2.1 Don Enrico Sanjust di Teulada
Enrico Sanjust, discendente del ramo dei baroni di Teulada e primo marchese di Neoneli, nacque a Cagliari nel 1839. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, si dedicò alla professione di avvocato e prese parte alla vita politica della città. Fu ripetutamente eletto consigliere comunale di Cagliari; tra il 1876 e il 1882 fu sindaco della città e fu anche eletto consigliere provinciale. Contemporaniamente si distinse, nel panorama culturale cittadino, come appassionato cultore di studi sardi: fu membro della Commissione di Storia patria e della consulta Araldica e paziente ricercatore dei libri, opuscoli, manoscritti, giornali e ogni altra pubblicazione d’interesse storico per la nostra Isola. Negli anni pertanto Enrico Sanjust riuscì a dare vita ad una ricca e varia biblioteca privata, la cui importanza sopravviverà alla sua morte, avvenuta nel 1910310.
2.2 L’acquisizione della biblioteca Sanjust
Gli eredi di Enrico Sanjust, subito dopo la sua morte, decisero di donare la biblioteca al Comune di Cagliari, con l’intento di onorarne la memoria e interpretarne la volontà. Dall’esame della corrispondenza tra il comune e gli eredi Sanjust, avvenuta tra l’agosto e il dicembre 1911311, si evince quanto forte fosse la consapevolezza del valore della ricca collezione libraria e della sua utilità per gli studiosi di storia patria; è per questo che il comune accettò volentieri l’offerta della biblioteca312 e colse l’occasione per avanzare delle proposte concrete volte alla valorizzazione e fruizione del patrimonio librario e documentario dell’Archivio – Biblioteca Comunale, quali la nomina di un archivista – bibliotecario e la continuazione della raccolta di giornali dell’isola, iniziata da Enrico Sanjust.
2.3 La ricostruzione della biblioteca Sanjust: sua entità e caratteristiche
Allo stato attuale, nell’Archivio Storico è presente il Fondo Manoscritti Sanjust e nella Biblioteca di Studi Sardi il fondo Miscellanea Sanjust: questo primo dato è indice del fatto che la Biblioteca Sanjust, dopo la donazione, non ha mantenuto la sua integrità ma la raccolta è stata suddivisa tra manoscritti da una parte e opere a stampa dall’altra. Si è reso necessario pertanto un lavoro di ricostruzione, prima che di analisi, del patrimonio librario appartenuto ad Enrico Sanjust.
310
F. FLORIS, “La grande enciclopedia della Sardegna”, Sassari, La Nuova Sardegna, 2007, vol. VIII, p. 217; IDEM, Feudi e feudatari in Sardegna, Cagliari: Edizioni della Torre, pp. 409-416.
311 ACCa, III sezione, volume I.2.2 n.11.
312 ACCa, Sezione III, vol. 97/15, Deliberazioni del consiglio comunale 1911-1912, pag. 60, “Delibera del consiglio
62
2.3.1 I manoscritti
Il censimento dei manoscritti è stato effettuato utilizzando come strumento primario il
Catalogo manoscritti risalente al 1915, redatto dall’archivista allora in carica, dal quale risulta che il Fondo Sanjust conteneva 62 unità, di carattere librario e documentario. Con la consultazione di
ogni singolo manoscritto indicato nel Catalogo, è stato possibile constatare l’entità attuale del fondo: 50 unità e 45 sub-unità sono consultabili; 4 unità e 1 sub-unità non sono consultabili perché molto danneggiate; 8 unità e 20 sub-unità invece risultano mancanti. Per nessuna di queste unità librarie e documentarie sono state fatte delle riproduzioni su supporto ottico e solo alcune sono state oggetto di un esame critico da parte di alcuni studiosi313.
