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La situazione etnica della città in breve

3. Formazione e sviluppo delle colonie orientali

10.2 La situazione etnica della città in breve

Secondo V.M. Viktorin la multietnicità di Astrachan’ ha dato luogo a una situazione etnica particolare, tutt’oggi presente, che egli organizza in tre livelli: superetnico (superétničeskij), etnico (sobstvenno étničeskij) e subetnico (subétničeskij). 52

Abbiamo già parlato del primo livello riassumendo le varie teorie collegate alla multietnicità della città. Per quanto riguarda il secondo livello, quello riguardante le singole etnie, possiamo dire, basandoci sui vari capitoli a loro dedicati, che le comunità armena, persiana, indiana, tatara, tedesca ed ebrea mantennero la loro identità culturale e religiosa pur non costituendo dei gruppi chiusi e isolati fra loro. Ci riuscirono integrandosi solo parzialmente con la realtà che li circondava, nella misura in cui conveniva loro. Si può definire questo approccio “integrazione differenziata” a seconda degli ambiti. 53 La trasmissione di lingua e tradizioni fra generazioni e l’indipendenza economica e giuridica di cui godevano in misura diversa queste

52 V.M. Viktorin, Mnogonacional’nyj astrachanskij kraj: formirovanie étničeskogo sostava nasilenija

(diaspory i novaja “regionalnaja mežétničeskaja ideja”), in Astrapolis (Astrachanskie političeskie issledovanija) n°1, Astrachan’, 2005, p. 5.

comunità aiutarono senza dubbio a contrastare l’assimilazione della cultura dominante russa; inoltre il flusso più o meno costante di connazionali in città, per quanto riguarda soprattutto Armeni, Indiani e Persiani, contribuì di certo a conservare i rapporti con la patria e le sue tradizioni.

C’è da dire, però, che alcuni gruppi etnici avevano già assorbito dei comportamenti da altre etnie; è un fenomeno molto comune nei gruppi diasporici. Gli Armeni, per esempio, ancor prima di arrivare ad Astrachan’ fumavano come i Persiani, cuocevano pane nei forni alla maniera di Buchara e le donne si coprivano il viso perché erano rimaste a lungo sotto l’influenza dell’ambiente musulmano. Presumibilmente si può attribuire la stessa polivalenza culturale anche agli Ebrei, anche se dalle fonti non ci sono giunte notizie al riguardo.

Secondo quanto scritto da E.V. Chlyščeva, la lunga convivenza nella stessa città, la condivisione di un luogo comune e di un destino comune portarono al mescolamento delle culture e delle tradizioni 54 o, come scrive, più precisamente, V.M. Viktorin, alla costituzione della categoria del “subetnico”. 55 In Astrachan’. Del’tovye goroda mira (Astrachan’. Tra le città fluviali del mondo) si afferma che sottogruppi etnici e gruppi etnici misti sono piuttosto tipici di realtà di frontiera come quella di Astrachan’. 56 V.M. Viktorin spiega, seppur brevemente, che nella categoria del “subetnico” rientrano due casi: i sottogruppi etnici e i gruppi etnici misti. Accade che alcune etnie prendano dei tratti comuni riguardanti la cultura, le tradizioni, la vita quotidiana delle altre etnie vicine a loro, pur rimanendo all’interno della loro etnia di provenienza (sottogruppi etnici); succede, invece, che altre fungano da collegamento (perechodnye) tra un popolo e un altro, creando dei gruppi etnici misti. 57 Ecco così spiegata, seppur a grandi linee, l’esistenza dei Tatari di Agryžan, del Gilan e di Buchara. Questi gruppi etnici misti sono nati da matrimoni fra etnie diverse, a volte, pure, appartenenti a gruppi etno-

54

E.V. Chlyščeva, Astrachanskij region kak model’ mul’tikul’turnogo obščestva, cit., p. 94.

55 V.M. Viktorin, Mnogonacional’nyj astrachanskij kraj: formirovanie étničeskogo sostava nasilenija

(diaspory i novaja “regionalnaja mežétničeskaja ideja”), in Astrapolis (Astrachanskie političeskie issledovanija) n°1, cit., p. 5.

