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L’epoca del Grande Timoniere al potere: profilo storico

4.1: Profilo storico: dall’arrivo dei giapponesi alla guerra civile

5. La famiglia “comunista” 1949-

5.1. L’epoca del Grande Timoniere al potere: profilo storico

I primi ventisette anni di governo della RPC furono caratterizzati dal dominio quasi incontrastato delle figura di Mao Zedong, hunanese figlio di contadini, che guidò il partito comunista alla conquista dell’ex Impero di Mezzo. La sua dirigenza, fu indubbiamente contrassegnata da un cinico desiderio di consolidamento del proprio potere personale a discapito di qualsiasi figura di opposizione ad esso e da lunghi periodi di puro terrore tirannesco che portarono la nazione e i suoi cittadini nel baratro della paura costante. L’alternarsi di movimenti o campagne di massa (necessari per un miglior sviluppo del comunismo) seguiti da repentini e cruenti movimenti di rettifica, fecero di tutti i cinesi dei giocolieri della vita, impegnati a rimanere in piedi e saldi su un sottilissimo filo di spago sospeso nel vuoto.

Sono del 1950 le prime due riforme storiche del PCC dell’età maoista: riforma agraria e entrata in vigore della nuova Legge sul matrimonio, di cui ci si occupa più in concreto nel paragrafo successivo. La riforma agraria stabilì l’annientamento completo della classe sociale dei proprietari terrieri, con una ridistribuzione più equa dei possedimenti di questi tra le altre classi sociali294. Questa riforma, spezzò con certezza buona parte di quei legami tra famiglia e clan che ancora nel sud della Cina soprattutto, erano in piedi e attivi.

I primi due movimenti popolari lanciati da Mao Zedong, nell’agosto e dicembre 1951 furono il movimento dei Tre contro e quello dei Cinque contro. Entrambi i movimenti avevano lo scopo manifesto di individuare gli “elementi deboli del partito” e i rappresentanti della borghesia cinese naturalmente poco inclini al supino obbedire al PCC. Considerati da Mao e dalla leadership del PCC come individui da rieducare tramite lunghe sessioni di autocritica e spesso soggetti a prolungati periodi di detenzione.

A questi seguì nello stesso 1951 la campagna “riforma del pensiero” che divenne preludio culturale della famigerata campagna “Cento fiori”. La prima consistette in una sorta di “rieducazione” nazionale ai valori socialisti del marxismo leninismo e del pensiero maoista, la seconda fu ispirata dal tentativo di apertura culturale e intellettuale che lo stesso Mao volle e incoraggiò con discorsi pubblici. Durante quest’ultima

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campagna 1956 – 1957, il PCC e Mao stesso furono travolti dalla libera espressione di dissenso e critica in qualsiasi ambito discusso: culturale, accademico, politico, economico. Con lo stesso vigore con cui il Grande Timoniere aveva lanciato la campagna, la spezzò via, autorizzando una campagna di rettifica antidestrista nel giugno 1957295 che pose fine alla “primavera culturale” della Cina maoista.

Nell’ottobre dello stesso anno, Deng Xiaoping riassunse in un commento gelido, ma quanto mai realista, l’esperienza libertaria dei Cento fiori:

«nel grande dibattito dei cento fiori abbiamo acceso un braciere per consumare nello stesso tempo i nostri nemici e le nostre debolezze»296.

Più connessa alla necessità del paese di incrementare il suo sviluppo agricolo e industriale, l’iniziativa del Grande Balzo in Avanti (dayuejin 大跃进 abbreviato nel testo come GBA) prevedeva l’accelerazione del processo di collettivizzazione e l’istituzione delle “comuni popolari” in cui la vita di tutte le famiglie residenti in una stessa zona, contea, piccolo paese o frazione di città veniva vissuta insieme nel momento dei pasti (furono istituite mense collettive), del lavoro (nei campi cosi come nelle fabbriche ma in particolar modo nelle fornaci per la produzione d’acciaio), della scuola per i bambini.

