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L’IPM di Potenza, di Giovanni Attolico e Imma Attolico

Nel documento RAGAZZI FUORI (pagine 158-166)

12. L’IPM di Potenza, di Giovanni Attolico e Imma Attolico

Via San Vincenzo De Paoli 11, 85100, POTENZA Tel: 0971.53987, Fax: 0971.54477

E-Mail: [email protected] Dislocazione: urbana

USSM di riferimento: Potenza

Struttura

L'edificio risulta in ottime condizioni sia dal punto di vista strutturale che per gli aspetti relativi alle condizioni impiantistiche, di illuminazione ed areazione. Già nella precedente visita del 2012 avevamo notato la presenza di dispositivi di sicurezza (cancelli automatizzati, telecamere nei luoghi comuni) installati in seguito ad episodi gravi avvenuti in altri istituti penitenziari (sequestro di persona ai danni del personale di polizia penitenziaria). Gli spazi interni comuni sono molto puliti. Nei corridoi e in alcune stanze i ragazzi hanno potuto realizzare murales: i temi rappresentati e le frasi scritte a commento delle immagini fanno riferimento ai concetti di libertà, legalità, rispetto della vita.

In IPM ci sono 4 camere detentive triple e due singole (totale 14 posti) tutte con bagno annesso, molto pulite e luminose. E’ accettata la personalizzazione degli spazi con oggetti personali, stampe, simboli. Il bagno è sufficientemente grande e ben tenuto. La cura degli alloggi è affidata completamente ai detenuti (sia il comandante di polizia penitenziaria che la direttrice enfatizzano la molta attenzione data alla cura della pulizia personale e degli ambienti, con un buon riscontro da parte dei ragazzi).

Gli ambienti comuni non sono molto ampi; ci sono comunque due stanze per le attività scolastiche e il cineforum, in una di queste è ospitata una biblioteca molto fornita (ma la lettura non è fra le attività preferite dei ragazzi), un laboratorio di ceramica, un laboratorio dedicato alla riparazione degli elettrodomestici, una sala da pranzo. In un corridoio è ricavato uno spazio per due biliardini. C’è una cappella: banchi e altare sono stati costruiti nel corso di un laboratorio di ebanisteria organizzato negli anni precedenti.

Il Centro di Prima Accoglienza è composto da due stanze per ospitare i minori tratti in arresto, in attesa dell’udienza di convalida, una stanza è dedicata ai minori di sesso maschile, l'altra a quelli di sesso femminile.

Spazi comuni a tutti i servizi:

La cucina è posta in un piano separato, è pulita, attrezzata, annessa ad un locale dispensa. Il menu è diverso per il personale e i detenuti. Cambia da una settimana all’altra. Nello stesso piano della cucina c’è la sala da pranzo per il personale. Al piano seminterrato ci sono la lavanderia, la palestra (100 mq circa, al chiuso e non molto luminosa) ed una falegnameria nella quale i ragazzi effettuano lavori anche per l’arredamento delle loro stesse stanze (armadi e scarpiere in legno colorato) sotto la guida di un falegname che frequenta l’istituto oramai da diversi anni. Il campo da calcetto, al quale si accede da un passaggio, è in buono stato, la recinzione è stata ulteriormente alzata di recente per potenziare le difese passive.

Zona amministrativa destinata alla gestione dei servizi: uffici di direzione, ufficio educatori, ufficio psicologo, portineria, centralino, matricola, segreteria, infermeria, contabilità, ufficio cappellano, sala colloqui, sala riunioni, sala polifunzionale, archivio, servizi igienici per il personale, ufficio del Comandante e ufficio servizi.

La sala colloqui annessa alla portineria è dotata di un vetro che consente controllo solo visivo. Non esistono divisori.

Vita interna Giornata tipo: 7:30 sveglia 8:30 11:30 corso di formazione. 11:30 12:30 attività libere

12:30 pranzo (i ragazzi sono impegnati ad apparecchiare, sparecchiare, servire ai tavoli) fino

alle 15:00

riposo nelle stanze

15:00 18:00

attività scolastiche. 18:00

19:30

animazione sportiva in campo all’esterno o nella palestra interna

19:30 cena

Detenuti

L’istituto ospita, al momento della visita, 10 ragazzi, la comunità 4.

