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La SCIA: segnalazione certificata di inizio attività

Nel documento La semplificazione amministrativa. (pagine 83-97)

Capitolo 3: Gli istituti attuativi della semplificazione

3.6 La SCIA: segnalazione certificata di inizio attività

Oggi la SCIA è disciplinata dall’art. 19 l. n. 241/1990 modificato dal d.lgs. 126/2016 in attuazione dell’ art. 5 e art. 6 della c.d. “Legge Madia”.

L’istituto della SCIA-DIA nasce a partire dagli anni novanta quando il legislatore, influenzato dalla normativa comunitaria in tema di concorrenza e libero mercato, ha iniziato un percorso di

39 M. De Benedetti e A. Zenca, La riforma della conferenza di servizi alla luce

liberalizzazione delle attività private in attuazione dell’art. 41 Cost. Viene, così, introdotto il principio di auto-responsabilità del privato, passando da un controllo preventivo ad un controllo successivo della PA. Le attività soggette a DIA erano dapprima limitate: l’istituto trovava, infatti, applicazione solo nelle materie individuate nella direttiva n. 123/2006 CE, cd Direttiva Servizi. A partire dal 2005, dopo la trasformazione della DIA in SCIA, tale modulo semplificato è diventato un modello generalizzato: ai sensi del novellato art. 19 l. n. 241/1990 trova, infatti, applicazione in vari settori, ivi compreso quello edilizio. Da ultimo, la SCIA è stato oggetto di un’ulteriore modifica per effetto della l. n. 124/2015. Tale normativa, per un verso, ha direttamente innovato l’art. 19 della normativa originaria e, per altro verso, ha delegato il governo ad attuare una maggiore liberalizzazione e semplificazione in materia. 40

Con la SCIA, il privato può iniziare immediatamente l’attività segnalata, fermo restando il controllo successivo della PA in ordine alla conformità a legge. E’ uno strumento quindi, che

40 A.Macheda, “Natura giuridica della SCIA alla luce della riforma Madia.

permette al privato interessato di sostituirsi, in un certo senso, all’amministrazione, dato che non ha più bisogno di quest’ultima per ottenere questo insieme di “permessi”, ma segnala semplicemente l’inizio della sua attività e, grazie a questo, come sancisce il comma 2 dell’ art. 19 può iniziarla, dalla data di presentazione, effettiva consegna con debita ricevuta, della stessa all'amministrazione competente. Invece la dia poteva essere di due tipi, ad effetto differito o immediato: il privato doveva presentare la comunicazione di avvio dell’attività e se un soggetto voleva avviare una delle attività non ricomprese della “Direttiva Servizi” doveva attendere trenta giorni.41

Nella previgente disciplina del 2014, in particolare, l’amministrazione poteva, nei sessanta giorni successivi alla segnalazione, esercitare i poteri inibitori o conformativi. Tuttavia, decorso inutilmente tale termine, la PA poteva intervenire solo in caso di pericolo di danno dei c.d. “interessi sensibili” e previo motivato accertamento dell’impossibilità di conformazione restavano fermi, in ogni caso, i poteri di autotutela ex artt. 21-quinquies e 21-nonies l. n. 241/1990,

nonché il generale potere sanzionatorio ex art. 21 della citata legge. Con la Legge Madia del 2015 n. 124, vengono innovati i poteri amministrativi spettanti alla PA in sede di controllo successivo: ai sensi del novellato art. 19, l’amministrazione, nell’esercizio del potere conformativo, può indicare al privato le misure da adottare. Ai sensi del comma quarto, poi, decorso il termine dei sessanta giorni, i poteri inibitori non sono preclusi: l’amministrazione può adottare i provvedimenti di cui al comma terzo anche se sono scaduti i termini e purché vi siano le condizioni per l’annullamento ex art 21 nonies. Inoltre, la riforma Madia ha introdotto un “nuovo paradigma” nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione: all’art. 21 nonies ha previsto, infatti, un nuovo termine di diciotto mesi per l’esercizio dell’autotutela da parte dell’amministrazione. Si è avvertita dunque, l’esigenza di tutelare l’affidamento del privato: i poteri ex post della PA devono avere un limite, anche alla luce dei principi di accessibilità e prevedibilità delle norme sanciti dalla giurisprudenza. 42

42 A.Macheda, “Natura giuridica della SCIA alla luce della riforma Madia.

CONCLUSIONI

La l. n. 241/1990 sul procedimento amministrativo rappresenta un traguardo fondamentale per l’Italia e da questa legge si è dato il via a molte riforme, per poi arrivare all' ultima, la c.d. " Legge Madia", che si colloca nell'ambito di un generale processo di semplificazione, accelerazione e snellimento dell' azione amministrativa, sempre nell' ottica di concepire la semplificazione amministrativa come un mezzo per migliorare il rapporto tra amministrazione e cittadini, compresi i soggetti economici.

La complessità dell’iter burocratico è sicuramente un ostacolo che le imprese del nostro paese affrontano nella loro operatività quotidiana, seguita a ruota dalla lunghezza dei tempi di attesa per l’erogazione dei servizi e dalla carenza nell’organizzazione e sinergia tra i vari uffici. Da qui la conferma che la semplificazione legislativa e amministrativa non sono separabili da una contestuale riorganizzazione delle strutture operative della P.A. Quest’ultima dovrebbe essere basata sull’intercettazione e soddisfazione dei bisogni dei cittadini e imprese e sulla consapevolezza che una P.A. efficiente ed

efficace è un asset strategico per lo sviluppo del territorio.

Ho voluto fare oggetto del mio studio, la semplificazione amministrativa perché negli ultimi anni questo tema ha rappresentato il fulcro della politica italiana, ma nonostante questo, sono arrivata alla conclusione che quello che è stato fatto fino ad oggi non sia sufficiente, perché siamo in presenza di un importante inflazione legislativa nel nostro Paese e le continue riforme, volte alla semplificazione, hanno portato, fino ad oggi, ad avere poca semplificazione sulle norme ma molte norme sulla semplificazione, giacché l’eccesso di diritto costituisce la negazione dei diritti.

In conclusione, con la "Legge Madia" sono stati affrontati i problemi relativi agli istituti creati e utilizzati nell’ambito del procedimento amministrativo per la semplificazione amministrativa, in apparenza nel modo giusto, ma come al solito sarà solo l’applicazione pratica degli stessi a dirci se le novità introdotte sono state efficaci ed utili al fine di semplificare l’attività amministrativa.

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio tutti i professori incontrati nel mio percorso di studi, perché , ognuno di loro, comunque, mi ha insegnato qualcosa. Ringrazio la mia famiglia, in modo particolare i miei genitori, Andrea e Tiziana, per il loro amore incondizionato; i miei adorati fratelli Francesco, Luca ed Enrico; i miei amici Giulia e Lorenzo, sempre presenti, e i miei nonni Emilio e Loretta, pilastri della nostra famiglia.

Infine vorrei ringraziare Domenico, compagno di vita da più di dieci anni, amico, ma soprattutto componente essenziale della mia vita, perché ha sempre creduto in me, dandomi la forza, quando è stato necessario, semplicemente con un sorriso.

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Nel documento La semplificazione amministrativa. (pagine 83-97)

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