Il fondo comprende manoscritti la cui distribuzione per secoli si snoda dal XV al XIX secolo; si presentano sotto forma di codici, registri, fascicoli sciolti, quaderni e carte sciolte e sono scritti in varie lingue: il latino, il catalano, il castigliano, l’italiano e il francese. In base al contenuto, si è potuto constatare che i manoscritti sono in larga misura di argomento storico: troviamo nel fondo infatti documenti e libri che possono contribuire alla ricostruzione storica, giuridico-amministrativa e socio-economica della Sardegna di epoca medievale e moderna. Di un certo interesse sono i
Cartulari de Arborea314, che contengono diverse copie di documenti degli anni dal 1328 al 1430, gli
Statuti del Gremio dei Conciatori del 1673315, l’Indice alphabetico de las cosas mas notables contenidas en las suplicas y privilegios de esta magnifica y muy illustre Ciudad de Sacer y en algunos libros de ella del 1684316, le Notizie storiche sui feudi sardi del XVIII sec. 317 per arrivare alle più recenti Lettere e documenti sulla guerra del 1793318 e alla Raccolta di telegrammi ufficiali dell’Agenzia Stefani spediti dal Continente ai Governatori, Prefetti ed altre autorità in Sardegna negli anni 1860-62319. Sono presenti poi delle opere di argomento religioso: diversi quaderni dei
sec. XVI-XVII contenenti Vite di Santi vissuti in Sardegna 320 (tra i quali S. Simmaco, S. Efisio, S. Saturnino, S. Eusebio, S. Agostino, SS. Gavino, Proto e Ianuario); un trattato sui comandamenti di Dio del XVII sec., gli Exemplos sobre los mandamientos de la Ley de Dios321, e diversi altri
Trattati di teologia dei secc. XVIII-XIX322. Di ambito strettamente letterario sono invece la
313 Nella voce bibliografia di ogni scheda del Catalogo sono presenti i riferimenti specifici, sia editi che inediti, e le
eventuali fonti d’archivio consultate.
314 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 55
315
ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 33
316 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 12
317 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 30, 31
318 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 4
319
ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 42
320 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 15, 40
321 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 27
63
Raccolta di poesie dialettali di vari autori323 e quella di Poesie in inglese324 con la traduzione in
italiano del XIX e diversi Trattati di retorica 325 della seconda metà del ‘600.
Non sono consultabili perché in cattivo stato e in attesa di restauro i volumi intitolati326: Milizie
dello Stamento Militare nella guerra del 1793327, i Verbali dello Stamento Militare del 1793328, i
Pareri dati dal Supremo Consiglio nel 1830 intorno a vari articoli della nuova compilazione delle leggi civili e criminali329 e le Notizie varie di cose sarde330.
Invece non sono più presenti nel fondo ma risultano nel Catalogo manoscritti del 1915 le seguenti 8 unità: il Libro di alcune notizie della Sardegna, le Costituzioni della Congregazione delle sorelle di
S. Giuseppe del XIX sec., il Ragionamento del Sign. medico Gio.Battista Napoletano per la malattia che affligge la città di Cagliari, nell’anno 1816, la Breve descrizione del Regno di Sardegna e della città di Cagliari, il Syllabus chronologicus pontificum Ecclesiae Calaritanae, lo Stato dei Giudici, Vice Giudici, Segretari e Vice Segretari mandamentali dell’Isola, le Iscrizioni rinvenute nell’orto del Marchese di San Sperate in faccia a Palabanda e infine Alcune poesie politiche di Luigi Marengo.
2.3.2 Le opere a stampa
Se il censimento dei manoscritti è stato effettuato senza incorrere in alcun problema, dato che sono conservati in un preciso fondo, appunto Fondo manoscritti Sanjust, invece il censimento delle opere a stampa, che facevano parte della Biblioteca di Enrico Sanjust, e che si presumevano conservate tutte nel fondo Miscellanea Sanjust della Biblioteca Studi Sardi, ha dato non pochi problemi. Questo fondo negli anni ha subito dei rimaneggiamenti con scorporamenti e nuove aggiunte al suo patrimonio librario: quindi attualmente comprende opere che facevano parte della Biblioteca del Sanjust, ma anche opere che non lo erano. Per ricostruire l’entità del patrimonio librario a stampa appartenuto ad Enrico Sanjust si è utilizzato il Catalogo della biblioteca del
Marchese di Neoneli Don Enrico Sanjust di Teulada, catalogo manoscritto e autografo del Sanjust,
depositato nel Fondo miscellaneo Evandro Putzulu331. Si tratta di un corpus di carte sciolte e fascicoli manoscritti a matita o ad inchiostro, nei quali vengono elencate, le opere a stampa appartenute al Marchese. Attraverso la trascrizione del catalogo è stato possibile fare una ricostruzione parziale della raccolta libraria del Sanjust, in quanto per buona parte del patrimonio
323 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 44
324 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 28
325
ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 52
326 Titoli desunti dal Catalogo del 1915.
327 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 1
328 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 2
329
ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 11
330 ACCa, Fondo Manoscritti Sanjust, 29
331 ACCa, Fondo miscellaneo Evandro Putzulu, vol. 46, Cataloghi manoscritti dei libri presenti in biblioteca relativi a
64 librario vengono forniti dei dati generici quali l’indicazione dell’argomento e il numero dei volumi che rientrano in quell’ambito.