Scarsissima la presenza di minori lucani: per i minori denunciati a piede libero per reati minori si privilegiano comunque percorsi di riabilitazione nel contesto familiare.

I ragazzi ospitati in Istituto e nella Comunità provengono per lo più da regioni limitrofe (Campania, Calabria - il distretto è “calabro-lucano" – e Puglia); al momento ci sono 3 ragazzi stranieri che vengono da Milano (a causa di lavori all’IPM della capitale lombarda): un albanese, un moldavo, un croato. Cinque ragazzi sono in custodia cautelare, cinque invece sono stati condannati. Le tipologie di reato sono per lo più omicidi, rapine, violenze sessuali. Tre detenuti sono minorenni, 4 hanno un’età compresa tra 18 e 21 anni. I giovani adulti (maggiori di 21 anni) sono 3, italiani, provenienti dalla casa circondariale di Potenza dove sono stati detenuti per 1-3 anni. Due di loro hanno già dei figli.

Il numero attuale di detenuti è in linea con le presenze del 2014. Non ci sono state scarcerazioni grazie alla legge 199.

Staff

Pianta organica agenti di Polizia Penitenziaria: 22 unità; Agenti effettivi in servizio: 23;

Educatori previsti in pianta organica: 4; Educatori effettivi presenti: 3;

Assistenti di Area Pedagogica: 2;

Gli agenti che hanno contatto con i minori vestono in borghese. Il comandante, gli addetti all’ufficio matricola, all’ufficio servizi e alla portineria indossano la divisa.

l'IPM può contare sulla collaborazione di un mediatore culturale di cui avvalersi in caso di presenza di minori stranieri.

Rapporti con il territorio

L'istituto e la Comunità ottengono l'attenzione di diversi soggetti sia pubblici che privati e di terzo settore:

-APOFIL: Agenzia provinciale che realizza corsi di formazione professionale ed attività di orientamento, di tirocini formativi-lavorativi;

-Ufficio scolastico regionale, CTP presso Scuola media Busciolano, CTP presso l’Istituto per i Servizi Turistici e Commerciali “Racioppi” di Potenza;

-Volontariato Vincenziano; -Associazione Potentialmente; -CONI e FIGC;

-Gruppi di volontariato vincenziano; -Gruppi SCOUT-AGESCI;

-Associazione Piediliberi e ALPTCC (Associazione Lucana di Psicologia e Terapia Cognitivo Comportamentale).

Formazione

La partecipazione ai corsi di formazione professionale interni è obbligatoria.

I tirocini sono gestiti, come nel resto della provincia, dall'APOFIL (Agenzia Provinciale per l'Orientamento la Formazione, l'Istruzione e il Lavoro), che realizza corsi di formazione professionale, attività di orientamento e organizza tirocini formativi-lavorativi. Tali attività rientrano nelle “Linee d’intervento per l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti, adulti e minori, sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria’, ex D.G. Regione Basilicata n° 4 del 7/01/2010”, finalizzate alla promozione di processi di socializzazione e l’inserimento in realtà presenti sul territorio.

Al momento sono attivi:

1 laboratorio di artigianato artistico;

1 laboratorio di riparatori di piccoli elettrodomestici; Attività espressive, ludico ricreative:

1 corso di fotografia con l’Associazione POTENTIALMENTE;

Attività sportive per la promozione dei valori dello sport gestite da CONI e FIGC.

Collaborazioni con esperti e associazioni per progetti su tematiche specifiche quali percorsi autobiografici, gestione dell’aggressività, promozione di comportamenti pro sociali in collaborazione con Associazione Piediliberi e ALPTCC.

Ci sono tirocini esterni gestiti dall’associazione Zero in Condotta per la promozione dell’inserimento lavorativo all’esterno del carcere.