Il movimento rivelò molto presto i propri limiti e le proprie debolezze organizzative e portò a critiche dei elementi importanti del PCC come Deng Xiaoping e soprattutto Peng Dehuai297 彭德怀, assieme ad altri importanti leader di partito verso lo stesso Mao, reo di aver portato la nazione davanti al baratro della fame e della instabilità governativa.

Tali critiche non verranno poi dimenticate dal Grande Timoniere, che ripagò gli stessi suoi oppositori con destituzioni forzate (come quella di Peng Dehuai) e periodi di

rieducazione tramite il lavoro durante la campagna successiva al GBA, la Rivoluzione

Culturale (1966-1976). Le accuse che i “pessimisti del partito” rivolsero a Mao durante la famosa riunione a Lushan del PCC (luglio 1958)298, permisero a Mao di riprendere vigorosamente le redini del partito, e continuare nel progetto del GBA fin quando, alla fine del 1960 le condizioni di vita sia della popolazione rurale che quella urbana divennero “insopportabili”299 obbligando il partito stesso e Mao ad abbandonare il

295 L.TOMBA, Storia della Repubblica Popolare Cinese, Paravia, Milano 2002, p. 69.

296 DENG XIAOPING,inJ.GUILLERMAZ, op.cit. p.168.

297 Peng Dehuai morì nel novembre del 1974, in piena RC, in una prigione di Pechino, dopo essere stato arrestato, messo alla berlina e torturato in pubblico dalle Guardie Rosse maoiste. Fu riabilitato

politicamente solamente nel dicembre del 1978 per volontà di Deng Xiaoping.M.C.BERGERE,op.cit.

p.470.

298 L.TOMBA, op.cit. p.77.

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progetto. Si abbandonò rapidamente il sistema di produzione basato sulle comuni popolari e si tornò al sistema di produzione di tipo familiare (passando per l’intermezzo del sistema di produzione per squadre, shengchan dui 生产队)300 , ben più redditizio e meglio organizzato e organizzabile, portando il paese ad una nuova e più costante ripresa economica.

Ma il fallimento di Mao nell’organizzazione e nella direzione del GBA aveva portato in breve tempo ad una vera frattura nel PCC, frattura che fu visibile platealmente solo nel 1966, anno di inizio della Rivoluzione Culturale301, campagna di massa lanciata da Mao, con l’appoggio del comparto militare, coordinato da Lin Biao 林彪) e da pochi spregiudicatissimi personaggi politici fino ad allora defilati e /o limitati nella loro azione politica dalle dinamiche di partito, uno fra tutti Jiang Qing 江青, ultima moglie di Mao.

Ufficialmente la RC aveva come obbiettivo primario quello di “rovesciare coloro che nel Partito detenevano l autorità e avevano preso la via del capitalismo”302, ma in realtà gli obbiettivi erano due:

 lotta per la conquista del potere di leader supremo del PCC;

 soppressione di tutte correnti di opposizione presenti e passate al potere maoista (da qui il famosissimo slogan maoista “bombardare il quartier generale”).

Grazie all’appoggio dell’esercito, delle ben conosciute Guardie Rosse (hong weibing 红 卫兵) Mao stravolse gli equilibri di partito, ponendosi come unico assertore di verità supreme a capo di questo, estromettendo elementi storici e rispettati dal 1949 alla guida del Paese come Deng Xiaoping303, Liu Shaoqi304 (Presidente della RPC dal 1959) e molti altri avversari temibili. L’unico che resistette al fortissimo terremoto politico che rappresenta per la storia politica del paese la RC fu Zhou Enlai, che rimase saldo al

