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lA SPESA PER inVEStiMEnti locAli in PiEMontE 35

Nel documento Informaires. Guardare oltre il presente. (pagine 102-107)

la spesa per investimenti dei governi locali è uno dei pilastri dell’intervento infrastrutturale. la com-pressione di questa spesa, complici la crisi economica, l’elevato livello del consolidamento fiscale ri-chiesto al nostro paese a partire dal 2008 e le scelte discrezionali degli enti, è stata in italia tra le più elevate nei paesi sviluppati. Per gli enti territoriali questa caduta sembra non arrestarsi.

in italia

la spesa per investimenti fissi lordi delle pubbliche amministrazioni a livello nazionale è passata, in quota di Pil, dal 2,4% in media nel biennio 2000-2001 al 2,8% nel 2004 (Fig. 1). la crisi economica nel 2008 ha provocato una profonda contrazione degli investimenti pubblici nel paese, portando nel bien-nio 2014-2015 la quota su Pil a una media pari all’1,9%. la componente che maggiormente è crollata nel periodo è quella comunale, dove gli impegni di spesa in conto capitale sono nel 2014 meno di un terzo, in % di Pil, del 2004: dal 2,5% allo 0,8%.

a livello nazionale, il rallentamento della spesa per investimenti ha provocato una leggera flessione dello stock di capitale netto pubblico a partire dal 2012. ma in termini di investimento netto, cioè sottraendo agli investimenti fissi lordi la quota di ammortamenti presunti, già dal 2011 il nostro paese è entrato nel territorio negativo dell’investimento pubblico locale (Fig. 1). da quella data l’intervento non ha nemmeno sostenuto il deprezzamento dello stock esistente e agli attuali livelli di intervento annuale non sembrano possibili né il rimpiazzo dei livelli di stock pre-crisi né la ripresa dell’accumu-lazione.

in Piemonte

il Piemonte sta accumulando un forte ritardo in termini di investimenti pubblici. la spesa in conto ca-pitale e investimenti del settore pubblico regionalizzato, e che tiene conto anche dell’intervento delle imprese locali a partecipazione pubblica, lo conferma (Fig. 1).

Gli enti locali dopo la fiammata dell’intervento per investimenti nella prima metà degli anni duemila, hanno ridotto l’intervento in misura rilevante. Questo potrebbe amplificare la decrescita dello stock di capitale pubblico territoriale disponibile, e ampliare la forbice con le altre regioni, fino alla fine degli anni novanta non molto dissimili dal Piemonte

dopo la crescita rilevante delle spese per capitale fisso fino al biennio 2004-2005, tra le più consistenti nel nord italia, il crollo è stato repentino e intenso per tutti i livelli di governo sub-nazionali, e in parti-colare per comuni e province.

il confronto con le regioni più simili in termini demografici e di benessere, completa il quadro (tab. 1). utilizzando il consolidato territoriale per tutte le regioni italiane per gli anni 2000-2014 è stata calco-lato il tasso di accumulazione degli investimenti e quindi è stato effettuato un confronto delle medie di periodo dei livelli dell’intervento in conto capitale, limitando l’analisi ai livelli di governo regionale, comunale e provinciale. limiteremo, come sopra indicato, il confronto regionale ai territori del nord italia, maggiormente comparabili con il territorio Piemontese. Per facilitare il confronto territoriale ab-biamo accostato i valori per il Piemonte con quelli delle regioni comparabili del nord, comprendenti la lombardia, il Veneto, la liguria l’emilia romagna e la toscana. Sono assenti i dati per il nord

compren-denti le tre regioni a statuto speciale, in quanto territori del tutto eterogenei. Si fornisce così una prima, aggregata, fotografia delle tendenze nei territori rispetto all’accumulazione di capitale pubblico.

