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La seconda compagnia (1733-1735) Ingaggio e composizione »

II. Comici italiani alla corte di Anna Ioannovna.

II.2 La seconda compagnia (1733-1735) Ingaggio e composizione »

La tournée russa dei comici di Federico-Augusto I non aveva fatto altro che accrescere il desiderio di Anna Ioannovna di possedere una compagnia stabile. Nel 1732 la Zarina decise di inviare i suoi funzionari in Italia, alla ricerca di attori.

Se per la prima compagnia abbondano le notizie relative alle trattative fra le corti per la scrittura dei comici, l’iter dell’ingaggio della seconda troupe non è ancora pienamente definito. L’incertezza è imputabile anche alla mancanza di una corte di riferimento in Italia. Gli artisti erano liberi professionisti, quasi sicuramente, appartenenti a compagnie autonome e indipendenti l’una dall’altra. I contatti avvennero verosimilmente fra gli inviati russi e i capocomici. Tutte le trattative si svolsero evidentemente per lo più oralmente e fino ad oggi in Italia, non è stato reperito alcun documento.

Secondo i documenti rinvenuti presso l’Archivio Statale Russo degli Atti Antichi di Mosca1 e l’Archivio di politica estera dell'Impero russo2, due distinte spedizioni partirono dalla Russia

alla ricerca di attori. Il violinista Johann Kayser, nel settembre del 1732, comunicava all’Imperatrice di aver trovato gli attori e chiedeva il consenso ufficiale per concludere l’accordo3. Un decreto del 9 settembre 1732 autorizzava lo stanziamento di 5.000 rubli per

«ingaggiare una compagnia di commedianti italiani e farla arrivare fin qui dall’Italia»4. Non è dato sapere se il denaro fosse destinato alla missione di Kayser. Il 13 dello stesso mese veniva inviato un Promemoria dall’Ufficio di Tesoreria al Ministero degli affari esteri in cui si autorizzava il rilascio di un passaporto ai musicisti Kugert5 e «Dreer [sic.]»6 per raggiungere l’Italia e condurre a San Pietroburgo dei commedianti7. Il denaro poteva servire al viaggio dei

due musicisti, assoldati per una missione diversa rispetto a quella di Kayser. Oppure Kašper Kugert e Domenico Dreyer, con il denaro, avrebbero potuto raggiungere Johann Kayser, già in contatto con alcuni attori. Fatto sta che nella primavera del 1733 il periodico svedese

Stockholms Post-Tidningar riportava la notizia che, secondo un dispaccio giunto da Venezia il

1 Indicato in nota come: RGADA. 2 Indicato nelle note come: AVPRI.

3 Cfr. RGADA, f. 248, op. 17, d. 1084, l. 392. 4 Ivi, f. Gosarchiv, razrjad XXX, op. 1, d. 44, l. 63.

5 Cfr. H. MÜNS, Musik und Migration in Ostmitteleuropa, München, Oldenbourg Wissenschaftsverlag, 2005, p.

364.

6Riporto la traslitterazione dal cirillico, in realtà si trattava dell’oboista Domenico Dreyer, fratello del castrato

Giovanni; W. KIRKENDALE, The court musicians in Florence during the Principate of the Medici. With a

reconstruction of the artistic establishment, Firenze, Olschki, 1993, pp. 458-460.

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10 marzo, il 3 dello stesso mese il maestro della cappella imperiale russa, Domenico Draire [sic.]8, era partito dalla città lagunare alla volta di San Pietroburgo con 32 artisti.

La semaine dernière, le maître de chapelle impérial russe Domenico Draire est parti d’ici pour Pétersbourg, avec trent-deux musiciens vocaux et instrumentaux au service de l’impératrice russe9.

Il gruppo proveniente dall’Italia era diretto a San Pietroburgo perché, nel 1732, la corte della Zarina era stata trasferita da Mosca alla città fatta edificare da Pietro il Grande10. La data d’arrivo della spedizione non è certa: presumibilmente i comici raggiunsero la nuova capitale all’inizio dell’estate del 1733. Il 17 aprile dello stesso anno venivano stanziati 12.500 rubli «per il mantenimento annuale della compagnia di comici italiani che soggiornerà qui a corte»11. Il dato conferma che a quell’altezza cronologica gli attori non avevano ancora raggiunto la città russa.

