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La congiuntura del commercio al dettaglio

3.2. Focus: l’e-commerce

2.7.3. La congiuntura del commercio al dettaglio

Nonostante gli effetti della pandemia abbiano pesato ancora sensibilmente sul primo trimestre dell’anno, nel secondo si è avviata una fase di crescita e, tra gennaio e settembre, le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna hanno messo a segno una sensibile ripresa (+4,0 per cento) rispetto all’analogo periodo del 2020. Questa ha permesso un parziale recupero rispetto allo stesso periodo del 2019 e di limitare la perdita residua al 4,4 per cento.

Ma, rispetto ad allora, gli effetti della pandemia hanno decisamente accelerato i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio e i comportamenti dei consumatori, con effetti immediati sui risultati economici delle imprese.

Tav. 2.7.4 Addetti delle localizzazioni del commercio in Emilia-Romagna e tassi di variazione tendenziale per settore

Settori Giugno 2021 Giugno 2016

Stock Variazioni (1) Stock Variazioni (2)

(1) Tasso di variazione sull’anno precedente. (2) Tasso di variazione a cinque anni.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati Inps tratti dalla banca dati Stockview di InfoCamere

Tav. 2.7.5. Congiuntura del commercio al dettaglio. Tasso di variazione tendenziale delle vendite

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere

Commercio Specializzato alimentare Specializzato non alimentare Iper super grandi mag.

L’andamento delle quote percentuali delle imprese che giudicano la produzione corrente in aumento, stabile o in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente permette di verificare la diffusione tra le imprese della tendenza dominante. Nel 2021 risulta evidente la notevole diffusione della tendenza positiva con un aumento a livelli record della quota delle imprese che hanno realizzato un incremento delle vendite e delle imprese che hanno mantenuto vendite costanti, mentre la quota delle imprese che hanno subito un calo dell’attività si è ridotta, ma la sua compressione ulteriore si scontra con i processi di cambiamenti in atto nel settore.

Le tipologie del dettaglio

Disaggregando i dati economici, appare evidente che il settore del commercio. ha attraversato questa fase della pandemia da coronavirus con una decisa accentuazione dei processi di cambiamento che lo caratterizzano da anni. Nel primi nove mesi dell’anno la ripresa delle vendite non ha interessato tutte le tipologie del dettaglio ed è stata trainata da un recupero dei consumi non alimentari successivo alla loro

Tav. 2.7.8. Congiuntura del commercio in Emilia-Romagna. 1-3° trimestre 2019 Vendite

var. % (1)

Vendite var. % (1)

Commercio al dettaglio 4,0

Settori di attività Classe dimensionale

- dettaglio alimentari -0,8 - piccole 1-5 addetti 4,3

- dettaglio non alimentari 6,1 - medie 6-19 addetti 2,2

- iper, super e grandi magazzini 1,5 - grandi 20 addetti e oltre 4,5 (1) Valori correnti. Tasso di variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna

Tav. 2.7.6. Andamento delle quote percentuali delle imprese che giudicano le vendite correnti in aumento, stabili o in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

Tav.2.7.7. Andamento delle quote percentuali delle imprese che giudicano le giacenze a fine trimestre scarse, adeguate o eccedenti

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Unioncamere

L’indagine congiunturale trimestrale regionale sulle imprese del commercio al dettaglio realizzata dalle Camere di commercio e da Unioncamere Emilia-Romagna si fonda su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese regionali e considera anche le imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni riferite alle imprese con più di 10 o 20 addetti. Le risposte sono ponderate sulla base del numero di addetti di ciascuna unità provinciale di impresa/cluster d’appartenenza, desunto dal Registro Imprese integrato con dati di fonte Inps e Istat. Dal primo trimestre 2015 l’indagine è effettuata con interviste condotte con tecnica mista CAWI-CATI.

34,6 35,5 32,3 28,5 37,9 38,4 33,5

51,6 44,5

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

1,6 2,8 6,0 5,2 4,5 3,7 3,2 3,7 4,6

88,3 86,4

62,5 67,5 79,6 79,0 80,0 85,6 87,4

10,1 10,8

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

decisa compressione precedente indotta dalla pandemia. Le vendite dello specializzato alimentare che avevano resistito bene alla pandemia lo scorso anno hanno subito una nuova leggera flessione (-0,8 per cento), tanto da risultare inferiori a quelle dello stesso periodo del 2019 del 3,3 per cento.

Al contrario, il dettaglio specializzato non alimentare ha beneficiato di un sostanziale recupero delle vendite (+6,1 per cento), successivo alla precedente compressione dovuta alla pandemia, ma questo recupero è stato comunque parziale e insufficiente per avvicinare il livello delle vendite dello stesso periodo del 2019, tanto che rispetto a questo le vendite correnti sono risultate ancora inferiori del 9,2 per cento.