Non esiste un giornalino di Istituto con uscita regolare.

Scuola

La frequenza scolastica è obbligatoria. Sono attivi:

• un corso di potenziamento culturale (CTP) gestito dall’Istituto Comprensivo Busciolano di Potenza al quale sono iscritti 6 ragazzi.

• Un corso di scuola superiore biennio dell’Istituto Professionale per i servizi turistici e commerciali Racioppi di Potenza al quale sono iscritti 4 ragazzi.

Il titolo di studio conseguito è eterogeneo: in genere si tratta di idoneità agli anni successivi. Quest’anno un ragazzo farà gli esami di maturità.

La differenziazione delle situazioni scolastiche di partenza dei minori, i numeri esigui di presenze e la disponibilità degli istituti scolastici limitrofi consentono di progettare attività scolastiche quasi personalizzate. I ragazzi sono inseriti in piccoli gruppi di studio per ciascun programma (alfabetizzazione di base nel caso di stranieri, obbligo, anni scolastici diversi della scuola superiore).

In ogni classe sono presenti computer portatili. In una delle classi visitate era in corso una lezione di inglese per la quale l’insegnante adottava il sistema del “cooperative learning” tra ragazzi.

La Direttrice ci dice che in passato erano previsti corsi di formazione specifici per insegnanti destinati a operare in IPM. Al momento la scelta degli insegnanti è riservata ai Dirigenti di Istituto. Ci sono anche degli insegnanti “volontari” che si prestano a svolgere “sostegno pomeridiano”.

Lavoro

I ragazzi sono impegnati nei lavori inframurari: lavanderia, servizio mensa, piccola manutenzione. Alcuni ospiti possono accedere all’esterno, per la manutenzione delle aree verdi, ex art. 21 L.354/75 O.P.

Il Progetto “Vale la pena di Lavorare” dal 2010 consente a IPM e case circondariali di usufruire di tirocini e corsi di formazione.

Misure premiali alternative

L’accesso ai permessi premio è subordinato al possesso di determinati requisiti giuridici e al mantenimento di un buon comportamento.

Eventi critici

Nel 2014 si sono verificati un tentato suicidio da parte di un detenuto straniero con gravi problematiche psicopatologiche e un TSO. Nell’anno in corso non si sono verificati eventi critici.

Vi sono a volte litigi tra ragazzi che rientrano nei diverbi tra adolescenti e non hanno mai comportato modifiche dell’organizzazione dell’istituto.

Sicuramente è difficile, ci dicono, gestire la convivenza di ragazzi di provenienza diversa e con diverse esperienze di vita (il ragazzo finito in carcere per un reato isolato, una “bravata”, e il ragazzo in cui il rapporto con il reato è più strutturato).

Esistono comunque delle regole ben precise. In caso di mancanza di rispetto delle stesse è prevista la convocazione del Consiglio di Disciplina (composto da Direttore,

Comandante, Sanitario, Educatore) che commina una sanzione che va dal richiamo all’esclusione dalle attività in comune per un massimo di quindici giorni (il detenuto in questo caso sta in una cella singola).

Al momento della visita non c’è nessun ragazzo sottoposto a sanzioni disciplinari.

Si sono registrati episodi di trasgressione delle regole sia in IPM che in Comunità. In questi casi si cerca di lavorare sul ragazzo e sul gruppo. Nei casi più gravi sono previsti l’aggravamento della misura, per i minori ospiti della Comunità, o la comunicazione all’A.G. del comportamento trasgressivo del giovane e, ove ritenuto necessario, il trasferimento del ragazzo ad altra sede.

Rapporti con i familiari

I colloqui con i familiari sono consentiti tre giorni alla settimana (martedì – giovedì - sabato) per un totale di sei ore al mese. La Direttrice lamenta l’assenza di un regolamento penitenziario minorile distinto da quello per adulti per cui le ore di colloqui sono uguali per adulti e minori.