Anche per quanto concerne la composizione del gruppo le incertezze permangono. Il giornale svedese annotava la presenza di 32 artisti provenienti da Venezia, la lista dei materassi approntati per loro a San Pietroburgo sembra confermare il numero degli attori: «per 19 materassi con cuscini rotondi per letti da una piazza […]; per 8 materassi dello stesso tipo con cuscini rotondi per letti a due piazze»12.

Le fonti da intersecare per tentare di delineare il quadro completo della compagnia sono molteplici.

Documento fondamentale, per ricostruire l’organico della seconda compagnia di italiani a San Pietroburgo, è il rendiconto amministrativo stilato da Giuseppe Avolio13, poeta e direttore

delle compagnie italiane in Russia14. Il manoscritto, composto da 41 fogli e stilato in russo,

riporta le note di spesa per le rappresentazioni degli italiani dal 18 maggio 1734 al 3 febbraio 1736. Le diverse calligrafie e la firma finale, «Giuseppe Avolio affermo»15, dimostrano che l’italiano aveva bisogno di collaboratori russi per la realizzazione delle annotazioni. Il rendiconto, di cui diamo in appendice la traduzione integrale a nostra cura16, aiuta a definire la

8 Domenico Dreyer.

9 «La settimana scorsa, il maestro della cappella imperiale russa Domenico Dreyer è partito da qua per Pietroburgo

con trentadue musicisti cantanti e strumentisti al servizio dell’Imperatrice russa»; in «Stockholms Post-Tidningar», n. 14, 1733.

10 A tal proposito si veda nel presente lavoro, cap. I, n. 80, p. 15. 11 RGADA, f. Gosarchiv, razrjad XIX, d. 182, č. 2, l. 40.

12 RGIA (Rossijskij gosudarstvennyj Istoričeskij archiv), f. 466, op. 1, d. 20, l. 74. 13 RGADA, f. 1239, op. 3, d. 51846, l. 145-156.

14 Si veda nel presente lavoro p. 55. 15 RGADA, f. 1239, op. 3, d. 51846, l. 156. 16 Appendice, pp. 440-434.

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ripartizione dei ruoli fra i membri della compagnia, le attrezzature necessarie per gli allestimenti e il repertorio portato in scena.

Altra fonte d’eccezione cui attingere è rappresentata dalle raccolte di commedie e intermezzi stampati dal 1733 al 1735 dall’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo17, da queste è possibile desumere il repertorio dei comici.

L’ensemble che componeva la seconda compagnia di attori italiani era eterogeneo e variegato, ne facevano parte musicisti, cantanti, attori e ballerini. Spesso un unico artista poteva rivestire tutti e quattro i ruoli data la varietà delle sue competenze. Le demarcazioni professionali non erano così nette come le immaginiamo oggi18. L’organico della seconda compagnia comprendeva personalità già presenti alla corte imperiale.

Il castrato Giovanni Dreyer e il fratello Domenico (poi attivi anche con il terzo gruppo di comici), il clavicembalista, cantante d’intermezzi e macchinista Giovanni Antonio Guerra, il violoncellista Gasparo Taneschi19, la cantante Cristina-Maria Croumann con il maritoGiuseppe Avolio20 giunsero in Russia nel 1731 dalla Germania, al seguito del violoncellista Johan Hübner21, e rimasero al servizio di Anna Ioannovna fino al 1738.

Incerta è la data d’arrivo in Russia di Pietro Mira detto Pedrillo. Il violinista e buffone risultava già attivo alle dipendenze della Zarina nel 173222.

Arrivarono in Russia per la prima volta il violinista Luigi Madonisi, con il fratello Antonio, anche lui violinista e cornista23; l’attore fiorentino Giovanni Piantanida con la moglie cantante

Costanza Pusterli24 (anche la coppia rimase in Russia fino al 1738); gli attori Giovanni Porazisi

con la moglie; Giovanni Camillo Canzachi25; Ferdinando Colombo con la moglie; Antonio Fioretti; Alessandra Stabili con la madre Apollonia26; Antonio Sacco con la moglie Antonia

17 Il materiale è conservato presso la Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo, Sala Libri rari,

materiale rilegato. Per informazioni più specifiche rinvio nel presente lavoro a pp. 118-127.

18 Per avere un’idea della multiforme professionalità dei comici italiani si veda: FERRONE 2014, pp. 16-21 e F.

PIPERNO, Buffe e buffi. Considerazioni sulla professionalità degli interpreti di scene buffe ed intermezzi, in «Rivista Italiana di Musicologia», XVII/2, 1982, pp. 240-284.