Proseguendo una fase di aumento delle vendite ininterrotta da dieci trimestri, iper, super e grandi magazzini hanno nuovamente beneficiato della situazione, grazie alla capacità di gestire la difficile contingenza e alle consegne a domicilio, sia pure in misura più contenuta, ottenendo un aumento delle vendite dell’1,5 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2020, che ha permesso di capitalizzare i guadagni ottenuti lo scorso anno e di portate il livello delle vendite al di sopra di quelle dello stesso periodo del 2019 dell’8,4 per cento.

Tav. 2.7.9. Tasso di variazione tendenziale delle vendite e giudizi tendenziali sulle vendite del commercio al dettaglio aggregato e per tipologia delle imprese

Specializzato alimentare

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

Specializzato non alimentare

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

iper, supermercati e grandi magazzini

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

(1) Tasso di variazione tendenziale. (2) Quote percentuali delle imprese che giudicano le vendite correnti in aumento, stabili o in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e saldo tra le quote in “aumento” e in “calo”. (3) Quote percentuali delle imprese che giudicano le giacenze a fine trimestre scarse, adeguate o eccedenti e saldo tra le quote “ eccedenti ” e in “scarse”.

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21 Spec. Alimentare Dettaglio

30,2 32,6 41,1 42,6 40,0 46,9

22,0 26,2 36,4 41,3 44,3 19,5 17,8 26,6 22,2

34,4 31,2

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21 Spec. non alimentare Dettaglio

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21 Iper, supermercati e grandi mag. Dettaglio

45,6 41,7

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

La dimensione delle imprese

Nei nove mesi considerati, i dati non mostrano una correlazione positiva dell’andamento delle vendite con la dimensione aziendale. Da un lato, la piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, è riuscita a realizzare un recupero delle vendite del 4,3 per cento in questa prima parte del 2021, ma il duro colpo subito nel 2020 ha mantenuto ancora il livello attuale delle vendite della piccola distribuzione del 4,5 per cento al di sotto di quello dello stesso periodo del 2019. Le imprese di media dimensione, da 6 a 19 addetti, hanno ottenuto un recupero più contenuto (+2,2 per cento) e, nonostante una migliore tenuta mostrata lo scorso anno, il livello attuale delle loro vendite è ancora inferiore a quello del 2019 del 4,7 per cento. Al contrario, se la tendenza delle vendite per le imprese di maggiore dimensione con almeno 20 addetti è risulta positiva, ma non eccezionale (+4,5 per cento), l’avere limitato decisamente la riduzione nel corso dello scorso anno ha permesso loro di recuperare quasi pienamente il livello delle vendite dei primi nove mesi del 2019, rispetto al quale l’attuale risulta inferiore di solo lo 0,9 per cento. Quindi su un periodo di tempo più lungo, 24 mesi, appare riemergere una correlazione positiva tra dimensione aziendale e andamento delle vendite.

Tav. 2.7.10. Tasso di variazione tendenziale delle vendite e giudizi tendenziali sulle vendite del commercio al dettaglio aggregato e per classe dimensionale delle imprese

Piccole strutture (1-5 dipendenti)

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

Medie strutture (6-19 dipendenti)

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

Grandi strutture (20 dip. e oltre)

Vendite (1) Giudizi sulle vendite (2)

(1) Tasso di variazione tendenziale. (2) Quote percentuali delle imprese che giudicano le vendite correnti in aumento, stabili o in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e saldo tra le quote in “aumento” e in “calo”. (3) Quote percentuali delle imprese che giudicano le giacenze a fine trimestre scarse, adeguate o eccedenti e saldo tra le quote “ eccedenti ” e in “scarse”

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

1-5 dipendenti Dettaglio

25,9 29,4 17,6 17,1 30,5 31,7 33,0

49,5 39,3

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21 6-19 dipendenti Dettaglio

25,0 29,1 23,5 24,1 26,8 32,3 25,4 43,0 44,0 34,7 36,9

17,1 15,2 26,6 21,7 24,7

24,2 28,9 40,3 34,0

59,4 60,7 46,7 46,0 49,8 32,8 27,1

-40

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21 20 dipendenti e oltre Dettaglio

47,5 44,4 51,5 42,5 50,0 47,8 37,0 56,9 50,3 18,2 29,7 7,1

41,4 52,2 31,8 38,0 47,9 32,6 24,5

-20

3t19 4t19 1t20 2t20 3t20 4t20 1t21 2t21 3t21

aumento stabili calo saldo