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3.2. Focus: l’e-commerce

2.10.3. Trasporti aerei

Secondo i dati raccolti da Assaeroporti, il bilancio nazionale dell’aviazione commerciale italiana nei primi 10 mesi del 2021 registra una movimentazione di oltre 62,8 milioni di passeggeri nei 41 scali associati, in aumento del 26,3 per cento rispetto all’omologo periodo del 2020 ma in contrazione di oltre il 62 per cento rispetto al 2019.

Come c’era da attendersi, la ripresa degli spostamenti aerei è stata più intensa per i passeggeri nazionali (+45,0 per cento) che non per quelli internazionali (+10,1 per cento) sui quali hanno gravata maggiormente le incertezze legate all’evoluzione pandemica e i gravami necessari per il contenimento del CoVid-19.

La movimentazione degli aeromobili è apparsa anch’essa in aumento nel confronto col 2020 (+21,7 per cento) ma ancora lontana dai massimi raggiunti nel 2019 (-46,1 per cento). Il fatto che le movimentazioni dei passeggeri sia cresciuta più velocemente di quella degli aeromobili, ci suggerisce che, mediamente, gli aerei viaggino con un maggior tasso di occupazione (e che siano anche stati rimessi in opera velivoli di dimensioni maggiori), questo sia grazie all’accresciuta domanda di viaggi conseguente alla riacquistata maggior libertà di movimento, sia alla progressiva rimozione dei limiti di capienza dei veicoli.

Anche la movimentazione delle merci risulta in aumento rispetto al 2020 (+33,5 per cento) e, differentemente dagli altri parametri, il gap rispetto al 2019 è stato, in questo caso, quasi completamente recuperato poiché il valore risulta di un contenuto 1,8 per cento inferiore a quello dello dei primi 10 mesi del 2019.

Fig. 2.10.4. Voli, passeggeri e merci degli aeroporti italiani, periodo gen-ott 2021 e confronto con gli anni indicati. Dettaglio passeggeri.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati della banca dati di Assaeroporti.

In Emilia-Romagna, il sistema aeroportuale ha mostrato un buon andamento in termini di voli (+13,8 per cento) e passeggeri (+24,4 per cento) mentre la movimentazione delle merci risulta in contrazione (-6,2 per cento). Sul complesso del traffico aereo regionale svolge i suoi effetti l’apertura dell’Aeroporto di Forlì che fino all’anno passato non era pienamente operativo (questo rende impossibili i confronti con gli anni passati per questo aeroporto e rende il confronto del totale regionale con gli passati un confronto potenzialmente spurio).

Come risultato del comporsi di questi andamenti, i passeggeri partiti o arrivati negli aeroporti della regione durante i primi mesi 10 mesi del 2021 sono ammontanti ad oltre 3,2 milioni. Anche negli scali dell’Emilia-Romagna la dinamica dei passeggeri (+24,4 per cento) è superiore a quella dei velivoli (+13,8), ne risulta che anche a livello regionale gli aerei stanno viaggiando, mediamente, con un maggior tasso di occupazione dei posti disponibili (o con un aumento della capacità media dei velivoli utilizzati). Questa tendenza, che nel corso dell’ultimo anno può essere messa in relazione alla ritrovata (anche se parziale) libertà di viaggio conseguente alla campagna di vaccinazione che ha portato a saturare maggiormente la capacità di carico degli aerei (anche a seguito dell’arretramento delle misure di distanziamento a bordo) ed al riutilizzo di velivoli più grandi (durante i lockdown le compagnie aeree avevano messo in esercizio veicoli più piccoli a seguito del crollo verticale della domanda di viaggio) era, in realtà già in corso nel periodo pre-CoVid-19.

Fig. 2.10.5. Voli, passeggeri e trasporto merci degli aeroporti attivi in Emilia-Romagna.

Fonte: Banca dati di Assaeroporti, Camera di commercio della Romagna, Aeroporti di Rimini, Parma e Forlì.