La Direttrice ci spiega che esiste un “Servizio di Accoglienza Temporanea” (progetto SAT) per famiglie che vengono da lontano per i colloqui. Il progetto è utile anche per le misure premiali (permessi premio) laddove non sia possibile far tornare il ragazzo nell’”ambiente di provenienza” perché rischioso.

Sanità

L’infermeria è una stanza di circa 5 metri per 4, pulita, dotata di un tavolo, un lettino, un armadio.

E’ prevista la presenza di un medico per 18 ore settimanali e di un’ infermiera per 3 ore al giorno, come previsto dalla riforma della sanità penitenziaria.

Nella struttura è presente uno psicologo per 12 ore alla settimana. A lui sono affidate l’osservazione scientifica della personalità e la valutazione periodica.

L’equipe del DSM è presente in istituto una volta alla settimana per attività di sostegno e prevenzione e, se necessario, nella gestione delle emergenze.

Esiste la collaborazione con l’equipe del SERT in caso di utenti con problematiche di tossicodipendenza.

Le prestazioni specialistiche sono erogate al di fuori dell’istituto, con tempi rapidi grazie all’esistenza di “corsie preferenziali” per i detenuti. Trattandosi di adolescenti, si ricorre prevalentemente a cure odontoiatriche e visite oculistiche.

Al momento non sono presenti in istituto ragazzi tossicodipendenti, o sieropositivi o malati di AIDS.

L’utilizzo degli psicofarmaci è molto frequente; è prevalentemente legato a problemi di disagio psichico e/o psichiatrico (disturbi borderline, disturbi di personalità).

All’ingresso i ragazzi sono sottoposti a una prima visita e solo in seguito vengono stabiliti degli esami da effettuare (non esiste un protocollo di “routine”).

Non esiste un’informazione sanitaria effettuata in maniera regolare (trasmissione di malattie infettive, parassitosi, sessualità, contraccezione…).

Sono stati svolti in passato corsi di educazione alimentare ed un corso sulla dipendenza da fumo.

Assistenza religiosa

L’Istituto dispone di una cappella ed un cappellano presente in istituto. 4 ragazzi quest’anno faranno la cresima. Non ci sono mai state richieste relative alla presenza di altri ministri di culto, anche se esiste attenzione e rispetto per tutte le altre confessioni.

Cucina

I ragazzi non hanno possibilità di cucinare autonomamente, ma esiste la possibilità di acquistare dall'esterno derrate alimentari. Naturalmente sono garantite diete speciali per motivi di salute o religiosi.

Nodi identificativi, virtuosi e problematici

Il Centro Polifunzionale lucano fa capo al Centro Giustizia Minorile per la Calabria e Basilicata con sede a Catanzaro. L’istituto penale minorile di Potenza è inserito, anche strutturalmente, in una rete di servizi della giustizia minorile.

Il centro polifunzionale che ospita l'IPM, l'Ufficio di servizio Sociale per Minorenni (USSM), il Tribunale per Minorenni, Il Centro di Prima Accoglienza (CPA) e la Comunità Ministeriale sono stati attivati nel 1996. L’istituto è uno dei pochi esempi in Italia di realtà istituzionale polifunzionale.

E’ un modello che consente l’ottimizzazione delle risorse (viene effettuata annualmente una programmazione tecnica e operativa congiuntamente all’USSM) nonché l’organizzazione di un percorso per i ragazzi che consente di seguirli nell’eventuale passaggio da IPM a comunità e viceversa.

La comunità dispone di 6 posti elevabili ad 8 e ospita ragazzi sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.

La partecipazione attiva della comunità locale si aggiunge seguendo lo stesso modello di rete nella presa in carico congiunta dei minori.

Clima interno

Direttrice, capo della polizia penitenziaria ed educatori hanno risposto in maniera esauriente alle nostre domande. Ci hanno anche mostrato un video di musica rap con testo ispirato alla realtà carceraria, realizzato dai ragazzi. Abbiamo girato nelle classi e incontrato i ragazzi durante le lezioni. L’ambiente era molto silenzioso, i ragazzi si alzavano in piedi al nostro ingresso nelle aule e, interrogati, rispondevano alle nostre

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