È stato pertanto possibile catalogare 1066 opere tra libri, giornali, opuscoli, carte topografiche. Questo spaccato del patrimonio librario di Enrico Sanjust ci permette di affermare che si trattava di una biblioteca in larga misura specialistica, formata in base agli interessi di ricerca del Sanjust, gli studi sardi, e anche molto aggiornata, dato che conteneva le opere più importanti e recenti dell’epoca. Si tratta di edizioni per la maggior parte del XIX secolo, e in minor misura del XVIII e del XVII secolo e di argomento quanto mai vario: archeologia e storia, lingua e letteratura, agronomia, industria e commercio, scienza medica, religione, politica, storia naturale.
Va ricordata la presenza di una cinquecentina, i Capitols de cort, del stament militar de Sardenya, riedizione del 1590 dell’omonina opera del 1571332.
Si segnalano i numerosi periodici politici tra i quali L’Isola, L’Unione Sarda, La Giovane
Sardegna, La Nuova Sardegna e le opere di coloro che, tutt’oggi, rappresentano importanti fonti per
gli studi storici sulla Sardegna: la Sardinie brevis historia di Sigismondo Arquer, la De
chorographia Sardiniae libri duo, de rubus sardois libri quatuor333 di Giovanni Francesco Fara, la De las leyes y pragmaticas reales del Reyno de Sardeña di Francisco De Vico, edizione del 1680. E
poi ancora nell’800 gli importanti studi in ambito archeologico di Giovanni Spano, Ludovico Baille e di Alberto e Gaetano Cara; gli studi storici di Giuseppe Manno, Pietro Martini e Pasquale Tola e quelli linguistico-letterari di Giovanni Siotto Pintor e Vincenzo Raimondo Porru.
Un'analisi meno generica e più approfondita della composizione della raccolta, seppur parziale, si ha consultando direttamente i cataloghi, il quale dà conto anche della conoscenza del fenomeno letterario delle edizioni della raccolta, dell'aspetto tipografico-editoriale e della storia della circolazione e diffusione libraria.
332
Questa cinquencentina contiene la più antica testimonianza conosciuta dello stemma dei quattro mori; cfr. L.
D'ARIENZO, Lo stemma dei "Quattro mori" per la Deputazione di Storia Patria per la Sardegna, in “Archivio Storico Sardo”, XXXVI (1989), pp. 11-19.
65
66 FONTI ARCHIVISTICHE
Il lavoro di raccolta delle notizie inerenti la famiglia Sanjust, come si è precedentemente detto, ha comportato il necessario spoglio di documenti custoditi presso l’ Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona e l’Archivio di Stato di Cagliari. Data l’eterogeneità dei fondi consultati, si è ritenuto opportuno delineare una breve nota esplicativa sulla provenienza e tipologia delle fonti documentarie utilizzate.
ISTITUTO DI CONSERVAZIONE Archivo de la Corona de Aragón
SEZIONE Cancilleria
Contiene prevalentemente la documentazione della cancelleria regia aragonese e quindi gli originali-minute di atti spediti e gli originali degli atti ricevuti dai sovrani aragonesi.
SERIE
Cartas reales diplomáticas
È costituita da documenti cartacei sciolti conservati in casse, dal basso medioevo all’età moderna, rappresentati per lo più dalla corrispondenza dei sovrani aragonesi e spagnoli. I documenti sono raggruppati per regno e disposti, nell’ambito di ogni regno, in ordine cronologico, con una numerazione progressiva.
UNITÀ CONSULTATE:
- Cartas reales de Jaime II (1291-1327), caja 60, carta 7418;
- Cartas reales de Alfonso III el Benigno (1327-1336), caja 11, carta 1419;
- Cartas reales de Pedro III el Ceremonioso (1336-1387), caja 44, carte 5469, 5486.
