FASE II: ACQUISTO/ACQUISIZIONE
3.3 L’OFFERTA DEI CONSUMATORI COSA OFFRONO I CONSUMATOR
In questo paragrafo cercheremo di ispezionare il fenomeno del peer to peer cercando di figurare quello che è l’oggetto dell’offerta dei consumatori.
Cos’è l’offerta dei consumatori? Cosa offrono i consumatori? Quali sono le immediate conseguenze di questo nuovo assetto?
L’offerta dei consumatori comprende tutti quei beni - quali oggetti, servizi ed informazioni - proposti sul mercato dagli stessi consumatori, ovvero da quei soggetti che tradizionalmente abitano il mondo della Domanda.
Come ampiamente spiegato nei paragrafi precedenti, l’elemento di rottura rappresentato dal nuovo ruolo assunto dai consumatori ha in qualche modo modificato quello che era il serbatoio dell’Offerta di mercato, andandolo ad arricchire della componente di beni e servizi proposti dai consumatori.
E’ molto difficile porre confini all’area che comprende ciò che può essere proposto da un consumatore.
I consumatori oggi offrono di tutto.
Computer, telefonini, tv, auto, motociclette, biciclette, abiti, scarpe, cappelli, borse, case, mobili, soprammobili, utensili, apparecchiature professionali, piante, libri, barche, strumenti musicali, quadri, cibi.
Questi beni, e molti altri ancora, possono essere acquistati, o meglio “acquisiti”, rivolgendosi a quei consumatori che per qualche motivo hanno deciso di disfarsene o di scambiarli, di ripararli o di costruirli, di prestarli o di regalarli, di condividerli.
50 A seguito della rivoluzione digitale e della conseguente struttura multicanale assunta dai mercati, l’offerta dei consumatori per quanto riguarda i beni tangibili ha raggiunto proporzioni considerevoli ed ha rinvigorito due importanti pratiche: l’autoproduzione e il mercato dell’usato (second hand).
L’autoproduzione ha trovato, attraverso la rete virtuale, nuova linfa vitale.
Esistono delle piattaforme, come Etsy, che promuovono questo tipo di attività e che offrono ai consumatori spazi per poter mettere in vetrina ciò che producono e canali per raggiungere potenziali acquirenti. L’esistenza di queste piattaforme consente ai consumatori/produttori di ampliare e potenziare il proprio raggio di mercato e, conseguentemente, di accrescere il valore dei beni che producono.
Ormai anche i social network vengono spesso utilizzati per adempiere a tale scopo: moltissimi utenti, infatti, sfruttano i propri profili social per mettere in bella mostra ciò che producono; e così, oggetti di qualsiasi tipo, prodotti artigianalmente da consumatori, vengono proposti sui profili Facebook, Instagram ecc.
Il fenomeno del second hand è molto interessante sotto diversi punti di vista e merita tra queste righe qualche importante considerazione.
Come abbiamo visto in precedenza, l’economia dell’usato è cresciuta esponenzialmente con l’avvento della rete internet e del web 2.0; la rivoluzione digitale e la struttura multicanale dei mercati, infatti, hanno donato al mercato dell’usato la possibilità di poter esprimere tutto il suo potenziale.
I canali virtuali riescono a collegare in maniera molto efficiente luoghi, individui e beni, risultando utilissimi nel generare la possibilità di poter concludere una transazione tra un consumatore che vuol disfarsi di un bene di cui è in possesso e un consumatore che vuole acquisirlo.
Attraverso questo semplice schema e potendo sfruttare reti fisiche e virtuali ampissime, il fenomeno del mercato di seconda mano sta vivendo uno sviluppo considerevole.
Il problema dei beni acquistati e non utilizzati esiste ed è rappresentativo di una società superficiale caratterizzata da un consumismo imperante.
