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La terza compagnia (1735-1738) »

II. Comici italiani alla corte di Anna Ioannovna.

II.4 La terza compagnia (1735-1738) »

Le disposizioni del 27 agosto 1734 stabilite dalla zarina Anna Ioannovna in merito al reclutamento di una nuova compagnia di attori italiani1, confortano l’ipotesi di una decisione nata a seguito della morte del capocomico Gaetano Sacco (4 luglio 1734) e del successivo abbandono della famiglia di comici. L’Imperatrice affidò il compito al suo buffone favorito, il violinista italiano Pietro Mira (Pedrillo). L’ukaz (decreto) del 27 agosto prevedeva lo stanziamento di cinquemila rubli per il viaggio di Mira. La Zarina aveva incaricato il violinista di portare dall’Italia una compagnia d’opera, dei musicisti e degli attori2.

Pietro Mira non si risparmiò, fece un vero e proprio tour delle maggiori città italiane per scovare i migliori performers disposti ad intraprendere il lungo viaggio verso San Pietroburgo. Sicuramente passò da Venezia, Bologna3 e Firenze4. Se si conserva traccia del passaggio del

buffone per l’Italia, esattamente come per la seconda compagnia non si hanno certezze sull’effettivo numero di attori reclutati. La mancanza di una corte o di un’unica compagnia di riferimento finora non ha fornito tracce documentarie degli ingaggi.

La data d’arrivo in Russia del gruppo capitanato da Pietro Mira non è certa. Le annotazioni di spese di Avolio, interrotte il 6 novembre 1734, riprendono nell’aprile del 17355. Nel

rendiconto è registrato «29 aprile: dopo l’arrivo della nuova compagnia italiana»6, si tratta

quindi di una data post quem; ad essa si può ascrivere l’arrivo della nuova compagnia e il primo allestimento scenico.

I nuovi ingaggiati si amalgamarono con musicisti e attori già attivi alla corte di Anna Ioannovna con il secondo gruppo di comici italiani. Un registro compilato pochi giorni prima del presunto arrivo dei nuovi comici dall’Italia, contenente i compensi dovuti singolarmente ad ogni artista, aiuta a conoscere i nomi di chi era rimasto in Russia dopo la partenza della famiglia Sacco. Nello stesso documento è accluso l’elenco dei nuovi interpreti italiani presenti alla corte dal primo gennaio al primo maggio 1735.

24 aprile 1735 1- Musicisti italiani

1 Cfr. RGADA, f. Gosarchiv, razrjad XXX, op. 1, d. 46, l. 89. 2 Cfr. ibid.

3 Cfr. Zibaldone ossia Giornale di Antonio Barilli, bolognese, di quanto è seguito in Bologna, t. VII, p. 16, in C.

RICCI, I teatri di Bologna, Bologna, 1888, pp. 443-444.

4 Mira scrisse anche una lettera al granduca Gian Gastone de’ Medici; cfr. Russkij Archiv: russkij istoričeskij

žurnal, Moskva, Stolica, 1864, pp. 232-234.

5 Cfr. RGADA, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51844, l. 151. 6 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51844, l. 151/v.

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Il castrato Dreyer 1237 rubli e 50 copechi Il fratello di detto Dreyer 600 rubli

Verocai 600 rubli Vaspari[7] 600 rubli Pertici 1000 rubli Piantanida 1000 rubli Colla 350 rubli Musicisti Bassista Eiselt 300 rubli Fagottista Fridrich 300 rubli Oboista Döbbert 300 rubli Violinista Veisner 400 rubli Pinkeli 500 rubli Copista Graff 130 rubli L’uscere Giuseppe Regali 60 rubli La cantante Madam Avolio 800 rubli La sorella della stessa cantante 300 rubli Il marito dell’Avolio 400 rubli Pietro Mira 700 rubli

3- Dal primo gennaio al primo maggio 1735

Costanza Pusterli 200 rubli Giovanni Piantanida 83 rubli Pietro Pertici 166 rubli Zanardi 180 rubli Girolamo Ferrari 100 rubli Francesco Ermano 50 rubli Gibelli[8] 50 rubli

Stefano Buffelli 33 rubli Antonio Armano[9] 33 rubli

Geronimo Bon pittore[10] 66 euro

Servitore per la commedia Bon 8 rubli Paolo Niole servitore per la commedia 6 rubli Ludovico Pasquali servitore per la commedia 6 rubli11.