SERIE
Registros
Conserva in successione pressochè ininterrotta i registri della cancelleria aragonese-spagnola (1253-1868). Nei registros venivano registrati per intero, salvo ceterazione delle formule, i provvedimenti spediti dalla cancelleria e, talvolta, quelli ricevuti; ad ogni registro veniva attribuita una denominazione (Comune, Sigilli secreti, Gratiarum, Pecuniae, Sardiniae, etc.) che rispondeva alla materia prevalentemente trattata nei documenti registrati e che determinò la creazione di
67 omogenee sottoserie. I registros sono disposti nella consueta divisione per regnum ed in unica progressione numerica.
UNITÀ CONSULTATE:
- Registros del reinado de Jaime II (1291-1327):
n° 316 Varia. Sardiniae et Officialium (1326-1330) n° 341 Varia. Sardiniae et Corsicae pars I (1304-1323) n° 342 Varia. Sardiniae et Corsicae pars II (1308-1326) n° 394 Sardiniae infantis Alfonsi pars I (1321-1323) n° 395 Sardiniae infantis Alfonsi pars II (1323) n° 396 Sardiniae infantis Alfonsi pars I (1323-1324) n° 400 Sardiniae infantis Alfonsi pars II (1325-1326) n° 403 Sardiniae infantis Alfonsi (1326-1327).
- Registros del reinado de Alfonso III el Benigno (1327-1336):
n° 508 Sardiniae (1327-1329) n° 511 Sardiniae pars I (1330-1331) n° 512 Sardiniae pars II (1331)
n° 515 Registro Sardiniae pars I (1332-1333) n° 516 Sardiniae pars II (1333-1334)
- Registros del reinado de Pedro III el Ceremonioso (1336-1387):
n° 1006 Sardiniae Pars I (1335-1336) n° 1008 Sardiniae Pars I (1337-1338) n° 1022 Sardiniae (1353)
n° 1044 Sardiniae (1375-1378)
- Registros del reinado de Juan I (1387-1396):
n° 1939 Sardiniae (1390)
- Registros del reinado de Fernando II el Católico (1479-1516):
n° 3588 Sardiniae (1481-1485) n° 3590 Sardiniae (1484-1489)
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ISTITUTO DI CONSERVAZIONE Archivio di Stato di Cagliari
FONDO Antico Archivio regio
Complesso documentario miscellaneo (nella seconda metà del Settecento, tale fondo, subì un ordinamento per materia che smembrò e confuse i suoi fondi dando vita a questa miscellanea), il più antico dell’archivio, che copre un arco cronologico di circa cinque secoli (1323-1832), costituito dagli archivi delle magistrature preunitarie risalenti al periodo della dominazione catalano- aragonese e spagnola (1323-1720) - durante la quale vi fu la breve parentesi austriaca (1708-1717) - e la sabauda (1720-1847) tra cui si segnalano: il governatore generale (1324-1418), l'amministratore generale(1323-1413), il viceré (1418-sec. XIX), il reggente la Reale Cancelleria (1487-1847), il Parlamento (1355-1699), il procuratore reale (1413-1720), il maestro razionale (1480-1720) e il Tribunale del Regio Patrimonio (secc. XVI-XVIII). Il fondo costituisce il nucleo originario della documentazione conservata nell'Archivio di Stato di Cagliari. Le categorie o serie di cui si compone sono il risultato di un ordinamento per materia disposto dal governo sabaudo nel 1763 con l’intento di migliorare e razionalizzare la conservazione dei documenti.
SERIE
Procurazione reale (1415-1653)
Si tratta dei registri curiae, comunes, diversorum e deliberationum tenuti dall'ufficiale posto al vertice dell'amministrazione patrimoniale e finanziaria del Regno . Il procuratore reale esercitava la sua attività in tutto il territorio del Regno di Sardegna attraverso i luogotenenti, dirigeva gli uffici patrimoniali dell'isola (dogane, bailie, maggiorie di ville, portolanie, zecche, saline, uffici d'incontrade), gestiva il patrimonio regio attraverso atti di ordinaria amministrazione (riscossione dei diritti e delle rendite regie, stipulazione di contratti d'appalto e di locazione a breve termine, riparazione degli immobili, come castelli e fortificazioni) e di straordinaria amministrazione (concessione in feudo e in enfiteusi dei beni della Corona, riscatto di censi e canoni, concessione di assensi alla alienazione dei feudi, permessi di esportazione merci, ricognizione dei diritti dei concessionari regi); aveva anche competenza giudiziaria relativamente alle cause in cui era parte il regio fisco.
