• Non ci sono risultati.

6 Analisi dati

6.1 L’evoluzione delle concezioni dei bambini

Per analizzare i dati ottenuti grazie ai questionari e le interviste, ho riportato le risposte a inizio e fine percorso, organizzate sotto forma di grafici. Per una visione completa dei dati, mi sono basata anche sulle osservazioni degli allievi e le discussioni svolte in classe.

Figura 11 - Cosa succede alla plastica che compriamo?

Prima di analizzare il grafico (Figura 11) ottenuto dalle risposte alla domanda 1 del questionario (allegato 7.1) e dalle risposte alla domanda 1 dell’intervista finale (allegato 29.1), è bene specificare che l’asse delle ordinate indica il numero di voti, non il numero di bambini, perché essi erano liberi di scrivere una o più ipotesi all’interno della loro risposta. Questa scelta è stata adottata per costruire tutti i grafici presenti.

Ecco alcuni estratti della discussione iniziale:

Prima di svolgere l’itinerario, i bambini hanno manifestato principalmente 4 macro ipotesi per rispondere alla domanda e la supposizione più “gettonata” era quella in cui la plastica finisce nell’ambiente. 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 Gettata

nell'ambiente Gettata in discarica e sotterrata dell'indifferenziata Buttatta nel sacco e bruciata Riciclata Nu m er o di v ot i

Cosa succede alla plastica che compriamo?

Risposte prima dell'itinerario Risposte dopo l'itinerario

31 Questa maggioranza di risposte è riconducibile a quella che i bambini hanno dato alla domanda 2 del questionario: perché ultimamente si parla tanto di plastica. Infatti tutti i bambini hanno citato il problema dell’invasione di plastica sul Pianeta (allegato 7.2).

La seconda risposta più frequente è quella in cui la plastica viene buttata nel sacco dell’indifferenziata. Ciò è probabilmente riconducibile al fatto che a casa compiono questo gesto, non essendo totalmente consapevoli della fine che farà il sacco. Quest’affermazione è corroborata dai dati, perché, anche se in minoranza, alcuni di loro pensano che il sacco dell’indifferenziata venga poi sotterrato in una discarica, mentre la restante parte pensa che venga incenerito. Questa idea errata scompare nelle interviste finali (allegato 29.1). Quindi i bambini hanno rindirizzato il proprio pensiero verso l’opzione viene gettata nel sacco e bruciata dopo aver svolto l’itinerario.

Dal grafico si evince che solo una minoranza ha accennato all’idea di riciclo, forse perché a casa eseguono questa pratica. Ciononostante, questa idea non è ben chiara: infatti, come si legge nella discussione (allegato 6), i due voti che sono stati attribuiti a questa ipotesi non si basano sullo stesso concetto costruito durante il percorso.

Dopo l’itinerario tutti gli intervistati hanno risposto citando tutte le tre possibilità corrette: si può quindi notare un’evoluzione delle concezioni dei bambini. Per capire l’entità di questa evoluzione, è bene osservare anche le risposte date durante l’intervista finale (allegato 29.1). Analizzandole, i bambini non parlano principalmente di mare quando si parla di inquinamento dell’ambiente, come fatto nella raccolta iniziale. Quindi non vengono più considerate solo le zone acquatiche, ma anche quelle terrestri. Anche il concetto di riciclaggio è evoluto, perché i bambini non confondono più l’idea dell’inceneritore con quella del riciclo: in tutte le interviste le citano come due possibilità distinte.

Figura 12 - La plastica è dannosa per l’ambiente? Perché?

Il secondo grafico (Figura 12) è stato creato a partire dalle risposte alla domanda 3 del primo questionario (allegato 7.3) e dalle risposte 2 dell’intervista finale (allegato 29.2). Per comprenderlo, ho selezionato una serie di commenti derivanti dalla prima discussione (allegato 6):

Prima di cominciare il percorso, le risposte dei bambini hanno evidenziato come principale conseguenza ambientale della plastica un forte impatto sulla fauna, soprattutto marina, probabilmente perché, come emerso in precedenza, i bambini erano informati dai genitori soprattutto su questo aspetto. Collegata ad essa, all’inizio del percorso i bambini vedevano delle conseguenze anche sull’Uomo, probabilmente concatenate a quelle sulla fauna. Infine, anche se rappresentano una minoranza, alcuni allievi hanno ipotizzato che ci fosse una ripercussione sulla flora.