19 Cfr. RGADA, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 145/v.

20 Cfr. J.VON STÄHLIN, Johann Joseph Haigold’s Beylagen zum Neuveränderten Russland, Riga und Mitau,

Verlegts Johann Friedrich Hartknoch, 1769-1770, t. II, p. 84; L. NERCI, Storia della musica in Lucca, Lucca, Forni, 1879, p. 210; MOOSER 1948, t. I, p. 106; Id., Violinistes-compositeurs italiens en Russi eau XVIIIme siècle.

III. Pietro Mira dit Pedrillo, in «Rivista musicale italiana», vol. XLVI, 1942, pp. 290-292.

21 Già menzionato nel precedente paragrafo a p. 46. Cfr. RGADA, f.1239, op. 3, č. 105, d. 51843, l. 108, 136-137

e SHA, f. 3309, doc. 44.

22 Cfr. RGADA, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51843, 1. 108 e 136-137; AVPRI, f. 15, op. 4, d. 158 (1732 g.), l. 201/v-

202.

23 Cfr. VON STÄHLIN 1769-1770 a, t. II, p. 84. 24 Cfr. RGADA, f. 1239, op. 3, d. 51846, l. 145/v.

25 Ipotizzo che l’attore indicato come Kandake nei documenti russi sia Giovanni Camillo Canzachi. 26 Il documento per il rilascio dei passaporti è datato 1734; cfr. AVPRI, f. 15, op. 4, d. 105 (1731 g.), l. 90.

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Franchi27, le sorelle Adriana28, Anna Caterina e la madre Libera. I componenti della famiglia

Sacco sono indicati in un documento separato rispetto agli altri colleghi che lasciarono la Russia nel 1734. Secondo la data indicata nel documento la famiglia lasciò la corte della Zarina il 31 dicembre 173429.

Si trattennero a San Pietroburgo anche con il terzo gruppo d’interpreti italiani il cantante buffo Pietro Pertici, gli attori Francesco Ermano, Girolamo (spesso indicato come Ieronimo) Ferrari30, Domenico Zanardi31, il macchinista Carlo Gibelli32 e il coreografo Antonio Armano33. Nei documenti d’archivio non ci sono tracce di Domenico Zanardi prima del gennaio 173534. All’attore, solito interpretare il ruolo di Brighella, è stata attribuita la paternità della commedia

Arme, e Bagaglio35. Una pièce dal titolo Scaramouche armes et bagages era stata allestita a Mosca già dalla compagnia Ristori (13 maggio 1730)36. Nel 1733 a San Pietroburgo venne presentata Brighella armi e bagagli. Il dato potrebbe far anticipare la data d’arrivo di Zanardi in Russia.

A San Pietroburgo era giunto anche Gaetano Sacco, capofamiglia e capocomico. Il suo nome non è indicato nei documenti relativi al rilascio dei passaporti37 perché l’attore morì in Russia il 4 luglio 173438. Francesco Bartoli riportava nella sua raccolta: «fu in Moscovia al servizio della gran Zara, ed ivi pose fine a’ suoi giorni nel 1735»39. I documenti russi non specificano la

causa del decesso, ma precisano la data. La morte di Gaetano spiegherebbe la partenza di familiari e colleghi40.

Come detto Giuseppe Avolio e la moglie Cristina Maria-Croumann restarono in Russia. Il 10 settembre 1733 venne presentata un’ordinanza dall’Imperatrice per aumentare il salario di Giuseppe Avolio di ben 400 rubli l’anno41. Nel documento non è indicata la durata

dell’aumento.

27 Indicata come Nina (Нина) nel documento di Giuseppe Avolio; cfr. FERRAZZI 2000, pp. 274-275.

28 Indicata come Jana (Яна) nel rendiconto amministrativo di Avolio e come Andrejan nel documento per il rilascio

dei passaporti; cfr. ivi, p. 48.

29 Cfr. AVPRI, f. 15, op. 4, d. 92 (1736 g.), l. 8-9. 30 Cfr. RGADA, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51845, l. 130. 31 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51845, l. 468. 32 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51845, l. 146/v, 148/v, 154, 155, 156, 158/v, 159/v, 164, 164/v. 33 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51845, l. 147/v, 155/v, 162/v. 34 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č.105, d. 51845, l. 130. 35 Cfr. BARTOLI 2010, p. 459.

36 Si veda nel presente lavoro, p. 60.

37 I documenti riportano la dicitura “Passaporto”, in realtà gli attori non disponevano di veri e propri passaporti

nella concezione contemporanea del termine, ma di lasciapassare che li autorizzavano ad abbandonare la Russia per fare rientro in Italia.