UNITÀ CONSULTATE:
- BC 7, Liber Curiae Procuracionis Regiae Regni Sardiniae (1445-1502), con indice.
- BC 10, Liber Curiae Procuracionis Regiae Regni Sardiniae (1483-1491), con indice.
69 Luogotenenza generale (1362 -1805)
Consta di 27 registri; si tratta della documentazione di natura prevalentemente patrimoniale prodotta presso la cancelleria del governatore generale, poi vicere', che era il massimo organo politico e di governo presente nel Regno. Egli ricopriva infatti l'incarico di luogotenente generale del re e svolgeva anche le funzioni di capitano generale. Le prime 9 unita' sono corredate da indice a regesto.
UNITÀ CONSULTATE:
- K 5, Registrum regale curiae gubernationis et viceregiatus regni Sardiniae (1440-1453).
Capibreviazioni (secc. XIV-XVIII)
Consta di 1 registro, 16 fascicoli e 14 volumi; si tratta di materiale proveniente dall'ufficio del procuratore reale che aveva il compito di registrare i titoli giuridici vantati dai privati sul patrimonio regio. Periodicamente il procuratore reale ordinava la ricognizione (ossia la capibreviazione) di tali diritti che andavano dalle concessioni feudali alle enfiteusi, dalle donazioni alle locazioni, al fine di valutare la consistenza del patrimonio regio.
UNITÀ CONSULTATE:
- L 2, Frammenti di cabrei ossia copie di Capibreviazioni di privilegi, prammatiche ed ordini regi, investiture feudali, patenti d’impieghi, concessioni enfiteutiche, vendite, riscatti etc. (1420-1546), con indice.
- L 3, Frammenti di cabrei (1381-1710), con indice.
Assensi regi (secc. XV-XVIII)
Consta di 4 volumi; si tratta di documentazione proveniente dall'ufficio del procuratore reale prima e dall'intendente generale poi in merito all'assenso da lui dato, in nome del re, alle transazioni, ipoteche, vendite e divisione di feudi, ville e altri beni (censi) appartenenti al patrimonio regio.
UNITÀ CONSULTATE:
- M 2, Assensi regi (1492 -1541), con indice.
Cause patrimoniali (secc. XIV-XVIII)
Consta di 230 fascicoli e 6 pergamene; si tratta per la maggior parte dei fascicoli processuali discussi presso il Tribunale del Regio Patrimonio in prima e seconda istanza. Il tribunale venne istituito tra la fine del Quattrocento e la prima meta' del Cinquecento, era presieduto dal procuratore reale ed era composto dal maestro razionale, dal tesoriere reale e dall'avvocato fiscale; aveva
70 funzioni di tribunale speciale in materia patrimoniale e funzioni consultive e deliberative sulle stesse materie.
UNITÀ CONSULTATE:
- Q 208, Concessioni, infeudazioni, vendite di villaggi e terre, determinazioni di confini e
cause relative (1498), con indice.
Diplomi di cavalierato e nobilta', patenti regie e viceregie per impieghi civili e militari
(secc. XV-XIX)
La serie e' costituita dai registri provenienti dall'ufficio del maestro razionale istituito nel 1480, dove i funzionari nominati con mandato regio o di altre autorita', prima di poter assumere la carica, presentavano le loro carte di nomina per il controllo di legittimita'; le stesse venivano poi registrate, nella forma della trascrizione integrale, in quanto costituivano un obbligo di spesa finanziario per l'amministrazione . Il maestro razionale esercitava non solo il controllo di legittimita' sui provvedimenti regi che comportavano oneri finanziari ma anche il controllo contabile sull'attivita' svolta dagli ufficiali. Espletava inoltre funzione giudiziaria all'interno del Tribunale del Real Patrimonio. Le singole unita' sono corredate dagli indici a regesto.