Per quanto riguarda il trasposto passeggeri dell’Aeroporto di Bologna, va segnalato il notevole aumento dei valori rispetto al minimo registrato nel corso dei primi 10 mesi del 2020 (+33,2 per cento). Nonostante questo consistente aumento, il massimo toccato nel 2019 - che aveva portato i passeggeri della prima parte dell’anno dello scalo bolognese a sfiorare quota 8,0 milioni - è ancora lontano, tanto che la differenza col periodo pre-CoVid supera il 61 per cento. La ripresa del 2021 ha interessato soprattutto i viaggiatori nazionali (69,3 per cento) mentre molto meno consistente è stato l’aumento dei viaggiatori internazionali (+17,0). Questa discrasia risulta in assoluta controtendenza rispetto a quella registrata fino al 2019 che vedeva i viaggiatori internazionali crescere più velocemente di quelli nazionali e che è attribuibile alle maggior difficoltà che, in periodo di pandemia, è necessario fronteggiare per affrontare un volo internazionale, piuttosto che uno nazionale.

Fig. 2.10.6. Dettaglio dell’evoluzione del trasporto passeggeri dell’Aeroporto di Bologna, primi 10 mesi dell’anno.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati della banca dati di Assaeroporti.

L’evoluzione del traffico degli altri aeroporti della regione appare differenziata.

Lo scalo Luigi Ridolfi di Forlì ha ripreso la propria attività a pieno regime nel 2021 dopo diversi anni di interruzione. Questo aeroporto chiude i primi 10 mesi del 2021 con oltre 25.200 passeggeri e oltre 1.000 voli effettuati. Al momento non risultano transiti di merci.

L’aeroporto di Parma, nel periodo gennaio-ottobre 2021, fa registrare un incremento di passeggeri davvero notevole (+300,0 per cento) tanto da recuperare totalmente il calo determinato dal CoVid-19 nel 2020 e, anzi, chiudere con un aumento del 27,0 per cento rispetto al valore dell’omologo periodo del 2019.

Anche nel caso di questo scalo, i passeggeri nazionali sono aumentati molto più velocemente (+491 per cento) di quelli internazionali che pure hanno registrato un aumento percentuale notevole (+88,6 per cento).

Tuttavia, va notato che l’ammontare complessivo dei passeggeri ha superato di poco le 85.000 unità complessive. Anche gli aeromobili transitati per l’aeroporto sono aumentati notevolmente (+215,2 per cento) ma il saggio di crescita dei viaggiatori è stato superiore, segno che – anche nel caso di Parma – è aumentata la capienza media per singolo velivolo transitato.

Fig. 2.10.7. Dettaglio dell’evoluzione del trasporto passeggeri dell’Aeroporto di Forlì, primi 10 mesi dell’anno.

NS: L’Aeroporto di Forlì è pienamente da alcuni mesi dopo anni di inattività per cui i confronti con gli anno passati non sono possibili Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati della banca dati di Assaeroporti.

Fig. 2.10.8. Dettaglio dell’evoluzione del trasporto passeggeri dell’Aeroporto di Parma, primi 10 mesi dell’anno.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati della banca dati di Assaeroporti.

Fig. 2.10.9. Dettaglio dell’evoluzione del trasporto passeggeri dell’Aeroporto di Rimini, primi 10 mesi dell’anno.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati della banca dati di Assaeroporti.

Per quel che riguarda l’Aeroporto di Rimini, il notevole aumento del 32,8 per cento rispetto al 2020 porta il totale dei passeggeri transitati a quasi 66.000 per i primi 10 mesi del 2021, un valore che – tuttavia – risulta inferiore di oltre l’82,0 per cento rispetto ai valori pre-CoVid-19. La maggior parte dei passeggeri dello scalo romagnolo sono internazionali (come nel caso di Bologna ed in contrapposizione alla situazione di Forlì e Parma). La maggior parte dei viaggiatori internazionale proviene, ora, dall’Unione Europea e della Svizzera.

Come nel caso di Parma e Bologna, il numero dei passeggeri è aumentato più velocemente di quello degli aeromobili segnalando un maggior fattore di carico dei velivoli impiegati le cui spiegazioni possono essere quelle che abbiamo già ipotizzato: dal venir meno del distanziamento a bardo, alla maggior domanda di viaggio, fino all’impiego di veicoli di maggior dimensione.

Nel caso di Rimini, il trasporto merci, che pur era presente nel 2020, si è completamente azzerato nei primi 10 mesi del 2021.