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L’intervento di ‘rifacimento e restauro’ tra il 1749 e il 1751

«Non tanto per assicurare la Basilica, quanto per conservare un sì nobile monumento, il Sog. Canonico Cimiliarci De Clerici ne ha quest’anno 1751 riparata l’istessa Porta sontuosamente; perché col lungo spilucciarla, fatte avevano nella Porta quasi due finestre. Ora sono rimesse le figurine, e imbellite d’oro macinato, e difese con doppio craticcio di ottone, e di ferro in vaga simmetria.»101

Così il Sormani descrive brevemente il restauro effettuato tra l’agosto del 1749 e il giugno 1751 in occasione dell’Anno Santo indetto da Benedetto XIV102: purtroppo non

si posseggono ulteriori informazioni esplicative dell’intervento effettuato, come è possibile riscontrare per altri restauri coevi o dei primi anni del Settecento, se non quelle già citate nello status questionis103.

Nel corso del lavoro di ricerca svolto per questo studio, presso l’Archivio Capitolare della Basilica di Sant'Ambrogio, è emerso successivamente allo spoglio e alla lettura sistematici delle fonti dal IX al XIX secolo – con particolare attenzione ad eventuali documenti del XVIII secolo – un bifolio scritto solo nella prima carta in recto e in verso inerente le spese effettuate per il restauro della Porta Maggiore. Tale manoscritto è catalogato presso l’archivio sotto la nomenclatura V B1.2-a (Figg. 26-27).

101 Sormani, All’Imperiale capitolo cit., p. 162.

102 Indizione segreta in Consistoro Secreto Feria Secunda die 3 Martii anni 1749 e proclamato al popolo il 15 marzo, giorno della Festa dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo.

103 Faccio riferimento a restauri di opere maggiormente note quali ad esempio i ‘rifacimenti’ effettuati dal Cavalier Carlo Maratti nelle stanze di Raffaello in Vaticano tra il marzo 1702 e il luglio 1703 (G.P Bellori, A. de Rossi, Ritratti di alcuni celebri pittori del secolo XVII, Roma 1731, pp. 237-251) e i restauri eseguiti da Pietro Edwards tra la fine degli anni 80 del XVIII e i primi due decenni del XIX.

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Per ognuna delle note di spesa sono riportate la data del pagamento, il nome di chi ha eseguito il lavoro e la sua tipologia. Si tratta dell’unico documento presente in Archivio Capitolare in riferimento al grande restauro del 1750 e fornisce, sebbene in modo sommario e scarno, importanti informazioni circa le varie fasi dell’intervento e la tipologia di materiali utilizzati. Il V/B.1.2-a ad oggi risulta inedito nella sua trascrizione sebbene Capponi l’abbia posto in nota in un suo scritto104. Di seguito si riporta la

trascrizione con lo scioglimento delle abbreviazioni: 2r

Nota delle spese si vanno facendo per la ristaurazione della Porta Magiore di S. Ambroggio come da liste e confessi annessi alla medesima.

1750 3 febbraio: Al Gulielmi per lacietti et assone per far li intaglij della suddetta per lire 12.8.

6 suddetto Al Branca per asse di larice servite nell’agosto del passato 1749 per fodrare la suddetta Porta per lire 16.10.

6 giugno Al Gaudenzio Rovida intaliatore per aver intaliate le Istorie e varij pezzi di cornice, come da sua lista e lire 202.10.

10 suddetto Al sig. Lanato (Curato) Annone per varij pezzi di asse di cipresso per le guide della suddetta levati in Cavenago senza spesa di gabella ne dazio per lire. 56..

23 suddetto Al Gaudenzio Rovida per altri 4 pezzi di cornici intaliati a foglie et ucelli per lire 28.10.

2 ottobre Al Giuseppe Fontana scultor in Bronzo per sua fattura in far due targhe da mettere alla suddetta Porta con scolpiti li caratteri Quod Religio Peregrinorum imminuit, restituitur anno Iubileij 1750 e per altre fatture non compreso il Bronzo somministratogli di quello levato dalla suddetta Porta come da lista e lire 165..

4 novembre Mancia a lavoranti delli Intaliatori in piu volte 4.10.

10 suddetto Al Ciampa per colori e penelli per lire 9.18.

Al Salmoirago per olio di noce per lire 10.18.6 12 suddetto Al Ciampa per altri colori per lire 5.10.

15 suddetto Al Ciampa per altri colori per lire 6..

16 suddetto Al Ciampa per altri colori e pennelli per lire 12.6.

104 C. Capponi, Le trasformazioni della Basilica e i restauri tra otto e novecento, in M.L. Gatti Perer, La Basilica

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24 suddetto A Antonio Crevenna Intaliatore per avere lavorati li cipressi e rifatte le medalie vecchie et altre fatture come da lista e lire 198.10.

10 dicembre Al Barone per libre 53 filo di Ottone per far le ramate alle ante per lire 89.1.6. 12 suddetto Al Casati Indoratore per conto di sue fatture in colorire la suddetta Porta per lire 12.10.

A quello che ha fatto cocere il Lotone e aparechiato lastrato e in gavetta per far le ramate a conto 1.10.

Lire 831.12.

2v

24 dicembre 1750 Soma retro lire 831.12.

