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CAPITOLO II UNA STORIA DI FRONTIERA 2.1 La scoperta dell'Amapá

2.6 L'Amapá nella neonata repubblica brasiliana

Nel 1886 nacque in Brasile il Clube Repubblicano, ma la classe dirigente che governava nel municipio di Macapá non si era unito alle manifestazioni in favore della repubblica che si erano tenute nel Pará. Da parte sua, il Clube Repubblicano seppe approfittare delle manifestazioni abolizioniste in favore dei diritti dei neri per creare allo stesso tempo un fronte di opposizione alla monarchia.

La stragrande maggioranza della élite della confederazione abbracciò la causa repubblicana e quindi passò poco più di un anno tra l'abolizione della schiavitù e la proclamazione della Repubblica del Brasile (quest'ultima avvenuta il 15 novembre 1989). Il mese successivo anche gli abitanti dell'Amapá decisero di aderire al neonato governo repubblicano, pensando che ciò non comportasse un danno né politico né economico. Purtroppo, tuttavia, con l'inizio della storia repubblicana ebbe inizio anche il cammino di isolamento e di abbandono dell'Amapá.

2.6.1 La febbre dell'oro

Nelle ultime due decadi del XIX secolo si registra un avvenimento che tornò a

riaccendere i conflitti tra gli amapaensi e i francesi: la scoperta dell'oro, proprio nell'area che era stata da sempre oggetto di contesa tra Parigi e Lisbona. A dir la verità, che nell'area di Calçoene ci fossero dei depositi aurei si sapeva fin dalla metà dell'Ottocento, ma i giacimenti erano erroneamente ritenuti di dimensioni tanto ridotte da risultare privi di ogni interesse. A partire dal 1893, invece,

con le nuove scoperte di oro in grande quantità ad opera dei fratelli Germano Ribeiro e Firmino Ribeiro,cominciarono le dispute per il possesso delle terre dell'Amapá tra brasiliani e francesi, nell'area che corrisponde oggi al municipio di Calçoene, aumentando rapidamente la densità demografica con l'immigrazione di circa 6000 avventurieri ed esploratori brasiliani e francesi”90.

In seguito a questo aumento demografico nacquero una serie di agglomerati urbani come “Cunani, Carnot, Saint-Lorentz ad opera dei francesi. Daniel, Firmino e Espìrito Santo do Amapá ad opera dei brasiliani; quest'ultimo agglomerato iniziò poi a funzionare come magazzino commerciale brasiliano”91.

L'oro era dunque abbondante, ma il beneficio per gli abitanti dell'Amapá rimaneva comunque molto limitato, dal momento che la maggior parte della produzione veniva effettuata nella Caienna e quindi in territorio francese: gli unici ad arricchirsi in seguito a questi ritrovamenti furono i governatori che si susseguirono nella gestione della Guyana Francese.

In seguito a queste scoperte, quindi, un ingente numero di stranieri iniziò a vivere in quella zona e l'area venne classificata “di grande potenzialità mineraria” (definizione del Departamento Nacional de Produção Mineral - o DNPM - del 1986). Tale situazione ravvivò quindi l'interesse francese sul possesso del territorio e sfociò negli scontri armati del 15 maggio 1895. A peggiorare la situazione ci fu la nomina francese, a presiedere uno dei due seggi del governo duale stipulato proprio tra Brasile e Francia, di un ex schiavo del Pará, il quale si sarebbe stabilito nella città di Cuani e in accordo con le potenze francesi avrebbe compiuto una serie di violenze che diffusero il panico tra gli esploratori brasiliani, che si videro costretti a fuggire. Nel 1894, il rappresentante del governo francese nelle aree contese, Eugéne Voissien, arrivò a proibire la ricerca dell'oro a tutti i brasiliani, rendendo tale attività di esclusiva pertinenza dei francesi. 90 Cfr. C. de Meira Mattos , Brasil, geopolítica e destino, Rio de Janeiro, Editòra Biblioteca do exército,

1975, p. 127.

Per consolidare la soluzione politica nell'area si giunse alla realizzazione di una giunta governativa chiamata “Triumvirato”, che elaborò e applicò una legislazione che proibiva ai francesi di compiere esplorazioni nella regione mineraria. Perché tale ordinanza avesse effetto, il 27 dicembre 1894 nacque un corpo di guardia dal nome esplicito di “Exército Defensor do Amapá”92. Questo non impedì però che i francesi

compissero ulteriori violenze, in particolare ai danni dei minatori e dei cercatori di pietre preziose, rubando loro anche quanto avevano trovato durante le giornate di lavoro. In questi anni di scontri, tuttavia, si può segnalare la presenza di quello che ancora oggi viene considerato una sorta di eroe nazionale: Francisco Xavier de Vieiga Cabral, detto Cabralzinho. Questi era un giornalista e militante del Partido Liberal attivo nella provincia del Pará. Si distinse per il suo ruolo di leader all'interno dello stato durante i primi anni repubblicani, guidando anche una rivolta PRD (Partido Republicano Democràtico) volta ad far cadere il governatore in carica, che stava gestendo il suo potere in modo sempre più autoritario, proprio nel momento più delicato, ovvero quello in cui si andava a scrivere la costituzione dello Stato. La rivolta tuttavia fallì e Cabralzinho dovette nascondersi prima e fuggire a New York poi. Tornò in Brasile solo dopo l'amnistia, dove riprese le sue lotte. Dal 1895 divenne un vero e proprio eroe nazionale per il suo ruolo di primo piano nella lotta contro i francesi all'interno del territorio di Amapá93. La pù grave di queste violenze ebbe luogo il 15

maggio 1895, quando i francesi sconfissero l'esercito brasiliano (che fu costretto a scappare nella foresta) e giunsero nella Vila do Amapá, dove uccisero senza pietà anziani, donne e bambini94.