7 Mi sono limitata alla traslitterazione dal cirillico, il nome viene indicato come “Васпарию”. 8 Carlo Gibelli macchinista

9 Maestro di ballo.

10 Il pittore Geronimo Bon era il marito della cantante e attrice Rosa Ruvinetti.

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A distanza di un mese, il 23 maggio 1735, un decreto stanziava «a favore della compagnia italiana di musica, commedia, danze e intermezzi, giunta dall’Italia presso la nostra corte, il compenso di ventimila rubli in base ai contratti con essa stipulati a Vienna per il corrente 1735»12. La cifra non viene suddivisa fra i singoli interpreti, ma è indicata nel totale. Probabilmente non erano ancora noti i nominativi degli italiani. Un successivo elenco della Tesoreria russa indica i nomi degli attori con relativi ruoli: Bernardo Vulcano come primo amoroso, Ermano secondo amoroso, Antonio Piva nel ruolo di Pantalone e del Dottore, Antonio Costantini come Arlecchino, Rosa Pontremoli la servetta, Elisabetta Vulcano l’innamorata, Giovanna Casanova cantante e innamorata, Geronimo Ferrari e Domenico Zanardi13.

Per avere un quadro preciso dei nuovi componenti della compagnia, fra attori, musicisti e cantanti, riporto di seguito il Registro redatto il 17 marzo 1736. Le cifre indicate si riferiscono al compenso annuale percepito dagli artisti per tutta la stagione 1736. Seguendo la grafia del manoscritto originare indico la somma con le lettere, contrariamente a quanto fatto in precedenza.

Antonio Rinaldi - millequattrocento rubli Giulia Portesi - mille duecentosessanta rubli Rosa Ruvinetti - novecento rubli

Cosimo Tesi e la moglie - mille rubli Francesco Araja - mille duecentoventi rubli Rosa Pontremoli - novecento rubli

Antonio Costantini14 - seicento rubli

Pietro Peri - quattrocento rubli Antonio Piva - seicento rubli

Filippo Giorgi e la moglie[15]- milleottocento settantasei rubli

Domenico dall’Oglio - seicento rubli Giovanna Casanova - ottocento rubli Bernardo Vulcano - seicento rubli

La moglie di Bernardo Elisabetta - trecento rubli Giuseppe dall’Oglio - seicento rubli

Pietro Morigi - milleseicento rubli Luigi Madonisi - millecinquecento rubli Giuseppe Brunoro - novecento rubli Domenico Cricchi - mille rubli

12 RGADA, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 47, l. 67. 13 Cfr. ivi, f. Gosarchiv, razrjad XVII, d. 322, l. 15. 14 In Russia arrivò con la figlia ballerina Antonia. 15 La contralto Caterina Giorgi.

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Antonio Madonisi - cinquecento rubli Giuseppe Barsatini - centocinquanta rubli Domenico Zanardi - seicentocinquanta rubli Geronimo Ferrari - seicento rubli

Geronimo Bon - cinquecento rubli Carlo Gibelli - trecentocinquanta rubli Traduttore, trovato dal pittore Bon, Fedor Cerkasov - quarantotto rubli

Francesco Ermano, attore - cinquecento rubli Stefano Buffelli, apparatore - duecento rubli

Antonio Armano, maestro di ballo con la moglie - duecento rubli Domenico dall’Oglio - duecentocinquanta rubli

Al fratello di Rubinetti[16] - duecento rubli

Al musicista Iagan Brunz - cento cinquantasei rubli

Ai due servitori del teatro Paolo Niole Ludovico Pasquali - settantadue rubli Giuseppe Muzzi - falegname quattrocento rubli

Petr Medvedev - settantadue rubli17.