56 N.I. Kulykova, S.N. Kuznecov, E.N. Žuravleva, Astrachan’. Del’tovye goroda mira, cit., p. 139.

57 V.M. Viktorin, Mnogonacional’nyj astrachanskij kraj: formirovanie étničeskogo sostava nasilenija

(diaspory i novaja “regionalnaja mežétničeskaja ideja”), in Astrapolis (Astrachanskie političeskie issledovanija) n°1, cit., p. 5.

confessionali diversi, com’è il caso degli Indiani induisti. Più complicato è il caso dei Tatari del Gilan: secondo alcuni i Tati (Persiani) in prevalenza cristiani si sarebbero sposati con donne tatare musulmane; 58 mentre secondo altri i Tatari del Gilan si sarebbero formati dall’unione di Gilaki con le Tatare del luogo. 59

In questo caso, seguendo la classificazione di V.M. Viktorin si può dire che gli Indiani e i Tati o i Gilaki funsero da etnie di collegamento (perechodnye) con i Tatari. E.V. Chlyščeva precisa che gli Indiani furono assimilati parzialmente ai Tatari. 60

L’influenza di un’etnia su un’altra creò il fenomeno dei sottogruppi etnici; facciamo alcuni esempi riguardanti la religione. Abbiamo già parlato della divisione della comunità tedesca in cattolici, protestanti e mennoniti, ma non avevamo precisato che col tempo, a causa dell’influenza della cultura russa, alcuni Tedeschi divennero ortodossi. 61 E. Kugryševa afferma che alcuni Armeni si convertirono volontariamente al cattolicesimo a causa della lontananza dalla loro patria, della mancanza iniziale di chiese armene in città e dell’azione di missionari cattolici. 62 Infine, V.M. Viktorin riporta l’esistenza di Russi settari influenzati dall’ebraismo. 63

La tendenza generale era quella del mantenimento sostanziale della diversità, anche se ci furono casi di assimilazione parziale e totale che riguardano i Tatari. E’ particolarmente complesso il caso della comunità tatara, che come abbiamo visto era formata da più sottogruppi: gli Jurtovskie, i Tatari emešnye, i Tatari emigrati di Kazan’ e i Mišari, e i Tatari dei tre palazzi (di Agryžan, Gilan e Buchara). Gli Indiani e i Tati o i Gilaki si fusero in parte con la popolazione tatara della città, mentre i Tatari emešnye 64 e i Tatari dei tre palazzi furono assimilati totalmente dai Tatari. 65 Dal XVII sec. gli

58

R.K. Urazmanova, S.V. Češko, Tatary. Serija narody i kul’tury, cit., p. 23; D.M. Ischakov, N.A. Chalikov,

Astrachanskie tatary, cit., p. 13.

59 V.M. Viktorin, Tatary Astrachanskoj oblasti: stranicy étničeskoj istorij, cit., p. 77.

60

E.V. Chlyščeva, Astrachanskij region kak model’ mul’tikul’turnogo obščestva, cit., p. 86.

61 V.M. Viktorin, Vera raznaja, cel’ odna…, in Astrachanskie izvestija, 10 Marzo 1994, Astrachan’, 1994. 62 Е. Kugryševa, Istorija armjan v Astrachani, Astrachan’, 2007, p. 138.

63

V.M. Viktorin, Vera raznaja, cel’ odna…, in Astrachanskie izvestija, 10 Marzo 1994, cit., 1994.

64 R.K. Urazmanova, S.V. Češko, Tatary. Serija narody i kul’tury, Moskva, 2001, p. 23.

65 V.M. Viktorin, Tatary Astrachanskoj oblasti: stranicy étničeskoj istorij, Astrachan’, 2003. P. Nebol’sin,

Očerki Volžskovo Nizov’ja, Moskva, 1852, p. 389. D.M. Ischakov, N.A. Chalikov, Astrachanskie tatary,

Jurtovskie e i Tatari migrati iniziarono un processo di avvicinamento che però nel XX sec. non poteva dirsi ancora concluso. 66

Il quadro qui delineato risulta piuttosto sfaccettato. Abbiamo riunito in un solo capitolo la descrizione della situazione etnica della città con le varie spiegazioni elaborate dagli studiosi perché ci si rendesse conto della complessità della realtà di Astrachan’ e dell’impossibilità di comprenderla attraverso una sola spiegazione, per quanto convincente o popolare possa essere.

66

R.K. Urazmanova, S.V. Češko, Tatary. Serija narody i kul’tury, cit., p. 14. D.M. Ischakov, N.A. Chalikov,

11. La multietnicità attuale di Astrachan’. Problemi e