300 L.TOMBA, op.cit. p. 78.

301 D’ora in avanti, abbreviato RC (N.d.A.).

302 M-C.BERGERE, op.cit. p.177.

303 Deng Xiaoping fu inviato per la sua rieducazione al lavoro in una fabbrica di trattori nel Jianxi con la moglie e diviso dai figli inviati in altre cittadine cinesi per essere rieducati, anche loro, col lavoro manuale (la quartogenita Deng Rong fu inviata in una cittadina della regione dello Yan’an a zappare la terra, il primogenito Deng Pufang continuò i suoi studi universitari a Beijing ma fu perseguitato dalle Guardie Rosse e per salvarsi da un pestaggio si lanciò dalla finestra di un aula della Beida, rimanendo paralizzato a vita). Sull’argomento, di particolare rilievo il racconto di quegli anni della figlia di Deng Xiaoping,

DENG RONG nel volume Deng Xiaoping e la rivoluzione culturale, Rizzoli, Roma 2003.

304 Liu Shaoqi fu accusato da Mao di “seguire la via capitalistica” e cacciato dalla Presidenza della RPC nel 1967 dopo essere stato espulso dal Partito. Morì per i maltrattamenti e per le mancate cure al diabete in una prigione di Kaifeng nel novembre 1969. Data la immensa popolarità di cui godeva Liu nel paese non fu data notizia della sua morte fino al 1979. Anche la moglie, Wang Guangmei fu sottoposta a regime di carcere fino al 1978 e riabilitata politicamente nel gennaio 1979. Il marito ricevette invece la

riabilitazione postuma nel maggio 1980, per decisione di Deng Xiaoping. M.C.BERGERE,op.cit. p. 468-

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potere non per accondiscendenza alle vedute maoista, ma per la determinata volontà di tentare una nuova strada di sviluppo del paese, basata su quattro modernizzazioni305 (riduzione delle spese militari della nazione, ridimensionamento della presenza militare nella direzione politica, introduzione di modifiche al sistema della collettivizzazione delle terre nelle zone rurali con l’avviamento di una forma semplice di libero mercato, la modifica del sistema dell’istruzione). Dopo quasi un decennio di epurazioni, detenzioni forzate, pestaggi, omicidi, umiliazioni pubbliche, trasferimenti di componenti o intere famiglie da una parte ad un'altra dell’immensa nazione per meglio “rieducarsi” alla visione maoista della nuova Cina, il paese era realmente stravolto e spossato dalla mancanza di un potere vero, coerente e non capriccioso, che riprendesse le vere redini di governo. La “rivoluzione permanente” che Mao sognava infinita e densa di rivolgimenti politici era un utopia crudele e inutile che il paese non poteva più sopportare. Già dal 1973 furono richiamati al governo e alla direzione del paese per tentare di stabilire un equilibrio di crescita personaggi epurati per volere di Mao come Deng Xiaoping che insieme a Zhou Enlai iniziarono a pianificare una nuova guida del paese. Nonostante l’opposizione degli elementi super radicali del partito, fedelissimi a Mao,m conosciuti poi come la Banda dei Quattro (siren bang 四人帮) Deng e Zhou ripresero in mano la politica del paese, anche fino al gennaio 1976 quando Zhou Enlai muorì per un tumore. L’evento, fu realmente il peso politico che segnò la fine dell’ala radicale maoista, che tentò di approfittare della scomparsa dell’anziano leader per screditare Deng. La popolazione pechinese e l’intera nazione si strinse per piangere Zhou e non tollerò più le iniziative politiche promosse dai componenti della Banda dei Quattro, guidata dall’abilissima moglie di Mao, Jiang Qing. L’intera storiografia fa coincidere la fine del movimento della RC con la “fine” del suo creatore ideologico, Mao che perisce il 9 settembre306 dello stesso anno, a Beijing, lasciando dietro di se una scia di sangue, timori e politiche scriteriate e altalenanti. In questo scenario politico la nuova famiglia cinese “comunista” affrontò la nuova legge sul matrimonio e le prime politiche di contenimento della popolazione pre – denghiste.

5.2 La nuova legge sul matrimonio (1950): unione, divorzi e figli sotto