38 Cfr. Sbornik imperatorskago Russkago istoričeskago Obščestva, SPb., Nauk, 1888, t. I, XII, p. 744. 39 BARTOLI 2010, p. 414.

40 Cfr. FERRAZZI 2000, p. 47.

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Per ricostruire l’ammontare dei compensi destinati dalla corte ai performers si da qui di seguito la traduzione dei documenti relativi ai pagamenti annuali.

Il primo documento è un registro, stilato in data 3 aprile 1733, conservato presso l’Archivio Statale Russo degli Atti Antichi di Mosca, contenente gli stipendi dovuti a musicisti e cantanti italiani.

3 aprile 1733 «Musicisti italiani»

Madama Avolio cantante con marito e sorella 1000 rubli

Castrato Dreyer 1237 rubli 50 copechi Il fratello di Dreyer 600 rubli

Bassista Eiselt 300 rubli Copista Graff 130 rubli Clavicembalista Guerra 400 rubli Fagottista Fridrich 300 rubli Oboista Döbert 300 rubli Verocai 1000 rubli Vaspari 1000 rubli Pietro Mira 700 rubli Giovanni Porazisi 500 rubli All’uscere Giuseppe Regali 60 rubli42

Un Decreto Imperiale, conservato nell’Archivio statale storico di Mosca43, riporta in data 25 settembre 1733 il registro completo di attori e cantanti i cui stipendi andavano integrati rispetto alle disposizioni fornite in precedenza44.

Decreto imperiale del 25 settembre 1733. Registro

Allo straniero Avolio 222 rubli 24 ¾ copechi Allo straniero Bogdan Snetler 33 rubli 70 copechi Per le spese di Ermano[45] 161 rubli 55 copechi

Per le spese di Ivano Costantini 25 rubli e 20 copechi

42 Ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51843, l. 136. 43 Indicato in nota come RGIA.

44 Compare il nome di Giuseppe Avolio, il cui stipendio annuo veniva integrato rispetto all’indicazione fornita nel

registro precedente.

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Per le spese di Gregorio Sidorov 38 rubli 60 copechi Ermei Mira[46] 36 rubli

Andrea Blischi 5 rubli 40 copechi Per le spese di Mitrofan Ivanov 17 rubli e 15 copechi Per le spese di Aleksej Zikov 47 rubli 59 ½ copechi Per le spese di Matteo Stefanov 11 rubli 34 copechi Per le spese di Stefan Zimin 76 rubli 190 copechi Per Deglan 134 rubli

Per il letto del maestro Antonio Rosbart 229 rubli 10 copechi Per le spese del sarto di Got Fridrik 48 rubli

Per le spese del sarto di Iagan Smit 11 rubli47.

Il 4 maggio 1734 viene stilato un «Estratto degli stipendi» dovuti a musicisti e cantanti per l’anno in questione.

«Estratto degli stipendi […]» 4 maggio 1734

«Musicisti italiani»

Madama Avolio cantante con la sorella 1000 rubli Il marito di lei Giuseppe Avolio 400 rubli

Castrato Dreyer 1237 rubli 50 copechi Fratello di Dreyer 600 rubli

Bassista Eiselt 300 rubli Clavicembalista Guerra 500 rubli Fagottista Fridrich 300 rubli Oboista Döbert 300 rubli Verocai 1000 rubli Vaspari 1000 rubli Pietro Mira 700 rubli Giovanni Porazisi 500 rubli Violinista Veisner 400 rubli Pinkeli 500 rubli All’uscere Giuseppe Regali 60 rubli48.

46 Potrebbe essere un familiare del musicista e buffone Pietro. 47 RGIA, f. 466, op. 1, d. 20, l. 67-74.

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Forniamo di seguito le informazioni desumibili dal rendiconto amministrativo di Giuseppe Avolio. Nel documento i nomi degli attori vengono citati più volte accanto ai titoli di commedie e intermezzi in modo da poter definire più chiaramente il ruolo degli interpreti in compagnia. Alessandra Stabili è ricordata fra gli interpreti della commedia La Tartana49 e per gli intermezzi