Stando alla testimonianza di Giacomo Casanova, assieme alla madre tornò dalla Russia Carlo Antonio Bertinazzi18. Il nome dell’attore, specializzato nel ruolo di Arlecchino, non compare

in nessun documento russo né in riferimento alla terza compagnia di italiani, né per quelle precedenti. Anche gli storici italiani non fanno menzione della tournée alla corte di Anna Ioannovna. Bartoli ricorda la lunga permanenza francese dell’attore torinese, ma non fa nessun cenno alla parentesi a San Pietroburgo19. Soltanto Brunelli riferisce che Bertinazzi e la Casanova tornarono dalla Russia nel 1737, un anno prima rispetto ai compagni20. Gli storici inseriscono comunque Bertinazzi fra i componenti della terza compagnia basandosi esclusivamente su quanto affermato da Casanova21.

Maria Giovanna Casanova (Zannetta), debuttò sui palcoscenici di Londra nella stagione 1727- 1728. Tornata in Italia, assieme al marito Gaetano Casanova, entrò a far parte della compagnia di Giuseppe Imer nel 173322. Goldoni ricorda così l’attrice:

16 Il musicista Stefano.

17 RGADA, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 42-43. 18 Cfr. CASANOVA 1968, t. I, p. 57.

19 Cfr. BARTOLI 2010, pp. 126-128. 20 Cfr. BRUNELLI 1921, p. 126.

21 Cfr. MOOSER 1948, t. I, pp. 120-121; FERRAZZI 2015, p. 44. 22 Cfr. BARTOLI 2010, p. 163.

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Seconda Donna Giovanna Casanova dell’isola di Burano, detta Zanetta, o la Buranella, giovane, vedova e bella. Non aveva grande abilità per la Comica; ma essendo […] la ben veduta e la prediletta dell’Imer, la rese utile e quasi necessaria al Teatro, facendola cantare e istruendola negl’Intermezzi23.

Zannetta venne reclutata da Mira a Venezia, mentre recitava al Teatro San Samuele24. Dopo la parentesi russa, conclusasi nel 1737, la Casanova venne scritturata come seconda donna nella compagnia di Andrea Bertoldi (1738), a Dresda alle dipendenze di Augusto III, elettore di Sassonia e Re di Polonia25. L’attrice rimase in attività a Dresda, dove morì il 29 novembre

177626.

Antonio Costantini, nato a Padova, figlio naturale dell’attore Costantino Costantini, fu un bravo Arlecchino. Recitò a Venezia con la compagnia Imer fino al 1735. Bartoli non ricorda la partecipazione dell’attore alla tournée russa27. Nel 1739 Costantini è ingaggiato alla Comédie

Italienne. L’attore riscosse un discreto successo nella capitale francese fino al 1741, quell’anno

fu costretto a cedere il ruolo dello zanni a Carlo Bertinazzi28. Tornato in Italia nel 1742 l’attore viene ingaggiato per la corte sassone. La data d’arrivo a Dresda non è certa, ma Costantini rimase alle dipendenze dell’elettore fino al primo dicembre 175429.

Il padovano Antonio Maria Piva30 recitava a Padova con gli accademici Uniti31, come innamorato e Pantalone. Probabilmente Mira durante il suo tour in Italia reclutò l’attore proprio nella città natale. A San Pietroburgo Piva vestì anche la maschera del Dottore32. Nei repertori italiani non si fa menzione della permanenza dell’attore alla corte della Zarina. Una volta abbandonata la Russia, nel 1738, viene scritturato dalla compagnia Bertoldi. Dal 1740 al 1744 Piva risulta attivo a Dresda e Varsavia33. Rientrato in Italia entrò a far parte dell’organico del Teatro San Luca di Venezia, poi passò alla compagnia di Onofrio Paganini. Nel 1748 Piva risulta a Padova, al Teatro del marchese degli Obizzi, passa in seguito nella compagnia di Francesco Berti e, alla morte di questi, in quella di Pietro Rossi (dal 1758)34. L’attore morì a

Padova nella quaresima del 176335. 23 GOLDONI 1883, t. I, p. 714. 24 Cfr. FERRAZZI 2000, p. 294. 25 Cfr. KLIMOWICZ-ROSZKOWSKA 1988, pp. 190-192. 26 Cfr. RASI 1897, t. II, p. 603. 27 Cfr. BARTOLI 2010, pp. 197-198; RASI 1897, t. I, pp. 725-726.

