggi insuperabile, specie per il suo lato ipnotico e psichico; le sue opere catturano l'osservatore, trasportandolo in un mondo colorato, quasi fiabesco, in cui realtà e fantasia si confondono.263
Lei stessa si definisce un'artista d'avanguardia, la quale ha il preciso scopo di porsi di fronte all'opera con la mente libera da meccanicismi, per far sì che l'idea si crei da sola, attraverso il flusso che ne deriva al momento della creazione del disegno. Il suo modo di pensare e concepire l'arte si trova in netto contrasto con tutti quegli artisti che, secondo lei, sono motivati di più dall'aspetto commerciale che dal senso profondo che scaturisce dall'arte in sé, utilizzando spesso molti assistenti per creare le loro opere.264
In questo modo la sua arte si trasforma in tele e performance 262 Exhibition Yayoi Kusama: Obsessions, 14 Maggio 2013 in JapanFoundation,
www.jpf.org
263 Fornaciari, L'arte camaleontica di Yayoi Kusama, 31 maggio 2014, in Take Away Art, www.takeawayartblogger.com
264 Sganzerla, Yayoi Kusama:l'esistenza del pois, 22 Febbraio 2012, in rubrica All ArounT, in www.extramoeniart.it
provocatorie, in cui il pois diventa il leit motiv di tutte le sue opere, accompagnate da specchi e reticoli, utilizzati per confondere lo spettatore e la sua percezione. Il suo gioco sta proprio nel creare un senso di caduta e confusione; in questo contesto, il pois è sinonimo di perdita dell'orientamento, ma allo stesso tempo è infinito, come afferma l'artista: “Dobbiamo dimenticare noi stessi attraverso i pois! Dobbiamo perderci nel fiume senza fine dell'eternità.”265
I motivi della sua arte si estendono anche a fiori giganti, reti, forme falliche e protuberanze, ma soprattutto alla loro moltiplicazione e riproduzione continua, in modo ossessivo; è questa la chiave stilistica dei suoi lavori. È proprio il suo disturbo compulsivo che la porta a ripetere all'infinito e in ogni dove i suoi leit motiv, in modo tuttavia consapevole, in cui il risultato è per lo più visionario e onirico. Ogni opera, creata dall'ossessione e dall'impulsività, diventa il suo tentativo per combattere ed eliminare i suoi problemi psicologici.266
Il suo scopo è quello di evitare di essere dominata dalle sue visioni, attraverso il fare arte, che diventa uno strumento per raggiungere la salvezza.
La caratteristica principale dell'artista è la sua ambiguità e il suo senso di infinito, come constatato da diversi critici, i quali hanno sottolineato il fatto che questi aspetti sono tipici della tradizione mistica e artistica giapponese.267 I suoi lavori risultano sempre
265 The queen of polka dots: Yayoi Kusama, 2 Dicembre 2012, in Progetto DogMa,
www.progettodogma.it cfr Kusama 1993.
266 La paura è ciò che porta l'artista a creare installazioni, in cui l'esperienze che si verificano hanno un che di paranoico, atte a rappresentare il senso di vuoto e la caduta nell'infinito, lasciando di stucco lo spettatore. Palumbo, Infinitely
Kusama. L'ossessione in mostra alla Tate Modern di Londra, 28 Marzo 2012, in www.whipart.it/artivisive
267 Lucentini, Yayoi Kusama. I matti mi hanno salvato la vita, edizione online 9 Agosto 2012, Il Giornale dell'Arte, www.ilgiornaledellarte.com
originali, anche a distanza di anni, portatori della chiara visione del mondo e dell'universo della Kusama, dove i motivi pittorici richiamano le allucinazioni avute quando era bambina. La sua è un'indagine sulla percezione del cosmo e sulla bellezza della vita. Ad esempio i suoi grandi fiori rappresentano la rigenerazione e la crescita nel percorso di vita che tutti noi abbiamo; mentre i pois richiamano la smaterializzazione dei corpi celesti. L'artista afferma: “..Io, Kusama, sono la moderna Alice nel paese delle meraviglie. Come Alice, che è passata attraverso uno specchio, io, Kusama, (…) ho aperto un mondo di fantasia e libertà...Anche voi potete unirvi alla mia danza avventurosa di vita.”268
Il suo percorso artistico è un'unione data da impulsi istintivi, derivati per lo più dalle allucinazioni, e da attento studio per la ricerca del dettaglio; quindi intenzionalità e impulsività.
Per molto tempo le sue opere non sono state capite e apprezzate, ma, nonostante questo, l'artista non si è mai data per vinta, ha continuato a lavorare per comunicare i suoi messaggi, con un straordinario talento, perfetto per esternare e rappresentare la sua interiorità; più volte ha dichiarato che se non ci fosse stata l'arte, si sarebbe tolta già la vita.269
Tutto questo, specie la capacità di dare corpo e forma all'universo interiore, senza nascondere i suoi dilemmi emotivi, è ben visibile nelle sue opere.
268 The queen of polka dots: Yayoi Kusama, 2 Dicembre 2012, in Progetto DogMa,
www.progettodogma.it cfr Kusama 1993.
269 Recchia, Yayoi Kusama: la Principessa dei pois, 10 Maggio 2010 in
Pumpkin
1998 956 x 640 cm
scultura
Per l'artista, la zucca rappresenta un qualcosa di ostile e mostruoso, un simbolo di angoscia e paura poiché in essa si sviluppa l'incubo dell'infanzia e delle prime manifestazioni della malattia; ma allo stesso tempo incarna fertilità e crescita, un dono della natura.270
270 A questo proposito e per approfondimenti si veda Kusama 1993 cfr Motta,
Kusama's self obliteration
1967
Simbolo fondamentale dell'opera di Kusama in una vera fusione con l'universo circostante, dove il pois invade tutte le cose, compresa l'artista stessa. Il suo è un modo di eliminarsi per unirsi e amalgamarsi con l'esterno e con il mondo attorno, attraverso l'unione con il suo pois.271
271 Penman, The Difference is Spreading, 22 Marzo 2012, in Real Reel Journal,
www.realreeljournal.com Cfr Motta, Yayoi Kusama. I want to live forever, in
Aftermath of Obliteration of Eternity
2009 installazione
Opera creata per ricostruire l'universo in una stanza di pochi metri quadrati, dove led colorati e i vari giochi di specchi producono un'esperienza visiva molto intensa. Un'opera creata per rappresentare semplicemente noi e l'infinito, noi e l'universo.272
Il suo scopo è quello di catturare l'infinito che ci circonda, che si espande dovunque; da questo punto di vista, l'artista lega il metafisico al reale, diventa un tutt'uno con l'eternità. Sono questi i motivi che stanno alla base della sua complessità artistica, quasi di livelli estremi, basata su un'unica salda regola, esprimere e rappresentare la sua confusione interiore, senza seguire movimenti o correnti.273
272 Per quanto segue, Kusama 1993; cfr Cohen, Yayoi Kusama-Love Forever, in Flash Art 1994, www.flashartonline.it
273 Sganzerla, Yayoi Kusama:l'esistenza del pois, 22 Febbraio 2012, in rubrica All ArounT, in www.extramoeniart.it