51 Le nostre case, i nostri garage sono come discariche nascoste contenenti beni il cui valore non viene estratto e sfruttato appieno; solo negli USA ci sono 53.000 capannoni
adibiti allo stoccaggio di ciò che non serve più, il cui ingombro è di circa 2400 metri quadrati: più o meno come la superficie del Lussemburgo.43
In Italia, a titolo di esempio, ogni nucleo famigliare accumula cose di cui non ha bisogno per un valore di 1013 €, mentre negli armadi di tutta la Germania giacciono oggetti inutilizzati per un valore di 33,5 miliardi di euro. 44
Come possiamo intuire da queste cifre, l’esigenza di disfarsi di beni inutilizzati, è concreta e reale. Oggigiorno inoltre, essa viene condizionata e stimolata sia da una nuova sensibilità dei cittadini del mondo verso tematiche ambientali legate all’inquinamento, al riciclaggio e al riutilizzo dei beni, che da una estrema facilità dovuta alla struttura multicanale dei mercati di poter compiere transazioni che abbiano per oggetto beni di seconda mano.
E’ importante sottolineare che lo sviluppo del mercato del second hand porta con se due importanti esternalità positive:
. Benessere Ambientale
La reimmissione nel mercato di beni inutilizzati o sottoutilizzati genera modalità di consumo più sostenibili e di minor impatto, in cui il riuso e il riciclo favoriscono una riduzione degli sprechi in una logica di salvaguardia ambientale e di sviluppo sostenibile.45
. Benessere Sociale
Il valore di un bene, inteso nelle ore di lavoro impiegate nel realizzarlo, viene sfruttato al di là di quello attribuitogli dal primo consumatore; in pratica lo stesso bene può soddisfare i bisogni di due o più soggetti rendendo più efficiente il processo di consumo.
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Rovarotti F.(2016) “Acquisto Condiviso. Dal concetto di "mio" a quello di "nostro", attraverso la valorizzazione delle reti sociali esistenti”
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Rovarotti F.(2016) “Acquisto Condiviso. Dal concetto di "mio" a quello di "nostro", attraverso la valorizzazione delle reti sociali esistenti”
52 Oltre che di beni tangibili, l’offerta dei consumatori si compone in larga misura anche e soprattutto di servizi.
Attraverso particolari reti, che nella stragrande maggioranza dei casi si sviluppano nell’universo virtuale, i consumatori riescono a soddisfare bisogni e richieste di altri consumatori prestando di fatto loro un servizio.
Il lato dei servizi è quello che mette maggiormente in luce l’aspetto della condivisione tra consumatori; infatti è proprio mettendo a disposizione tempo, spazi e beni che questi riescono a venire incontro alle esigenze dei loro pari.
Ed allora, oggi è possibile rivolgersi ad altri consumatori per affittare una camera o una casa in vacanza46; per spostarsi da una parte all’altra della città o per affrontare un lungo viaggio, noleggiando un’auto od occupandone un solo posto47
. Ci si può rivolgere ad altri consumatori per prendere in prestito un trapano48, un libro49, per noleggiare un capo d’abbigliamento50
o una borsa51, per affittare spazi di lavoro, uffici, scrivanie o una sala riunioni.52
La condivisione ha raggiunto luoghi e contesti inimmaginabili.
Sfruttando piattaforme virtuali, i consumatori condividono qualsiasi cosa:
spazi in giardino da offrire ai campeggiatori53, gite in barca a vela54, animali55, avanzi di cibo56, abbonamenti a servizi a pagamento57, partite di calcetto58, competenze59, idee 60 e molto altro ancora.
Muovendosi all’interno di questa architettura creatasi, ogni atto di condivisione evolve e si traduce in una offerta di servizio che genera la possibilità per il consumatore che offre e per il consumatore che domanda di trarre da tale atto una qualsivoglia utilità.
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AIRBNB - ROOMORAMA - WIMDU - BEDYCASA.
47 BLABLACAR - CAR2GO - CARSH - ENJOY - SHARE'N GO - DRIVY - FREE2MOVE - UBER