Fig. 1 investimenti fissi pubblici lordi e netti in % del Pil

nord: Valle d’aosta, liguria, lombardia, trentino-alto adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, emilia-romagna Fonte conti territoriali istat

il tasso di accumulazione degli investimenti in Piemonte dopo una crescita media pari al 6,6% nel periodo 2000-2004, più elevata che nel resto del nord, segna un netto rallentamento (-14,5%), ricon-ducibile solo in parte al fisiologico rallentamento dopo il picco positivo della prima metà degli anni 2000. la caduta è e continua a essere più intensa che nel resto del nord: -10% circa rispetto a -8% circa del nord e nel resto d’italia, nel 2008-2014. una dinamica negativa più intensa che nel resto del nord e della media italiana sin dall’inizio della crisi economica, divergendo infatti a partire dal 2008 (Fig. 1). il livello di governo comunale e regionale hanno espresso nel primo periodo lo sforzo più intenso in termini di spesa per investimenti rispetto alle altre regioni del nord, mentre il livello di governo pro-vinciale indica una dinamica più debole del resto del nord anche in questa prima fase (2000-2004). le dinamiche osservate per gli enti locali piemontesi, e in particolare i comuni, risentono non solo della diversa disponibilità nel tempo di risorse per l’avvio di investimenti nei comuni piccoli e medio-grandi, ma pure del necessario riassorbimento dello stock di debito cumulato all’interno della città metropo-litana torinese in coincidenza con il periodo preolimpico e per i principali interventi infrastrutturali

un declino che parte da lontano

la contrazione della spesa in conto capitale era rilevante già prima dell’esplodere della crisi di bilancio nazionale. lo sforzo orientato a ripristinare gli equilibri di bilancio dopo il ciclo positivo delle entrate in conto capitale e da debito nel quinquennio iniziale, così come l’operare del patto di stabilità interno, ancorché contribuiscano a spiegare i comportamenti successivi, andrebbero misurati con attenzione al fine di segnalare eventuali irrigidimenti nella composizione successiva dei bilanci territoriali, che avrebbe compresso sopra ogni altra voce di bilancio la spesa infrastrutturale, anche più di quanto “fisiologicamente” necessario.

tab. 1 Spesa per investimenti: tasso medio annuo. consolidato regionale (comuni, province e regione) e singoli livelli di governo

2000-2004 2004-2008 2008-2014

consolidato

Piemonte 6,6 -14,5 -10,2

nord rSo 5,1 -11,6 -8,3

resto italia (rSo) 6,2 -7,1 -8,4

livello di governo regionale

Piemonte 10,1 -10,4 -5,7

nord rSo 11,6 -8,5 -1,7

resto italia (rSo) 16,1 -3,7 -6,3

livello di governo comunale

Piemonte 8,9 -12,9 -14,2

nord rSo 4,8 -8,7 -11,4

resto italia (rSo) 9,3 -10,4 -4,7

livello di governo provinciale

Piemonte 14,0 -19,1 -22,8

nord rSo 25,1 -16,0 -20,8

resto italia (rSo) 18,6 -2,8 -15,9

Fonte: elaborazione su dati istat e ministero dell’interno. conto consolidato territoriale su conti consuntivi36

nord rSo: lombardia Veneto liguria emilia-romagna toscana. tassi medi annui su valori concatenati, anno base 2010. resto italia al netto delle regioni a statuto speciale.

il contributo potenziale della spesa per investimenti degli enti locali in termini di crescita del prodotto regionale potrebbe quindi essere venuto a mancare anche prima che la doppia recessione nel bien-nio 2010-2012 colpisse il nostro paese. il prolungamento dell’effetto di decrescita degli interventi in conto capitale potrebbe avere effetti prolungati sul benessere territoriale, difficili da contrastare nel breve termine. le nuove norme sul pareggio di bilancio imporranno un vincolo ulteriore sulla capacità di spesa per investimenti degli enti locali le cui conseguenze potrebbero essere durature, e tali da impedire una rapida ricomposizione della spesa di questi con un orientamento di medio-lungo pe-riodo, tipico dell’intervento infrastrutturale. tali conseguenze andranno monitorate con attenzione, e comunque dovranno essere al centro dell’analisi del decisore regionale.

a fronte di un calo così rilevante del contributo degli enti di governo locale alla spesa per investimenti, diventa sempre più necessaria una ricognizione e quantificazione dei fabbisogni e dei divari infrastrut-turali regionali, non solo per stimolare un trasparente piano di perequazione per le aree a maggior densità residenziale e produttiva, ma anche per valutare il gap infrastrutturale dei diversi territori pie-montesi e implementare strategie finanziarie per colmarlo.

il Piemonte

Nel documento Informaires. Guardare oltre il presente. (pagine 102-107)