La Contessa Arbelina50 e La finta tedesca51. Ad accompagnare quasi sempre la cantante fu Pietro Pertici. Il cantante è citato nel cast della commedia La Tartana52 e nell’intermezzo La

finta tedesca53. Sia la Stabili che Pertici sono ricordati per delle spese dell’11 agosto54, senza che venga fatto un preciso riferimento alla pièce in questione. Anche Ferdinando Colombo partecipò alla commedia La Tartana55 e alla replica de I quattro Arlecchini del 18 agosto 173456. Nina Sacco (Antonia Franchi moglie di Antonio Sacco) prese parte alla commedie La

lavandaia57 e La nascita di Arlecchino58 e all’intermezzo Bassetto e Petrilla59. Accanto al nome di Antonia Franchi è segnato quello di Petrillo (Pietro Mira), sia per la commedia La

lavandaia60 che per l’intermezzo Bassetto e Petrilla61. Antonio Sacco è riportato fra gli interpreti dell’intermezzo La Contessa Arbelina62 e della commedia di Alverado63. Per la

commedia La Tartana sono annotate spese a nome Sacco64. Non essendo specificato il nome proprio è impossibile stabilire se si riferisse a Antonio o a Gaetano. Il cognome dell’attore trascritto come Kandake, da me identificato come Giovanni Camillo Canzachi, è associato alle spese relative alle commedie La lavandaia65 e L’inamidatrice66. Il nome di Adriana Sacco67 è

associato alla commedia L’odiata68. Molte spese vennero registrate a nome di macchinisti,

scenografi e apparatori: Antonio Guerra69, Carlo Gibelli70 e Giovanni Piantanida71.

49 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145. 50 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145/v. 51 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.147. 52 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145/v. 53 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.147. 54 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.150/v. 55 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145. 56 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 151. 57 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.147/v. 58 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 148/v. 59 Cfr. ibid. 60 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.147/v. 61 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 148/v. 62 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145/v e 146. 63 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.150/v. 64 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.145/v. 65 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.147/v. 66 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.148. 67 Indicata come Jana.

68 Riferibile alla commedia Smeraldina che si fa odiare; cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l.149/v. 69 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 145.

70 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 146/v. 71 Cfr. ibid. e 148/v.

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Nel rendiconto troviamo indicate le spese, con relative date di rappresentazione, occorse per l’allestimento di alcune commedie di cui non sono ancora state reperite le relative stampe. Il 18 maggio 1734 sono indicate le spese per la commedia della Tartana72. Il titolo non trova alcun riscontro negli scenari, tuttavia, la Tartana a Venezia era una rivista a stampa. Tra il materiale di scena è inserito un costume da gigante, presente nella commedia La gazzetta ovvero le

notizie. Le coincidenze possono farci ipotizzare che le due commedie siano in realtà la stessa73. Il 20 maggio è indicato l’Intermezzo della contessa Arbelina74. Non sono stati trovati materiali

assimilabili al titolo indicato da Avolio. Cinque giorni dopo (25 maggio) è segnalata la commedia I quattro Arlecchini75. In questo caso il titolo coincide con quello dello scenario a stampa del 1733. Il lavoro venne replicato più volte sui palcoscenici imperiali. Lo stesso accade per quanto annotato in seguito, «la commedia della nascita di Arlecchino»76. Nell’annotazione non è indicata la data, ma la commedia era sicuramente già stata allestita l’anno precedente. Il primo giugno sono indicate le spese per la commedia di Monsiu Petit77. Non c’è un eguale nelle stampe, ma il titolo potrebbe corrispondere a Il francese a Venezia in cui è presente il personaggio di Monsieur Appetit78. Il 3 giugno è la volta dell’intermezzo La finta tedesca79, reperibile fra gli scenari a stampa. Dell’11 giugno è la «commedia della lavandaia»80, potrebbe

essere una semplice abbreviazione de La lavandaia nobile. Quattro giorni dopo è indicata «la

commedia dell’inamidatrice»81, probabilmente un’altra replica de La lavandaia nobile.

L’intermezzo Bassetto e Petrilla è segnalato il 19 giugno82. Non ci sono testi stampati con lo

stesso titolo. Il 27 giugno è annotata una nuova replica della Nascita di Arlecchino83. Per il

giorno seguente sono registrate le spese per la commedia dell’Arcadia84, presente anche nelle

stampe. A luglio è la volta dell’intermezzo Cleopatra (giorno 2)85 e della «commedia

dell’odiata»86 (giorno 7). L’intermezzo potrebbe riferirsi all’allestimento della replica de

L’Impresario d’opera delle isole Canarie, del 1733, dove la protagonista Dorina vestiva i panni

72 Cfr. RGADA, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 145.

73 Cfr. L. COLAVECCHIA, Antonio Sacco comico italiano dalla corte di San Pietroburgo alle commedie di

Goldoni e Chiari (1733-1753), tesi di dottorato in Storia dello Spettacolo, tutor Siro Ferrone, Università degli

Studi di Firenze, ciclo XXII, tutor prof. Siro Ferrone, 2010, p. 44.

