5. GLI SCARABEI DEL GRUPPO NN°1371-1432 E DEL DEPOSITO C NEL TEMPIO D
5.1 L’individuazione dei materiali da studiare
Nella seguente sezione verrà affrontato nello specifico lo studio degli scarabei presenti nel deposito C, rinvenuto nella sala E del Bâtiment II del tempio di Ba’alat e degli scarabei del gruppo nn°1371-1432, rinvenuti all’interno della sala D del medesimo edificio.
Il numero degli amuleti scarabeo pubblicati da M. Dunand e P. Montet si aggira attorno ai settecento esemplari; questi sono stati rinvenuti su tutta l’area del sito e presentano le più varie datazioni e provenienze.
Per quanto interessante e auspicabile, uno studio generale sugli scarabei del sito403 sarebbe stato troppo impegnativo per i mezzi e i tempi della presente ricerca. La consultazione delle pubblicazioni di Montet e Dunand ha permesso però di individuare, tra gli esemplari rinvenuti, 6 gruppi di scarabei facenti parte o di depositi in gira o di gruppi identificati dallo scopritore, in questo caso Dunand, come depositi votivi.
1. Deposito A sala E Bâtiment II tempio di Ba’alat Gebal, la Montet Jar404 = 90 scarabei
2. Deposito B405 sala E Bâtiment II tempio di Ba’alat Gebal= 2 scarabei 3. Deposito C406 sala E Bâtiment II tempio di Ba’alat Gebal= 8 scarabei
4. Gruppo nn°1371-1432407 sala D Bâtiment II tempio di Ba’alat Gebal= 62 scarabei 5. Deposito ι408 Champes des Offrandes = 1 scarabeo (n°9552)
6. Dépôt d’offrandes A de l’avant-court, deposito (g)409 del Tempio degli Obelischi= 1 scarabeo (n°16746)
403 L’argomento è stato trattato nella tesi di dottorato di V.Boschloos, 2012, non pubblicata. Boschloos, 2012 404 Montet, 1928, pp.111-125, nn°394-609, tav.LX-LXXI 405 Dunand, 1939, pp., nn°, tav. 406 Dunand, 1939, pp., nn°, tav. 407 Dunand, 1939, pp., nn°, tav. 408 Dunand, 1958, p.293, tav.CXCIX 409 Dunand, 1958, p.860, tav.CXXXIV
134 Dei sei depositi, la Montet Jar (1) è già stata ampliamente studiata410 e gli scarabei del deposito B (2) essendo anepigrafi non sono mai stati pubblicati, di conseguenza questi due depositi sono stati esclusi. Papabili ad uno studio rimanevano dunque gli scarabei del deposito C (3), il gruppo nn°1371-1432 (4), lo scarabeo del deposito ι dello Champ
des Offrandes (5) e lo scarabeo n°16746 dal Tempio degli Obelischi (6). In quanto, come
visibile dall’elenco sopra, quasi tutti i gruppi e i depositi di scarabei provengono dal tempio di Ba’alat Gebal, si è deciso di concentrare lo studio, sugli scarabei non ancora studiati del tempio, rimandando per ora lo studio del deposito ι e del deposito del Tempio degli Obelischi. Purtroppo per quanto concerne il deposito C, anche in questo caso, come per il deposito B, di due scarabei in cornalina anepigrafi, non è stata pubblicata nessuna immagine né disegno. Anche per il gruppo nn°1371-1432, di 6 scarabei (nn° 1427-1432) non sono state fornite le immagini né una descrizione. Lo studio si è dunque concentrato sui sei scarabei del deposito C che sono stati pubblicati e sui 56 scarabei del gruppo 1371-1432.
Oltre a questi scarabei, sicuramente contenuti in depositi, altri cinque scarabei sono stati rinvenuti all’interno nel sito ed individuati da Dunand come parte di gruppi, ma per i quali non vi è certezza si tratti di depositi:
I. Vaso presso il muro sud della corte del Tempio degli Obelischi= 1 scarabeo (n°15885)411
II. Gruppo nn° 2516-2825,412 a sud della sala H del Batiment II= 2 scarabei III. Gruppo nn°1437-1439,413 zona est del rettangolo 21=2 scarabei
Lo scarabeo n°15885 (I) è stato rinvenuto all’interno di una giara il cui numero non è fornito nella pubblicazione, posta presso il bacile di pietra presente lungo il muro sud della corte del Tempio degli Obelischi,414 insieme a due figurine di bronzo (n° 15883,15884). Dunand però non si riferisce espressamente a questo vaso e agli oggetti
410 Tufnell & Ward, 1966; Ward, 1978a; Ward, 1978 b; Ward & Dever, 1994; Ben-Tor, 1998; 411 Dunand, 1958, p.808, tav.CCI
412 Dunand, 1939, pp., nn°, tav. 413 Dunand, 1939, pp., nn°, tav. 414 Dunand, 1958, p. 808, n° 15885
135 contenuti al suo interno come deposito.415 Per quanto concerne il secondo gruppo (II), questo è stato identificato dallo scopritore come un deposito. Si dipana però su tre livelli e due riquadri e questo crea un dubbio sul fatto che si tratti di un deposito. Tre livelli corrispondono infatti, a 60 centimetri e la quantità di materiali che compongono il gruppo, ma soprattutto le loro dimensioni può far sorgere delle lecite domande. Lo stesso Dunand pur definendolo deposito afferma come il gruppo non sembri avere dei limiti precisi.416 Il gruppo nn°1437-1439 (III) non viene definito come un deposito, pur essendo questi oggetti stati rinvenuti in gruppo. Gli scarabei nn°1437-1438 sono stati rinvenuti vicini, in unione a delle perle in ametista e cornalina, ma la loro collocazione non chiara, il numero esiguo e la non presenza di immagini per le perle, non permette di sbilanciarsi troppo sulla natura di questo raggruppamento. Dunand stesso non afferma si tratti di un deposito. Di contro però è necessario notare come i due scarabei presentino design simili, databili entrambi perfettamente al tardo Medio Regno. Si potrebbe dunque trattare di un deposito di dimensioni ridotte, forse un’offerta fatta alla divinità composta solamente da una collana e da due sigilli, ma altro non può essere detto riguardo questi due scarabei. In ogni caso comunque i gruppi nn° 2516-2825 e nn°1437-1438 sono stati analizzati e gli scarabei studiati in luce della loro utilità per la datazione del deposito nn°1371-1432.
Lo studio è stato condotto utilizzando i dati pubblicati, che purtroppo consistono nelle foto delle sole basi degli scarabei, tralasciando completamente il dorso e i lati anch’essi di uguale importanza per uno studio tipologico. Degli scarabei in questione non si conosce con certezza l’odierna collocazione. Dunand in effetti ricorda, nella storia degli scavi, che alcuni oggetti sono stati ceduti al Museo del Louvre come ricompensa del supporto finanziario fornito per continuare gli scavi,417 ma non riporta, quanti e quali oggetti. Ad esempio, per quanto concerne gli scarabei della Montet Jar, la maggior parte sono conservati al museo di Beirut, ma un piccolo gruppo si trova al Louvre.
415 Cf. supra p.
416 (Dunand, 1939, p.174) 417 (Dunand, 1939, p. 4)
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