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Cap.5 Analisi dei dat

5.3 I Case Study: le startup

5.4.2 L’intervista ad Acadermic

L’intervista per Acadermic è stata svolta a Silvia Rum, Dottore di Ricerca in Scienze Farmaceutiche Alimentari e Cosmetologiche e collaboratrice in Acadermic. Come lei stessa ci racconta:

“Acadermic viene fondata nel 2015 e il punto di partenza è stato il fatto che negli ultimi

anni è emerso che l’ambito della cosmetica è molto chiacchierato e il consumatore può trovarsi confuso, ha quindi bisogno di chiarezza. Dall’altra parte, sempre da altre tesi, abbiamo valutato che il farmacista vede il prodotto cosmetico come una possibilità di guadagno, ma allo stesso tempo non si trova pronto a venderlo perché non ha le conoscenze per la vendita. Infine partendo da un ingrediente che deriva dallo scarto dell’uva, tramite analisi abbiamo visto che ha molte proprietà soprattutto antiossidanti, e con il nostro partner abbiamo detto “perché non inserirlo in una linea?”, una linea che vuole dire proprio la verità al consumatore.”

Acadermic nasce dalla volontà di proporre all’interno della farmacia un prodotto cosmetico naturale, creato dallo scarto dell’uva, con lo scopo di essere trasparente nei confronti del consumatore e allo stesso modo di istruire il farmacista sulla vendita dei cosmetici. In riferimento alla nascita del nome, Silvia lo descrive come:

La fusione di Accademia e Derma, l’azienda è Acadermica la prima linea è Acadermic e nasce proprio dall’idea che la scienza che si prodiga per la cura della pelle. Per motivi di marketing siamo passati da Acadermica ad Acadermic anche per un’eventuale esportazione futura in altri Paesi è meglio Acadermic.”

Per quanto riguarda la scelta dei colori e la grafica, il logo è stato fatto da un grafico esterno e attualmente nessuno lavora sul brand e su una strategia. Silvia poi ci ha descritto il logo come:

“Noi deriviamo dall’università di farmacia, conosciamo il farmacista perché ha la nostra stessa formazione, conosciamo il canale che ha diverse esigenze e abbiamo scelto questo canale anche per il target a cui ci rivolgiamo. Dopodiché abbiamo fatto ulteriori considerazioni: Il prodotto che va in farmacia deve essere pulito, semplice, perché è in quella che è definita la casa della salute. Non deve essere quindi troppo elaborato, deve esprimere qualcosa che faccia bene e quindi abbiamo deciso un packaging e un brand pulito di colore bianco e il rosso che richiama la croce rossa, in particolare sulla E. questo per indicare che si ha qualcosa che esprima veramente qualcosa di benevolo e semplice e non negativo, che poi è cioè che il prodotto molto concentrato, ma semplice.“(Fig. 47) Essendo che questa linea viene distribuita tramite il canale della farmacia, Acadermic ha pensato che fosse necessario un brand e di conseguenza anche un packaging semplice e pulito che faccia pensare al consumatore a un prodotto che faccia bene alla salute. Fig. 47- Logo acadermic Fonte: materiale aziendale La scelta è avvenuta tra diverse alternative (Fig.48):

Fig.48- Loghi alternativi Fonte: materiale aziendale I valori principali che il brand vuole comunicare sono: semplicità, trasparenza verso il consumatore e l’ecosostenibilità. Anche se, come illustrato da Silvia, l’ecosostenibilità sarà più rappresentato dal packaging. Inoltre l’archetipo individuato è stato quello del saggio: i brand Saggi sono orientati alla comprensione della realtà, di se stessi, del mondo, coltivano saggezza, ricerca interiore, contemplazione, studio, pensiero libero, hanno fiducia in un mondo migliore, guidano gli altri, ispirano.

Per quanto riguarda le domande inerenti alla terza sezione, ovvero quello che il management vorrebbe che i suoi consumatori pensassero del suo brand è emerso che :

“Noi vorremmo che avesse una sensazione di benessere, trasparenza, tranquillità, fiducia e

che dica” ah, c’è scritto tutto, è pulito, è semplice non mi vogliono attirare perché è oro. E un’altra sensazione è che faccia dire “non riesco a farne più a meno”, di soddisfazione. Vorremmo che arrivasse la voglia di comunicare un messaggio semplice.”

Inoltre Silvia sostiene che se quello che i consumatori pensano del brand non corrispondesse a ciò che invece vorrebbe l’azienda il primo passo sarebbe quello di organizzare delle promozioni in farmacia con un’addetta che spieghi i prodotti e la filosofia in modo da arrivare dritti al consumatore. Il secondo passo sarebbe rendere ecosostenibile il packaging fin da subito perché secondo lei “ renderlo tale, renderebbe maggiormente l’idea”. Il nome del brand sostiene invece che non andrebbe cambiato perché come riportato di seguito: “Il connubio Academia e Derma secondo me è funzionale. Inoltre anche la scelta dei colori non è ricaduta sul classico verde, perché non vorremmo che cliente lo comprasse perché è bio, ma perché è ecosostenibile per il territorio per le scelte che sono state fatte, ma non perché sia biologico. È una bella sfida perché nella concezione generale ecosostenibile è verde e magari con la foglia e il packaging di carta riciclata. Ma è ovvio che se io facevo il prodotto con la scritta verde e la carta riciclata il consumatore pensava subito “ah il prodotto è bio”, invece il nostro prodotto non è cosi, il consumatore sarebbe stato illuso, perché il nostro è molto concentrato quindi ingredienti di un certo tipo e non danno alcun tipo di problema , però non volevamo dare un messaggio che non è quello che ci caratterizza.”

Ciò che emerge dall’intervista con Silvia è la volontà di far capire al consumatore l’ecosostenibiità dei suoi prodotti, che verrà maggiormente messa in risalto in futuro con un packaging adatto, ma la scelta di non fare un brand di colore verde è giustificato dal fatto che la startup non vorrebbe che i suoi consumatori pensassero che il prodotto è Bio perché ciò non corrisponderebbe alla verità e il messaggio che arriverebbe sarebbe falso. Il nome inoltre è considerato funzionale proprio per l’unione delle parole Accademia e Derma, quindi l’università che si prodiga per la salute della pelle.

Inoltre Silvia, fa notare che hanno creato una locandina per la farmacia che rende l’idea dell’eco sostenibilità dei prodotti.(Fig. 49):

“La locandina dei nostri prodotti è un microscopio con un beuta con dentro una pianta, già questo speriamo possa far capire subito il nostro concetto di ricerca unita alla natura”. Fig.49- Locandina Acadermic Fonte: materiale aziendale

5.4.3 L’intervista ad Airlite

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