28 Cfr. R. GUARDENTI, Gli italiani a Parigi. La Comédie Italienne (1660–1697). Storia, pratica scenica,

iconografia, Roma, Bulzoni, 1990, vol. I, pp. 158-189.

29 Cfr. FERRAZZI 2000, p. 295.

30 Cfr. BARTOLI 2010, pp. 364-365; RASI 1897, t. III, pp. 299-300. 31 Cfr. BRUNELLI 1921, p. 141.

32 Cfr. RGADA, f. Gosarchiv, razrjad XVII, d. 322, l. 15. 33 Cfr. KLIMOWICZ-ROSZKOWSKA 1988, p. 98. 34 Cfr. GIARDI 1991, p. 255.

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Rosa Pontremoli era scritturata al Teatro San Samuele di Venezia nella compagnia Imer come servetta (Rosetta il suo nome di scena), quando nel 1735 Pietro Mira la ingaggia per la compagnia italiana di Anna Ioannovna. Rasi erroneamente indica come Dresda la meta della

tournée36. Legatasi al violinista e compositore Domenico dall’Oglio, anche lui reclutato da Mira, rimase in Russia fino alla morte nel 174637.

L’Attore padovano Bernardo Vulcano recitava a Venezia come primo innamorato quando venne scritturato da Pedrillo38. Gli storici italiani non ricordano la tournée russa, ma solamente quella alle dipendenze dell’elettore di Sassonia Augusto III. L’attore raggiunse la corte polacca soltanto nel 1738, dopo aver speso tre anni al servizio della Zarina. Insieme alla compagnia Bertoldi recitò come innamorato e Celio a Dresda, fino alla morte nel 175639.

Elisabetta Vulcano, moglie di Bernardo, specializzata nel ruolo di prima amorosa (Rosetta)40, recitò sempre insieme al marito. A Dresda fu la terza donna con il nome di Eleonora, ma anche Colombina41. Gli storici italiani non segnalano la permanenza russa dell’attrice.

Dal rendiconto amministrativo di Avolio emergono altri due nomi di attrici, danzatrici e cantanti, non segnalate nei documenti. Caterina e Elisa Manzani vengono indicate per delle spese nel dicembre del 173542. Sulle due non si hanno notizie prima del soggiorno alla corte di Anna Ioannovna. Il nome di Caterina torna in molti libretti d’opera: La forza dell’amore e

dell’odio, La clemenza di Tito, Seleuco, Scipione, Mitridate, L’asilo della Pace, Bellerofonte, Eudossa incoronata. Le due si trattennero a San Pietroburgo anche dopo l’abbandono del terzo

gruppo di comici italiani. Il nome di Caterina Manzani scompare dai repertori russi solamente fra il 1747 e il 175143.

Il coreografo Antonio Rinaldi, detto Fusano,arriva in Russia assieme alla moglie, la ballerina Giulia Portesi44. Quando nel 173645 la Portesi muore, Rinaldi sposa la figlia dell’Arlecchino Antonio Costantini, Antonia46. Nel registro delle spese di Avolio è indicato l’importo per la realizzazione di un costume da contadino per Antonio Fusano47.

36 Cfr. RASI 1897, t. II, p. 306. 37 Cfr. FERRAZZI 2000, p. 296.

38 Cfr. BARTOLI 2010, p. 457; RASI 1897, t. II, p. 697. 39 Cfr. KLIMOWICZ-ROSZKOWSKA 1988, pp. 99-100. 40 Cfr. RASI 1897, t. II, p. 697.