Dalle risposte dell’intervista finale (allegato 29.2) emergono due nuove colonne: quella delle microplastiche e quella dell’aumento delle temperature. Ciò accade perché i bambini hanno scoperto l’esistenza di queste due problematiche durante il percorso. Vengono citate di nuovo le categorie rosse, mantenendo lo stesso numero di risposte per la fauna e con un aumento delle problematiche sull’uomo e uno leggero sulla flora. Quest’ultima è meno citata probabilmente perché abbiamo iniziato a discutere di questo tema in classe, ma a causa dell’interruzione della scuola, non c’è stato modo di approfondirla. 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 È nociva per la

fauna È nociva per la flora all'uomoFa male È responsabile delle microplastiche È responsabile dell'aumento delle temperature Nu m er o di v ot i

La plastica è dannosa per l'ambiente? Perché?

Risposte prima dell'itinerario Risposte dopo l'itinerario

33 Figura 13 - Come faresti per ridurre i problemi legati alla plastica?

Il terzo grafico (Figura 13) è stato creato grazie ai dati raccolti dalla quarta domanda del primo questionario (allegato 7.4) e dalle risposte alla domanda 4 dell’intervista finale (allegato 29.4). A complemento del grafico, alcune affermazioni significative tratte dalla seconda discussione (allegato 14):

Dal grafico si può notare come prima dell’itinerario, le proposte dei bambini tendevano soprattutto verso l’utilizzo di altri materiali sostitutivi della plastica: ciò significa creare delle confezioni di cartone, di alluminio o di vetro. Nella discussione, però, si può notare che i bambini hanno iniziato a mettere in dubbio questa ipotesi, perché hanno compreso che non tutto può essere creato con altri materiali. Hanno quindi evidenziato degli svantaggi in merito a questa ipotesi, come ad esempio l’eccessivo uso di legno. Un’altra idea emersa a inizio percorso e ben radicata, era quella di ridurne il consumo, cercando di non comprare imballaggi in plastica, ma trovando dei validi sostituti. C’erano anche altre due idee: il riutilizzo delle confezioni e il riciclaggio.

Alla fine dell’itinerario i bambini hanno risposto alla domanda (allegato 29.4) citando delle nuove possibilità di riduzione conosciute durante il percorso: la più scelta fra queste riguarda l’uso delle

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 Ridurre il

consumo Usare altri materiali Riutilizzare plastiche Usare biodegradabili Usare bioplastica Riciclare Nu m er o di v ot i

Come faresti per ridurre i problemi legati alla

plastica?

Risposte prima dell'itinerario Risposte dopo l'itinerario

plastiche biodegradabili. Un’altra risposta che hanno dato riguarda il riciclo, anche se in minore quantità, perché la plastica con il petrolio rimane comunque responsabile di diverse conseguenze negative, se gestita scorrettamente. Quindi viene preferita una proposta con un minor impatto ambientale, come quella delle plastiche biodegradabili.

Tra le risposte si nota che i bambini hanno anche citato la bioplastica, ma in misura minore della plastica biodegradabile, probabilmente perché durante il percorso hanno scoperto che non tutte le bioplastiche sono anche biodegradabili.

Dal grafico si può notare che i bambini non hanno quasi più nominato le tre opzioni rosse iniziali. Questa scelta è probabilmente collegabile al pensiero che i bambini stavano sviluppando all’interno della discussione sull’aula senza plastica (allegato 14). Si sono quindi resi conto che le alternative scoperte in classe erano più convenienti e attuabili delle precedenti. Inoltre, essendo la riduzione una risposta emersa fin da subito, ho focalizzato il mio percorso su altre possibilità di riduzione, siccome questa era un’idea già radicata nei bambini. Probabilmente, proprio per questa mia scelta, le risposte finali dell’intervista sono più incentrate su altri aspetti e meno sulla riduzione dell’acquisto. Per meglio comprendere questi dati, bisogna però fare una distinzione fra plastica per gli imballaggi e plastica usata negli oggetti di uso frequente. Se ci si riferisce solo alla prima tipologia, ritengo che la riduzione dei consumi sarebbe stata un’opzione più che valida da considerare. Considerando la seconda tipologia, è comprensibile che i bambini abbiano maggiormente citato le altre opzioni omettendo quella della riduzione. Infatti, come emerso dalle discussioni, lo sviluppo di materiali plastici durante il XX secolo, ha permesso di ottenere oggetti che sono entrati a far parte della nostra quotidianità e che sono difficilmente sostituibili da oggetti costituiti da materiali di altra natura. È quindi molto probabile che la loro attenzione si sia focalizzata su una visione di plastica a 360°, tralasciando gli imballaggi che erano diventati l’oggetto di studio principali del primo questionario. Penso che i bambini, visto che consideravano già ad inizio percorso questa possibilità, l’abbiano citata di meno a fine itinerario, poiché hanno assunto una visione più ampia del concetto di plastica.