Il 10 aprile 1897 Francia e Brasile decisero di trovare una soluzione definitiva per l'area contestata tra i due Paesi e scelsero il governo Svizzero come potenza terza in grado di valutare le richieste di entrambi e di trovare una mediazione. Il 1 dicembre 1900 veniva ritenuto valido quanto precedentemente deciso nel Trattato di Utrecht e pertanto venne definito che il rio Oiapoque segnasse il confine tra il Brasile e la Guyana Francese. Ebbe così fine una lotta durata duecento anni.

92 Cfr. P. D. Morais, História do Amapá. O passado é o espelho do presente, cit., p. 61.

93 W. Gaia Farias e R. Nonato da Silva, Veiga Cabral e os jogos polìticos na transição da monarquia a

repùblica, in AA.VV., Do lado de cà. Fragmentos de història do Amapá, Belém, Editora Açaì, 2011,

pp. 183-199.

94 S.A. de Bastos Meira, Fronteiras setentrionais: 3 séculos de lutas no Amapá, Belo Horizonte, Editora IATITAIA, 1989, p. 69.

2.6.2 La creazione della colonia agricola e militare di Clevelândia do Norte

Dopo la fine del contestato con la Francia, gli abitanti del Pará ebbero la possibilità di iniziare l'effettiva occupazione del territorio all'estremo nord del Brasile. Nel 1920 l'ingegnere Gentil Norbertò partì alla volta dello Oiapoque e cominciò a lavorare secondo un modello che era già stato testato in altre aree del Brasile e dando vita al “Centro Agrìcola de Clevelândia”95, inizialmente chiamato “Colônia Militar Agricola de

Oiapoque”. Il primo obiettivo, voluto dal Presidente della Repubblica del Brasile Arthur Berdardes, era quello di “sviluppare economicamente e politicamente la regione”, ma presto cambiò la sua funzione, iniziando così uno dei periodi più bui nella storia della regione:

Il presidio di Clevelândia do Norte fu una delle più crudeli storie di violenza praticata contro i prigionieri politici in Brasile. Fu creato nel bel mezzo dei conflitti politici che segnarono gli anni Venti del secolo passato, essendo questo un tentativo di sterminio dell'opposizione politica da parte del governo repubblicano in quel momento della storia brasiliana. Il presidio era localizzato nello Oiapoque (nell'attuale stato dell'Amapá), lungo la frontiera territoriale con la Guyana Francese, ebbe un breve periodo di funzionamento (1924-1926), ma un tempo sufficiente per spegnere centinaia, migliaia di vite nel cuore della foresta amazzonica96.

Per capire i disordini sociali che colpirono il Brasile in quegli anni, bisogna risalire al decennio precedente, quando ebbero luogo una serie di eventi le cui ripercussioni si fecero sentire anche negli anni a venire: “la Settimana dell'Arte Moderna, la rivolta tenentista, le manifestazioni anarchiche e la creazione del Partito Comunista”97.

Il Partito Repubblicano al governo usò la forza pubblica per cercare di spegnere i movimenti e le rivendicazioni sociali provenienti dalle aree più progressiste della società. In un primo momento la risposta repressiva del governo aveva portato a rinchiudere diverse centinaia di prigionieri in piccoli carceri provvisori nelle isole vicine a Rio de Janeiro, ma la condizione di isolamento della colonia di Clevelândia do Norte portò il presidente Bernardes a considerarla quale luogo adatto alla reclusione dei prigionieri politici. Le prime navi provenienti da Rio de Janeiro cariche di prigionieri, un gruppo di 250 anarchici, arrivarono nel 1924. In breve ci furono diversi problemi 95 Il nome di Clevelândia fu scelto in onore del presidente degli Stati Uniti Grover Cleveland.

96 E. Machado de Brito, O Presìdio de Clevelândia do Norte: a imprensa e as disputas polìticas, in AA.VV., Do lado de cà. Fragmentos de història do Amapá, cit., p. 201.

perché il numero dei prigionieri crebbe a dismisura e si diffusero epidemie che colpirono non solo i detenuti, ma anche gli abitanti dell'area.

Le dure condizioni di vita sono testimoniate anche da Padre Rogério Alicino, anche lui ospitato nella Colonia in qualità di cappellano:

L'arrivo, nel giro di poco tempo, di più di mille persone, creò pesanti problemi nella vita della Colonia. […] In primo luogo, scarseggiarono gli alloggi. L'ingegnere Gentil Norberto diede ordine di costruire altre case, oltre a un grande capannone situato nei pressi dell'attuale segheria, aiutandosi con la mano d'opera degli stessi prigionieri. […] I prigionieri, da parte loro, non smettevano di ostruire la vita della colonia. Tra di loro c'erano due categorie: i prigionieri politici e i criminali comuni98.

Con la nascita della Nuova Repubblica le condizioni di vita all'interno della colonia migliorarono e, nel 1940, la funzione della colona cambiò, passando ad ospitare non più prigionieri, ma militari dell'esercito brasiliano.

Anche la memoria locale rispetto a questo tragico episodio della nostra storia fu debitamente cancellata. Attualmente in Clevelândia esiste solo una base avanzata dell'esercito brasiliano, la 2ª Companhia de Fuzileiros da Selva, e di quegli anni passati non resta già più nessun legame materiale, tranne che i pozzi e le possibili ossa ancora interrate nel cimitero di San Carlo. Nella città più vicina abitata dalla popolazione civile, Oiapoque, restano poche tracce di quegli avvenimenti99.