41 Cfr. BARTOLI 2010, p. 457.

42 Cfr. RGADA, f. 1239, op.3, d. 51846, l. 162.

43 Cfr. P. ARAPOV, Letopis’ russkago teatra, SPb, Triblena i Komp., 1861, p. 66. 44 Cfr. MOOSER 1948, t. I, p. 121.

45 Sicuramente dopo la stesura del registro datato 17 marzo, visto che a quell’altezza cronologica Giulia Portesi

viene segnalata; cfr. RGADA, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 42-43.

46 Cfr. FERRAZZI 2000, p. 53.

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Dopo la parentesi russa ritroviamo il ballerino Cosimo Tesi come realizzatore dei balli nel dramma per musica La Zenobia, di Metastasio, andato in scena al Teatro degli Erranti di Brescia nel carnevale del 174148.

Il nome di Giuseppe Brunoro dopo l’esperienza russa viene riportato fra i ballerini stipendiati dal Teatro San Carlo di Napoli per la stagione 1739-174049.

Come coreografo della compagnia i documenti russi indicano Antonio Armano, mentre i repertori italiani non danno notizie sulla sua attività.

Come richiesto dalla Zarina, Pertici condusse a San Pietroburgo anche un compositore per allestire opere serie. Francesco Araja fu il primo a portare sui palcoscenici russi un’opera. Per festeggiare il compleanno di Anna Ioannovna il 29 gennaio 1736 venne allestita La forza

dell’amore e dell’odio. Araja rimase in Russia fino al 1759. Il compositore tornò a San

Pietroburgo nel 1762 per dirigere gli spettacoli allestiti per festeggiare l’incoronazione di Pietro III. All’uccisone dello Zar (17 luglio 1762) Araja lasciò per sempre la Russia50.

Il duo composto dal cantante basso-buffo Domenico Cricchi e dalla soprano Rosa Ruvinetti Bon era specializzato nella realizzazione di intermezzi. Prima di giungere in Russia, nel 1734 i due si esibivano a Parma51. Per la cantante alla corte della Zarina erano stati realizzati anche dei costumi da Arlecchino, da uomo che ne dimostrano l’estrema versatilità52. I cantanti Cricchi

e Ruvinetti Bon collaborarono a lungo insieme anche dopo la tournée russa. Nel 1747 risultano attivi a Dresda53. Sul finire dello stesso anno i cantanti vennero ingaggiati per il Teatro di

Potsdam dove portarono in scena La serva padrona del Pergolesi54 (15 marzo 1748), Carlotta

e Pantalone di Hasse (1749), Il filosofo convinto in amore di Agricola (1750), Don Tabarano

di Hasse (1750)55. Il marito di Rosa, Geronimo Bon arrivò in Russia come pittore e scenografo56.

48 La Zenobia libretto a stampa in Biblioteca Civica Plazzolese, fondo Giacinto Lanfranchi, E. IV. 87. 49 Cfr. CROCE 1891, p. 348.

50 Cfr. MOOSER 1948, t. I, p. 121; la voce Araja in New Grove Dictionary of Opera, London, Macmillan, 1992,

vol. I, p. 160 e A. GIUSTI, Cercando l’opera russa. La formazione di una coscienza nazionale nel teatro musicale

del Settecento, Milano, Feltrinelli, 2014, pp. 5-24 e FERRAZZI 2015, pp. 48-51.

51 Cfr. A. BELMURO, La contadina intermezzi in musica da rappresentarsi nel carnouale dell'anno 1734 nel

Regio Ducale Teatro di Parma dalla signora Rosa Ruvinetti e dal signore Domenico Cricchi, Parma, Monti, 1734

e P.E. FERRARI, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma dall’anno 1628 all’anno 1883, Parma, Battei, 1884, p. 32.

52 Cfr. RGADA, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51845, l. 152/v, 154/v. 53 Cfr. FÜRSTENAU 1861-1862, t. II, p. 246.