Al legnamaro Beretta per giornate fatte per la ristaurazione della Porta Magiore e di tutte le altre sei porte della Chiesa e due dell'Attrio gia pagate in altra lista del 31 maggio (accrescendosi a questa altre lire 18.5.) spettanti a questa riparazione e posse per

duplicato in altra lista di magior soma gia stata pagata sotto li 31 maggio presente anno (dibatute dalla medesima) e come piu dalle medesime liste e conf. 105.15.

A Giusepe Casati Indoratore per conto di sua fatture altre le lire 12.10 dette in altra partita date oltre 22.10.

Per condotta delle asse di cipresso da Cavenago a Gorgonzola lire 3.10 da Gorgonzola a Milano lire 1.10 dal Naviglio di porta Romana a S. Ambrogio lire 1.5 a fachini a caricarle e scaricarle et a homini in Gorgonzola a portarle alla Barca in tutto 1.7.6 che sono lire 7.12.6

31 marzo 1751: Per libre 30 filo di Ottone della Croce agg. 35 preso dal ferario per non averne il Barone che diede il primo per lire (compresa la moma) 53.6.

Primo Aprile Ad Antonio Zerbone per fattura delle ramate di Ottone sono quadretti 29 a 5.7.9

Altre spese come da lista lire 15.7.

26 suddetto Per colori al Costa per lire 1.6.

Olio di noce e olio di linosa vechij presi da Pav..o Sordelli libre 16 a 5.16 lire 12.16.

28 Maggio Oro macinato g 26 a lire 2 dal Giacomo Nicolli per lista lire 52..

Al Casati Indoratore altre a conto lire 2.15.

Per colori per il mordente al Casati .13.

5 Giugno Al Casati Indoratore altro conto lire 51.

13 Agosto Al Caroelli per il ferro servito per le ferate et altro lire 404.

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19 agosto: Al Casati Indoratore altre per saldo lire 24 e mani. A La<………> lire 1.17.6 lire 25.17.6

Lire 2266.1.

Si levano soldi 13 non annotati alla cassa re<………>t lire 2269.8.

Come è possibile notare dal resoconto delle spese gli intagliatori sono Gaudenzio Rovida e Antonio Crevenna: di quest’ultimo sono giunte pochissime informazioni. Probabilmente eseguì, su commissione di Gian Luca Pallavicino – governatore della Lombardia dal 1750 al 1753, il quale lo aveva precedentemente chiamato per l’intaglio di alcune cornici per i ritratti della famiglia imperiale austriaca – e la guida dell’architetto Francesco Croce, alcune specchiere ed altri arredi per il Palazzo Reale di Milano105. Fra le opere dell’inventario della Diocesi di Lodi è presente un crocifisso con

cherubini in legno del 1753 attribuito al Crevenna che per modus operandi – in particolare per quanto riguarda le teste dei cherubini – richiama gli interventi di integrazione dei personaggi della Porta Maggiore della basilica di Sant’Ambrogio106.

Del Rovida sappiamo che è stato attivo nel cantiere di Sant’Ambrogio da un confesso del 31 dicembre 1750 e che ha effettuato l’intaglio di alcune istorie, cornici e cornici con foglie e uccelli107.

È menzionato nel manoscritto dell’Archivio Capitolare anche il legnamaro Beretta che ha materialmente eseguito il lavoro di collocazione delle varie parti sostituite e ha foderato il retro della Porta con assi di larice108.

105Il Palazzo Reale di Milano, a cura di E. Colle, F. Mazzocca Skira, Milano 2001, pp. 207-226.375.

106 A. Crevenna, Crocifisso, 150 cm, 1753, ambito lombardo – legno scolpito, dipinto, Parrocchiale di San Michele Arcangelo in Marulo (Lo), Inventario dei Beni Storici e Artistici della Diocesi di Lodi.

107 A. Scaglia, Le opere d'intaglio barocche nelle chiese di Milano, Tesi, Università di Milano, Facoltà di lettere A.A. 1934-35, p.83.

108 Le uniche notizie inerenti a Beretta Giuseppe, oltre che dal nominativo in ABSA V B1.2-a, si hanno in due documenti redatti nel 1770 e 1773: il primo è Osservazioni fatte dal Corpo degl’Individui dé Legnamari

sopra i Libri, e Scritture della loro Università esistenti negli Atti del Supremo Real Consiglio (ASMi Osservazioni)

e il secondo Instrumento della Abolizione e Soppressione della Università o sia Scuola de Falegnami della Città

di Milano(ASMi Abolizione). Nel documento del 1770 il Beretta risulta essere un falegname che «beneficia

indebitamente di una riduzione degli estimi dovuti all’università dei falegnami» (ASMi Osservazioni). Viene «convocato in data 9.1.1773 alla riunione relativa all’abolizione dell’università dei falegnami»

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Da quanto si apprende dal documento, il lavoro di ‘ristaurazione’ ha interessato anche un indoratore, Giuseppe Casati, lo scultore che eseguì le due targhe commemorative con i caratteri Quod Religio Peregrinorum imminuit, restituitur anno Iubileij 1750 poste in opera e ci fornisce un elenco molto prezioso dei materiali utilizzati. Tali materiali – larice, cipresso, oro, rame, olio di noce e colori – ci permettono un reale confronto e rielaborazione dei dati di laboratorio dell’ultimo intervento effettuato nel 2007.