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LA CONSULENZA TRA DIMENSIONE AZIENDALE E DIMENSIONE TERRITORIALE

U

n anno di rodaggio, il 2009. Un anno impegnativo, ricco di inco- gnite e di sfi de. Un nuovo assetto organizzativo, un nuovo mo- do di fare programmi e gestire bilanci economici e di lavoro, nuove unità ed attività, nuovi colleghi, nuovi collaboratori, nuovi ruoli. Il tutto all’insegna della continuità, poiché nel nostro obiettivo primario, cioè nello svolgimento della consulenza, non possiamo permetterci cali di tensione, allentamento della presenza sul ter- ritorio, dismissione di servizi. Oggi quindi il compito, con questi brevi resoconti, di far comprendere, almeno nelle grandi linee, quali sono stati i primi passi di un impegnativo processo che vede l’Istituto Agrario riproporsi come partner dell’agricoltura trenti- na in una chiave diversa, più articolata, più qualifi cata.

La consulenza alle aziende agricole ed i servizi alle imprese ed al territorio costituiscono di fatto la ‘fi nestra’ sull’esterno, il pri- mo recettore delle complesse dinamiche che oggi si susseguono con sempre maggiore rapidità anche nel nostro contesto agricolo, costretto ormai al confronto globale che non ammette ritardi, ineffi cienze, incertezze.

Un primo grande risultato della riorganizzazione ci deriva dalla realizzazione dello stretto raccordo tra consulenza e sperimenta- zione, entrambi fortemente orientati alle problematiche contin- genti, con uno sguardo al futuro prossimo, di cui già ora si ha con- creto sentore. Ed è in questa chiave che il Centro trasferimento tecnologico oggi si propone sull’esterno, con una compattezza e continuità di servizi e attività che possono derivare solo da un sal- do ed organico collegamento tra sperimentazione e consulenza. Con il 2009 sono già stati attivati ‘programmi dei servizi’ settoria-

li che prevedono gli impegni assunti dalle diverse unità a suppor- to delle imprese su specifi che tematiche, a partire dal sostegno della produzione integrata, dal supporto alla certifi cazione, dallo studio delle caratteristiche dei suoli o del rapporto agricoltura- ambiente. A questo risultato di tipo programmatorio si giunge attraverso successivi momenti di confronto con gli attori della fi liera, esaminando congiuntamente le principali problematiche tecniche di un settore e progettando le attività in modo coerente con le strategie di sviluppo individuate.

MARIA BENIAMINA VENTURELLI

Si costruisce così, allo stesso interno dell’Istituto Agrario, una logica di fi liera, che, pur vedendo i diversi comparti im- pegnati sulle singole specializ- zazioni, riconduce all’interno di un’unica logica le molteplici azioni svolte.

Tuttavia, pur vero che i diver- si settori ben si distinguono per caratteristiche tecniche ed organizzative, di contesto e di fi liera, è necessario oggi più che mai porci il problema di come individuare percorsi di sviluppo comunque comuni a tutti i comparti. Sono sempre più numerose, infatti, le tema-

tiche trasversali, come quella dell’ambiente, che coinvolge per motivi diversi la frutticol- tura come la zootecnia, i pic- coli frutti come la viticoltura, quella delle fonti energetiche, della redditività, dell’ottem- peranza alle normative, sem- pre più stringenti anche in agricoltura, prerequisito sia mercantile sia legittimante. Ecco quindi che anche la con- sulenza tecnica dovrà via via sviluppare servizi orientati al supporto delle aziende e del- le imprese su aspetti nuovi e attraverso modalità innovati- ve, anche se nei diversi settori

permane la consapevolezza che la numerosità delle azien- de agricole, la loro dimensione e, non ultimo, l’invecchiamen- to degli addetti, continueran- no a determinare la necessità di dare comunque continuità alla consulenza così come de- lineatasi negli ultimi anni. Tra gli obiettivi dell’immedia- to futuro forse il più importan- te sarà proprio l’apertura di un dibattito aperto e costrut- tivo su quali ruoli potranno e dovranno essere svolti dalle istituzioni e quali invece do- vranno essere di più diretta gestione da parte dei produt- tori, naturalmente attraverso le loro forme aggregate. Allo stesso modo, sarà importante comprendere come eventuali processi di evoluzione orga- nizzativa debbano e possano essere condotti all’insegna di una razionale e condivisa re- gìa, che consenta di colloca- re risorse umane e fi nanziarie all’interno di progettualità di

ampia prospettiva, che ci pon- ga ancora una volta nelle con- dizioni di vantaggio competiti- vo in termini di effi cienza del sistema, laddove sappiamo per certo che la competitività di carattere economico non ci appartiene né mai sarà rag- giungibile.

In queste nuove logiche dovre- mo quindi essere in grado di collocare nella giusta priorità temi e problematiche di ieri e di domani, dovremo collocare nella corretta posizione la di- mensione aziendale rispetto al- la dimensione territoriale, che ampiamente discendono l’una dall’altra ma che abbisognano di metodi di analisi e strumen- ti di gestione profondamen- te differenziati per il tipo di professionalità richiesta, per input e output e per valenza, essendo ormai evidente che le tematiche di interesse comune (ambiente e società) assumono un ruolo prevaricante rispetto alla sfera aziendale.

Allo stesso modo, come le aziende oggi sono viste in una logica di appartenenza ad un sistema, anche l’intervento di consulenza e di supporto ai diversi settori dovrà a nostro avviso proporsi all’in- sieme del comparto agricolo con la massima attenzione non più e non solo alle logiche di fi liera, ma sviluppando il più possibile le logiche di territorio. Su questo fronte si muoveranno soprattutto i servizi avanzati, ancora ai primi passi in termini di fruibilità diffusa, ma con già ottimi esempi di innovazione sviluppati dalle unità che stanno costruendo l’impianto del “futuribile”, anche per l’agricoltura di montagna.

È il caso dei sistemi avanzati di gestione dell’acqua irrigua, di studio e conoscenza del territorio su mappe informatizzate, dove ogni azienda può facilmente ritrovarsi descritta fi no al minimo dettaglio, ma soprattutto ogni area verrà descritta attraverso tutti i suoi connotati tecnici, a partire dalla meteorologia fi no alle popolazioni degli insetti, alla suscettibilità alle malattie fun- gine, insolazione, pendenza, mettendo in questo modo a disposi- zione dei diversi settori importanti strumenti di gestione. La consulenza tecnica di oggi, così come la conosciamo, con i tec- nici che si occupano di ticchiolatura piuttosto che di alimentazio- ne del bestiame, piuttosto che di certifi cazione e condizionalità, sono destinati a confrontarsi con le nuove possibilità di gestione del territorio che a loro stessi viene proposta, fornitori e fruitori di informazioni, per giungere ad un sistema che sappia, un’altra volta, reggere alle sfi de del tempo, partendo dall’indispensabi- le presupposto che la progettualità sia fortemente partecipata e condivisa dai diversi settori.

ANALISI DELLA SITUAZIONE METEOROLOGICA E DATI DI PRODUZIONE