54 Cfr. H. FRENZEL, Brandeburg-Preusische schlostheater, Berlin, Gesellschaft für Theatergeschichte, 1959, p.

80.

55 Cfr. Music at german courts, 1715-1760. Changing artistic priorities, a cura di S. Owens, B.M. Reul, J.B.

Stockingt, Woodbridge, The Boydell Press, 2011, p. 100.

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La contralto Caterina Giorgi, assieme al marito Filippo, tenore, si esibì sui palcoscenici veneziani dal 1729 al 1735. Ingaggiati da Pedrillo raggiunsero San Pietroburgo57. Lasciata la

Russia i coniugi risultano attivi a Dresda nel Demetrio di Hasse (8 febbraio 1740)58. Nel 1742 Caterina e Filippo Giorgi tornarono in Russia. Filippo morì a Mosca nel gennaio del 1775, non si hanno notizie sulla sorte della moglie59.

Il soprano Pietro Morigi romagnolo d’origine cantò a Roma e a Venezia dal 1729 al 1732. In Russia il suo nome compare soltanto fra gli interpreti dell’opera La forza dell’amore e dell’odio. Nel 1750 risulta attivo a Torino, nel 1752 a Venezia e Milano. Dal 1765 al 1768 è a Londra60. Domenico dall’Oglio era violinista e compositore, Giuseppe dall’Oglio invece era violoncellista. I due musicisti rimasero in Russia fino al 176461.

Sul cantante Pietro Peri, nominato insieme ai colleghi italiani nel registro del 17 marzo 173662, non si hanno notizie né prima né dopo la permanenza alla corte di Anna Ioannovna63. La cifra non ragguardevole di centocinquanta rubli destinata a Giuseppe Barsatini64, fa presupporre che questi non ricoprisse ruoli di rilievo. Il nominativo compare nel rendiconto amministrativo di Giuseppe Avolio:

2 maggio 1735

Pagati a Beppe Barsatini per il trasporto/dall’Italia di diversi strumenti/per disegnare e ricamare vestiti/con oro e seta per l’opera65.

Il fatto che Barsatini avesse portato dall’Italia apparecchiature per la realizzazione di ricami, potrebbe qualificarlo come costumista della compagnia.

Anche il cognome Martelli è inserito nel rendiconto amministrativo di Giuseppe Avolio. Martelli è risarcito «per le forme di diverse maschere»66, non si hanno altre informazioni. Il

nome non viene indicato in nessuno dei documenti rinvenuti.

57 Cfr. MOOSER 1948, t. I, p. 121.

58 Cfr. FÜRSTENAU 1861-1862, t. II, 235.

59 Cfr. Journal du conseil de tutelle de Moscou, in V.N. VSEVOLODSKIJ-GERNGROSS, Istorija teatralnogo

obrazovanija v rossii, SPb, Direkctii Imp. teatrov, 1913, t. I, p. 258.

60 Cfr. MOOSER 1948, t. I, p. 121. 61 Cfr. ibid.

62 Cfr. RGADA, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 42. 63 Cfr. MOOSER 1948, t. I, p. 121.

64 Cfr. RGADA, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 43. 65 Ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 153.

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Assieme ai nomi di musicisti, attori, ballerini e cantanti sono indicati anche quelli del personale tecnico: il pittore Geronimo Bon, il macchinista Carlo Gibelli, l’apparatore Stefano Buffelli e il falegname Giuseppe Muzzi67.

Agli artisti venne affidato un interprete ufficiale. Il nome dell’interprete Petr Medvedev compare nella lista degli artisti stipendiati68.

Per definire il repertorio della terza compagnia di comici italiani a San Pietroburgo è necessario prendere in esame il rendiconto amministrativo di Giuseppe Avolio. È interessante osservare come, all’arrivo della nuova troupe, al posto dei nomi propri degli attori vengano registrati i nomi dei personaggi:

29 aprile 1735

per la riparazione del vestito del Dottore/al Dottore per un paio di scarpe/allo stesso per dei pantaloni, dei nastri neri e delle scarpe

per la riparazione dell’abito di Arlecchino e per i bottoni/allo stesso per un paio di scarpe a Pantalone per la riparazione dell’abito/allo stesso Pantalone per due paia di pantofole per tre paia di calze di seta e precisamente:

per Pantalone rosse per il Dottore nere per Arlecchino bianche69.