UNITÀ CONSULTATE:
- H 1, Regie patenti e privilegi (1435-1770)
- H 40, Registro de privilegis, patentes y demas despachos corrientes (1659-1665)
- H 45, Registre de privilegis, patents y demas despachos del offissio del Rational (1680- 1682)
- H 47, Registre de privilegis y demas despachos del offissio del Rational (1687 -1689)
- H 48, Registre de privilegis y demas despachos del offissio del Rational (1689 -1692)
- H 49, Registre de privilegis y demas despachos del offissio del Rational (1680-1698).
Donativi (1432-1717)
Consta di 1 mazzo e 52 registri; si tratta del materiale relativo alle istruzioni dettate per il ripartimento del donativo ordinario decennale, fissato nell'assise parlamentare e di quelli straordinari per incoronazioni, nozze reali e campagne militari. Al ripartimento seguono poi le registrazioni delle singole riscossioni.
UNITÀ CONSULTATE:
71 Arrendamenti, infeudazioni e stabilimenti (1414-1717)
Consta di 1 mazzo e 35 registri; si tratta di documentazione strettamente collegata alla categoria XX- Procurazione reale in quanto testimonianza dall'attivita' espletata dal procuratore reale nella gestione straordinaria del patrimonio regio relativamente alle concessioni feudali, agli appalti e alle locazioni di beni e servizi.
UNITÀ CONSULTATE:
- BD 1, Registre de establecimientos hechos por el Real Patrimonio (1414-1425).
Risoluzioni, cause, pareri e decreti del regio patrimonio (1560-1717)
Consta di 63 registri; si tratta per la maggior parte delle registrazioni relative alle licenze di esportazione di grano, ai passaporti e alle licenze di corsa nonche' alle risoluzioni assunte dal Regio Consiglio di Giustizia e Patrimonio che faceva capo al Tribunale del Regio Patrimonio. Questo venne istituito tra la fine del Quattrocento e la prima meta' del Cinquecento, era presieduto dal procuratore reale ed era composto dal maestro razionale, dal tesoriere reale e dall'avvocato fiscale; aveva funzioni di tribunale speciale in materia patrimoniale e funzioni consultive e deliberative sulle stesse materie.
UNITÀ CONSULTATE:
- P 3, Registro di risoluzioni del Regio Consiglio di Patrimonio e di Giustizia (1568 -1610), con indice.
FONDO Regio demanio ( XIV-XIX sec.)
Fondo miscellaneo che trae origine dall'Archivio patrimoniale piemontese con documenti riguardanti l'amministrazione demaniale e altri del Tribunale del Regio Patrimonio a cui, in seguito si aggiunse materiale proveniente dall'Intendenza Generale. E' articolato in grandi ripartizioni (subfondi) con documentazione di grande rilevanza storica per quanto riguarda in particolare i feudi.
SERIE Feudi (1331-1860)
UNITÀ CONSULTATE:
- Cartella 35, Feudi di Furtei e San Lorenzo (1421-1778)
- Cartella 43, Baronia di Teulada (1621-1838)
- Cartella 71, Infeudazioni, Registri, Carte Reali, Minute (1417-1755)
- Cartella 77, Contea di San Lorenzo (1836-1846)
72
FONDO Segreteria di Stato (1720-1848)
Comprende tutta la documentazione prodotta in epoca sabauda dal viceré e dalla corte piemontese in merito agli affari di natura politico-militare ed economico-sociale che riguardavano il Regno. Esso è articolato in due Serie principali; nella prima si trovano i dispacci e i registri copialettere, nella seconda suddisa nei vari dicasteri, le pratiche istruite ed espletate. L'archivio versato nel 1850 ai Regi Archivi, in totale disordine, fu riordinato da Michele Martini.
SERIE II
È costituita da 2320 buste suddivise in 16 categorie secondo la competenza dei diversi dicasteri di Torino, comprende tutte le pratiche espletate dalla Segreteria di Stato del Regno di Sardegna con altri uffici o enti dell’isola o col continente in relazione alla rispettiva materia. Ogni categoria è suddivisa in sottoclassi raggruppate per argomenti o per uffici.
UNITÀ CONSULTATE:
- Categoria XII Chiudende e feudi (Carte relative a provvedimenti seguiti all'editto delle chiudende del 6 ottobre del 1820), Sottoclasse Feudi – Abolizione (1708-1848), cartella 1644 Marchesato di Neoneli.