74 Cfr. RGADA, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 145/v. 75 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 146. 76 Ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 146/v. 77 Cfr. ivi f. 1239, op.3, d. 51846, l. 147. 78 Cfr. Cfr. COLAVECCHIA 2010, p. 72. 79 Cfr. RGADA, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 147. 80 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 147/v. 81 Cfr. ibid. 82 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 148. 83 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 148/v. 84 Cfr. ibid. 85 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 149. 86 Cfr. ibid.

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della regina d’Egitto. Il titolo della commedia potrebbe indicare Smeraldina che si fa odiare. Lo stesso è ipotizzabile per la commedia del 10 luglio, «degli innamorati gelosi»87, forse una

replica di Arlecchino e Smeraldina innamorati litigiosi del 1733. Non si è conservato lo scenario della «commedia di Alverado», del 25 agosto88 e nemmeno della «commedia

dell’insalata», dell’8 settembre89. Dieci giorni dopo è nuovamente indicata una replica dei

quattro Arlecchini90.

Dal manoscritto si apprende che alle rappresentazioni degli attori italiani parteciparono anche artisti stranieri. Non esistendo ancora in Russia un teatro professionistico, si trattava probabilmente di appassionati cultori dell’arte performativa, appartenenti alla nobiltà, che per diletto s’intrattenevano sul palcoscenico con i professionisti italiani. Nel rendiconto è specificato il titolo di un ospite illustre, il 15 giugno infatti si registra: «comperate per il conte Charles von Biron due spade da Arlecchino, una cintura con fibbia e delle scarpe bianche»91. Il 28 dello stesso mese: «al conte von Biron per le maschere da Arlecchino, per tre spade pure da Arlecchino con pergamena per un paio di scarpe»92. L’11 luglio i rubli vennero spesi «per la realizzazione dei vestiti da pastore per il conte von Biron»93. Il barone Charles era figlio della zarina Anna e del favorito Ernst Johann von Biron94. Non è chiaro se il giovane prendesse parte alle rappresentazioni o si limitasse a voler vestire i costumi degli attori. Interessante è l’ipotesi di Ferrazzi che ritiene la segnalazione di Avolio («per la realizzazione dei vestiti da pastore per il conte von Biron»95), frutto dei preparativi per l’allestimento de La commedia di Giuseppe96

che, secondo la storica russa Starikova, venne rappresentata per la prima volta il 30 agosto 1734, per celebrare Sant’Alessandro Nevskij97.

Altro russo impegnato nelle realizzazioni teatrali italiane fu Ivan Aleksandrovič Balakirev98. Il nome del buffone di Anna Ioannovna è riportato nel registro di Avolio per il pagamento delle

87 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 149/v. 88 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 150/v. 89 Cfr. ibid. 90 Cfr. ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 151. 91 Ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 148. 92 Ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 149. 93 Ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 149/v. 94 Si veda in questo lavoro cap. I, p. 14. 95 Ivi, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 149/v. 96 Cfr. FERRAZZI 2000, pp. 63-65.

97 Cfr. L. M. STARIKOVA, Teatral’naja žizni Rossii v epochu Anny Ioannovny. Dokumental’naja chronika. 1730-

1740, vypusc 1, Moskva, Radics, 1995, pp. 36-46. I testi della Starikova costituiscono la base di partenza delle

presenti ricerche.

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macchine approntate per lui (l’11 giugno)99. Balakirev collaborò anche con la terza compagnia

di attori italiani, il cognome è annotato per le spese del 12 aprile 1735100.

Il rendiconto amministrativo di Avolio registra le spese della compagnia fino al 6 novembre 1734101. Le annotazioni riprenderanno il 29 aprile 1735102 con l’arrivo di un nuovo gruppo di attori. Infatti la troupe di istrioni italiani lasciò la Russia nei primi mesi del 1735. I passaporti degli attori vennero rilasciati nel dicembre 1734103.

Il 21 dicembre 1734 vengono registrati i passaporti di:

1-Giovanni Porazisi con la moglie, un figlio piccolo e il servitore Molinari; 2-il commediante Camillo Canzachi con il servitore Maliverno; 3-Ferdinando Colombo con la moglie e due figli; 4-Antonio Fioretti; 5-Alessandra Stabili con la madre Apollonia Stabili104.

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