35 Per dare una risposta alle mie supposizioni, ho fatto un’ulteriore richiesta ai bambini: prendere posizione sulla frase la riduzione dell’utilizzo di plastica è la soluzione per combattere

l’inquinamento. Gli estratti di alcune risposte sono riportate qui di seguito:

Si nota (allegato 29) come tutti i bambini siano d’accordo con l’idea che la riduzione dell’utilizzo di plastica sia un’azione corretta e alla base della possibile diminuzione dell’inquinamento. Nelle risposte, gli allievi hanno sempre citato la necessità di dover affiancare altre modalità a quella proposta nell’affermazione, sottolineando più volte il rischio di incorrere in problematiche ambientali. Grazie a questi commenti, ho capito che i bambini sanno che l’inquinamento plastico proviene sia dagli imballaggi, sia dalla plastica in generale.

Figura 14 - Da 1 a 10 quanto ritieni elevato il consumo di plastica medio giornaliero di classe?

Nella Figura 14 è possibile trovare un grafico ottenuto confrontando le risposte del secondo questionario (allegato 13.1) con le risposte 3 dell’intervista finale (allegato 29.3). È bene precisare che il consumo di plastica medio giornaliero della classe ammonta circa a 16 imballaggi per bambino. In partenza (allegato 13.1), gli allievi ritenevano che il consumo di classe giornaliero fosse leggermente elevato, con il voto 6 più scelto sulla scala da 1 a 10. Se invece si osservano i voti ottenuti

0 2 4 6 8 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Nu m er o di v ot i Da 1 a 10 quanto ritieni elevato il consumo di plastica medio giornaliero di classe? Risposte prima dell'itinerario Risposte dopo l'itinerario

dopo l’itinerario, possiamo vedere che c’è stato uno spostamento dell’apice della parabola verso i voti più alti, perché come citato nelle interviste (allegato 29.3), nel ragionamento dei bambini rientra anche la coscienza degli innumerevoli problemi scoperti durante il percorso. Questo probabilmente sta a significare che i bambini vedono in maniera più severa la problematica della plastica e del suo consumo.

Figura 15 - Quali confezioni acquisteresti?

Il grafico in Figura 15 è stato creato grazie ai dati raccolti dal terzo questionario (allegato 28.1). A sostegno di esso, ecco degli estratti significativi:

Hanno tutti scelto la confezione biodegradabile, sostenendo che fosse quella con più vantaggi fra tutte, a causa del minor impatto ambientale. Quella con il logo del riciclaggio numero 5 (polipropilene), invece, ha ricevuto un minor numero di voti rispetto a quella biodegradabile, perché i bambini sanno che in Svizzera non c’è ancora la possibilità di riciclo per questo tipo di plastica. Di conseguenza, hanno optato per una scelta più sicura per la salvaguardia ambientale. La plastica che

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 Confezione

biodegradabile Confezione plastica n.5 con sacco spazzaturaConfezione plastica Confezione plastica n.7

Nu m er o di v ot i

Quali confezioni acquisteresti?

Risposte a fine itinerario

37 va nel sacco dell’indifferenziata non ha ricevuto alcun voto, poiché tutti i bambini la ritengono responsabile dei problemi ambientali dovuti alla plastica, soprattutto all’aumento delle temperature. Un solo bambino ha votato anche la plastica con il simbolo del riciclaggio numero 7, probabilmente, come si evince dalla sua risposta, perché si è lasciato ingannare dal simbolo del riciclaggio e non ha considerato che quella è l’unica tipologia fra le sette plastiche non riciclabile.

Documenti correlati