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L’autore del femicidio di donne prostituite e prostitute

Nel documento FEMI CIDIO (pagine 62-66)

ELENCO DELLE DONNE VITTIME DI FEMICIDIO IN ITALIA NEL 2011

5. L’autore del femicidio di donne prostituite e prostitute

Nel 2011 l’autore del femicidio è stato individuato nella metà dei casi (6 su 12);

si è trattato in tutti e sei i casi risolti, di un cliente.

Di seguito, nella tabella 3, è riportato il dato riguardante gli autori dei femicidi di donne prostitute e prostituite, dal 2007 al 2011:

Tabella 3 - Autore del femicidio di donne prostituite e prostitute. Anni 2007-2011 anno Cliente Sfruttatore Altro (non identificato, etc.) Totale

2011 6 0 6 12

2010 5 0 2 7

2009 4 0 3 7

2008 2 2 3 7

2007 3 0 2 5

Totale 20 2 16 38

Grafico b - Autore del femicidio. Anni 2007-2011

Il Grafico b. mostra come dal 2007 al 2011, nel 53% dei casi l’autore dei femici-di femici-di donne prostituite e prostitute sia stato infemici-dividuato in un cliente; nel 42%

dei casi non è stato identificato o si è trattato di una persona legata alla vittima da altro tipo di relazione e nel 5% dei casi si è trattato di un uomo coinvolto nello sfruttamento e nell’attività di prostituzione della vittima.

Ciò che emerge dall’analisi del dato è dunque che non si tratta di femicidi i

15 In alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda donne vittime di tratta provenienti da paesi dell’Est Europa, uno dei metodi di assoggettamento utilizzati dalla rete dei trafficanti è proprio la relazione affettiva con lo sfruttatore.

Femicidio, prostituzione e tratta

5% e

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Femicidio. Corredo culturale

cui autori appartengono in maniera esclusiva al mondo della criminalità orga-nizzata e dello sfruttamento della prostituzione; l’autore appartiene invece in maniera più ampia all’universo maschile con cui queste donne si confrontano, e nella maggior parte dei casi si tratta di un cliente della vittima.

La figura del cliente è difficilmente categorizzabile e definibile sulla base di caratteristiche comuni e ricorrenti. Nell’immaginario collettivo il cliente è un uomo di bassa cultura, che cerca appagamento sessuale attraverso uno scam-bio monetario. In realtà non è possibile definire in maniera univoca il profilo dei clienti dato che tutte le tipologie di uomini cercano prestazioni sessuali a pagamento in strada, in appartamento o nei locali.

I clienti si differenziano per età e per livello sociale, culturale, economico, non-ché per attitudini nei confronti delle donne prostitute e prostituite (ci sono clienti che assumono comportamenti estremamente violenti, fino ad arrivare al femicidio e altri che creano legami sentimentali stabili con le donne e che contribuiscono alla loro uscita dallo sfruttamento). L’unico elemento trasversa-le alla categoria risulta essere il fatto che si tratta di individui di sesso maschitrasversa-le, a conferma che la dimensione di genere è un fattore imprescindibile nell’ana-lisi di questo fenomeno.

Una riflessione approfondita sulla domanda di prestazioni sessuali a pagamen-to richiederebbe tuttavia più spazio e la necessità di tenere in considerazione una pluralità di ambiti. È necessario però evitare di incorrere in semplificazio-ni e banalizzaziosemplificazio-ni.

Ciò di cui si parla in questa sede è la relazione tra il fenomeno variegato, mu-tevole e complesso della prostituzione e le questioni di genere.

Si rende quindi necessario precisare che le considerazioni circa la dimensione di genere degli omicidi di donne prostitute e prostituite, non si legano a un intento di criminalizzazione della figura del cliente.

L’aspetto su cui è interessante soffermarsi è il carattere non omogeneo e dif-ferenziato proprio del mondo dei clienti. Quest’aspetto, da una parte, deve indurci a non cadere in semplificazioni e strumentalizzazioni interpretative di tali soggetti, che potrebbero essere controproducenti nell’affrontare il fenome-no della prostituzione forzata e volontaria. Dall’altra, tale aspetto può aiutare però a comprendere come la dimensione di genere sia centrale nell’analisi del fenomeno e come non si possa prescindere dal ricomprendere gli omicidi di donne prostituite e prostitute nella categoria dei femicidi.

6. Conclusioni

è evidente che il femicidio costituisce una violazione dei diritti fondamentali e non concerne una parte residuale della società, ma interroga tutti riguardo a relazioni di genere ancora profondamente condizionate da una cultura ma-schilista e patriarcale.

Si tratta di uno scenario mutevole, contraddistinto però in maniera chiara da relazioni di domino di un genere su di un altro, in molti casi di una parte del mondo su un’altra.

65 La complessità dei fenomeni della prostituzione e della tratta e l’insieme di vi-sioni stereotipate e di tabù che ad essi si accompagnano rischiano di distogliere l’attenzione dal piano delle relazioni di genere e di relegare i femicidi che si consumano negli ambienti della prostituzione ad omicidi legati alla criminalità e privi di una dimensione di genere.

è necessario dunque ribadire che la relazione tra femicidio e prostituzione sus-siste invece con evidenza, nella misura in cui la donna prostituita e prostituta è innanzitutto una donna, e in quanto tale viene uccisa e che la tipologia di relazione che unisce la vittima all’autore del femicidio risulta essere anche in questi casi fortemente connotata dal genere.

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Gli autori della violenza. Riflessioni su mascolinità e violenza Roberta Granelli e Elisa Ottaviani

Il dato comune a tutti, non è l’episodio conclusivo della violenza, ma ciò che la precede:

la concezione della coppia, dell’amore, della relazione.

Ciò che ci sembra normale perché non si manifesta nella forma della violenza esplicita e del crimine, ma che probabilmente invece è all’origine del problema

Marco Deriu, (2006) Amore e riconoscimento: la violenza maschile e il senso delle nostre relazioni

Parlando di violenza di genere e della sua estrema conseguenza, il femicidio, è necessario riflettere anche su chi questa violenza la agisce. Attraverso la ricerca presentata in questo volume, abbiamo riscontrato la presenza di costanti che accomunano gli autori di violenza. La violenza maschile è un fenomeno strutturale, basato su relazioni di potere diseguali tra i generi, e sostenuto da una cultura patriarcale che esprime, tramite l’azione violenta, l’apice di una discriminazione diffusa e generalizzata verso le donne. Per capire tale violenza è necessario partire da una riflessione su ciò che la società propone come modello di mascolinità dominante.

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