Il dato potrebbe indicare una scarsa confidenza con i nuovi artisti da parte di Avolio ormai in Russia da anni. Gli attori erano più facilmente identificabili con la maschera indossata sul palcoscenico che non attraverso il nome proprio. Il 2 maggio 1735, per l’intermezzo e le danze (di cui non sono specificati i titoli) compaiono i nomi di: Giulia Portesi, Cosimo Tesi, Francesco Ermano, Beppe (Giuseppe) Brunoro, Rosa Ruvinetti, Domenico Cricchi, Antonio Fusano, Giuseppe Barsatini70. Il 28 maggio viene indicata La commedia del Mulo che non trova un

riscontro negli scenari a stampa71. Il 3 giugno nel cast dell’Intermezzo dell’anima dell’esecutore

testamentario sono presenti Rosa Ruvinetti, Giulia Portesi e Cosimo Tesi72. Il 6 giugno venne

allestita la Commedia della scimmia, anche di questo lavoro non è stato trovato un corrispondente negli scenari stampati dall’Accademie delle Scienze di San Pietroburgo73. Nello

scenario del 1733Le metamorfosi ovvero le trasformazioni di Arlecchino il protagonista si

67 Cfr. ivi, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 42-43. 68 Cfr. ivi, f. Gosarchiv, razriad XXX, op. 1, d. 48, l. 43. 69 Ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 150/v.

70 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 151/v - 153. 71 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 153 - 153/v. 72 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 153/v - 154. 73 Cfr. ivi, f. 1239, op. 3, č. 105, d. 51846, l. 154.

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trasforma in scimmia, il dato non è comunque sufficiente a garantire la corrispondenza dei due lavori.

Il 10 giugno per La commedia dell’Ortolana vengono riportati i nomi dell’attrice Zannetta Casanova, della cantante Rosa Ponremoli e del macchinista Carlo Gibelli74. Il 12 giugno vengono registrati i nominativi di Rosa Pontremoli, Rosa Ruvinetti, Francesco Ermano per la realizzazione dell’Intermezzo dei servitori infedeli75. Le spese per La commedia della maga,

del 17 giugno, vedono fra i destinatari dei risarcimenti Rosa Pontremoli e Carlo Gibelli76. Il titolo potrebbe riferirsi alla commedia Colombina maga. Il 21 giugno, per una commedia di cui non viene riportato il titolo, è annotato il nome del maestro di ballo Antonio Armano77. Per l’Intermezzo del giocatore di carte, del 25 giugno, vengono indicati i cantanti Pietro Pertici e Rosa Ruvinetti e anche il ballerino Cosimo Tesi78. Alla tragicommedia Sansone, del 28 giugno, presero parte Girolamo Ferrari, indicato con il nome d’arte Silvio, Bernardo Vulcano, Antonio Piva e il macchinista Gibelli79. Il primo luglio viene replicato l’Intermezzo del giocatore di

carte, risulta soltanto il nome della ballerina Giulia Portesi80. Il 4 luglio è indicata la Commedia

della maggior gloria81, lo scenario stampato di riferimento è presumibilmente La maggior

gloria di un principe è vincere se stesso del 1735. Il 20 agosto viene replicato l’Intermezzo dei servitori infedeli a cui presero parte i cantanti Rosa Ruvinetti e Domenico Cricchi82. La

commedia dell’Innocente, di cui non è stato ancora trovato un corrispondente scenario

stampato, è registrata il 23 agosto. Vengono indicati Zannetta Casanova e Giulia Portesi83. Il

26 agosto è registrato l’Intermezzo del galoppo, il nome di Rosa Ruvinetti viene riportato insieme ad una non identificata Irina, di cui non viene specificato il cognome, e a Cosimo Tesi84.

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